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LA JUVE RIAVVICINA IL QUARTO POSTO. SERENE FESTIVITA’ A TUTTI! |
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Sono stati giorni
frenetici, con le partite che si sono susseguite ogni tre giorni, con le
prenotazioni in corso per le partite di gennaio (Juve – Napoli su tutte ma anche
le trasferte a Roma e Milano per la Supercoppa). Giorni in cui abbiamo dovuto a
malincuore giungere alla determinazione, prima ancora che ci arrivasse il
Governo, di non organizzare la tradizionale festa natalizia denominata “Natale
Black&White”. Dopo l'edizione del 2020 anche quella del 2021 non andrà in
scena ancora a causa del Covid che sembra proprio non volerci lasciare.
Purtroppo siamo in un periodo di influenze, di raffreddori, di tante situazioni
che associate alla nuova variante del Covid -19 non lasciano tranquilli tutti.
Le nostre feste sono sempre state contraddistinte da serate musicali e ballo.
Non potendo organizzarle in questo modo abbiamo preferito anche per quest'anno
tralasciare anche la più normale cena natalizia. Non ci sembrava il caso. Le
feste o le si organizzano a modo nostro oppure meglio attendere giornate
migliori come quelle estive. Ci siamo anche riposati, si fa per dire, non
seguendo dal vivo, l'ultima partita dell'anno 2021 a Torino contro il Cagliari.
Nessuno era nelle condizioni di poter partire a pochi giorni dal Natale. Ci sta
dopo tantissimo tempo di non essere stati presenti ad una gara. Questa volta
non per fattori terzi (covid/caro biglietti) ma per scelta nostra. Ci siamo
ritrovati tutti al Club per assistere alla partita è poi brindare tutti assieme
con la presenza anche del Sindaco di Andria Giovanna Bruno, nostra socia, prima
che Sindaco. La Juventus ha colto la sesta vittoria nelle
ultime 8 partite, che hanno prodotto 19 punti che dovevano essere almeno
21. Non è ancora una squadra esaltante, ma se non perde la continuità
che sembra finalmente aver ritrovato, potrebbe togliersi molte soddisfazioni
nel girone di ritorno, anche perché le ultime vittorie di questo filotto le ha
conquistate con una formazione in perenne emergenza,
senza Dybala e Chiesa, e anche senza Chiellini. Questo sta
responsabilizzando il resto della rosa che, piano piano, sta fabbricandosi
nuovi trascinatori e leader: Bernardeschi corona con
il gol un periodo di crescita continua, De Ligt sforna
un'altra prestazione di feroce agonismo, McKennie entra nella ripresa con la
testa giusta. È una formichina, questa Juventus, ma intanto non dilapida più i
punti che devono essere conquistati, come quelli contro il Cagliari.
Il problema più evidente di questa Juventus restano
gli attaccanti. Non che il gioco sviluppato sia effervescente o
particolarmente intenso, ma riesce comunque a portare il pallone nell'area
avversaria, dove però né Morata né Kean sono abbastanza
reattivi, impiegando troppo spesso un tempo in più per provare il tiro, questo
li rende facilmente marcabili e, in partite come quella contro il Cagliari, è
facile per chi difende, creare un ingorgo dove il gioco bianconero si intasa.
Un centravanti più efficace non risolverebbe tutti i problemi della squadra
di Allegri, ma probabilmente renderebbe meno faticose queste vittorie.
Anche perché è ormai assodata la soluzione dei problemi in fase
difensiva che, grazie a una generosa partecipazione collettiva, ha garantito
sei partite senza subire gol nelle ultime otto, nelle quali i gol incassati
sono appena due (uno dell'Atalanta e l'altro del Venezia, paradossalmente
costati ben 5 punti, i quali avrebbero oggi di fatto regalato altre prosepttive
a questa stagione in chiaro oscuro. Poi, certo, il centrocampo bianconero non
entusiasma: Rabiot e Bentancur anche stavolta tendono a
ingolfarsi, Arthur è indecifrabile. Il brasiliano ha indubbie qualità per
realizzare trame più fluide, ma appare fuori contesto in una squadra che non fa
certo del palleggio corto l'arma per organizzare il gioco. Tutto sembra più
naturale con Locatelli in campo (stasera solo negli ultimi minuti) e McKennie
(che entra nella ripresa e regala molte più bollicine di uno spento Rabiot). È
indubbio, tuttavia, che fra problemi, limiti ed equivoci,
la Juventus sta trovando una solidità caratteriale prima
ancora che tattica, intorno alla quale Allegri potrà innestare Chiesa,
Chiellini, Danilo e Dybala tutti rientranti dopo le feste. Se il mercato gli
portasse un centravanti lo scenario non sarebbe più così fosco come poteva
apparire qualche settimana fa. Anzi. La Juventus è solidissima in
fase difensiva, anche e soprattutto per il sacrificio di
Moise Kean a sinistra e Bernardeschi a destra: i due rientrano
sempre e il loro contributo consente di narcotizzare anche le poche velleità
offensive cagliaritane. Ma in generale è totale la partecipazione nei momenti
di non possesso, che durano tendenzialmente pochissimo, visto che dopo i primi
45' le statistiche parlano di un predominante possesso palla della Juventus.
Non è un dominio di intensità altissima, ma un'occupazione serafica
della trequarti dove il Cagliari è asserragliato con due linee di difensori
parallele e strettissime: far passare qualcosa è complicato, così i bianconeri
puntano sul logoramento del muro sardo. Ci pensa Bernardeschi a strappare verso
l'area trascinandosi tre avversari, dai quali riesce a liberarsi per calciare
verso la porta. Ne esce un tiro-cross che intercetta la testa di Kean, la cui
deviazione è fondamentale: 1-0 a fine primo tempo. Nella ripresa
la Juventus tiene sempre i ritmi bassi e finisce, nella parte
centrale della frazione, per soffrire una decina di minuti di pressione del
Cagliari, durante i quali per due volte il Cagliari sfiora clamorosamente il
gol. Film già visto a Venezia (dove abbiamo pagato dazio e Bologna). A quel
punto la Juventus si sveglia, riporta il fulcro della partita trenta metri più
avanti e trova il gol di Bernardeschi: tanto meritato (per l'eccellente e
generosissima prestazione) quanto bello, con un diagonale che fulmina il
portiere avversario. E a quel punto la Juventus deve solo gestire la
discesa verso il novantesimo. Siamo giunti a fine anno, come di consueto è
tempo di tracciare dei bilanci. Il nostro resta come sempre ampiamente positivo.
Abbiamo affrontato la bufera del Covid, la chiusura della sede sociale, siamo
stati in grado di ripartire ed anche alla grande visto l'entusiasmo di tutti
voi che sostendo il Club state permettendo di portare avanti questa grande
famiglia. Numeri incredibili quelli del tesseramento e della partecipazione ad
ogni trasferta. Pensate che per la partita JUVE – NAPOLI ad oggi abbiamo ben 64
soci prenotati con biglietto stadio acquistato. Adesso vedremo come si metterà
con questo nuovo decreto che stabilisce una riduzione del pubblico al 50%. A
Roma ben 21 i prenotati per la gara del 9 gennaio, oltre ai 22 per la
Supercoppa a Milano. In questo momento non possiamo che abbracciare idealmente
tutti i nostri soci, le loro famiglie, i nostri amici vicini e lontani, tutta
la gente che ci rispetta dando appuntamento al nuovo Anno 2022 che speriamo
possa definitivamente scacciare via l'incubo di questa pandemia e riportare
serenità nella vita di tutti. Noi comunque vada ci saremo sempre al fianco dei
bianconeri di Andria e della JUVE! Alla vigilia di Natale ci siamo ritrovati
come da tradizione degli ultimi anni, dopo il brindisi al Club, alla
Caffetteria Goodness di Via Vespucci. Goliardia, inno della Juve e Spritz a go
go! Grazie per chi è potuto esserci. Avremmo preferito organizzarci in maniera
differente ma questo è il tempo che al momento ci è dato di vivere.
BUON ANNO 2022 ANCHE A QUELLI CHE SOFFRONO PER QUELLO CHE
SIAMO! #fateveneunaragione #QUELLICHENONMOLLANOMAI
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LA JUVE VINCE NELLA NEBBIA DI BOLOGNA |
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Non era per nulla
scontato a distanza di sette giorni rimettersi subito in viaggio e soprattutto
dopo l'ennesimo risultato deludente della nostra Juventus. Eppure anche a
Bologna ci siamo arrivati con un furgone ed un auto al seguito. Ma prima di
parlare della nostra trasferta in terra emiliano veniamo come sempre a qualche
considerazione sulla partita. Scusateci innanzitutto se spesso ci mettiamo dei
giorni o anche delle settimane per aggiornare questi articoli. Non siamo un
club statico, siamo sempre più dianamici. Quello che facciamo lo si fa sempre
sottraendo del tempo libero alle nostre famiglie alle quali si dedica spesso
sempre meno tempo pur di portare avanti con passione questa realtà chiamata
Juventus Club Andria e di conseguenza anche il sito internet ufficiale richiede
del tempo per la sua gestione. Non sempre si riesce ad essere sul pezzo, con le
prenotazioni, l'organizzazione delle trasferte e la biglietteria che incombono
nella quotidianità per ogni maldetta partita della nostra amata JUVENTUS! Mica
siamo come quelli dei quattro gatti al bar! Ahaahahahahahhaha. A Bologna si
rivede la Juventus cinica, matura, capace di sbloccare il risultato
da subito per poi difenderlo soffrendo il giusto e dilagare nel secondo tempo
sfiorando più volte il 3-0 che non arriverà. Un passettino in avanti nella
corsa al quarto posto Champions. Non è il caso ovviamente di illudersi, ma
forse una chiave per la svolta il buon Massimiliano Allegri la sta
trovando nel mezzo di mille difficoltà legate anche alle tante assenze -
perché un Dybala e un Chiesa non si regalano a nessuno. Si è rivisto
un senso di padronanza del match che da un po' non si ammirava sul fronte
bianconero. Partita decisa da due lampi, che portano la firma di Morata
e Cuadrado, in uno stadio con tantissima presenza bianconera anche in
Tribuna e Curva San Luca. Sono bastati sei minuti in una nebbia fitta che dagli
spalti non permetteva di vedere bene l'altra metà campo e la gara ha subito
preso l'indirizzo desiderato da Allegri:
combinazione Morata-Bernardeschi, assist del Berna con Alvaro che la mette
dentro. I movimenti di Morata, ancora a segno in trasferta in campionato dopo
Salerno e Venezia, danno molto fastidio agli emiliani. Il Bologna non sta a
guardare e De Ligt si erge sul piedistallo degli insostituibili: è
sveglissimo, l'olandese, nel contrastare ogni avanzata bolognese. Anche il
rientro in campo dell'americano McKennie è stato determinante. Da apprezzare,
oltre a De Ligt, anche l'applicazione di Arthur che prova a variare
il suo gioco fatto di tocchi, tocchetti e sorprendenti lanci lunghi, il lavoro
oscuro di Kean nell'aprire spazi a Morata, l'impegno di Pellegrini,
la concentrazione di Bonucci. Dorme come sempre Rabiot, lento e macchinoso
e perde palloni su palloni. Nella ripresa la Juve non inizia bene, sembra la
fotocopia di Venezia ma McKennie è un muro e Bonucci replica il salvataggio
monstre del texano. Dopo aver corsod ei seri rischi sventati anche da un
attento Szczesny arriva l'ennesimo guizzo vincente di Cuadrado. Goduria per la
tifoseria juventina come detto giunta in forze al Dall'Ara. 0-2 sarà il
risultato finale in una nebbia sempre più fitta al Dall'Ara ma la Juve è
riuscita a far intravedere un piccolo raggio di sole in un 2021 un po' così e
così. Torniamo alla parte più bella del commento ovvero quello sulla trasferta
dei nostri a Bologna. Partiti con un Mini Van (un classico) ed un auto del
grande Don Claudio Stillavato i nostri hanno ancora una volta dimostrato tutta
l'infinita passione per i colori bianconeri ed una goliardia ad a vendere.
Ritrovatisi tutti al Bar di Riccardo Frisardi in Via Vespucci, lasciano Andria
soltanto verso le 9,00 dopo aver caricato a bordo un numero impressionante di
birre! Prima parte del viaggio del tutto tranquilla con un freddo pungente e
maltempo a tratti. Il buon Antonio alla guida del mezzo. Prima sosta classica a
Giulianova dove è oramai mezzogiorno. Li decidono di iniziare a dar fondo al
ben di Dio sapientemente organizzato dal carissimo Francesco Rizzi. Di tutto di
più accompagnato da birra Peroni bella ghiacciata. Si riparte verso Bologna. Un
altra sosta ad un oretta dall'arrivo per cambiare l'acqua alle olive..... per
poi giungere al casello di Casalecchio di Reno. La Polizia ci blocca per poi
portarci allo Stadio con una simpatica, oltre che bella, dirigente della Digos.
All'arrivo nella strada destinata a parcheggio ospiti ci ritroviamo con
tantissimi amici che non si incontrava da tempo. Capiamo subito che sarà una giornata
bella a livello di tifo. Ci voleva. Diamo da bere a decine di amici con
l'immancabile Caffè Borghetti. Ne usufruiscono diversi amici da Torino, Roma,
Forlì. Come sempre numeri uno. Riceviamo diversi attestati di onore e stima.
Poi si entra nel settore con una umidità pazzesca per via della nebbia ma
riscaldati dall'alcool in corpo.....ahahahahhaha. Appena dentro ci posizioniamo
alla sinistra del settore a confine con la Tribuna. Con le pezze messe sulla
vetrata laterale. Grande giornata di tifo, la squadra apprezza, tutti noi
cantiamo dal primo all'ultimo istante, intervallo e fine partita compresi. Ci
abbracciamo, saltiamo, balliamo per vincere il freddo. Bello tutto davvero
bello. La Juve ha bisogno del tifo organizzato, il tifo organizzato ha bisogno
della Juve. Avanti così che sia da viatico per il futuro prossimo. Noi come
sempre ci saremo “a modo nostro” senza
apparire con il solito motto, non li vedi...ma ci sono! I bolognesi non
pervenuti, non solo per la nebbia che non ci permetteva di vederli. Grande il
nostro DON CLAUDIO ancora una volta porta fortuna. Quando assiste lui ad una
partita dal vivo la Juve vince sempre. Un plauso ai nostri saliti su e condotti
dall'immancabile segretario Fabio, da Giorgio, da Gaetano e Cristiano tra i
recordman per numero di trasferte fatte sin qui, ma anche a Michele e al suo
papà oltre ad Alessio e consorte. Al rientro sempre il caro Antonio alla guida.
Viaggio sereno e tranquillo. Da segnalare il brindisi con le ragazze di un
autogrill con un panettone da noi offerto, tagliato e consumato. Storie da
trasferta, storie da vivere e da raccontare. Giungono ad Andria verso le 04,00
del mattino stanchi, infreddoliti e mai domi, già con la testa al prossimo
viaggio. Al club discreta affluenza nonostante l'orario di sabato pre
natalizio. Continua il tesseramento che ci vede attestati a 676 iscrizioni un
numero che sicuramente ci permetterà nel mese di Gennaio, Covid permettendo,
raggiungere e superare quota 700 iscritti. Numeri che impressionano se
rapportati all'andamento della squadra, numeri che altrove faranno sicuramente
rosicare!
#ANDRIAPRESENTE #STILEDIVITA #AMODONOSTROSEMPRE
IO NON POSSO STARE SENZA LA MIA JUVENTUS!
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A VENEZIA SOLTANTO UN PAREGGIO. GRANDE TRASFERTA DEI NOSTRI |
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Partiamo con il dirvi che la
trasferta dei nostri a Venezia è stata un qualcosa di incredibile. Divertimento
e goliardia senza freni. Un entusiasmo per certi versi clamoroso se rapportato
all’andamento della nostra Juventus. Il nostro Club si dimostra sempre più di
un altro pianeta. Non è stata certamente bella, la Juventus vista in Laguna. Ma
dopo l'1-1 a Venezia resta
l'impressione che con un centravanti di peso la partita si sarebbe vinta. Il
che non cancella i problemi della
squadra, ma se non altro li circoscrive. Se i punti persi nella primissima
parte del campionato parlavano di una squadra in preda alla confusione, che si
schiacciava in difesa e giocava solo in contropiede, il pareggio di Venezia racconta una
Juventus che tiene palla, sta nella metà campo avversario, riesce a costruire,
ma non riesce purtroppo a concretizzare. Allegri lo
dice da settimane che il nocciolo della questione è la precisione negli ultimi
trenta metri, ma una soluzione non è stata ancora trovata. Non può bastare il
gol di Morata per assolvere il
reparto avanzato bianconero. Non può bastare l'incoraggiante prestazione
di Bernardeschi. Là davanti
qualcosa non funziona e l'infortunio di Dybala che
esce praticamente subito toccandosi il ginocchio destro, fotografa
l'inaffidabilità fisica del fuoriclasse bianconero e tecnica di tutta la fase
offensiva. La Juventus pareggia
al Penzo perché il Venezia
azzecca un spettacolare tiro a inizio ripresa, il primo della partita, a cui ne
sono seguiti giusto un paio. Non che la squadra lagunare non abbia meritato il
pareggio, visto che è riuscito a difendersi con ordine e non perdere la testa,
ma è indicativo del fatto che rispetto all'inizio della stagione Allegri ha
sistemato la fase difensiva. Ovvio, non si può pensare di renderla completamente
impermeabile in modo da compensare la sterilità offensiva: un gol lo puoi
prendere, anche dal Venezia, il problema è quando la Juventus ne sbaglia tre o
quattro a partita. Il primo tempo lo comanda la Juventus, con tantissimi tiri, un
possesso palla e un predominio sostanziale che lascia inoperoso Szczesny. Ma la
spremuta di quarantacinque minuti in avanti è un solo gol, con contorno di
almeno tre chiare occasioni sprecate. Una partita che
poteva essere chiusa facilmente diventa una battaglia. Eppure, il gol dell'uno a zero era
stato a suo modo confortante per il popolo bianconero al seguito: cross di
Luca Pellegrini, che consacra con
una giocata decisiva il suo momento di crescita; tocco (tra piede e stinco) di
Alvaro Morata. Due volti della possibile
resurrezione bianconera, che può pescare protagonisti inaspettati. Non cambia
l'andazzo nella ripresa: è
la Juventus che attacca, ma
senza graffiare e come detto al primo vero tiro in porta del Venezia arriva il
pareggio. Un pareggio fin lì immeritato, ma che i padroni di casa legittimano
nei dieci minuti successivi nei quali la Juventus soffre. Insomma, la Juventus
va in sofferenza e anche un po' in confusione. Rientra in partita con un tiro
di Kaio Jorge che richiede un miracolo di
Romero. E ristabilisce un'inclinazione del campo a lei più favorevole, ferma
restando la cronica difficoltà a concretizzare la manovra offensiva. La
Juventus continua ad attaccare, entrano anche Soulè e Kean ma tutto è
immutabile: la Juve attacca, ma
non segna. Pareggio deludente
accolto non bene dai tifosi al seguito compreso i nostri. Ma veniamo proprio alla cosa più bella della giornata: la trasferta a
Venezia dei nostri soci arrivati in forze in questa nuova tappa, ben 27 le
persone al seguito. Numeri incredibili considerando il momento non proprio
roseo della nostra squadra. Un furgone e ben 5 auto al seguito. L’atmosfera più
calda la si è registrata ovviamente a bordo del furgone capitanato da Fabio e
Salvatore e nella macchina condotta da Luciano Mariano con Gaetano Maddalena e
Maria Scamarcio. Euforia incredibile, sembrava stessero andando a sostenere la
squadra in una finale. Nelle altre auto, quella di Emanuele Trepiccioni, di
Luca, di Vincenzo Giannelli e di Alessandro D’Ercole atmosfera molto più
tranquilla. Partiti alle ore 06,00 da Andria immancabile colazione in un bar
della periferia. Poi in marcia verso Venezia. Immancabili le risate a bordo.
Salvatore Lomuscio alla guida del mini van conduce la truppa alla prima sosta a
Giulianova. Pioggia e vento caratterizzano buona parte del viaggio. Poco dopo
le 14 arrivano al punto di ritrovo dove lasciare i mezzi. Li inizia una
trasferta nella trasferta. Si radunano con le altre auto dei soci per iniziare
un lauto pranzo a sacco organizzato nei minimi dettagli dove il bere la faceva
da padrone. Si aggiungono i ragazzi della Bassa Valle. Ci si scambia le
bottiglie. Alle 16,00 abbastanza alticci finalmente si imbarcano su di un
vaporetto che dopo 50 minuti di navigazione li condurrà all’Isola di Sant’Elena
sotto al settore ospiti del Penzo. Non potete immaginare a bordo del vaporetto
cosa sia accaduto. Di tutto di più. Si sistemano tutti nella parte all’aperto
sul fondo dell’imbarcazione. Cori su cori, spintoni, con qualcuno che rischia
di finire in acqua. Ammirano a distanza Piazza San Marco. Non scendiamo in
altri particolari……ahahahahhahahaha. Chi c’era sa…..Arrivano abbastanza cotti
allo Stadio, le birre e tanto altro si fanno sentire. Appena dentro al settore
si sistemano in prima linea sulla sinistra quasi a confine dei Distinti
veneziani. Consumano un'altra birretta come se non ne avessero consumate
abbastanza per poi dietro alla pezza
ALBERTO VIVE, iniziare a sostenere la squadra sin dal riscaldamento. Continuano
a farlo anche dopo il pareggio dei lagunari ma non serve a nulla, finisce in
pareggio, risultato che lascia l’amaro in bocca ai nostri arrivati sin li con i
soliti sacrifici del viaggio soprattutto quello del ritorno. La tifoseria
veneziana o unionista? Nettamente in calo rispetto a quella di un tempo,
peccato si siano voluti dare un tono da classici provinciali intonando due tre
cori contro di noi. Il vaporetto riporta tutti sulla terra ferma dove trovano
un freddo quasi glaciale. Si rimettono tutti alla guida dei mezzi per fare
sosta subito dopo Bologna e dopo aver superato una lunga interruzione
autostradale molto fastidiosa. Cambi alla guida tra Fabio, Mattia, ancora Fabio
e Salvatore che conduce il mezzo ad Andria verso le 06,00 del mattino. Da
segnalare al ritorno il nostro Fabio DJ che ad un certo punto trova il modo di
svegliare tutti con una storica canzone di Claudio Villa “GRANADA” con applauso
finale degli occupanti del MiniVan. Spettacolo nello spettacolo. Anche le auto
nel frattempo avevano fatto il loro rientro. Tutto bene nonostante il pareggio.
Come sempre noi abbiamo vinto, la
squadra no! Prima di salutarsi i conteggi finali ed una colazione di
gruppo. Grazie a chi ha rappresentato in gran numero il Club in quest’altra
trasferta da ricordare. Prima o poi un libro lo scriveremo. Al Club discreta
affluenza come sempre in assoluta sicurezza.
#ANDRIAPRESENTE #STILEDIVITA #AMODONOSTROSEMPRE
IO NON POSSO STARE SENZA LA MIA JUVENTUS!
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PABLITO ROSSI EROE PER SEMPRE |
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09/12/2020 – 09/12/2021. Ad un
anno dalla scomparsa di Pablito Rossi
noi dello Juventus Club Andria non potevamo non ricordarci di onorare la sua
memoria. Il nostro gruppo Dirigente è composto per la maggior parte di persone
che ha vissuto la sua epoca, che ha gioito per le sue reti e per i suoi
successi in maglia bianconera, ma come potremmo mai dimenticare chi fece
impazzire una intera nazione regalandoci una Coppa del Mondo incredibilmente
bella, forse la più bella in assoluto. Già lo scorso anno subito dopo la sua
morte avevamo organizzato una Santa Messa in suo ricordo con tanto di
striscione in suo onore. A distanza di un anno ci siamo ripetuti con la moglie
Federica Cappelletti che ha voluto ringraziarci ancora una volta postando
l’immagine dello striscione sui suoi profili social. Questo striscione
realizzato non potete immaginare che clamore ha avuto a livello social. Ha
fatto il giro della Nazione intera con messaggi di complimenti ricevuti da ogni
dove. Siamo semplicemente unici. Siamo gente che ci mette passione in ogni cosa
che facciamo. Siamo un qualcosa di indescrivibile. Terminata la partita
vittoriosa contro il Malmoe una delegazione di 10 soci ha srotolato lo
striscione in sua memoria accendendo tre torce tricolori. Siamo convinti che da
lassù il nostro mitico eroe Pablito sarà stato orgoglioso di gente come noi. Ti
renderemo sempre onore mitico Paolo!
#PABLITOXSEMPRE
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INCREDIBILE, LA JUVE CHIUDE AL PRIMO POSTO DEL GIRONE! |
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Mentre il Milan e l’Atalanta
escono di scena, mentre l’Inter fatica e non poco per approdare agli ottavi di
finale, la Juve chiude nuovamente al primo posto in classifica del suo girone.
Alla faccia di tutto quel giornalismo becero e da quattro soldi che infanga il
nostro nome e alla faccia soprattutto di tutti coloro che invece di pensare
alle loro miserabili squadrette, sono li che pensano a noi! Li vedi affannarsi
sui social, li vedi attivi nella messaggistica, li vedi li che sanno tutto il
contrario di tutto. L’unica cosa che non fanno è quella più importante: seguire le loro squadre. Ma andassero a fare
in culo….. Storia incredibile quella
vissuta mercoledì sera nel giorno della Festa dell’Immacolata. La neve caduta
copiosa su Torino crea un clima prettamente nordico, colorando la serata
juventina e regalando non solamente la quinta vittoria in Champions, ma anche
un sorprendente primato nel girone. A San Pietroburgo il Chelsea infatti, viene
fermato in extremis sul 3-3 dallo Zenit già qualificato per l'Europa League e
deve cedere nuovamente lo scettro del gruppo alla JUVE. Come è strano il
calcio, soltanto due settimane fa abbiamo perso sonoramente a Londra. Alla Juventus basta un lampo di Kean
nell'arco di una partita sempre in controllo per superare (1-0) il Malmoe e regalarsi altri giorni di serenità
aspettando l’importante trasferta di sabato a Venezia, 48 ore prima del
sorteggio degli ottavi di Champions. Lì dove la Juventus giocherà contro una
delle seconde: meglio evitare, se possibile, Paris Saint-Germain e Atletico
Madrid. Bella l’azione della rete di Kean in coppia con Bernardeschi: cross di
esterno sinistro di Fede e capocciata vincente di Moise dopo uscita a vuoto del
portiere. Così Kean torna finalmente a
segnare. Il resto del match sta tutto nella vana ricerca del secondo gol, ma il
bis non arriverà e il tema delle occasioni sprecate, dunque, si ripropone. Non
c'è l'ossessione del risultato e allora Allegri lancia il giovane De Winter,
per la prima volta titolare sul lato destro della difesa. Il belga è già nella
storia perché all'età di 19 anni è il più giovane juventino titolare in una
competizione europea. Il ragazzino regge l'impatto, anzi s'imbuca anche in
corsia confezionando cross invitanti. Il Malmoe è avversario malleabile, gli
permette di tutto, così il difensore dell'Under 23 si mette alla prova con buon
coraggio e personalità. In campo per 70 minuti e spiccioli (lo rileverà De
Sciglio al rientro), il voto è positivo. Dentro anche Perin (al debutto
assoluto nelle Coppe europee), Rugani, Bonucci, Arthur, Rabiot e Kean la cui
caviglia ha preso una botta subito riassorbita. In coda al primo tempo, perfino
Arthur va vicino al gol. Per Allegri è anche l'occasione per provare potenziali
nuove soluzioni. Il Malmoe neocampione di Svezia non è sceso a Torino per
festeggiare il titolo, fa la sua partita e alla fine saluta l'Europa senza
particolari rimpianti. Morata sostituisce Dybala all'intervallo, Bentancur e
Rabiot cercano il guizzo decisivo dalla distanza ma senza fortuna, Bonucci
respinge uno dei pochi tentativi degli svedesi, mentre Perin si sporca i
guantoni in una sola occasione. Kean nel frattempo manca il bis personale per
tre volte. Sventura sì, ma anche cattiveria ai minimi termini da parte di Kean.
Altri cambi dipingono il finale di gara con Cuadrado per Berna, Da Graca per
Kean e Miretti per Bentancur. Allegri regala il meritato esordio ai due talenti
delle giovanili juventine, poi il 3-3 dello Zenit regala un sorriso in più alla
squadra ed a noi tifosi. Juve prima, Chelsea secondo: l'avreste mai detto? Al
Club nuovamente in festa questa volta grazie ad uno stand della Lavazza
organizzato dal nostro socio Michele Zagaria, Personal Shopper Lavazza, che ha
offerto caffè, anche corretto, per tutti. Poi il nostro Nicola Pisani ha
festeggiato il suo onomastico offrendo da bere a tutti con degli squisiti
cioccolatini. Sta diventando una piacevole abitudine quella dell’angolo
bar….Una buona affluenza nonostante la partita non fosse così importante, poi
diventata allo scadere e nonostante si giocasse in un giorno festivo. Non
potevamo mancare allo JUVENTUS STADIUM nonostante la neve, nonostante il freddo
intenso. Francesco, Maria e Gaetano hanno sfidato la temperatura quasi polare
pur di esserci al fianco della Juve. Giunti in aereo su Torino, hanno poi preso
auto a noleggio per recarsi allo Stadio. Volo in ritardo di quasi due ore, per
fortuna senza problemi per la partita. Strade libere dalla neve. Entrano in
Curva Sud poco prima dell’inizio della partita, non prima di aver ritratto le
pezze sulla neve soffice che si era posata ovunque. Serata del tutto
tranquilla, in una Curva abbastanza piena con tifo come sempre a folate. A fine
gara mentre lasciano lo Stadium giunge la notizia del gol dello Zenit ed ecco
il boato del pubblico bianconero che inizia ad abbracciarsi. Il bello del
calcio. Anche al Club mentre iniziava il deflusso arriva la notizia della rete
decisiva dello Zenit con rapido cambio di canale per seguire gli ultimi istanti
della gara in Russia del Chelsea. Boato finale come se avesse segnato la JUVE. Ora
ci attende la trasferta a Venezia dove ben 27 soci saranno presenti nell’Isola
di Sant’Elena nello storico stadio Penzo. Numeri ancora una volta incredibili
se rapportati al quinto posto in classifica. Nel frattempo sottoscritta la tessera n. 638 con una sorpresa
incredibile come l’iscrizione al Club di Michele Emiliano Presidente della
Regione Puglia. Un onore per noi!
#ANDRIAPRESENTE #STILEDIVITA #AMODONOSTROSEMPRE
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NOI NON TI LASCEREMO MAI, COMBATTEREMO AL FIANCO A TE! |
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La Juventus non perde il passo
e, dopo la vittoria in casa della Salernitana, replica con identico risultato (2-0) contro un Genoa in profondissima
crisi. Una partita senza storia, quella andata in scena allo Stadium. Tanti gli
assenti su entrambi i fronti e una serata di tranquilla gestione per i
bianconeri in un clima glaciale per la temperatura. Se la prestazione
complessiva è stata buona, Allegri può
recriminare ancora una volta sulla scarsa propensione della squadra a
concretizzare. Certo, il portiere dei rossoblù genoani, spesso beccato dalla
Curva per i suoi trascorsi granata, ci ha messo molto del suo, con parecchi interventi
salvavita, ma la Juventus ha raccolto veramente poco viste le opportunità
costruite nel corso di una partita conclusa con ben 27 tiri (12 nella porta) a
zero. Un aspetto su cui deve lavorare ancora molto il tecnico, protagonista
anche di un battibecco con Morata che era particolarmente
nervoso, richiamato in panchina non appena incassato un giallo. Ci ha pensato
nuovamente Cuadrado a
indirizzare subito la partita, con un gol che arriva direttamente da calcio
d'angolo, con una spettacolare traiettoria non letta bene dal portiere.
Formazione senza molte sorprese rispetto alla vigilia, confermato Pellegrini a
sinistra con Rabiot in panchina, per un centrocampo a due in cui Bentancur
affianca Locatelli, a supporto del
terzetto Kulusevski-Dybala-Bernardeschi alle spalle di Morata. Una scelta
(tattica e di uomini) che mette in difficoltà il Genoa, le cui strategie
vengono stravolte da Cuadrado dopo appena nove minuti. Tante le incursioni
bianconere in area, tanti gli errori di misura uniti agli interventi di Superman
Sirigu: da ricordare soprattutto quello in rapida successione prima sul colpo
di testa di De Ligt, quindi sulla successiva deviazione di Morata sul finale di
primo tempo. Un copione che non cambia fino al 90°, con un secondo tempo in cui
i bianconeri trovano il 2-0 nel finale: Bernardeschi (molto ispirato in fase
creativa sulla trequarti) verticalizza per Dybala, sul cui sinistro nulla può finalmente
il portiere. Una rete - la seconda consecutiva dell'argentino - accolta con entusiasmo
dal pubblico infreddolito sugli spalti e da Allegri, poco contento di quanto la
Juventus non abbia saputo concretizzare. Il tecnico si porta a casa tre punti
importanti, che permettono di salire al quinto posto (sorpasso sulla Roma) e di
mantenere il -7 dal quarto occupato dall'Atalanta, e una prestazione collettiva
incoraggiante in vista dell'appuntamento di mercoledì con il Malmoe
all'Allianz, ultimo impegno del girone di qualificazione Champions che
decreterà con quasi assoluta certezza il secondo posto nel girone. Al seguito
della Vecchia Signora in 12 da Andria in quest’altra partita meno importante ma
non per noi che non facciamo differenze. Partiti tutti in aereo da Bari alla
domenica mattina sono arrivati a Caselle per le 11,30. Tutti in albergo per poi
godersi in tranquillità la domenica nel capoluogo piemontese tutto addobbato
per il Natale. Alle ore 19,30 si ritrovano allo Stadio per fare ingresso in
Curva. Il freddo aumento man mano sino a congelare mani e piedi dei nostri che
si posizionano tutti entrando a sinistra nelle primissime file. Consueto saluto
a Claudio Filippi nel pre partita e foto di gruppo. Tifo a tratti ma si cerca
come sempre di alimentare il sostegno alla squadra in un periodo decisamente
no. I genoani? Si presentano in 4 gatti, quindi non pervenuti. Curva Sud come
sempre bella piena. I nostri terminata la partita si ritrovano tutti nella
solita trattoria di fronte alla Sud per una pizza e birra di gruppo e
soprattutto per riscaldarsi dopo la ghiacciata presa. A mezzanotte si salutano
raggiungendo gli alberghi prenotati. All’indomani chi con il volo della
mattina, chi con quello sera ripartono per Bari dopo uno splendido weekend al
fianco della Juventus. Onore a loro saliti su con l’immancabile Fabio
Attimonelli, Florinda, Francesca, Lorenzo, Gaetano Maddalena, Francesco
Mastromauro, Tonia, Felice Liso, Stefania e la famiglia Mangione. Al Club
atmosfera più calda come sempre grazie all’immancabile goliardia e alla
presenza di un buon numero di soci. Nemmeno il tempo di rifiatare che si
ripartirà per la Champions contro il Malmò, questa volta soltanto tre soci,
stante la defezione di Corrado, Anna e Davide. Ma come sempre ci saremo sotto
la neve prevista copiosa per mercoledì sera.
LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI! #ANDRIAPRESENTE #STILEDIVITA
#AMODONOSTROSEMPRE
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A DIFESA DELLA NOSTRA JUVENTUS CHE PASSA A SALERNO! |
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La Juventus batte la Salernitana a domicilio
con il risultato di 0-2. Più gol meno gioco, ma il paradosso della Juve frutta
tre punti e risana parzialmente l'umore di squadra e ambiente in un periodo
come questo dove la macchina del fango è ripartita. Bastardi questo solo
l’aggettivo per definirvi tutti. Più gol e meno gioco perché rispetto alla
sconfitta contro l'Atalanta del turno di campionato scorso (quando avremmo
meritato almeno il pareggio), la Juventus è meno brillante e concede anche
qualcosa in più agli avversari, ma in compenso è più concreta in attacco, segna
tre gol, uno dei quali, segnato da Chiellini ed annullato per un millimetrico
fuorigioco di Kean. Contro una Salernitana chiusa
e aggressiva, sempre pronta a ripartire, è un segnale importante. Dichiarare
risolti i problemi dell'attacco sarebbe estremamente prematuro, ma l'inversione
di tendenza è comunque molto incoraggiante. All'Arechi, stadio vecchio ma
capiente, la Juventus vince la sua prima partita della storia (prima un
pareggio e una sconfitta, oltretutto senza neppure un gol segnato). Tante le occasioni
costruite, ma tante quelle sprecate, più di quante dovrebbero (soprattutto
nei primi e negli ultimi venti minuti della gara). Ma si tira più del
solito in porta, sfruttando una serata brillantissima di Paulo Dybala,
la solita eccellente prestazione di Cuadrado, una discreta prestazione di Kulusevski (autore
dell'assist per il primo gol) e tanta solidità da parte di Chiellini, De
Ligt, Bentancur e Bernardeschi. Non è una Juventus bellissima,
non è una Juventus che può dirsi guarita, ma è una Juventus che trova la forza
morale di trovare la forza per uscire dalla tempesta in cui ci ritroviamo ed è
un segnale eccellente per Allegri e, in fondo, anche per la società che sta
giocando un'altra e più snervante partita sul fronte giudiziario. La Juventus
attacca fin dall'inizio, sfiora il gol in un paio di occasioni e poi lo trova
con Dybala al 21': lo scambio al limite dell'area con Kulusevski è fulmineo e
il sinistro di Dybala è una delizia. Poi arriva anche il raddoppio di
Chiellini, che raccoglie un rimpallo che nasce da una punizione di Cuadrado. Ma
il Var pesca una spalla di Kean in fuorigioco e il gol viene annullato.
Assurdo, chiamasi anti calcio! Il mancato 2-0 sembra spegnere un po' la
concentrazione della Juventus, che nella parte finale del primo tempo e quella
iniziale del secondo soffre un po. La Salernitana prende anche un clamoroso palo
e quel rischio risveglia la Juventus. I bianconeri tornano ad attaccare e
Bernardeschi pesca Morata (entrato al posto di Kean) con un assist geniale
sotto porta: lo spagnolo con un tocco perfetto infila la palla in mezzo alle
gambe del portiere per il 2-0 che chiude la partita. Negli ultimi venti minuti
la Juventus chiude la Salernitana nella sua area, sbaglia molte occasioni e
anche il rigore all'ultimo minuto, concesso per un fallo su Morata e lanciato
alle stelle da Dybala, scivolato al momento del tiro. La Juventus, dunque,
inizia bene il ciclo teoricamente “abbordabile" che potrebbe risanare la
classifica e rilanciare la squadra. Domenica c'è il Genoa,
poi doppia trasferta a Venezia e Bologna per chiudere contro il Cagliari prima
della sosta di Natale. Quattro vittorie potrebbero modificare tante cose nel
mondo bianconero, che per una sera gira nel verso giusto, gira nel verso che
più piace a noi tifosi della Vecchia Signora. Come già anticipato dal
precedente articolo la trasferta a Salerno non è stata organizzata per via del
prezzo vergognoso che il settore ospiti ha avuto: 65 euro compreso la
prevendita Viva Ticket e ricevitoria è un qualcosa di folle ed assurdo per un
settore che amiamo definire “popolare”. Non si può arrivare a tanto. Avevamo
comunque lasciato liberi i nostri soci di organizzarsi ed esserci. Dei
prenotati iniziali la maggior parte ha declinato accogliendo il nostro invito a
non esserci, ma in 10 hanno deciso di partire con tre auto, una organizzata da
Michele Moretti, l’altra da Francesco Rana e l’altra da Michele Mastrorillo con
l’immancabile Sabino Chieppa a bordo. Si sono ritrovati nel parcheggio
riservato agli ospiti in una serata molto tranquilla. Foto con le sciarpe del
Club a significare uan presenza nonostante ufficialmente non ci fossimo. Tifoseria
salernitana da urlo per quanto bella è stata da vedersi ci dicono i nostri li
all’Arechi. Se la squadra e la Società non meritano la A, la tifoseria è
davvero uno spettacolo. Hanno cantato dal primo all’ultimo respiro della gara
con una coreografia mozzafiato. Nel settore ospiti, nonostante il prezzo,
stracolmo di tifosi bianconeri con prevalenza campana, tifo a tratti. Da
segnalare al minuto 3 della partita gli striscioni per ANDREA FORTUNATO lo
sfortunato calciatore della JUVENTUS nativo di Salerno. Anche nella curva
salernitana è apparso al secondo anello lo striscione che recitava INSIEME PER
ANDREA! Onore a loro. Terminata la gara tutto tranquillo all’esterno con i
nostri arrivati ad Andria alle 2,00 della notte. Adesso ci attende la trasferta
di Torino contro il Genoa dove in 12 saranno i presenti allo Stadium.
Complimenti per chi ci sarà. Questo si chiama amore vero! Ancora una volta al Club ci
siamo ritrovati in buon numero per sostenere a modo nostro come sempre la
GRANDE JUVE! Ancora un compleanno è stato festeggiato, questa volta da parte
del Segretario Fabio Attimonelli che ha voluto celebrare le sue 47 primavere
con tutti i presenti. Caffè Borghetti per tutti, cioccolatini di ogni genere ed
una euforia che come sempre va oltre i risultati, oltre la classifica, oltre
ogni situazione. Se qualcuno pensa che ci siamo messi in un letto si sbaglia
alla grandissima. Siamo più coesi e determinati di prima. Questa la nostra
forza che altri possono soltanto sognare di avere.
FORZA JUVE VINCI DAI, LOTTA E NON
MOLLARE MAI! CARICA RAGAZZI!
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LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI! FORZA RAGAZZI! |
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Da
Londra a Torino la notte juventina resta sempre buia e nell'arco di pochi
giorni la Juve incassa due sconfitte pesanti contro il Chelsea e
l’Atalanta rendendo
amaro un weekend ricco di chiacchiere e stronzate varie dei soliti procuratori
di turno (pilotati) a caccia di notorietà. Ma sull’argomento delle plusvalenze
non entriamo nel merito in quanto se dovessimo dire la nostra saremmo offensivi
nei confronti di certa gente che non merita la nostra minima attenzione e
considerazione. Gira male alla JUVENTUS in questo momento e non basta la prestazione
generosa del secondo tempo contro la Dea. La Juventus,
invece, scivola a -7 dal quarto posto con tempi sempre più duri in arrivo
per Allegri (che
deve darsi una mossa…) e i suoi giocatori. L'1-0 definitivo è
merito di un errore di Morata in appoggio, con la palla intercettata
che ha dato il via all’azione del goal dei bergamaschi. Non gira nulla, non
funziona il Var che non vede un tocco con la mano quasi allo scadere della
partita ed anche la traversa ci si mette contro, dopo una splendida punizione di Dybala.
Il pareggio, insomma, sarebbe stato meritato, ma non avrebbe cancellato i dubbi
su cosa sarà di questa Juventus. Evidente, per lunghi tratti, la differenza a
livello fisico tra le due squadre, un gap già emerso martedì in Champions
contro il Chelsea. Meno evidente il gap tecnico, forse per scelta dell’Atalanta
che preferisce attendere e ripartire. Eppure basta per vincere in casa della
Juve dopo ben 32 anni. Sul fronte bianconero, Dybala fa tutto tranne che il
falso centravanti, corre, s'impegna, ha anche un paio di occasioni nel primo
tempo ma il suo mancino lo tradisce. La fascia sinistra presidiata da Alex Sandro e Rabiot uno
squallore assoluto. Due calciatori che a nostro avviso meriterebbero di stare
seduti in panchina o di essere mandati via a gennaio senza se e senza ma.
La Juve preferisce palleggiare, soprattutto lungo la corsia Cuadrado-McKennie che
sembra poter dare buoni frutti, ma le velleità bianconere si stoppano al limite
dell'area: nell'ultimo passaggio e il tema si ripeterà anche in un secondo tempo
più pimpante da parte bianconera. Clamorosa la palla gol sprecata nel primo
tempo quando McKennie serve Chiesa nello spazio ma l'azzurro si fa rimontare da
un difensore orobico a tu per tu con il portiere. Dopo lo svantaggio la Juve non
reagisce ed appare lenta, scomposta e in preda alla frenesia, peraltro neppure
così costante, anche perché Dybala per la seconda volta pecca di cattiveria e
precisione. Si ricomincia nella ripresa con Bernardeschi al
posto di Chiesa che,
al gong del primo tempo, si arrende a un guaio muscolare che lo terrà fermo ai
box per diverse settimane. Allegri conferma il 4-3-3 ma per una ventina di
minuti non cambia nulla dal punto di vista psicologico: il controllo della
partita è in mano a chi la sta già vincendo, sui contrasti gli atalantini
arrivano sempre per primi, gli errori di marca juventina in fase di uscita
palla al piede non si contano, spazientendo il pubblico sugli spalti dello
Stadium che presentava uno splendido colpo d’occhio. Ai ritmi soporiferi la
Juve sembra adeguarsi, il problema è che i bianconeri stanno perdendo e forse non
se ne rendono conto. Dalla curva l’invito a tirare fuori gli attributi….. La
reazione alla richiesta dei tifosi c'è in McKennie che
si fa anticipare a due passi dal portiere, in un sinistro ringhioso ma
impreciso di Dybala e in un
diagonale di Rabiot respinto alla grande dal portiere
nerazzurro. La traversa di Dybala come già detto è il segno finale di un'altra
serata no per la Juventus. Lo Stadium ormai non fa più paura a nessuno.
Nonostante tutto noi non molliamo, siamo delusi si dall’andamento, ma non ci
faremo certamente sopraffare dalla preoccupazione di un momento così critico.
Abbiamo dominato le scene per 10 anni di fila, abbiamo ridotto malamente i
fegati di chi ci odia, abbiamo goduto come matti per i successi a ripetizione
della nostra Juve, adesso ci sta che si possano trascorrere dei momenti così
poco esaltanti. E’ in questi momenti che viene fuori il meglio di noi tifosi
veri e passionali, di noi tifosi che abbiamo vissuto l’ingiustizia della B, di
noi tifosi che abbiamo vissuto la chiusura del ciclo della Juve di Lippi, dei
settimi posti dopo il ritorno in A…insomma avrete ben compreso che LA GENTE COME NOI NON MOLLA DAVVERO MAI,
anzi rispetto a tifosi di squadre che stanno facendo molto bene e che non
vincono da anni un trofeo, stiamo dimostrando tutta la nostra forza di Club,
tutta la nostra compattezza, tutto il nostro essere veri tifosi. Un'altra
dimostrazione è arrivata dalla trasferta a Torino contro l’Atalanta che ha
portato su ben 51 soci saliti chi in autobus, chi in aereo, numeri ancora una
volta pazzeschi se rapportati alla classifica ed al momento non avvincente.
Eppure ci siamo sempre. La partenza del bus è avvenuta alle 21,45 di venerdì
sera dalla Stazione di Andria con Sabino Chieppa, Andrea Leonetti e Nicola
Pisani a condurre verso Torino una banda di giovani e meno giovani. A bordo non
poteva mancare il tradizionale apericena della partenza sempre più ricco,
sempre più sostanzioso, sempre più di qualità. Dopo due ore di degustazioni e
brindisi, finalmente le luci sul bus si spengono per qualche ora di riposo.
All’alba Nicola Pisani lancia l’asta per la lotteria che ha visto vincere i
premi a tre giovanissimi soci. Finalmente giungono a Torino. Foto di gruppo
davanti al Bus per poi dirigersi tutti assieme verso l’Area 12 dove una parte
si reca in visita al Museum ed i restanti soci vanno allo JStore. Nel frattempo
arrivano alla spicciolata anche alcuni soci arrivati in aereo. Alle ore 13,00
sono tutti al solito nostro covo pre partita per il pranzo di gruppo. In ben 40
unità tutti intorno alla lunga tavolata. Sono questi i momenti di aggregazione
migliore. Come hanno ribadito tutti i presenti la cosa più importante resta
sempre il fare gruppo. Alle 16,00 tutto il grosso del gruppo che aveva la Sud
come settore si incammina verso il bus per organizzare l’ingresso. Alle 16,45
sono tutti dentro con il nostro gruppo posizionatosi alla sinistra della porta.
Solite ed immancabili foto con un fotografo d’eccezione come Mister Giuseppe
Leonetti tornato alle sue origini! Termina la partita con una delusione immensa
soprattutto per i più giovani. Resta la soddisfazione di esserci stati, di aver
fatto gruppo, di aver condiviso con dei fratelli bianconeri una trasferta lunga
2.000 km e 22 ore di pullman. A loro è andato tutto il nostro applauso, il
nostro ringraziamento per esserci stati, per aver rappresentato con onore il
nostro Club. Viaggio di rientro molto tranquillo con la disamina del ko e dei
problemi che attanagliano la Juve e Allegri. Arrivano ad Andria alle 07,30 di
domenica mattina. Questo non è il momento di stare li a criticare, questo è il
momento di sostenere la squadra, questo è il momento di seguirla con più calore
e passione in ogni dove perché potrà succedere di perdere ma noi saremo sempre
li al suo fianco per difenderla contro tutto e tutti perché ricordate sempre
non è forte chi non cade mai, ma chi cade e si rialza! Ci rialzeremo tutti
assieme, usciremo fuori dalla tempesta, di questo statene tutti certi. Martedì
gara di campionato a Salerno, peccato non esserci come avremmo voluto, in gran
numero ed a modo nostro, ma per una questione di principio a certe cifre noi
non ci stiamo. E’una linea che seguiamo oramai da diversi anni è così sarà. Un
settore ospiti non può costare simili cifre. Nonostante tutto una sparuta
presenza di soci sarà comunque presente nel settore ospiti dell’Arechi dove
sarà ricordato ANDREA FORTUNATO calciatore salernitano della nostra JUVE che ci
lasciò prematuramente per colpa di una terribile leucemia. Anche dalla Curva
Siberiano dovrebbe esserci un ricordo per Andrea Fortunato. Se così fosse i
salernitani dimostreranno ancora una volta di più tutto il loro valore, tutta
la loro grande mentalità di tifoseria che sa andare oltre gli stupidi
stereotipi di certe tifoserie meridionali. Per
tutti gli altri l’appuntamento sarà al Club per sostenere a distanza la nostra
GRANDE JUVE! Al Club nel frattempo continuano senza soste i festeggiamenti dei
compleanni, questa volta è toccato al giovanissimo Cristian Casafina offrire
Caffè Borghetti e cioccolate a tutti grazie al suo papà Mario. Momenti
splendidi che rafforzano il nostro gruppo.
FORZA JUVE VINCI DAI, LOTTA E NON
MOLLARE MAI!
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LEZIONE PESANTE SUBITA DAL CHELSEA! SIAMO TORNATI OLTRE CONFINE. |
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La vittoria nella gara di
andata e le ultime due vittorie in campionato ci avevano permesso di andare a
Londra ad affrontare i campioni d’Europa in carica con la convinzione di poter
fare risultato. L'Europa invece
riporta la Juventus sulla
terra. Non ha storia il big-match di Stamford Bridge, in cui il Chelsea si
impone con un sonoro 4-0. Un risultato che consegna il primo posto ai detentori
della Champions League, forti di una migliore differenza reti negli scontri
diretti (1-0 per noi allo Stadium). Per il piazzamento in funzione del
sorteggio agli ottavi saranno decisivi gli ultimi 90', ma ben difficilmente la
squadra inglese fallirà in trasferta contro lo Zenit, mentre alla nostra
Juve resta il Malmoe in casa, con cui
giocarsi l'ultima possibilità di arrivare in vetta al girone, posizione che
garantisce l'opportunità di non incontrare molte delle big continentali e di
disputare in casa la gara di ritorno. La Juventus non perdeva 4-0 in Europa dal
9 marzo 2000, ottavi di finale di Coppa Uefa con il Celta Vigo. Che il Chelsea
non fosse la Lazio, la Juventus lo capisce subito. La partita scatta con ritmi
altissimi, che mettono in difficoltà l'assetto scelto da Allegri: un 4-4-2 con
McKennie e Rabiot esterni e con il duo Locatelli-Bentancur al centro. In difesa
torna Alex Sandro a sinistra mentre davanti Chiesa affianca Morata. Il passo dei londinesi
è asfissiante e avvolgente, tale da impedire il ragionamento al portatore di
palla bianconero. C'è sempre un avversario pronto a sbarrare la linea di
passaggio oppure a toccare il pallone quel tanto da favorirne il recupero. Una
situazione tattica in cui, se non si scarica subito verso un compagno,
l'autolesionismo è una conseguenza: Bentancur è quello più in imbarazzo di
tutti. Ancora una pessima prova di un calciatore che oramai non riesce a
fornire alcun apporto al reaprto nevralgico, ma Allegri inspiegabilmente
continua ad utilizzarlo come se niente fosse. Crediamo che anche il Mister sia
andato nel pallone. I due anni di pausa temiamo che non gli abbiano fatto per
niente bene. Arriva la prima marcatura
dei blues sottomisura da angolo dopo un controllo sospetto di un calciatore
inlese, che si aggiusta la palla con la mano. Un episodio che il Var non
considera punibile. Assurdo! La Juventus prova a reagire, ma Morata è poco
fortunato: il suo pallonetto, su lancio di Locatelli, viene spazzato via sulla
linea dal gran recupero di Thiago Silva. Tutto qui per la Juve in una partita
praticamente da dimenticare. E la parata di Szczesny, che si allunga su un
diagonale da destra è l'anticipo di quanto accadrà nel secondo tempo. Il
Chelsea è micidiale nel giro di 120 secondi: 2-0 e 3-0, tutti a casa alè ci sarebbe da dire. La partita si
chiude li, più per volontà del Chelsea che della Juventus che non ha nessuna
reazione. Infatti, non appena i Blues spingono, sono pericolosi: Szczesny
annulla un altra conclusione, ma nulla può nel recupero. 4-0 pesantissimo che alimenta tantissimi dubbi sul proseguo di questa
stagione. Una serata da dimenticare subitissimo: sabato c'è l'Atalanta, una
finale da vincere a tutti i costi per dare almeno una iniezione di fiducia
all’ambiente dopo la figuraccia rimediata in Champions. Da salvare di questa serata europea il ritorno in trasferta nel vecchio
continente del nostro Club che con 6 unità era presente nello storico stadio di
Stamford Bridge. Terza volta in assoluto nell’impianto del Chelsea. Siamo
tornati in una trasferta europea dopo Lione del febbraio 2020 prima del blocco
Covid. Un grazie ad Antonio con suo figlio e suo nipote e ad Adriano Ieva
&company che hanno permesso nuovamente al nostro Club di varcare il confine
nazionale. Emozioni a non finire con le foto che ci hanno inviato sia
all’immediata vigilia che prima e durante la gara nelle chat del Club. Vederli in prima linea nell’anello
inferiore alla bandierina del calcio d’angolo con la pezza per ALBERTO tenuta
costantemente a mano è stato un qualcosa di fenomenale che ci ha reso
orgogliosi per aver onorato al meglio in
eurovisione la memoria del nostro ALBERTO TESORO. Oramai tutti noi di Andria veniamo identificati con la pezza ALBERTO VIVE. Un gran bel
settore, tutto pieno sia al primo che al secondo livello. Nonostante il pessimo
risultato hanno cantato quasi sempre, sostenendo la squadra anche sul 3-0. Un
grande grazie al nostro Antonio che ha compiuto davvero un sacrificio immenso
pur di esserci li a Londra. Arrivati a Londra nella serata di lunedì hanno poi
pernottato due notti prima di ripartire per Bari con un comodo volo diretto
della Ryan Air. Stante ancora le difficoltà che vi sono per spostarsi nel
vecchio continente per il momento ci accontentiamo di esserci stati seppur in
numero esiguo. A febbraio speriamo di poterci muovere più liberamente
augurandoci di superare bene quest’altra fase critica che si prospetta in
Europa sul fronte Covid. Tornando per un attimo al capitolo trasferte da
segnalare la vergogna della SALERNITANA con il prezzo del settore ospiti
fissato a 62 euro compreso la prevendita. Una autentica follia come quelle già
perpetrate a nostro danno già dall’Udinese e dal Napoli per restare a questa
stagione. In linea al nostro pensiero, al nostro modo di essere, coerentemente
a quanto fatto nel passato, diserteremo in maniera ufficiale questa trasferta,
nel senso che non vi sarà nulla di organizzato. Il gruppo storico del Club,
quello che si muove in ogni dove ha deciso di non esserci. E’ una questione di
principio. Non incide per noi la distanza o meno, si poteva giocare anche
a Bari, ma a quelle cifre non ci andremo
mai. Ovviamente abbiamo lasciato liberi i soci di decidere di esserci ma
organizzandosi autonomamente. Saranno cmq. in 10 i nostri sugli spalti
dell’ARECHI. Peccato perché ci perdiamo una splendida trasferta che avremmo
voluto fare non fosse altro per vedere all’opera la bella tifoseria
salernitana. Qualcuno si chiederà….ma cosa cambia da 45/50 euro a 60/65……tanto
il settore si è riempito comunque come sempre accade. MA PER NOI E’ UNA
QUESTIONE DI PRINCIPIO. Oltre i 50 euro non ci andiamo più! Un settore popolare
come quello ospiti non può costare così tanto. Testa all’Atalanta che vedrà in trasferta ben 51 soci tra chi in bus e
chi in aereo. Tanto onore a quello che facciamo. Al Club nonostante la
diretta Tv ci siamo ritrovati in una quarantina circa per festeggiare il caro
MICHELE DI SCHIENA che ha organizzato un gran bel buffet a base di carpacci,
salsiccia cruda, formaggio e birra con dolcetto finale. Oltre il risultato,
oltre ogni cosa, prima ci siamo Noi, poi tutto il resto. Trovateci un gruppo
che ama stare sempre assieme, che ama festeggiare i compleanni o altre
ricorrenze con gli amici di fede bianconera. Nella gallery le foto delle ultime
trasferte. Visitatela.
Continua il tesseramento al Club
per la stagione 2021/2022. Se non vorrete perdervi il meglio tra gennaio e
febbraio entro Natale regalatevi l’iscrizione allo JUVENTUS CLUB ANDRIA! Cosa
migliore non potrete fare!
LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI,
SEMPLICEMENTE JC ANDRIA!
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INVASIONE BIANCONERA A ROMA E GRANDE VITTORIA DELLA JUVENTUS! |
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La Juventus dopo la sofferta
vittoria casalinga contro la Fiorentina era chiamata a vincere anche
all’Olimpico di Roma contro la Lazio per restare agganciata al treno Champions.
I due rigori che hanno decretato la vittoria contro i biancocelesti, non
devono nascondere le tante occasioni con cui la Juventus ha
legittimato la sua vittoria sulla
Lazio per 2-0. Come non dobbiamo nascondere le nostre difficoltà a
finalizzare le tante occasioni in fase offensiva. Ma i due rigori, netti
peraltro, decretano un risultato giusto per quello che si è visto in campo e
rilanciano la Juventus all'inseguimento per ora dell’Atalanta, senza pensare
per adesso ad altro. Adesso è fondamentale soltanto continuare a correre. E
fermare le avversarie dirette come la Lazio. Nella vittoria dell'Olimpico, oltretutto, la Juventus trova
anche qualche buona notizia, come la solidità della squadra, che si era rivista
già nella soffertissima vittoria contro la Fiorentina. Anche la sostanza del
gioco, che non è certamente bello, ma ha trovato nella coppia Locatelli-McKennie un
modo per far quadrare le cose a centrocampo pur senza idee brillantissime o
colpi di genio. Chiesa è un giocatore strepitoso per
efficacia (nel secondo tempo fa girare la testa alla Lazio) e determinante,
così come Cuadrado che gioca da terzino, ma spesso si fa vedere da ala.
Insomma, resta ancora una squadra che deve costruire l'affidabilità, ma ha
qualcosa di autentico su cui appoggiare le sue speranze. E’ stata davvero una
bella Juventus, che anche dopo la seconda rete ha continuato a cercare la
terza. La Juventus brava a chiudere tutti gli spazi, si difende con
concentrazione e compare comunque nella metà campo avversaria. E fa più male. Al 22° viene concesso il primo calcio di
rigore per il fallo, netto su Morata in
mezzo all'area, trasformato da Leonardo Bonucci di
prepotenza. Ad ogni sortita offensiva della Juve ne nasce un pericolo per la
Lazio. Nella ripresa la partita si anima: il ritmo sale, di conseguenza pure la
stanchezza e le squadre si allungano e sbagliano qua e là. Ne escono più
emozioni, la Juventus in contropiede è micidiale e viene fermata solo
da... Kulusevski (entrato
nel primo tempo per l'infortunato occorso a Danilo) che per due volte va a
frenare una fuga portata avanti da uno spettacolare Chiesa. Poi all'81° arriva il secondo calcio di rigore
per la Juventus: contropiede del solito Chiesa, lanciato
da Kulusevski, supera il portiere in
dribbling e quando sta per aggiustarsi la palla viene travolto dallo stesso
Reina che tocca sì il pallone, ma commette anche fallo sull'azzurro. Torna sul dischetto il capitano Bonucci e
firma la sua prima doppietta in modo davvero inusuale. Seguono ancora due
occasioni per Kean,
entrato al posto di uno spento Morata.
Vittoria a dir poco fondamentale in uno stadio Olimpico a forti tinte
bianconere, una autentica invasione che ha del clamoroso se pensiamo che la
squadra si trovava all’ottavo posto in classifica. Quasi 15.000 i tifosi al
seguito con presenze in tutti i settori dalla Tevere alla Montemario per
arrivare ai Distinti Ospiti e alla Curva Sud. Sembrava dovesse giocarsi una
finale di qualche coppa nazionale. Anche
il nostro Club ed i nostri soci hanno risposto alla grandissima in questa
trasferta con ben 64 persone al seguito. Numero incredibile se rapportato
al periodo che la Juve sta attraversando. Oramai non ci stupiamo più di quello
che stiamo riuscendo a fare. Numeri impressionanti, da quello degli iscritti ai
partecipanti alla trasferte. In tantissimi sono partiti con auto private o con
treni e/o aereo pianificando ovviamente un weekend romano. In 38 invece i soci
che hanno preso parte alla trasferta partendo con il bus organizzato del Club. A
condurre la truppa su Roma un duo inedito come Giorgio Nicolamarino e Francesco
Lorusso, il nostro camiciaio di fiducia….Che ridere e che accoppiata. Sin dalle
primissime battute del viaggio si era compreso che sarebbe stato uno spasso per
tutti i partecipanti. Alle 08,30 hanno lasciato la stazione di Andria, salutati
dal nostro mitico segretario Fabio e dall’insostituibile Sabino Chieppa.
Viaggio in tutta tranquillità con un paio di soste, delle quali l’ultima dopo
Frosinone per il pranzo. Poi diretti al casello di ROMA SUD dove la Polizia
dopo un rapido controllo ha mandato via il nostro bus verso lo Stadio. Giunti
sul Lungo Tevere i nostri hanno atteso chi arrivato nel frattempo in auto. Poi
in gruppo hanno tutti raggiunto gli ingressi dell’Olimpico, chi nei Distinti
Ovest, il grosso del gruppo, chi nella Sud. Appena dentro si posizionano alla sinistra del settore a confine con la
Tribuna Montemario dietro l’immancabile pezza per il nostro caro ALBERTO. Gran bella serata di tifo, con il ricordo verso
GABRIELE SANDRI. I nostri giovanissimi presenti si divertono ovviamente
tantissimo. Tutto è andato praticamente bene, nulla è stato lasciato come
sempre al caso con la goliardia del buon Francesco Lorusso, ben accompagnato da
altri soci oramai storici del Club come Silvano, Franco Guadagno, Rino Losito e
Stefano La Palma con i suoi amici brindisini. Alle 21,00 erano già al bus ma la
Polizia decide di trattenerli ancora a lungo prima di lasciarli ripartire. Alle
3,00 della notte arrivano ad Andria come sempre felicissimi di aver risposto
presenti a quest’altra trasferta. Da segnalare la macchina di Giuseppe
Cavaliere nella quale era presente Riccardo Roberto…..ci hanno raccontato di
tutto…..una “macchietta il nostro buon Riccardo”. Un grazie a tutti coloro che
hanno partecipato a questa trasferta portando altissimo il nome del nostro
Club. Al club grande presenza e soprattutto abbiamo festeggiato il nostro
tesoriere Nicola Pisani con “zabov e cioccolate”.
Continua il tesseramento al Club
per la stagione 2021/2022. Se non vorrete perdervi il meglio tra gennaio e
febbraio entro Natale regalatevi l’iscrizione allo JUVENTUS CLUB ANDRIA! Cosa
migliore non potrete fare!
LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI,
SEMPLICEMENTE JC ANDRIA!
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FIUUUUU….VITTORIA IN EXTREMIS. NOI OLTRE LE 600 TESSERE! |
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Dopo
la splendida vittoria in Champions, la Juventus era chiamata al riscatto anche
in campionato dopo le ultime sconfitte. Così è stato ma quanta sofferenza. La Juventus ha
battuto la Fiorentina per 1-0 trasformando quel siuuu perentorio di Cristiano Ronaldo, al quale eravamo piacevolmente abituati ad un fiuuu, allegriano, che sa molto di scampato pericolo. Un fiuuuuu griffato ancora
una volta Cuadrado
non nuovo a queste imprese nel finale. Proprio lui, il
fedelissimo del tecnico livornese, ha risolto in extremis la partita contro una
tenace Fiorentina che stava strenuamente resistendo in inferiorità numerica. Ma
i problemi e le difficoltà di manovra restano. Così come quelle, palesate in
maniera netta, di forma fisica e condizione atletica. Ma dopo due sconfitte
consecutive in campionato era fondamentale invertire la rotta e andare in sosta
con un morale al di sopra del minimo sindacale. Primo tempo molto vivace.
Rispetto alla squadra che ha battuto lo Zenit, Allegri
interviene poco. La novità bianconera tatticamente più vistosa è l'inserimento
di Rabiot a centrocampo, al posto di Bernardeschi. Ma
il francese continua a non convincere, rallentando di molto la manovra
bianconera. In difesa, invece, le scelte sono obbligate più che volute, visti i
guai fisici di Bonucci (affaticamento) e Chiellini (problema
all'adduttore). Confermata, rispetto alla Champions, anche
la verve di Paulo Dybala che svaria liberamente, dà
imprevedibilità, semina giocate. Fa da raccordo, l'argentino, tra attacco e
centrocampo aprendo così il campo agli inserimenti di un McKennie in splendida
forma e alle incursioni di Chiesa. La Fiorentina fatica,
insomma, a trovare punti di riferimento e corre qualche brivido: al 6' Morata
prova ad approfittare di un errore in rilancio del portiere viola mentre al 12'
Chiesa è bene imbeccato da McKennie ma non ne approfitta. I viola non si
limitano però a resistere e anzi crescono in convinzione con il passare del
tempo. Si ritorna negli spogliatoi così come ci si era usciti: ovvero a reti
inviolate. Nella ripresa, dentro Pellegrini per Alex Sandro. La Juve insiste,
anche se con ritmo medio basso: Morata sfiora il palo con un tiro da fuori nei
primi minuti, più o meno lo stesso fa Rabiot da lì a poco.Sale il nervosismo
della Fiorentina che invece di giocare a calcio inizia a fare falli a raffica:
Milenkovic prende due gialli in 7 minuti (prima su McKennie e poi su Chiesa) e
a seguire prende la via degli spogliatoi. La Juve resta nonostante la
superiorità numerica, un po' sconclusionata ma qualche guizzo - tra qualità ed
azioni personali - lo produce. Al 30' incredibile Chiesa che colpisce la
traversa con una bordata. La Juve alza il baricentro, Morata in particolar
modo: pure troppo, visti i costanti fuorigioco. Sveglia Alvaro! Ancora Chiesa
pericoloso al 40' con il portiere avversario che ancora si supera. Ma all’ultimo
respiro con una giocata personale Cuadrado la risolve facendo letteralmente
esplodere lo Stadium ed i nostri 50 soci arrivati su a Torino. Una grandissima
trasferta quella organizzata dal nostro Club che ancora una volta si è
contraddistinto per i numeri e per la qualità del servizio offerto a tutti i
partecipanti. Il nostro modo di vivere una trasferta ha davvero
dell’incredibile per quanta passione e goliardia ci mettiamo. Sin dalla
partenza l’atmosfera era abbastanza carica e come detto goliardica. Alle 22,00
del venerdì sera il bus lasciava Andria per iniziare il suo lungo viaggio verso
Torino. A bordo come sempre c’era di tutto. Un ristorante viaggiante che si
perfeziona di trasferta in trasferta lasciando i nostri soci sempre deliziati.
A condurre il gruppo ancora una volta c’erano Sabino Chieppa e Nicola Pisani,
con tantissimi volti ben conosciuti ed altri nuovissimi. Il classico mix con
l’immancabile euforia delle giovanissime leve, divenute oramai una costanza dei
nostri viaggi. Alla prima sosta erano già tutti abbastanza carichi stante il
buon vinello sorseggiato a bordo. Poi la stanchezza prendeva il sopravvento
ritrovandosi di colpo al mattino già sulla Piacenza – Torino, l’ultimo tratto
che conduce verso la nostra casa. Una lotteria ha tenuto banco negli ultimi km
di viaggio che ha visto vincere la maglietta di Dybala dal giovanissimo socio
Daniele Cascione, ovviamente felicissimo. Per colazione ogni partecipante a
bordo bus ha ricevuto anche un
“pastrotto” personalizzato ANDRIA PRESENTE e realizzato dall’Open Light
Caffè. Insomma che altro aggiungere se non dire che siamo semplicemente
fantastici. Trovateci voi un gruppo come il nostro che nonostante la decima posizione
in classifica mette in viaggio verso Torino, ben 50 persone tra bus, auto ed
aereo. Una passione che ha dell’incredibile. Giunti a Torino i nostri si
dividono tra chi a passeggio per le vie del centro, chi nell’Area 12 dello
Stadium, chi in visita al Museum per poi alle 13,00 ritrovarsi tutti intorno
alla lunga tavolata nella solita trattoria di fronte alla Sud. Questi pranzi di
gruppo sono oramai diventati un must del nostro Club. Il fare gruppo, lo stare
assieme, sono una caratteristica che ci contraddistingue da tutti. Non si
lascia mai niente al caso. E’ questo che fa la differenza. Nel frattempo il
nostro segretario Fabio, nonché referente regionale dei Club di Puglia era
riunito con gli omonimi responsabili delle altre regioni nel JHotel per un incontro
di pianificazione delle dinamiche future dei Club. Insomma sempre un passo
avanti. Alle 17,00 tutti erano già dentro lo stadio, compresi coloro i quali
avevano raggiunto Torino in aereo. Nella Sud un gruppone pazzesco, con numeri
forse mai raggiunti prima. Tutti assieme nella parte centrale ed alta della
Sud. Tifo a tratti, come spesso accade oramai negli ultimi tempi ed
improvvisato. Una nota oramai dolente per noi abituati a ben altri tempi che ci
auguriamo di cuore possano tornare. Riusciamo comunque a farci sentire dagli
sfigati viola che vengono ripetutamente mandati a quel paese….Imprecazioni,
sofferenza, voglia di esultare per un goal che non arriva, ma quando arriva non
si capisce più niente. Ci si strattona, ci si abbraccia, nemmeno avessimo
segnato la rete della vittoria del campionato. La nostra passione come detto
non conosce limiti e posizioni di classifica. Come noi in pochissimi! Di questo
ne andiamo fieri ed orgogliosi. Escono dallo Stadium galvanizzati e soprattutto
con una carica di adrenalina pazzesca. Viaggio di ritorno molto tranquillo ed
arrivano ad Andria verso le ore 08,15 di domenica mattina. Chi in aereo invece
ha pernottato su rientrando comodamente alla domenica pomeriggio. Onore a Noi,
onore a chi era su! Nella foto gallery
della partita le foto più significative della giornata. Dopo questa partita ci
siamo concessi una pausa dal sito che torniamo ad aggiornare soltanto a ridosso
di una nuova trasferta come quella a Roma contro la Lazio dove ben 61 saranno i
soci a rappresentare l’intero Club. Proprio
in questi giorni di pausa del campionato per le Nazionali, abbiamo raggiunto e
superato il tetto delle 600 tessere sottoscritte, eguagliando praticamente il
dato delle tessere fatte nella scorsa stagione con una prospettiva che ci vede lanciati
verso le 700 magari entro Natale. Numeri incredibilmente alti se rapportati
all’andamento altalenante della squadra. FIERI DI NOI!
AVANTI JUVE, AVANTI JC ANDRIA, LA
GENTE COME NOI, NON MOLLERA’ MAI!
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LA JUVE SI QUALIFICA AGLI OTTAVI DI FINALE GRAZIE A LE ROI DYBALA! |
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Dopo il burrascoso momento vissuto
in campionato, la Juventus in Champions era chiamata ad un immediato riscatto e
soprattutto a raggiungere il primo, seppur minimo, obiettivo stagionale, ovvero
il passaggio del turno con largo anticipo. Così è stato grazie al 4-2 rifilato ai russi dello Zenit,
battuti anche a Torino dopo la vittoria di San Pietroburgo. Adesso l'importante
è non esagerare con gli elogi per il filotto europeo di vittorie conseguite da
una Juventus comunque trasformata
rispetto alle ultime uscite, nello spirito, nella personalità, nella voglia di
azzannare l'avversario. Gestire poco, correre, attaccare molto e vincere:
potenza dei primi giorni di ritiro forzato alla Continassa, aspettando conferme
a breve contro la Fiorentina in campionato. La Juve scappa nel girone di
Champions, qualificandosi agli ottavi con due giornate d'anticipo
contendendo al Chelsea Campione d’Europa, la palma del primato nel girone H,
decisiva sarà la sfida dello Stamford Bridge. Un leader su
tutti allo Stadium: Paulo Dybala, autore di una prestazione superlativa, da
capitano vero. Glielo chiedevano tutti, la Joya non ha tradito. Allegri ne cambia ben cinque rispetto alla sconfitta di Verona, con il
rientrante De Ligt, ribaltando il centrocampo e fidandosi
dell'ottima vena di McKennie (suoi gli ultimi due gol bianconeri, seppur
inutili) al posto di un inconcludente Bentancur. Lo Zenit cercava
l'impresa. Succede però che Dybala e soci alzino subito i ritmi, siano
costanti nella pressione, tengano il palleggio e il possesso senza sprechi e attese
passive dell'avversario. Paulo è il solito tuttofare, bravo anche ad attaccare
la profondità e con un Bernardeschi molto reattivo. Primi squilli dell’incontro
con un altro palo della Joya…..che sfiga! All'antipasto segue però da subito il
primo piatto sfornato al minuto 11, su azione d'angolo battuto da Bernardeschi
è decisiva la sponda aerea di De Ligt e il mancino di
Dybala è una sentenza. E qui il numero 10 si sovrappone a un altro numero 10,
perché Paulo esulta come Le Roi Platini fece l'8 dicembre 1985 a Tokyo in
Coppa Intercontinentale contro l'Argentinos Juniors dopo il famoso gol
annullato. La posa è praticamente identica e Dybala celebra
la 105ª perla in bianconero, superarando
il mito francese e agguantando John Charles. E' una partita a senso unico: l'argentino
conduce lo show, sua la sterzata e l'assist a Morata che non centra la porta da
due passi. È un gol sbagliato, lo spagnolo se ne farà una ragione. Ma la sfiga
ci vede benissimo e quando nessuno se l'aspetta ecco l'1-1 beffardo con Bonucci che
devia di testa un cross e la traiettoria del pallone è talmente ingannevole da
beffare Szczesny. È un lampo, perché poi la partita la fa sempre la Juve con
Locatelli che arma un poco fortunato Chiesa prima di un gol annullato a Morata
per il solito leggero fuorigioco. Si ricomincia nel ricordo dell'ultima
occasione sprecata da McKennie in coda al primo tempo. E si
ricomincia ancora con un mancino di Dybala lievemente largo. Ma è una Juve in
palla, brava a mixare il dinamismo di Bernardeschi e la vivacità di McKennie,
il senso della posizione di De Ligt e l'ordine di Locatelli. Manca il guizzo
di Chiesa,
che si fa attendere ma quando si accende sono dolori. L'esterno sprinta in
occasione del rigore per la Juve: stop irreale e fuga con
sgambetto evidente. Dybala prima mette il pallone a lato, ma
l'arbitro fa ripetere e allora la Joya sfrutta
l'occasione: 2-1 in archivio. Non gira bene ai bianconeri, visto che dopo i gol
sale a due anche il conteggio dei legni: la traversa di
McKennie grida vendetta per la splendida iniziativa condotta dall’americano. Ecco
poi finalmente Chiesa che mette a segno in maniera sublime la
rete del 3-1. Allegri regala il finale a Rabiot e Arthur,
che rimpiazzano Bernardeschi e Locatelli, poco prima della rete di Morata. Lo
spagnolo non segnava da 43 giorni (Juve-Milan 1-1). C'è tempo per la standing
ovation a uno strepitoso Dybala: dentro Kulusevski, oltre
a Rugani per
Bonucci. Il 2-4 dello Zenit nel recupero non cambia le cose. Esulta lo Stadium,
non succedeva dal 17 ottobre. Una vita fa, di questi tempi un po' bianchi e un
po' neri. Adesso continuiamo così caro Mister Allegri, non faccia ancora
esperimenti del cavolo. Ha visto di chi ci si può fidare, quindi avanti con
questi se non vogliamo perdere altro terreno dalla zona Champions, oramai vero
obiettivo di questo campionato. I 20 soci che hanno raggiunto Torino per questa
sfida allo Zenit sono saliti tutti in aereo, quasi tutti con quello del pomeriggio
che ha tardato anche nell’atterraggio. Trasferta comoda per i nostri con
pernottamento su in diversi alberghi. A
capitanare la truppa questa volta una donna, Riccarda Lotti, come sempre
portafortuna delle notti Champions e ragazza davvero precisa in tutto. Quasi
tutti i soci erano posizionati in Sud primo anello alle spalle della porta
nella zona centrale. Immancabile il nostro Gaetano Maddalena che in una
settimana ha presenziato a ben tre trasferte su tre (Sassuolo, Verona e Zenit).
Bellissima serata per i nostri soci su, soprattutto per coloro che erano alla
primissima volta come Ivan Leonetti che ha celebrato i suoi 18 anni con la
Juve. Siamo contenti di aver inculcato in tutti i soci una mentalità pazzesca
che va oltre il risultato, oltre il piazzamento, oltre tutto. Si segue la Juve
a prescindere. Siamo anche soddisfatti del fatto che si continui a regalare
soddisfazione a tantissima gente che sale su a Torino con una organizzazione a
dir poco impeccabile. Il mercoledì tutti hanno fatto rientro alla base con i
vari voli prenotati chi da Torino, chi da Milano. Adesso archiviato il
passaggio del turno in Champions, bisognerà pedalare e lavorare sul campionato
per cercare di rientrare nel gruppo delle prime posizioni. Non sarà una
sconfitta a farci abbattere come non sarà una vittoria, seppur importante, a
farci fare voli pindarici. Navighiamo a vista, consapevoli che siamo la JUVE è
che possiamo e dobbiamo fare sempre meglio. Al Club affluenza normalissima
stante la concomitante diretta in chiaro, ma comunque con numeri sempre
importanti. Il tesseramento ci vede
adesso attestati a 550 iscritti un altro passo importante è stato fatto
sulla strada verso le 600 iscrizioni, numeri davvero importanti che
testimoniano la grandezza e la qualità del nostro Club che ha pochi eguali.
Nella prossima trasferta ben 50 i soci che saliranno su a Torino, con bus e
aereo, per la sfida sentitissima contro la Fiorentina. Pensate un pò, decimi in
classifica con questo seguito incredibile. Al prossimo racconto di una storia
che non avrà mai fine. Nella Gallery del sito le foto di ogni nostra trasferta.
AVANTI JUVE, AVANTI JC ANDRIA, LA
GENTE COME NOI, NON MOLLERA’ MAI!
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SECONDA SCONFITTA CONSECUTIVA DELLA JUVENTUS! |
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Proprio l’Hellas Verona aveva dato la
possibilità nello scorso mese di maggio alla Juve di partecipare all’attuale
stagione in Champions League e tocca ancora agli scaligeri far comprendere alla
nostra Juventus che se l’andazzo stagionale sarà quello visto in campo al Bentegodi,
non basterà nemmeno il miracoloso aiuto di un avversaria per essere certi di
disputare la Champions 2022/2023. Così proprio non ci siamo caro Massimiliano
Allegri e cara squadra. Seconda sconfitta consecutiva per 2-1 e quarta in appena undici giornate,
arrivata al termine di una partita giocata malissimo per ottanta minuti e che
non può essere riscattata dagli ultimi dieci minuti di arrembaggio dopo il gol
di McKennie.
Quelli semmai servono come punto di partenza della psicanalisi di
una squadra, che solo quando sta per sprofondare si ricorda di essere se
stessa. Forse la prima domanda che Allegri deve
fare a se stesso e allo spogliatoio è: perché la Juventus non ha iniziato la
partita come l'ha finita? Poi,
naturalmente, ce ne sarebbero molte altre di domande per
una squadra che rischia di allontanarsi dalla zona Champions,
visto che la testa della classifica è oramai un miraggio lontanissimo ben 16
lunghezze, non su una ma su ben due avversarie. E' una squadra
che ha perso identità, gioco, concentrazione, carattere. La Juventus si è
cancellata da sola prima ancora di essere annientata ed asfaltata dal Verona,
entrando in un tunnel senza precedenti in questi ultimi
dieci anni. Bisognerebbe tornare ai tempi di Delneri per ritrovare simili score.
Ora è durissima per i bianconeri, che hanno bisogno di un'analisi lucida,
severa e profonda per uscirne da questa crisi in cui sono piombati, non solo di
risultati. L'Hellas passa
in vantaggio con un momento psichedelico di Arthur che impostando l'azione
sulla sua trequarti non trova di meglio che lanciare, sì letteralmente
lanciare, un avversario verso l'area bianconera. Questi entra sulla destra e
mette in mezzo per il tap-in facile dell’attaccante gialloblu. Juventus sotto
choc e, tre minuti dopo ci ritroviamo sotto di due reti grazie ad meraviglioso
goal dei veronesi. Dopo un quarto d'ora la Juventus è sotto di due gol,
completamente in bambola, azzecca pochissimi passaggi e quelli che sbaglia li
mette spesso sui piedi degli avversari. E' un'immagine inquietante della
squadra di Allegri in balia di una tempesta e
completamente senza bussola. La Juventus compare
in area veronese soltanto grazie a Dybala, unico a creare pericoli, cogliendo
una traversa clamorosa sullo scadere di tempo con un tiro a giro da fuori area
che avebbe meritato ben altra sorte. Il Verona domina
e lo fa in modo totale e impressionante, aggredendo con sicurezza e gestendo il
doppio vantaggio da grande squadra. Complimenti
ad Igor Tudor, troppo frettolosamente mandato via assieme ad Andrea Pirlo
dopo che nella passata stagione molte cose erano andate bene. Siamo dell’avviso
che andava riconfermata la fiducia nei loro confronti. Tornando alla nostra squadra, Morata è più dannoso
che inutile, Cuadrado non riesce mai a saltare l'uomo, Arthur sente scottare il
pallone fra i piedi, proprio lui che dovrebbe farlo girare, Alex Sandro sbaglia
tantissimi palloni, Rabiot non entra mai in partita, restando isolato, quasi sembrava
tendesse a nascondersi. Bentancur è inconsistente in entrambe le fasi. Dybala
soltanto come detto si salva, ma non riesce a trascinare la Juventus con lampi
estemporanei ed è oggettivamente solo, senza nessuno con cui dialogare. I cambi
offensivi della ripresa (Kulusevski, McKennie, Locatelli e Bernardeschi)
riportano la Juventus nella metà campo veronese con più costanza, ma senza
risultati apprezzabili. McKennie sfiora il gol appena entrato, ma è con fatica
immane che i bianconeri costruiscono la manovra offensiva, mentre il Verona
continua a mordere la partita come se fosse sullo zero a zero, anche se nel
finale paga lo sforzo atletico. E così al minuto 80 Danilo pesca McKennie,
lasciato colpevolmente libero in area: l'americano controlla e tira con violenza
per il gol del 2-1, che regala 10 minuti di cuore ai bianconeri, in cui avremmo
anche meritato la rete del 2-2 se non fosse per la straordinaria parata
dell’estremo difensore scaligero che toglie a Paulo Dybala un gran gol. Cuore e
niente più. Testa bassa e lavorare. Tutti. Come sempre il nostro Club non farà
mai mancare l’apporto ed il sostegno alla squadra. Lo abbiamo fatto anche nella
trasferta di Verona dove ci siamo presentati in ben 12 unità. Trovateci dei
Club, dei gruppi organizzati che da una distanza così notevole, seguono la
propria squadra con una costanza così impressionante e con numeri notevoli.
Bene, quando li avrete trovati fatecelo sapere….I nostri non meritavano una
prestazione a dir poco vergognosa della squadra in campo dopo che ben 90 minuti
ed anche oltre hanno sempre spinto e sostenuto i ragazzi in campo nonostante lo
spettacolo indecente al quale stavano assistendo. Hanno cantato sino all’ultimo
respiro sperando di portare a casa almeno un misero punticino. Ma a niente è
servito lo sforzo di un bel settore ospiti, gremito e compatto nel sostenere la
JUVE. Si è rivisto il tifo organizzato, era ora, con i veronesi apparsi molto
sotto tono nonostante la splendida vittoria che la loro squadra gli stava
regalando. Bellissima la trasferta dei nostri, tra chi arrivato con il mini van
da 9 posti e chi in auto. Partiti alle ore 06,30 di sabato mattina dopo una
abbondante colazione in un bar della periferia andriese tra lo stupore della
gente che andava a lavorare. Molti non riescono a spiegarsi come si faccia ad
essere così costanti e così presenti al seguito della Juve. A bordo nel mini
van c’era davvero di tutto e di più, tra birre, vino e tantissimo cibo.
Goliardia e clima davvero splendido a bordo. Ci si cambia spesso alla guida,
con tre soste per rifornimento e caffè. E’ partita una squadra davvero “da
paura”, quasi tutti soci storici e soprattutto con km e km macinati. A guidare
la truppa l’infaticabile segretario Fabio. Giunti ora pranzo sotto Modena si
fermano finalmente per degustare tutto il ben di Dio preparato ed organizzato
magistralmente dal grandissimo Michele Di Schiena, che se non ci fosse lo
dovremmo davvero inventare. Mangiano e bevono l’impossibile, senza farsi
mancare davvero nulla, un po’ stile trasferta a Milano di qualche giorno prima.
Alle 15,00 in punto si ritrovano poi al Casello di Verona Nord dove vengono poi
indirizzati verso lo Stadio dalla Polizia li presente. Nel parcheggio ospiti si
ritrovano con gli altri soci giunti prima in auto, Gaetano, Benedetto,
Francesca. Tutti assieme e dopo aver bevuto un altro cicchetto del liquore
artigianale “nonno Peppe” portato dal
buon Pasquale Cipriani entrano nel settore posizionandosi alla destra della
porta, in posizione quasi centrale ed in prima linea come sempre. Iniziano i saluti
di rito con i tantissimi amici che si ritrovano alcuni dopo pochi giorni, altri
dopo mesi. Bello vedere il rispetto che tutti hanno del nostro gruppo. La
partita va come non volevamo che andasse. Resta il ricordo per Lele Clerin del
Gruppo Bassa Valle celebrato con una pezza in suo onore messa al fianco della
pezza per il nostro Alberto sempre li presente. Finisce la partita, inizia a
piovigginare, si ritorna nel parcheggio per poi prendere immediatamente la
strada del ritorno verso casa. Tutto tranquillo, ci fermiamo per cenare dopo
Bologna utilizzando i tavoli del ristorante interno all’autogrill per consumare
tutto il cibo che ancora si aveva a bordo. Spettacolo e goliardia con il
personale dell’Autogrill che degustava le nostre prelibatezze oltre ad una
volante della Stradale che si complimentava con noi per il fatto che si
arrivasse da così lontano. Poi con cambi frequenti alla guida, arriviamo ad
Andria con il nuovo orario verso le 05,30 del mattino. Prima di lasciarci
tutti, facciamo colazione in un area di servizio della tangenziale per poi
tornare alle nostre famiglie, delusi dal
risultato ma orgogliosissimi di esserci ancora una volta stati al fianco della
JUVE come sempre a MODO NOSTRO! Un grazie a tutti coloro che sono stati
presenti in quest’altra trasferta portando alto il nome dello JUVENTUS CLUB
ANDRIA! UNICI
LA
GENTE COME NOI, NON MOLLERA’ MAI!
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PESANTE SCONFITTA INTERNA DELLA JUVENTUS! |
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Tutto
quello che di buono si era costruito in queste ultime giornate è stato
inopinatamente distrutto dalla Juve (e da Allegri) nella gara casalinga contro
il Sassuolo. Al 95° con la Juve tutta proiettata in avanti alla ricerca della
rete della vittoria, in contropiede arriva la beffa finale con la rete dell’1-2
per i neroverdi. Sconfitta
grave per come maturata che sotterra le speranze di rinascita bianconera. Questa
sconfitta casalinga, pone la Juventus di nuovo in crisi di identità, la
ridimensiona una volta per tutte. E in questo caso, checché ne dica Allegri,
c'è ben poco di opinabile. Disastro su tutti i fronti. E pensare che la
Juventus parte grintosa e spavalda come raramente la si era vista di questi
tempi. Il centrocampo pressa alto e induce i neroverdi spesso all'errore, Dybala e
Chiesa combinano trame, Morata catalizza
palloni e occasioni, oltre che off-side. Insomma, facile pensarlo: Juve troppo
bella per essere vera. Infatti... non è vera. E la Juventus in versione
più standard - timidina, distratta, prende subito il sopravvento. Il primo ad
uscire dal campo, sfortunatissimo, è De Sciglio che
abbandona il terreno di gioco a causa di un ginocchio dolorante. La Juve inizia a giocare in maniera frenetica,
confusionaria e soprattutto ad intermittenza. Scarsa attenzione con un
campanello d'allarme che suona già al ventesimo quando McKennie perde palla a
centrocampo e arma la ripartenza del Sassuolo. Ma sul finale di prima frazione
il Sassuolo passa incredibilmente. Peccato perché poco prima Dybala aveva preso
il palo al 37', dopo un guizzo... alla Dybala. Vero, ma troppo poco. Nel
secondo tempo la Juventus impiega un po' ad alzare la testa e non entusiasma,
ma è pur meglio di come la si era lasciata. L'ingresso di Cuadrado al
posto di Rabiot offre
molte più soluzioni. E' proprio il colombiano a rendersi pericoloso trovando
però un difensore che provvidenzialmente salva sulla linea. Subito dopo ci
provano Dybala e Chiesa. Non basta ai bianconeri, che son più determinati ma
non più efficaci. Allegri si gioca allora la carta Kaio Jorge (dentro
per Morata). Il brasiliano neo acquisto fa la sua parte e contribuisce a far
salire il baricentro dei padroni di casa. Così come vi contribuisce il lavoro
degli esterni. La svolta arriva alla mezz'ora: Dybala pennella su punizione,
McKennie insacca di testa l'1-1 che riaccende la partita e lo Stadium che a
dire il verso ha registrato un bel sostegno alla squadra, visti i tempi…..
Ultimi minuti frenetici. Dybala ci crede e ci prova in tutti i modi, chi lo
circonda non lo segue a dovere. E quel che peggio, chi lo circonda segue ancor
meno a dovere l’attaccante dei neroverdi che in extremis, trova il gol del
2-1. Assurdo! Onore soltanto onore ai nostri 4 soci saliti su a Torino con volo
aereo su Malpensa per poi in auto raggiungere lo Stadium. Avrebbero meritato di
portare a casa una vittoria ed invece escono dallo stadio molto delusi per una
sconfitta assurda. Non si può perdere
caro Allegri in pochissimi mesi due partite casalinghe contro Empoli e
Sassuolo. Le colpe sono da ripartire tra tutte le componenti ma gran parte sono
sempre di chi dirige l’orchestra. Si dia da fare Mister! Tornando ai nostri
saliti su capitanati da Gaetano e Giorgio è stata una trasferta rapida in
quanto verso le 15 del pomeriggio hanno lasciato Bari. Dopo la partita hanno
cenato a Torino per poi alle 7 del mattino riprendere il volo verso Bari sempre
da Malpensa. Che altro aggiungere se non dire che voi avete sicuramente vinto,
la squadra no! Grazie ragazzi per aver risposto presenti in una gara come
questa ed in settimana. Vi fa davvero tanto ma proprio tanto onore, essere
partiti pur di rappresentare il Club. Orgoglio di appartenenza. Al Club
affluenza normalissima stante l’orario e soprattutto tanta delusione mista a rabbia
per una sconfitta inaccettabile.
LA
JUVE SIAMO NOI! JC ANDRIA SEMPRE PRESENTE
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PAREGGIO IN EXTREMIS A SAN SIRO, GRANDE TRASFERTA DEI NOSTRI! |
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Se la
Juve ha pareggiato a San Siro contro la Rappresentativa Internazionale
Circense per 1-1 grazie al rigore
concesso dal Var e trasformato proprio allo scadere da Paulino Dybala, i nostri soci saliti su a San Siro, chi
in bus, chi in aereo e chi in auto, hanno
sicuramente vinto per come hanno organizzato ed affrontato la trasferta, in
maniera molto goliardica, soprattutto quelli saliti in bus i quali con le loro
immagini spettacolari che man mano inviavano nelle chat ci hanno raccontato il
loro viaggio durante il quale ne hanno combinate una più del diavolo…..(non
quello rossonero……ahahahah). Stadio con
un bel colpo d’occhio è come sempre con tantissimi gobbi in ogni
settore…..esplosi letteralmente dalla gioia dopo la trasformazione del penalty.
Alla fine beffa per i cartonati che pensavano di aver portato a casa la
vittoria e gioia quasi equivalente ad una vittoria per noi tifosi bianconeri. La Juventus prende
un punto da una partita come detto con una coda velenosa come sempre accade in
queste partite contro di loro. Un classico. Si sentono sempre perseguitati, si
sentono sempre danneggiati, piangono sempre, insomma sono davvero patetici
oltre che noiosi. Vanno semplicemente ignorati. Napoli e Milan sono oramai in
fuga e sembrano quasi irraggiungibili almeno per noi. Certo non abbiamo nessun
obbligo di vincere il campionato dopo il decennio appena vissuto, ma dobbiamo
stare molto attenti a restare sempre nella scia del quarto posto o meglio
ancora se ci stiamo dentro onde evitare i rischi corsi nella passata stagione. Allegri non cambia nulla rispetto alle
impressioni della vigilia: dentro Bonucci, Chiellini, McKennie e Kulusevski, fuori
De Ligt, Bentancur e Chiesa. Pronti via la Juve rischia subito di passare in
vantaggio con Alex Sandro fermato energicamente dagli interisti a un passo dal
gol. La sfida sembra promettere bene: sfida vivace, si direbbe, ci sarà da
divertirsi. Altroché, sarà uno dei pochi squilli di un primo tempo a ritmi non
eccelsi, in cui le merde trovano un vantaggio improvviso grazie ad una rapida
giocata con una carambola perfetta che diventa un assist ideale per
l’attaccante dell’Inter Dzeko. Nell'occasione la Juventus subisce gol in dieci
perché Allegri ritarda il cambio forzato tra Bernardeschi,
dolorante alla spalla destra dopo un contrasto appena precedente alla rete
degli “intertristi” e Bentancur. La reazione Juve non c'è, malgrado in fase di
impostazione l'Inter non sembri proprio perfetta. Tutto si risolve in un paio
di fiammate, non c'è fluidità di gioco e nel palleggio il solo Locatelli soffre
un po', soprattutto se i bianconeri sono ora obbligati a condurre la partita,
essendo in svantaggio. Quando la Juve prova a distendersi i merdazzurri concedono spazi, ma sul
fronte bianconero c'è confusione, mancano sbocchi, prevale l'iniziativa
individuale. E dov'è Bentancur? Come sempre sbadato ed assente dal
campo. Nella ripresa tutti si aspettano l'ingresso di Chiesa e
Dybala, tra i pochi in grado di dare
un tocco di effervescenza a una manovra lenta e con movimenti senza palla pari
a zero. Succederà dopo 19 minuti di una Juve ancora in grande difficoltà. Come
sempre Mister Allegri tarda nell’effettuare questi maledetti cambi, manco ci
fosse una tassa personale da pagare….ed ecco finalmente entrare Chiesa e Dybala
per Cuadrado e Kulusevski con l'Inter che comincia ad accusare la fatica, anche
mentale. La Joya provano ad accendere l'orgoglio juventino, È una Juve ancora
disordinata e allora Allegri le prova tutte inserendo tardivamente Arthur
(assurdo relegare in pachina chi sa portare la palla…) e Kaio Jorge.
L'1-0 sembra scivolare tranquillo verso il gong, ma la sorpresa è racchiusa
nella coda con il rigore concesso dopo revisione al Var per un netto contatto in
area su Alex Sandro: Dybala dal dischetto spiazza il portiere per
l'1-1 finale. È tornata la Joya, ma per
una Juve bella e completa bisognerà ancora aspettare. Quanto ancora?????? Come
detto in apertura la trasferta dei nostri a Milano è stata a dir poco
spettacolare, parliamo ovviamente di chi ha raggiunto la città meneghina in
autobus. Chi in auto ed in aereo ha ovviamente pernottato su a Milano,
concedendosi cene, tour per la Città e serate “movimentate”…..ma torniamo a
quelli del Bus da trenta posti partiti alle 04,00 del mattino dalla Stazione di
Andria con leggero ritardo sulla tabella di marcia. Hanno caricato a bordo
l’impossibile tra mangiare e bere, sembrava quasi dovessero partire per una
missione di guerra….A Vasto raccolgono dei nuovi amici del locale Club con cui
si è organizzato questo bus. I nostri capitanati da Salvatore Lomuscio e
Francesco Lorusso hanno immediatamente socializzato con i simpaticissimi
ragazzi del club abruzzese del quale già ben conoscevamo il carissimo Graziano,
grande gobbo e grande ultras bianconero. Non attendono nemmeno la pausa caffè
che già iniziano a stappare lattine di birra e bere del buon vinello. Il
connubio alimentare Puglia/Abruzzo si rivela esplosivo…..alla sosta per il
pranzo tirano fuori di tutto entrambe le “fazioni”……Ad un certo punto qui da
Andria iniziamo a pensare che Milano non sarebbe più stata raggiunta. Il nostro
buon Carlo Balducci da il meglio di se in quanto a simpatia e risate a go go!
Un pranzo da ricordare con la ventricina abruzzese ed il calzone pugliese. A
bordo, dopo la ripartenza, un mix di odori vari……ahahahahhaha. Si continua a
bere tra un coro ed un altro, con altra sosta e foto di gruppo con le pezze.
Poi finalmente riescono a raggiungere San Siro verso le 16,30 dove ad
attenderli trovano il parcheggiatore che si fotte la bellezza di 60 euri per il
bus…..assurdo, ci chiamano LADRI ma loro che cazzo sono? Nel parcheggio
arrivano anche i nostri soci giunti autonomamente su per ritirare il tagliando
del settore ospiti, mentre chi nelle tribune era già dotato dello stesso. Si
entra tra controlli lunghi ed estenuanti oltre alla solita sfacchinata per
arrivare su in piccionaia. Appena dentro, il tempo di rifiatare che si
posizionano alla solita destra del settore con la pezza per il nostro ALBERTO
in balconata. La goduria è stata al termine dopo il pareggio con i classici
sfottò con gli interisti del secondo anello sotto al settore. Lunga attesa
dentro prima di tornare giù al parcheggio dove devono attendere in solitaria la
ripartenza dopo l’1,00 della notte in quanto per essere arrivati tardi allo
Stadio, gli autisti hanno dovuto rispettare le nove ore di stop della macchina.
Nel frattempo anche la Polizia andava via mentre loro continuavano a bere e
mangiare come se nulla fosse. Mondiali! Arrivano ad Andria intorno a
mezzogiorno, distrutti da un viaggio lungo ma felicissimi di aver costruito un
altro rapporto di amicizia e soprattutto di esserci stati ancora una volta, a MODO NOSTRO, al fianco della VECCHIA
SIGNORA. Tanto onore a tutti i presenti e soprattutto al nostro Club che
rispetto ad altri (????) vive di tanti fatti e zero puttanate. Al Club
affluenza massiccia con entusiasmo che non si registrava dai tempi pre covid.
Tutto sempre nel rispetto delle vigenti normative. Abbiamo festeggiato i 18 anni del Club e la laurea del nostro grande
Giorgio Nicolamarino. Ad ogni socio uno ma anche più cioccolatini, un
cicchetto di sambuca o amaretto oltre a diverse bottiglie di prosecco stappate
a fine primo tempo. Alla rete del
pareggio un boato ha fatto sentire la nostra presenza sul territorio! Contro il
Sassuolo una sparuta presenza sarà su a rappresentare il Club con 4 soci che
saliranno in aereo su Milano Malpensa. Immancabile la nostra presenza al seguito
della squadra. Prosegue a ritmi
sostenuti il tesseramento al Club con ben 535 iscrizioni ad oggi.
IN
18 ANNI ABBIAMO SCRITTO LA STORIA, IN 18 ANNI ABBIAMO SEGUITO LA JUVE IN OGNI
DOVE, IN 18 ANNI ABBIAMO CREATO UN GRANDE GRUPPO…..LA STORIA CONTINUA ,
JUVENTUS CLUB ANDRIA.
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RAGGIUNTA E SUPERATA QUOTA 500 SOCI E LA JUVE VOLA IN CHAMPIONS! |
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Nel giorno della prima assenza in una trasferta
europea, teoricamente libera ed aperta, ma con tutte le problematiche ancora
connesse al Covid-19, il nostro Club alla vigilia del 18° anniversario dalla sua fondazione, celebra il raggiungimento
delle 500 tessere sottoscritte alla
stagione in corso. Un risultato a dir poco incredibile se pensiamo che
siamo ancora ad ottobre. 507 per la
precisione, le tessere ad oggi
sottoscritte. Miglior modo per celebrare il nostro compleanno (22 OTTOBRE
2021), quello della maturità o della maggiore età! Una Juventus forse più brutta delle ultime
uscite ma allo stesso tempo cattiva, conquista la terza vittoria su tre in
Champions League, con la difesa ancora imbattuta, grazie ad una incornata di Kulusevski che chiude una partita
faticosa e a lungo impantanata nella trequarti russa. Lo Zenit gioca la partita
che la Juventus aveva disputato contro il Chelsea, ma crolla nel finale. Difesa
bassa, attendismo e qualche contropiede: lo Zenit non preoccupa praticamente
mai la Juventus, ma la Juventus fatica nel trovare spazi in avanti, un po'
perché manca precisione tecnica e un po' perché qualche singolo è fuori fase.
Manca, soprattutto, Morata che non si fa trovare, non tira mai in porta e non
riesce a essere il terminale offensivo del gioco bianconero. In compenso è
ancora Mattia De Sciglio uno dei migliori in campo e per la seconda volta
consecutiva pennella il cross per il colpo di testa vincente: con la Roma per
Kean, contro lo Zenit per Kulusevski, entrato molto bene in partita,
finalmente, a metà del secondo tempo. A questo punto, manca un solo punto
contro lo Zenit in casa e la Juventus è aritmeticamente qualificata agli ottavi
di finale. Ma Allegri non ha voglia di calcoli, punta al primo posto e cerca
altre vittorie per continuare la crescita. Ieri il quarto 1-0 consecutivo e la
sesta vittoria di fila fra Champions e campionato. E' una squadra che ha
ritrovato se stessa e se, come contro lo Zenit, vince pure giocando malino non
può che essere un segnale di solidità. Certo, la Juventus deve migliorare
tecnicamente, perché la solidità potrebbe non bastare alla distanza e, infatti,
Allegri spegne qualsiasi trionfalismo e tiene basso il profilo, arrabbiandosi
anche al termine. Ha da recuperare Dybala, da ritrovare il miglior Morata,
continuare la valorizzazione di Kulusevski che dal derby in poi sta salendo sia
come impatto sulla partita e nell'integrarsi con la squadra. Chiesa ha giocato
ancora bene, seppure meno preciso del solito. E dietro, la Juventus non ha mai
avuto un momento di sofferenza, chiudendo la quarta partita senza subire gol.
La nuova Juventus completa le fondamenta gara dopo gara, poi inizierà la
costruzione del palazzo. E' sempre più gruppo, sempre più varia nel trovare le
soluzioni per segnare e con alcuni giocatori che si pensavano persi e invece si
stanno ritrovando (da Bernardeschi a De Sciglio). E' stato un primo tempo
difficile, perché lo Zenit aspetta e non aggredisce, così la Juventus che stava
prendendo gusto ad agire in contropiede fatica a trovare gli spazi nella
bassissima difesa russa. Non aiuta il fatto che Alvaro Morata sia in serata
moscia, mentre De Sciglio (comunque in ottima forma) e Alex Sandro non riescano
a fabbricare cross utili. Restano Locatelli e Chiesa a cercarsi, ma il
centrocampista non è sempre precisissimo e l'attaccante, di gran lunga il più
vivace, ma è sfortunato nelle due conclusioni a cui arriva. Mancano i dribbling
di Cuadrado e gli strappi di Rabiot a centrocampo, dove McKennie è un po'
svagato. Per il resto i rischi sono pochi. Nel secondo tempo la Juventus
mantiene l'iniziativa, ma non riesce a essere mai pericolosa, fino al minuto 86
quando De Sciglio guadagna il fondo, controlla bene il pallone, crossa in mezzo
e trova Kulusevski che salta più in alto
di tutti e tocca, quasi di nuca, il pallone indirizzandolo all'angolino. Uno a
zero, corto muso e Juventus prima nel girone Champions. Al Club affluenza come
contro la Roma e grande entusiasmo per la vittoria maturata nel finale
nonostante la prestazione non sia stata delle migliori. Adesso ci attende la ripresa del campionato con la trasferta in casa
della RAPPRESENTATIVA INTERNAZIONALE CIRCENSE. Obiettivo cercare un'altra
vittoria che sarebbe preziosa oltre che fondamentale per cercare di limare il
gap creatosi in questa prima parte di stagione con le prime in classifica. Come
sempre noi ci saremo ed ancora una volta in bus da trenta posti ma con 21
persone a bordo oltre a diversi soci che invece saliranno in aereo o auto
private. Come sempre San Siro sarà colorato di bianconero, agevolati dal fatto
che i biglietti si sono venduti in libera vendita senza richiesta di tessere
del tifoso. Quelli del bus saranno ovviamente tutti nel terzo anello ospiti. A
tutti gli altri l’appuntamento sarà come sempre nel nostro accogliente covo di
Via Enrico Dandolo dove celebreremo e festeggeremo i nostri primi 18 anni di
attività. Obbligo di Green Pass, obbligo di mascherina e soprattutto tanta ma
proprio tanta passione.
IN
18 ANNI ABBIAMO SCRITTO LA STORIA, IN 18 ANNI ABBIAMO SEGUITO LA JUVE IN OGNI
DOVE, IN 18 ANNI ABBIAMO CREATO UN GRANDE GRUPPO…..LA STORIA CONTINUA ,
JUVENTUS CLUB ANDRIA.
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UNA JUVE COMPATTA. BATTUTA ANCHE LA ROMA |
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Signori la Juve è tornata. I bianconeri di
Massimiliano Allegri sono ufficialmente tornati, per la precisione: quarta
vittoria consecutiva tra campionato e Champions, terza
di fila per 1-0. Una vittoria, quella sulla Roma,
che porta i bianconeri (con Lazio e Atalanta) a un punto dai giallorossi e dal
quarto posto, a tre punti dall’Inter che Chiellini e compagni andranno a
sfidare tra una settimana proprio a San Siro. Prima, però, ci sarà da pensare alla
trasferta di Champions in terra russa a San Pietroburgo, dove la Juventus può
compiere un grande passo verso la qualificazione agli ottavi. In attacco Allegri parte con Kean per
rimediare alle assenze di Dybala e Morata e fare coppia con Chiesa, mentre a sostituire
Rabiot a sinistra è ancora Bernardeschi. Il resto del centrocampo è quello
tipo, con Cuadrado a
destra e Locatelli e Bentancur in mezzo. In difesa invece De Sciglio fa
rifiatare Alex Sandro a sinistra. La squadra bianconera prova a pressare
alta, salvo ricompattarsi nel 4-4-2 se i giallorossi riescono a risalire il
campo (quando invece è la Juventus a essere in possesso si dispone con un 3-5-2
alzando De
Sciglio e accentrando Danilo). Pressando o abbassandosi,
però, la formazione di Allegri riesce a chiudere gli spazi alla Roma.
Pericolosa la Roma in alcune sortite offensive, letale la Juventus: al 15’
Cuadrado cambia gioco da destra a sinistra per De Sciglio che controlla e
crossa sul secondo palo dove si inseriscono Kean e Bentancur,
con il secondo che colpisce di testa e, con deviazione del primo che batte il
portiere giallorosso. La Juventus inizia così a controllare molto più
agevolmente la manovra giallorossa, che torna efficace solo sul finale di tempo
permettendo alla Roma di conquistare un calcio di rigore. Dopo valutazioni del
Var si arriva all’esecuzione del calcio di rigore, che Szczesny para in maniera
spettacolare a Veretout con lo Stadium ed il Club che esplodono dalla gioia come
se avessimo segnato un goal. La ripresa si apre con una
grandissima occasione per la Juventus, ispirata ancora da un cross di De
Sciglio: rovesciata di Bernardeschi respinta malamente dal portiere con Kean che spara incredibilmente altissimo
da due passi. Proprio De Sciglio e Bernardeschi si rendono ancora pericolosi al
tiro da fuori nel primo quarto d’ora della ripresa, non trovando la porta per
poco. Dopo il buon avvio di secondo tempo bianconero la Roma alza il baricentro
e Allegri corre
ai ripari inserendo Morata e Kulusevski per
Kean e per un Chiesa meno incisivo rispetto ai suoi standard. La mossa non
cambia l’inerzia della partita con la Roma sempre pericolosissima. Così il
tecnico bianconero inserisce anche Arthur (all’esordio stagionale) per
Bernardeschi che esce tra gli applausi convinti dello Stadium (era ora). Con
tre giocatori freschi e la tecnica del brasiliano la Juventus recupera il
possesso palla, schierandosi stabilmente con il 3-5-2 con Locatelli vertice
basso del centrocampo e Bentancur e Arthur mezzali. Entra Alex Sandro per De
Sciglio, anche lui salutato con gli applausi dal pubblico dello Stadium.
Applausi che scrosciano al fischio finale che, dopo tre minuti di recupero,
sancisce la quarta vittoria consecutiva della Juventus e soprattutto
restituiscono a noi tifosi un gruppo che lotta in maniera compatta giocando
finalmente di squadra. Molto soddisfatti
e soprattutto fiduciosi per il futuro. Vincere è come sempre l’unica cosa che
conta, non importa se di corto muso o se in maniera spettacolare. Quello che conta
è scalare le posizioni della classifica che inizia ad essere più bella da
vedersi. Non guardiamo a chi ci precede, pensiamo a vincere quante più partite
possibili, poi al giro di boa faremo un primo bilancio per meglio comprendere
le nostre reali potenzialità e possibilità. Noi dello JUVENTUS CLUB ANDRIA, nel frattempo, nonostante l’inizio
stentato della squadra, siamo riusciti a portare su a Torino ancora una volta,
un pullman, con ben 50 soci che sono stati presenti sugli spalti dello Stadium.
Numeri che impressionano, numeri che ci riempiono di orgoglio, perché abbiamo
ogni volta di più, la riprova di aver inculcato una mentalità pazzesca in ogni
socio, ovvero seguire la squadra sempre a prescindere da ogni situazione, a
prescindere dall’avversario di turno. Bellissima la trasferta a Torino dei
nostri. Chi è salito in bus era
capitanato dal grande Sabino Chieppa (ancora una volta) e Nicola Pisani. Una
grande coppia che ha saputo come sempre creare un clima familiare e goliardico.
Nelle prime ore del viaggio come sempre è stato offerto a tutti i partecipanti
un simpatico “apericena” organizzato a bordo bus. Una tradizione oramai
rinnovata negli anni che porta tutti a familiarizzare è trascorrere in maniera
piacevole le tante ore di viaggio tra un panino e un bicchiere di vino. Alla
prima sosta in autogrill poi si sono festeggiati ben due compleanni, quello di
Simone e Antonio, che hanno stappato due bottiglie offrendo a tutti i presenti
dei pasticcini. Poi finalmente la quiete
che conduce il gruppo “satollo satollo” a Torino. Soliti giri, tra chi al
Museum, chi allo Store, chi in centro città. Poi alle ore 13,30 il ritrovo alla
trattoria per il pranzo di gruppo, un pranzo come sempre da ricordare per
qualità, quantità e prezzo. Nel frattempo giungevano a Torino tutti coloro
arrivati con volo aereo o auto private. Alle 18 tutti al bus per ricompattarsi
per poi fare ingresso allo Stadium tutti assieme. Quelli in Sud 1 ovviamente
erano tutti nella stessa posizione alla destra della porta nelle file basse.
Foto di gruppo iniziale e foto di gruppo finale. Un grazie a tutti coloro che
hanno preso parte alla trasferta, a chi ha collaborato nel tenere il gruppo
unito come Nicola Pisani, Sabino Chieppa e anche il carissimo socio Pino
Suriano. Dopo la partita tutti sorridenti e felici di esserci stati,
soprattutto le giovanissime leve che continuano a popolare numerose le
trasferte. Fanno subito rientro al pullman per ripartire verso Andria dove
arriveranno per le 11 del lunedì mattina. L’immagine simbolo di questa
trasferta resta quella di tre giovanissimi soci che con un bicchiere di birra
in mano salutano, prima dell’inizio della partita, tutti i soci ad Andria,
spalle al campo! Al Club buonissima presenza di soci, sempre nei limiti della
capienza attuale e nel rispetto di tutte le normative anti covid in vigore.
Grande l’entusiasmo sia nel pre – partita che a fine gara dove si alza al cielo di Via Enrico Dandolo il classico dei cori…….”olè
olè olè olè….Juveeeeeee….Juveeeeee”. Adesso la Juve è attesa dalla
trasferta in Champions in terra russa, che in altri tempi sarebbe stata di
preparazione per noi che non mancavamo mai in Europa ma purtroppo con le
attuali problematiche legate al Covid e soprattutto con le difficoltà di
ingresso nelle varie nazioni estere quella russa in primis, non possiamo
permetterci di rischiare di restare li bloccati a nostre spese, qualora ad un controllo
“x” si fosse positivi al Covid pur avendo il green pass. Quando le condizioni
per viaggiare in Europa torneranno normali ovunque, torneremo a farlo anche
noi. Peccato perché la trasferta di San Pietroburgo non era mai stata fatta in
precedenza (in Russia ci siamo però già stati, a Mosca) ed avevamo da sempre un
desiderio di poterla fare. In queste due annate di Covid abbiamo saltato
trasferte belle che ci mancavano come Budapest lo scorso anno. Peccato davvero ma torneremo presto! Li
in Russia ci saranno comunque i tantissimi sostenitori dello JUVENTUS CLUB
RUSSIA a non far mancare il sostegno alla squadra.
p.s.
nella foto gallery come sempre, troverete alcuni degli scatti più belli della
trasferta dei nostri a Torino contro la Roma.
NON PERDERE TEMPO, CORRI AD ISCRIVERTI ANCHE TU PER VIVERE LE
EMOZIONI DELLE TRASFERTE ORGANIZZATE DALLO JUVENTUS CLUB ANDRIA!
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ANCORA UNA VOLTA AL SEGUITO DELLA JUVENTUS WOMEN! |
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Ancora una volta il nostro JUVENTUS CLUB si contraddistingue per aver seguito dal vivo, la squadra
femminile della Juventus, questa volta
in un impegno per la Champions League allo Stadium. Era già accaduto in passato
nella trasferta di Bari e nella finale per lo scudetto contro il Brescia a
Novara nel 2018. Non riusciamo proprio a stare fermi è quando ne abbiamo il
tempo ci piace di tanto in tanto fare queste presenze che poi restano nella
storia, come in passato quando siamo stati al seguito della formazione
Primavera in quel di Ivrea. Approfittando della sosta di campionato ci siamo
ritagliati questa presenza stante anche la gratuità dell’ingresso allo Stadium,
grazie al socio storico Gaetano
Maddalena, un grande gobbo. Immancabili le foto che oramai
contraddistinguono ogni nostra presenza con un motto coniato proprio da Gaetano
che recita….”non gli vedi ma ci sono…”,
sempre aggiungiamo noi! Mercoledì 13
ottobre la Juventus Women, reduce dal record di successi consecutivi nel
campionato italiano (ben 30 di fila), ha sfidato il Chelsea Femminile perdendo
la sfida per 1-2 con le inglesi molto più avanti in quanto ad esperienza nel
calcio europeo femminile. Prima
sconfitta dunque in Champions per
la Juve allenata da Montemurro.
Dopo l’iniziale vittoria contro il Servette, le
bianconere hanno ceduto (a testa davvero altissima) al Chelsea nella seconda
partita del Gruppo A. In un Allianz Stadium finalmente
con il pubblico (circa 20 mila gli spettatori). La Juve passata in svantaggio
era riuscita a pareggiare con la Barbara Bonansea ma
non riuscendo poi ad evitare il prevedibile ko, giunto a poco più di venti
minuti dal termine. Ora il prossimo impegno della Juve in Europa sarà sempre a
Torino, il 9 novembre, contro il Wolfsburg, altra corazzata
del calcio europeo femminile. A noi l’onore di esserci stati al
fianco delle ragazze.
JUVENTUS CLUB ANDRIA, DA
SEMPRE UN PASSO AVANTI A TUTTI!
CHI CI AMA CI SEGUA….CHI NON CI AMA….CI INSEGUA……(SE CI
RIESCE)!
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MINUTO 86…UNA GODURIA PAZZESCA: PURGATI ANCORA |
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Ancora una volta la Juventus riesce
nell’intento di regalarci una vittoria pazzesca nel derby, ancora una volta
riusciamo a purgarli negli ultimi istanti di un match che ha visto la Juve
lottare e gettare il cuore sempre oltre l’ostacolo, anche quando sembrava in
difficoltà. 0-1 con rete straordinaria
di Manuel Locatelli al minuto 86! Immaginate per un attimo i nostri soci
saliti su a Torino. Eroici anche loro! La Juventus si è
dimostrata più solida e più dura nella battaglia del derby, onorato sotto il
profilo agonistico e rimasto a lungo in equilibrio. Vince la Juventus, con un
altro capolavoro di Massimiliano Allegri che gioca due partite: una molto
simile a quella contro il Chelsea, aspettando il Toro e colpendo in
contropiede, l'altra più aggressiva e di dominio nella ripresa, quando i
granata calano fisicamente mentre i bianconeri sono protagonisti di una
progressione fisica e tecnica che schiaccia gli avversari e li supera.
Decide Locatelli con
un colpo da biliardo all'86, ma la Juventus aveva avuto almeno due occasioni
prima (con Alex Sandro e con Chiesa anticipato)
per segnare e dopo prende un palo con una splendida iniziativa di Kulusevski.
Insomma, il risultato è del tutto legittimo e forse poteva essere meno
attillato nel punteggio. Anche questa volta è estremamente positiva la
prestazione collettiva: squadra che sa soffrire difendendosi e sa allungarsi
con velocità. Brillano Chiesa, De Ligt e Chiellini, Cuadrado è
determinante nella ripresa, quando entra al posto di un Kean poco
produttivo nei primi 45', non benissimo McKennie, confuso e confusionario (spreca
malamente la palla di un possibile vantaggio nella prima frazione), sempre più
maturo Locatelli, perfetto in fase difensiva e decisivo in avanti. Va detto
che, come contro il Chelsea, il gran possesso palla (64%) non produce occasioni
memorabili e la Juventus pare quasi a suo agio nel difendersi all'altezza della
sua area di rigore. Nel primo tempo, nonostante la Juve non abbia ben giocato, il
conto delle occasioni è stato a nostro favore. Solo nei primi 5 minuti, abbiamo
sbagliato ben due gol abbastanza semplici: prima con Kean la cui discesa
(lancio di De Ligt) si conclude con un tiro a lato e poco dopo con McKennie che
sciupa incredibilmente un bel pallone di Rabiot. Brillano
come detto un gigantesco De Ligt e un Chiellini in formato Europeo. Nella
ripresa la Juventus è più aggressiva rispetto al primo tempo molto attendista:
vuoi perché Cuadrado, effettivamente, è un valore aggiunto notevole per la fase
offensiva, vuoi perché il primo pressing del Torino si fa meno asfissiante e
con gli spazi più larghi emerge il maggiore tasso tecnico. E' un crescendo
minuto dopo minuto sino ad arrivare alla splendida azione che porta al gol di
Locatelli al minuto 86' che infila un colpo di biliardo alle spalle del
portiere granata mandando in estasi il settore ospiti è non solo con i granata
che ancora una volta ci vedono festeggiare in quella che dovrebbe essere casa
loro. Nel finale, con l'esordio di Kaio Jorge e l'ingresso di Kulusevski,
la Juventus continua ad attaccare: lo svedese prende un palo con diagonale
violento da dentro l'area e i bianconeri finiscono in attacco il derby. Anche al derby il nostro Club è stato
presente, come accade in ogni dove, oramai ci siamo stancati anche di ripeterlo
sempre. Partiti in aereo i nostri 6 valorosi soci hanno raggiunto prima
Cuneo per poi arrivare a Torino intorno alle 13,30, recandosi allo Stadium per
un pranzo veloce. Poi di corsa raggiungono il punto di ritrovo dei tifosi
bianconeri ed in autonomia raggiungono il settore ospiti recandosi al solito Bar che si trova di
fronte allo Stadio Comunale, ci piace chiamarlo sempre così. Attimi di tensione
con la Polizia ravvivano l’atmosfera pre-derby mentre i nostri erano nel Bar a
consumare l’immancabile Sambuca porta fortuna. Poi tutti nel settore con i
controlli abbastanza celeri. Appena dentro si posizionano tutti in basso a
destra, assieme agli storici amici di BASSA VALLE e AOSTA, iniziando a
riscaldare la voce. Bello vedere i
nostri tutti con le nuove t-shirt di rappresentanza del Club. Il settore si
riempie man mano, non sembra essere al 50%. Arrivano anche i gruppi organizzati
è si sente subito la differenza. A livello di tifo abbiamo vinto la partita
sugli spalti ben prima di quella sul campo. Spettacolo rivedere la nostra Sud
dettare legge con i granata a rosicare per quanto compatti eravamo. Cori
davvero possenti per poi al gol non capire più nulla ed i nostri che terminano
la partita tutti a torso nudo per una scommessa che era stata messa ad inizio
gara. Goliardici al massimo come sempre. Anche una fetta dei distinti alla
destra del settore presentavano una grossa fetta di tifosi bianconeri che
avevano acquistato il tagliando in libera vendita. Insomma è sembrato giocare
in casa con i patetici granata, quella nella curva alla nostra sinistra che
cercavano inutilmente di sgolarsi. Alla rete tutti in basso ad abbracciare
idealmente la squadra venuta tutta sotto al settore con la nostra pezza per
ALBERTO che campeggiava in prima linea sulla vetrata. Alla fine festa grande
con cori anche per chi non aveva giocato è si riscaldava dopo la partita. Poi
tutti fuori sui bus che ci hanno condotto fuori dalla zona dello Stadio. Li
iniziava la lunga serata e notte dei nostri in attesa del bus delle 3,00 di notte
per Malpensa dove poi avevano il volo di rientro per Bari. Una notte
praticamente insonne, passata tra una cena ed una passeggiata nel pieno centro
di Torino. Cosa non facciamo pur di seguire la Juve, pur di rispondere sempre
presenti al fianco della squadra. Siamo un qualcosa di incredibile, arrivare in
ogni dove dal Sud Italia (unici) è un qualcosa che ci riempie sempre di
orgoglio. Un applauso immenso a Fabio,
Tommy, Maria, Pasquale, Andrea e Giacomo che hanno rappresentato davvero tutti.
Al Club anche grande entusiasmo ed una affluenza oltre le previsioni
considerando l’orario della partita. La
pausa del campionato non ha certamente fermato le nostre attività, anzi abbiamo
registrato un'altra impennata nel tesseramento al Club raggiungendo già quota
480 iscrizioni. Un qualcosa di incredibile se pensiamo che siamo ancora a
metà ottobre. Numeri impressionanti i nostri, capaci non solo di resistere al
Covid, ma anche di ripartire di slancio come se nulla fosse accaduto. Siamo una
grande realtà, siamo un grande gruppo e agli altri, soprattutto a quelli che
non ci sopportano, non gli resta che prenderne atto….ma di farlo in silenzio!
Ahahahhahahahah! Pensate che contro la Roma altri 50 soci (tondi tondi)
partiranno per Torino in auto, bus e aereo, con ogni mezzo pur di esserci al
fianco della VECCHIA SIGNORA, ora più che mai, nonostante la classifica ancora
non ci sorrida. Siamo un esempio per tanti, siamo grandi tifosi con una
passione immensa. Che che ne vogliano
pensare i granata di merda….TORINO E’
SEMPRE PIU’ BIANCONERA! GODURIA PAZZESCA!
p.s.
nella foto gallery troverete come di consueto alcuni degli scatti più belli
della trasferta dei nostri nel DERBY.
JC ANDRIA, LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI.
NON TI SEI ANCORA ISCRITTO? COSA ASPETTI….. CORRI AD
ISCRIVERTI ANCHE TU SE VORRAI VIVERE LE EMOZIONI DELLE NOSTRE TRASFERTE AL
SEGUITO DELLA JUVE!
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UNA JUVENTUS PERFETTA BATTE IL CHELSEA |
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Arriva il Chelsea e la Juventus impartisce una lezione di
tattica ai campioni d'Europa in carica. Decide una rete di Federico Chiesa in un secondo
tempo iniziato da appena dieci secondi, degno punto esclamativo di una prova
collettiva esente da errori. La prima bella Juve di questo inizio stagione
nella gara sin qui più importante. Assenze importanti su entrambi i fronti con
la Juve che era senza Dybala e Morata, andati ko contro la Sampdoria. Allegri ovvia alle
assenze con un pizzico di fantasia (Bernardeschi in attacco) e mettendo in
campo una squadra che concede un paio di sole vere occasioni a una avversaria
lasciata mai tranquilla, con l'intento di impedirle di giocare e di ripartire
in velocità per colpire. Logico l'arretramento finale, di fronte al massimo
sforzo degli inglesi, ma senza grossi grattacapi per Szczesny. L'1-0 offre
nuovamente una partita senza subire gol (e di nuovo, curiosamente, in Europa
come contro il Malmoe) e un primo posto a punteggio pieno dopo due partite.
Prossimo appuntamento per la Juventus a San Pietroburgo in Russia il 20
ottobre, dove lo Zenit ha travolto gli svedesi. Allegri aveva promesso sorprese
alla vigilia ed è stato di parola. Sceglie un 4-3-3 con Bernardeschi falso
nove nel ruolo di centravanti, con Cuadrado e Chiesa ai lati. A centrocampo il
trio Bentancur-Locatelli-Rabiot con Bonucci e De Ligt (preferito a Chiellini)
centrali. Danilo va a destra e Alex Sandro a sinistra. Un assetto comunque
variabile, per trovare le misure del Chelsea e, al tempo stesso, non dargli
punti di riferimento. Così Bernardeschi arretra per dare spazio a Chiesa
davanti e, intorno alla mezz'ora, la Juventus passa alla difesa a tre (Danilo
all'altezza di Bonucci e De Ligt), con Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce.
Bianconeri bravi a non dare respiro a Lukaku in area, poco servito e,
comunque, tenuto a bada dalla controparte, con l'obiettivo di mettere in
difficoltà l'avversario andando ad aggredirlo sulle linee di passaggio. Ci
prova Rabiot intercettando un pallone, ma sbagliando l'assist per Bernardeschi,
mentre subito dopo la galoppata di Chiesa si chiude con un diagonale che
finisce poco fuori sul secondo palo. Le occasioni juventine si chiudono alla
mezzora con una conclusione di Rabiot poco alta. Al Chelsea resta un possesso
palla, con opportunità però a livello zero: sempre respinto quando cerca
l'appoggio, con palla alta o rasoterra che sia. La bravura della Juventus è
quella di colpire immediatamente dopo l'intervallo. Bastano pochi secondi
secondi a Chiesa che, dopo un lancio di Bonucci e un colpo di testa di Rabiot,
entra in area sul delizioso tocco esterno di Bernardeschi: il sinistro di
Federico va a concludere la corsa sotto l'incrocio. La rete non risveglia il
Chelsea da un gioco senza sbocchi e senza ritmo. Ma è la Juventus ad avere
un'altra ghiotta occasione con Bernardeschi che non trova il tempo in area
sull'invito di Cuadrado. A questo punto la Juventus si abbassa, forse un pò
troppo ma con una linea difensiva feroce e pronta all'anticipo, mentre il resto
della squadra è pronto al rientro e ai raddoppi. Allegri lancia nuove forze in
campo: prima Kulusevski per Bernardeschi, quindi McKennie per Rabiot e Kean per
Chiesa. Entra anche Chiellini (fuori
uno stanchissimo Bentancur). Ultimo brivido all’ultimo minuto di recupero
quando si lascia saltare in area un inglese e per fortuna la palla termina alta
sopra la traversa. Troppo poco per impensierire una Juventus senza sbavature
che dimostra di esserci, dimostra di aver voglia di lottare, dimostra di avere
un gruppo che può fare molto bene. Anche
la trasferta dei nostri 52 soci saliti su a Torino è stata a dir poco
fantastica, tra chi ha raggiunto Torino in pullman partendo come sempre
alla sera precedente e chi più comodamente in aereo, quasi tutti con scalo su
Milano Malpensa. Quelli del bus, quasi tutti ragazzi e giovani leve hanno
raggiunto lo Stadium in un clima di autentica goliardia e tra un brindisi ed un
altro nell’apericena offerto a bordo bus dal solito Sabino Chieppa. Giunti a
Torino i nostri hanno trascorso chi la mattinata in centro, chi in visita al
Museum per poi ritrovarsi tutti assieme a pranzo alla solita trattoria. Quelli
del volo aereo hanno invece pranzato sempre tutti assieme in un altro
ristorante. Insomma due gran belle tavolate. Alle 18,30 erano tutti radunati al
Bus per prendere o lasciare gli effetti personali necessari per la partita, poi
condotti da Andrea Leonetti e Giorgio Nicolamarino hanno raggiunto gli ingressi
della Sud, dove si sono incontrati con chi arrivato in aereo aveva posto in
Curva. Appena dentro si sono tutti ricompattati nella zona a destra della porta
lasciandosi ritrarre in gruppo. I restanti soci hanno invece raggiunto in
autonomia gli altri settori dello Stadium
a loro destinati. Bella l’atmosfera che si respirava allo Stadium, finalmente
con un tifo sempre spontaneo ma molto più organizzato rispetto al recente
passato. Si va sempre più migliorando. In alcuni momenti della partita la Curva
(come il resto dello Stadium) è stata davvero il dodicesimo uomo in campo. I nostri
soci sono usciti quasi tutti senza voce e felicissimi per questa importante vittoria
ottenuta. Prima di ripartire sono andati tutti assieme a mangiare una pizza e bere
birra per festeggiare l’impresa ottenuta dalla Juventus. Solo a mezzanotte e
mezza lasciano Torino per fare rientro ad Andria verso mezzogiorno di giovedì.
Tutti i soci arrivati in aereo hanno lasciato Torino chi in mattinata, chi nel
pomeriggio del giorno dopo. Ancora una volta la nostra è stata una presenza
importante. Al Club grande affluenza, sempre nei limiti
dell’attuale capienza e soprattutto una grande passione, sfociata nei cori
finali per salutare una vittoria preziosissima. p.s. nella foto gallery troverete come di consueto alcuni degli scatti
più belli della trasferta dei nostri a Torino.
JC ANDRIA, LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI. NON PERDERE
TEMPO, CORRI AD ISCRIVERTI ANCHE TU PER VIVERE LE EMOZIONI DELLE TRASFERTE!
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LA JUVE BATTE LA SAMP E RISALE IN CLASSIFICA |
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Altri tre punti, altri tre passi
avanti, altri errori ripetuti, ma la Juventus cresce e risale al nono posto
della classifica, continuando la scalata per uscire dalla crisi. Allegri sarà,
giustamente, furibondo per il gol del 3-2 incassato a 10 minuti dalla fine,
quando sembrava in completo controllo della partita. E si interrogherà su quale
meccanismo psicologico si spegne quando la squadra è in vantaggio, come è
accaduto sul 2-0 alla fine del primo tempo. Però Allegri trova anche una
vittoria importante e forse le prime sicurezze tattiche: Locatelli in mezzo e
Cuardado basso rendono facile lo sviluppo dell'azione e Dybala può brillare.
Già Dybala: la sua uscita dal campo al minuto 20 è uno spartiacque della
partita. L'infortunio muscolare (per fortuna meno grave del previsto) e le
lacrime del capitano hanno tolto qualcosa a una squadra che già si regge su
equilibri psicologici precari. La Juventus sta costruendosi il suo carattere,
lo fa soffrendo, tanto e a volte inutilmente, ma questo potrebbe anche far
parte del processo di crescita, se la squadra riuscisse a imparare dai suoi
errori. Riprendere a vincere con continuità è un primo importante passaggio, ma
occhio che con Chelsea e Torino sarà sicuramente più dura. Locatelli non è un
regista, per lo meno non è un regista classico, ma con lui in mezzo al campo e come
detto con Cuadrado basso, la costruzione della Juventus è logica, fluida e ficcante.
Anche perché Dybala può ricevere sulla trequarti da dove può provocare i danni
più gravi alle difese avversarie. Nei primi 20 minuti, la Juventus è bella,
frizzante, non rischia e per quanto continuino a esserci errori tecnici nei
passaggi della fase di impostazione (se ne contano tanti nella parte iniziale)
e almeno un paio di scelte sbagliate in rifinitura (grave quello di Bentancur)
il dominio della squadra di Allegri è totale. Il problema vero è il non concretizzare
abbastanza questa prevalenza, sciupando con Chiesa e almeno un paio di volte
con Morata occasioni facili. Al decimo
c'è il meraviglioso gol di Dybala (Locatelli dopo essersi visto respingere
il tiro appoggia un bel pallone a Paulo che di controbalzo spedisce il pallone
all'angolo a sinistra), ma fino al fatidico ventesimo quando lo stesso Dybala
deve lasciare, in lacrime, il campo per un infortunio muscolare, il risultato
potrebbe essere tranquillamente 3-0 e non solo 1-0. La Juventus senza Dybala e
con Kulusevski entrato al suo posto, perde scorrevolezza nello sviluppo
dell'azione e, forse, subisce anche il contraccolpo psicologico di vedere il
suo giocatore migliore uscire in quel modo. Ma resta solida, non rischia e, con
qualche forzatura in più riesce a stare in attacco. Una sola occasione con
Kulusevski e poi il rigore del 2-0: nato da una bella azione che libera Chiesa
sulla destra, il cui tiro forte e diretto in porta, viene respinto dal braccio
di un difensore avversario. Il rigore lo
batte Bonucci. L'esecuzione è perfetta, spiazzando il portiere e infilando
la palla rasoterra e a fil di palo. Sul 2-0, al 43' del primo tempo, dopo metà
partita dominata, la Juventus sembra al sicuro. E proprio in quel momento si
spegne, come è accaduto più volte. Come se la chiusura virtuale della partita
venga scambiata dai giocatori per il triplice fischio, cala improvvisamente
l'attenzione: è roba davvero da psicanalisi. Sugli sviluppi di un corner arriva
il 2-1. Ed è un altro inquietante replay di errori visti troppe volte negli
ultimi tempi: in questa occasione è Alex Sandro che si perde completamente l’avversario
che stacca indisturbato di testa e insacca. L'incapacità di metterci una pezza
da parte degli altri rende troppo vulnerabile sulle palle inattive (quarto gol
incassato nelle prime sei giornate). Non si tratta di errore tecnico, ma di
concentrazione. E non l'ha commesso un "giovane" o un
"inesperto", ma il terzino sinistro della nazionale brasiliana. La
Juventus inizia la ripresa contratta dalla tensione innescata dai fantasmi di
questo inizio stagione assurdo. Ma dimostra la stessa tigna agonistica che
l'aveva salvata a Spezia. Non manovra disinvolta come nel primo tempo, ma non
sbraca. Ci prova: sfruttando ancora Cuadrado, regista defilato, e agganciandosi
a Chiesa, sempre lui, a trascinare l'attacco, dove un Morata moscio non incide.
Così arriva il gol del 3-1: prima
un'azione personale di Chiesa in area, che non riesce a calciare dopo due
finte, poi sul tentativo di uscita della Samp, arriva l'intercetto magistrale
di Kulusevski che offre un pallone
perfetto per l'accorrente Locatelli che tocca in rete con facilità.
L'inserimento dell'azzurro fa esultare Allegri: è esattamente quello che
dovrebbe succedere più spesso. La Samp sembra accusare il colpo e le urla di Allegri
tengono in partita la Juventus che non spegne, anche se un po' di fatica inizia
a rallentare il pensiero, ad abbassare la squadra e alimentare qualche
disattenzione difensiva. Così Allegri cambia un po' e la Juventus riprende vita
sfiorando ancora la marcatura con un tiro dal limite dell'area. E la squadra si
alza soffrendo un po' meno con qui tre là dietro. All'80' altra occasione, che
viene malamente sprecata da uno spento Morata che spara fuori un diagonale che
doveva arrivare almeno nello specchio. Al 83' arriva la punizione per i tanti
gol sbagliati: Cuadrado perde un pallone da non perdere all'altezza della
trequarti, si innesca un contropiede Samp che viene concluso in rete. Un gol
che sporca una prestazione buona della squadra, che riapre dubbi sulla
consistenza caratteriale della Juventus. Locatelli gioca la sua migliore
partita da quando è alla Juventus: matura in ogni zona del campo e impreziosita
dal gol. Chiesa resta il trascinatore: vederlo dannarsi davanti con quella foga
agonistica aiuta anche psicologicamente. Dybala, finché è stato in campo, ha
fatto la differenza. Kulusevski, che a tratti sembra spaesato come nelle sue
prestazioni peggiori, riesce però a non isolarsi, combatte e più di una volta è
dentro alle azioni pericolose. Cuadrado è e resta indispensabile. Da segnalare
un impeccabile De Ligt, che tutti notano quando sbava, e qualcuno si dimentica
di elogiare quando è perfetto. Altri tre punti in saccoccia prima di tuffarsi
nella Champions mercoledì sera che ci vedrà opposti al Chelsea Campione
d’Europa in carica. Partitone dove servirà una Juve praticamente perfetta,
soprattutto considerando che ci mancheranno Dybala e Morata. Tantissimi i soci pronti a partire per
Torino, ben 50 tondi tondi. Un altro grande numero di persone in viaggio,
tra chi nel bus organizzato, chi in auto chi in aereo. Complimenti a Noi per la
passione che ci mettiamo nel seguire la JUVE. Al Club contro la Samp. un
mezzogiorno del tutto tranquillo, affluenza sotto la media, stante l’orario
scomodo. Ancora una volta siamo stati presenti su a Torino, seppur in numero
davvero esiguo, ma di questi tempi già tanto riuscirci ad essere. Solita foto,
solito modo di distinguere la nostra presenza con il motto “ESSERE NON APPARIRE” e a “MODO NOSTRO, SEMPRE”. Un grazie a
Giorgio per la sua presenza, la sua prima stagionale, la sua prima dopo il
Covid.
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VITTORIA FONDAMENTALE A LA SPEZIA |
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Sofferta ai limiti del surreale, perché era pur
sempre Spezia-Juventus,
ma comunque vinta. E non è poco, considerata la condizione in cui si trova la
Juventus oggi. Poi di fronte a vittorie del genere si può immaginare un effetto
positivo nel gruppo, stante la rimonta ottenuta di forza e con il carattere
seppur in sofferenza. Vanno però esaminati tutti i difetti (altri due gol
incassati, alcuni singoli pessimi, un certo scollegamento fra i reparti, poca
incisività offensiva) e mantenere tutte le perplessità accumulate finora. Fra i
due estremi, le analisi possono anche trovare spazio in mezzo, senza alimentare
troppe speranze, ma cogliendo gli aspetti positivi, per esempio: se la Juventus
avesse avuto la tigna dell'ultima mezzora, probabilmente contro il Milan non
avrebbe pareggiato. Bisognerà ovviamente testare il tutto nelle prossime
giornate dove servirà assolutamente vincere. A La Spezia la
Juventus ha giocavo la prima di tre partite da vincere ad ogni costo prima
della pausa del campionato. Non bisogna guardare la classifica per quella ci
sarà tempo. La guarigione della Juventus passa attraverso molti altri successi,
sofferti o no, puliti o sporchi, l’importante sarà vincere. E' una
Juventus ancora malata: incerta, pallida e confusa,
completamente diversa da quella del primo tempo contro il Milan. Non ci sono
agonismo e intensità, c'è una manovra faticosa che in tutto il primo tempo
produce il gol di Kean e due occasioni una con De Ligt, sugli
sviluppi di un corner, tiro violento da tre metri, alto di poco sulla traversa
e un tiro di Dybala sinistro da fuori alzato in corner dal portiere spezzino.
Per contro subisce poco e l'unico vero tiro è quello del gol del pareggio, frutto
di un'azione difensiva molle della Juventus, con un corner corto sul
quale Dybala conquista
il pallone per poi perderlo, la palla finisce dall'altra parte ad un calciatore
dello Spezia, che si libera al tiro evitando un Danilo poco
reattivo e un Bentancur come sempre moscio, che devia anche il tiro facendolo
impennare e rendendo impossibile la parata di Szczesny.
Il gol del pareggio non scuote la Juventus, la cui reazione è al minimo
sindacale. Manca un punto di riferimento in avanti, con Dybala, Chiesa e Kean
che partono sempre molto lontani dall'area avversaria. Si sente la mancanza di
Morata a dare profondità. E Dybala si deve abbassare fino a 15 metri sotto la
linea del centrocampo per lo svolgimento di compiti di regia che nessuno nel
centrocampo sembra in grado di coprire. Bentancur, sembra un fantasma di imprecisione e McKennie
che riesce a essere alquanto irritante. In questo scenario un po' desolante,
arriva anche il gol del 2-1 dello Spezia: un contropiede assurdo che infilza
tutta la Juventus, con l’ultimo disperato tentativo di Bonucci e Szczesny non
colpevole, ma neanche impeccabile sul diagonale non impossibile. Da quel
momento in poi la Juventus attacca e lo Spezia giustamente si difende. Dybala è
il più pericoloso, con Morata molto determinato (entrato al posto di
un Kean positivo nel primo tempo, più spento nella ripresa). Ma quello che ci
crede di più è sempre lui: Federico Chiesa, che letteralmente si inventa il gol del 2-2 a
metà secondo tempo. Conquista un pallone sulla bandierina del corner ed
alimenta l'azione che lui stesso va a chiudere con un tiro in scivolata dal
centro dell'area. Il gol dà coraggio, non ordine, ma l'ingresso di Locatelli
aggiunge qualcosa alla precisione della manovra offensiva. E così sugli
sviluppi di un corner, De Ligt azzecca la zampata del 3-2 che si
infila all'angolino a venti minuti dal termine. Ribaltone incredibile dalle
forti emozioni soprattutto per i nostri che erano li sugli spalti. A poco dalla
fine però Szczesny compie un vero miracolo salvando la vittoria con lo Spezia
che chiude schiacciando la Juventus. Questo non va bene ma contava solo portare
a casa la vittoria. Potevamo mancare a
La Spezia in una trasferta del tutto nuova per noi? Certo che no,
nonostante si giocasse di mercoledì e nonostante non fosse proprio dietro
l’angolo di casa. Noi siamo tifosi fuori dal comune, siamo un grande gruppo
come pochi ne esistono in giro per l’Italia al seguito della Juve. Non importa
per cosa si lotti, non importa la posizione di classifica, quel che conta è
esserci sempre al fianco della Vecchia
Signora. Senza presunzione ma siamo un qualcosa di incredibile e soprattutto
inimitabile. Partiti in 4 in aereo per Bologna grazie ad una tariffa del tutto
conveniente (soli 10 euro andata e ritorno), hanno poi raggiunto La Spezia in
auto via Parma, giungendo nella bella località ligure verso le ore 17,00. Fabio Attimonelli, Andrea Nicolamarino,
Alessandro D’Ercole e Massimo Matera i nostri quattro folli al seguito.
All’arrivo nel parcheggio ospiti proprio sotto al settore trovano alcuni amici
di altre zone con cui non ci si incontrava da prima del Covid, come i ragazzi
di Massa e del Nord Est Bianconero. Con i ragazzi di Roma e Aosta invece ci si
era già beccati in casa contro il Milan. Appena dentro al settore si
posizionano proprio in basso alla destra, praticamente in campo. Un
bell’impianto piccolo che dava l’impressione di uno stadio all’inglese. Faceva
un gran caldo ed ogni urlo arrivava ben chiaro ai calciatori in campo. Nel
pre-partita i nostri hanno richiamato come sempre l’attenzione di Claudio Filippi
preparatore dei portieri della Juve in un rito che finalmente è ripreso con
tanto di caloroso saluto da parte del Mister. Poi la partita con un bel tifo da
parte spezzino è molto blando, quasi inesistente da parte nostro come oramai da
consuetudine vista l’assenza forzata del tifo organizzato. Ma sul 2-1 per loro
è bastato uno sguardo tra i tifosi più accesi, quelli di sempre, per capire che
era arrivato il momento di aiutare la squadra in campo. Ed ecco venti minuti di
grande tifo con il settore che spinge ragazzi, gettando il cuore oltre
l’ostacolo. Sarà stato solo un caso? Crediamo proprio di no, la Juve ha bisogno
del suo tifo. Lo vediamo in tutte le altre realtà come i tifosi siano spesso
determinanti. Complimenti ai nostri ragazzi che ci hanno messo anima e cuore
uscendo dallo stadio letteralmente senza più voce. A fine gara la squadra
lancia le maglie e pantaloncini con uno che finisce proprio ai nostri, quello
di Daniele Rugani che non era sceso in campo. Al termine della partita si
attende tanto e troppo tempo prima di ripartire, poi finalmente si riesce a
lasciare La Spezia, davvero una gran bella trasferta per i nostri, un'altra
grande presenza del nostro Club. Tappa a Parma dove trascorrono la serata, con
una gran bella cena in un locale molto carino e la nottata. Al mattino
raggiungono nuovamente Bologna da dove si imbarcano sul volo per Bari. Grandi
ragazzi, questa vittoria è stata anche e soprattutto vostra. Al Club tutto
bene, affluenza normale stante l’orario, con le nuovissime t-shirt griffate JC ANDRIA, finalmente arrivate, sia
nella versione bianca che nella versione nera, al costo di 12 euro e
disponibili in tutte le taglie.
p.s.
nella foto gallery alcuni degli scatti più belli della trasferta dei nostri a
La Spezia.
JC ANDRIA, LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI
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LA JUVE NON RIESCE PIU’ A VINCERE. IL CLUB GIA’ A 400 ISCRITTI |
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Frena di nuovo la Juventus, che
non riesce a dare continuità alla vittoria di
Malmoe e con il Milan si fa rimontare per la terza volta in quattro
giornate di campionato (pareggio di Udine e
sconfitta di Napoli i
precedenti). La Juve come detto frena
ancora mentre il nostro Club, nonostante il pessimo avvio di stagione, continua la sua crescita nel numero di soci
arrivando già a 400 iscritti. Un risultato inatteso a settembre che deve
tra l’altro ancora terminare. Ma torniamo alla Juve, visto che nel bicchiere
bianconero, però, c’è qualcosa di più del punto: un gran primo tempo che la
squadra di Allegri avrebbe
potuto, e dovuto, chiudere con più di una rete di vantaggio, e una solidità
difensiva che ha vacillato solo nella seconda metà della ripresa. Ecco, i cali
del secondo tempo, per quanto si sia a settembre, devono essere uno spunto di
riflessione, come certe disattenzioni (la marcatura persa sul gol del Milan).
Riflessioni da tramutare in fretta in fatti, perché è innegabile che la
Juventus stia crescendo, ma così rischia di crescere anche il distacco dalla
vetta: il Napoli si trova già a più 10 e l’Inter momentaneamente a + 11. Il Milan ha saputo risalire
dopo un brutto primo tempo sfiorando addirittura anche la vittoria nel finale. Allegri
inserisce Chiellini per
De Ligt al centro della difesa e conferma per il resto la formazione vittoriosa
a Malmoe: 4-4-2 in fase difensiva con Rabiot esterno sinistro di centrocampo, 3-5-2 in
fase di possesso con il francese che si accentra per far posto ad Alex Sandro.
Il Milan inizia aggressivo. Ma la Juve ne approfitta con un contropiede
micidiale: dopo una prima respinta della difesa, Alex Sandro anticipa un
avversario e serve in verticale Dybala, che di prima innesca lo scatto di Morata in
una metà campo rossonera colpevolmente sguarnita. Lo spagnolo fa 40 metri palla
al piede resistendo ad un difensore e batte con un tocco sotto il portiere
rossonero. Conquistato il vantaggio, la Juve non si limita ad amministrarlo
compattandosi nella propria metà campo quando il Milan ha la palla, ma mette in
difficoltà i rossoneri ogni volta che la riconquista: ora cercando
immediatamente la profondità, ora attraverso un fraseggio che il Milan non
riesce a intercettare grazie agli scambi di posizione tra Cuadrado e Dybala e
alle avanzate di Alex Sandro. Il risultato sono due grandi parate di Maignan su
Morata (deviazione di destro su cross basso di Alex Sandro) e Dybala (destro da
fuori), prima che scocchi il 20'. Ancor più provvidenziale è il recupero al 31'
di un difensore rossonero su Rabiot, scattato in verticale a chiudere una
splendida azione di prima avviata da un tacco di Dybala e rifinita da un
filtrante di Bentancur. Il Milan si fa vedere per la prima volta, dopo lo
svantaggio, solo nel finale di tempo. Nell’intervallo Allegri non ricorre ai
cambi e non cambia neppure il copione della partita: Alex Sandro al 1' fugge a
sinistra e va al cross su cui Morata tenta la deviazione di tacco (fuori); al
2' serve un gran recupero per fermare lo spagnolo in contropiede e al 5'
Rabiot in spaccata mette fuori su lancio di Bonucci. Il Milan però dopo i primi
minuti inizia a intensificare il pressing alto, per quanto senza mai creare
pericoli. Poi il Milan sale di tono iniziando a diventare sempre più pericoloso.
La Juventus rispetto al primo tempo fatica a ripartire. Morata si ferma per un problema
muscolare e Allegri lo sostituisce con Kean. Allegri
decide al 25' di giocare la carta Chiesa, inserendolo per Cuadrado. E proprio il
nuovo entrato attaccando la profondità libera subito spazio per un inserimento
al tiro di Danilo, servito da Dybala: respinge il portiere. Il Milan su corner
segna la rete del pareggio, con Locatelli che si perde la marcatura. Allegri
inserisce Kulusevski per Dybala, che aveva iniziato a dare qualche segno di
stanchezza, ma è ancora il Milan ad andare al tiro. Il tecnico bianconero
chiede il 4-3-3 ai suoi, con lo svedese e Chiesa ai lati di Kean, ma fatica per
qualche minuto a farsi capire: nel frattempo Kean mette fuori su azione
d’angolo e Szczesny subito dopo con una gran parata nega
il sorpasso ai rossoneri. La Juve si sbilancia e al 47' è Locatelli a dover
chiudere in scivolata un clamoroso contropiede. E’ l’ultimo sussulto della
partita. Finisce 1-1 pareggio alla fine giusto anche se ai punti forse
l’avremmo vinta noi. Continuiamo a non vincere, continuiamo a restare nei bassi
fondi della classifica. Nonostante tutto noi tifosi continuiamo ad essere
fiduciosi che presto ne usciremo da questa situazione iniziale abbastanza
complessa. Nel frattempo continuiamo a fare quello che ci riesce meglio, ovvero
seguire e sostenere la squadra come fatto domenica quando ben 44 i soci
arrivati su a Torino. Finalmente siamo tornati a viaggiare in bus ed è stata
una emozione unica sin dal ritrovo in stazione. Riassaporare vecchie abitudini.
Un viaggio filato via tra tanta goliardia e soprattutto con l’ottimo apericena
come sempre organizzato da Sabino Chieppa un maestro nel tenere unito il gruppo.
Vinello iniziale con gambrinus a conclusione prima di addormentarci. Al
risveglio ci si ritrova già al Nord con una differente temperatura rispetto a
quella lasciata giù. Il Club offre un “Pastrotto” a tutti i partecipanti per
poi dopo aver fatto colazione, tirare dritto a Torino, dove si arriva verso le
10,30. Foto di gruppo sotto lo Stadium per poi recarci chi asl Museum in
visita, chi in centro città per un giro nella ritrovata Torino. Alle 14,00 ci
si ritrova tutti al ristorante solito divenuto oramai covo dei tifosi andriesi
nel pre partita. Al pranzo partecipano
con noi gli amici del Gruppo Bassa Valle (Federico e Simone), Guido
Vaciago, capo redattore di TuttoSport (oramai uno di noi dopo la sua venuta ad
Andria) e Attilio uno dei responsabili della biglietteria dello JMuseum.
Insomma come sempre non mancano gli amici, con le maglie regalateci dai ragazzi
di BASSA VALLE che hanno portato anche due torte per celebrare il ritrovo. Poi
arriva finalmente il momento di tornare dentro la Sud, dopo la prima presenza
contro l’Empoli. Questa volta ne siamo di più, in 25 nella curva con gli altri
soci presenti distribuiti nei vari settori. Tutti assieme prendiamo posto nella
parte bassa della Sud sulla sinistra della porta. Iniziamo a sostenere a gran
voce la squadra che entra per il riscaldamento, con Claudio Filippi che ci
saluta subitissimo andando a cercare con lo sguardo la pezza per ALBERTO. Un
tifo artigianale, un tifo improvvisato ma meglio, tanto meglio rispetto al
mortorio contro l’Empoli. Nonostante tutto non permettiamo ai rossoneri di fare
i padroni a casa nostra. La partita vola via con il tifo che crolla dopo la
rete del pari rossonero quando sentiamo più forti i cori dei tifosi milanisti. Resta
fuori discussione che alla Curva ci vuole nuovamente il tifo organizzato, senza
non si può davvero più stare. Foto di gruppo prima di lasciare lo stadio per
poi recarci al bus che però troviamo in avaria. In pratica non riusciva a
mettersi in moto per un problema al motorino d’avviamento. Arriva l’assistenza
meccanica mentre noi attendiamo tra una birra ed una disamina sulla partita. La
delusione mista alla stanchezza c’era ma tutti contenti di esserci stati è di
aver risposto presenti come nostra consuetudine. Finalmente intorno alla mezzanotte il bus si
rimette in moto è finalmente riusciamo a partire. Sosta immediata in autogrill
per poi tirare il più possibile per recuperare il ritardo. Arriviamo ad Andria
poco dopo le 11,30, esausti per il lungo viaggio ma con l’orgoglio di aver
sostenuto la squadra. Noi certamente non molliamo e non molleremo mai. Anzi a
dimostrazione di questo nostro amore incondizionato saremo presenti anche in
quel di La Spezia nel turno infrasettimanale di mercoledì sera. Da applausi! Al
Club grande affluenza ma sempre nei limiti dell’attuale capienza massima con
solito controllo del Green Pass ed in totale sicurezza. Grande l’entusiasmo
alla rete del vantaggio poi grande delusione per l’ennesima mancata vittoria
che sembrava cosa fatta. A breve saranno
pronte le nuovissime t-shirt griffate JC ANDRIA nella versione bianca e nella
versione nera al costo di 12 euro, disponibili in tutte le taglie. Insomma
non stiamo fermi mai, sempre operativi, sempre pronti ad inculcare la passione
per la JUVE in tutti coloro che ci seguono. Tanti i complimenti ricevuti per la
perfetta organizzazione della trasferta. Continuano
le prenotazioni per le prossime trasferte, a breve apriremo quella del DERBY
DELLA MOLE in casa del Toro e quelle per la gara J-ROMA allo Stadium.
Ricordatevelo tutti che per esserci è necessario essere iscritti al Club ed in
possesso del Green Pass. Mi raccomando
sottoscrivete la tessera con noi, non ve ne pentirete, non ci lascerete più.
Provare per credere!
Noi
siamo Noi! JC ANDRIA quelli che non ti abbandonano mai! Quelli che non appaiono
sui social, quelli delle poche parole ma dei tanti fatti. Da 18 anni….
p.s.
nella foto gallery alcuni degli scatti della trasferta allo Stadium contro il
Milan.
LA
JUVE NON SI DISCUTE….LA SI AMA, SEMPRE!
JC ANDRIA, IL QUARTO CLUB AL MONDO PER NUMERO DI SOCI
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LA JUVE SI RITROVA IN CHAMPIONS! |
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Il Malmoe non è certamente più debole di Empoli e Udinese,
così come la Juventus di Champions è certamente più forte di quella di Napoli,
rinforzata da cinque fondamentali sudamericani assenti al San Paolo.
Ragionamenti basilari per mettere a fuoco il frizzante ed entusiasmante 3-0 al
Malmoe nell'avvio di stagione bianconero. In uno stadio non pieno, con i tifosi
locali che si facevano sentire, senza i sostenitori bianconeri (eravamo già
stati li nel novembre del 2014) per decisione delle due società stante la
pochezza di biglietti che sarebbe stata messa a disposizione, la Juve ha
conquistato i suoi primi tre punti stagionali nell’ennesima rincorsa alla
competizione da noi definita oramai come “maledetta”. I punti persi in
campionato certamente non vengono restituiti, ma la serenità sì e probabilmente
anche qualche certezza smarrita nel «disastroso» inizio della Juventus. Anche
perché bucare la prima di Champions League contro
la più debole del girone non è impossibile (vedasi il Manchester di CR7 o il
Psg……) e i tre punti svedesi sono molto importanti per il girone. L'equilibrio
che imponeva di frenare un po' nella compilazione di gravissime diagnosi sui
malanni juventini, oggi suggerisce di attendere un paio di partite (Milan e
Spezia vanno benissimo) per ricalibrare le misurazioni sulla sesta Juventus di
Allegri. È una Juventus che vince bene,
pulita, concentrata e, a tratti, perfino bella: vedi azione del
primo gol, segnato da Alex Sandro con un colpo di testa in tuffo, al
termine di una trama veloce e ficcante, partita da un bell'inserimento di
Rabiot. Una ventina di secondi di tecnica e rapidità di ragionamento. Poi, per
quanto non è esattamente un assedio, la Juventus cerca il secondo gol con
assiduità: niente di spettacolare, ma segnale importante. Anche perché lo
trova: con un rigore, fischiato per una trattenuta su Morata.
Il gesto non è violentissimo, ma reiterato al punto che diventa inevitabile per
lo spagnolo cadere e per l'arbitro fischiare il penalty. Lo trasforma il
capitano Dybala con una mezza scivolata che fa tremare i tifosi. Non passa
neppure un minuto e arriva il 3-0 firmato da Morata: Rabiot, ancora lui,
innesta Dybala,
velo dell'argentino, Morata finisce davanti al portiere e bacia un pallonetto
delizioso. Nella ripresa, la Juventus si siede, cerca con meno condizione
il gol, ma non subisce mai il Malmoe (che pure disputa una partita
orgogliosa). Morata sbaglia un paio di palloni facili, Allegri si innervosisce
e lo sostituisce con Kean, che un gol lo fa, ma partendo in fuorigioco
(poca roba, ma comunque visibile senza Var). L'azzurro è vivace, si muove bene,
anima la Juventus nel finale di gara. Ma alla fine, se qualcosa va salvato
della ripresa è la porta inviolata (un paio di interventi di Szczesny, non
difficili): per Allegri è il segnale più confortante. Resta
impressa la prestazione di Cuadrado, forse il più indispensabile dei
giocatori bianconeri da qualche tempo: da lui nascono i pericoli per gli
avversari. Ma questa sera sono stati molto bravi anche Locatelli e Rabiot; Dybala non
ha stupito, ma c'era quando doveva esserci; Danilo rimane
una certezza. La Juventus è tornata in carreggiata, ora deve accelerare in
campionato ad iniziare dalla difficile partita contro il Milan tra le formazioni
più in forma del momento. Al Club atmosfera del tutto tranquilla, stante anche
la concomitante diretta in chiaro. Una buona affluenza che ha permesso ai
presenti finalmente di festeggiare una vittoriaed uscire dalla sede con il
sorriso stampato sul volto. Noi siamo gente che vive male una sconfitta ma
quando si vince diventiamo come dei bambini portati al luna park. Continua a
ritmo sostenuto il tesseramento al Club, a giorni raggiungeremo e supereremo
quota 400 iscrizioni. Siamo una squadra fortissima…..Peccato non aver potuto
fare la trasferta a Malmo in Svezia, ma con le attuali problematiche connesse
al Covid e le restrizioni in piedi e differenti tra di loro delle varie
nazioni, non aiuta certamente noi tifosi. Forse meglio chi lo sa onde evitare
problemi, vedremo se per Londra ci sarà consentito esserci. Intanto siamo
prontissimi a salutare il primo bus della stagione che riparte per Torino, una
emozione che oramai non si viveva più da quasi 19 mesi. Già la preparazione con
l’invio dei messaggi ai partecipanti, la compilazione della lista bus ed altri
dettagli che oramai erano stati dimenticati a causa del covid ci ha messo
addosso una certa emozione ed attesa come se fosse la prima volta…..ed invece a
giorni celebreremo i nostri primi 18 anni di vita, la maggiore età del nostro
grandioso Club che continua a crescere di anno in anno, che continua a erogare
servizi e passione con una precisione da brividi! Ricordatelo tutti, per seguire la JUVENTUS in ogni dove non dovrete che
affidarvi a NOI, vi porteremo in maniera del tutto organizzata ovunque.
ISCRIVETEVI TUTTI, NON ABBIATE REMORE, NOI SIAMO LO JUVENTUS CLUB ANDRIA, UNO
DEI CLUB PIU’ CONOSCIUTI E STIMATI DELL’INTERO STIVALE, con servizio
biglietteria sempre attivo ed operativo!
Ricordatevi
tutti che per assistere alle partite presso la sede del Club è sempre
necessario ed obbligatorio essere soci iscritti, prenotare il proprio posto
(sino ad esaurimento di quelli disponibili) ed avere il GREEN PASS in corso di
validità da portare con se.
Forza
ragazzi, forza JUVE, battiamo il DIAVOLO e RICACCIAMOLI ancora una volta
all’INFERNO! LA JUVE NON SI DISCUTE….LA SI AMA, SEMPRE!
JC ANDRIA, IL QUARTO CLUB AL MONDO PER NUMERO DI SOCI
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DUE ERRORI CONDANNANO LA JUVE A NAPOLI! |
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Due errori mostruosi, due autentici
regali al Napoli (che non avrebbe meritato la vittoria) e la Juventus non riesce
ad uscire dal tunnel di una crisi d'identità più che di risultati. Sconfitta per 2-1 al San Paolo (per noi
sarà sempre il San Paolo). Restiamo convinti che trattasi di un problema più di
testa che di altro. Perché più dell'unico punto sin qui maturato in classifica,
stupisce molto di più l'assenza di carattere e capacità di reagire della
squadra oltre ad errori come detto al limite dell’incredibile che ne stanno
condizionando e condannando la Juve a risultati negativi. Ci siamo presentati a
Napoli con ben otto giocatori non convocati, di cui ben cinque titolari chiave
come Cuadrado, Chiesa, Dybala, Alex Sandro e Danilo. Ma questa può essere
una giustificazione ma non deve passare per un alibi, perché noi non siamo come
i napoletani che al contrario avrebbero smosso mari e monti pur di non giocarla.
Un punto in tre partite, cinque gol incassati (quattro dei quali assimilabili
ad autogol) e soli tre fatti. Ma nascondersi dietro una formazione da inventare
e circostanze complicate sarebbe un errore da parte di Massimiliano Allegri e la
dirigenza della Juventus, chiamati a intervenire di fronte a una situazione diventata
subito difficile. Certo, la Juventus è già passata di lì e se l'è cavata,
proprio con Max in panchina, ma attenzione a appoggiare troppe speranze sulla
rievocazione della stagione 2015-16,
perché diversa era la composizione della rosa, sotto il profilo tecnico e sotto
quello caratteriale. La Juventus di Napoli aveva un
piano gara chiaro e, tutto sommato, logico: nelle condizioni critiche, l'unica
speranza era difendersi e ripartire in contropiede. Il piano ha funzionato nel
primo tempo, crollando poi nel secondo, quando ancora una volta decide
Szczesny, sulla cui coscienza inizia ad accumularsi un fardello
importante, e il colpo di grazia lo assesta proprio Kean, l'uomo della
speranza, partito in panchina e lanciato nel secondo tempo. Ancora una volta,
insomma, la Juventus crolla alla prima difficoltà e, ancora una volta, quella
difficoltà se la autoinfligge. Il pareggio di Udine aveva, comunque, lasciato
la sensazione di una squadra solida: le sconfitte contro Empoli e Napoli
lasciano dubbi angoscianti perché possono anche essere segnali di limiti
caratteriali profondi. Tutto va aggiornato: martedì in Champions, contro
il Malmoe
in Svezia, torneranno i sudamericani e forse Chiesa, poi ci
sarà il Milan in
casa. Nel giro di una settimana si possono ritrovare sicurezze, punti e
ottimismo, ma restano gli 8 punti buttati via. Nei primi minuti della gara è il
Napoli a condurre il gioco ma senza mai impensierire la nostra difesa, poi in
una delle prime sortite della Juventus, grazie ad un pasticcio della difesa napoletana,
Morata in
pressing ne approfitta e con un allungo riesce a trafiggere il portiere con un bel
diagonale. E'
il 10' del primo tempo e la Juventus gela il San Paolo, che
diventa teatro di altri 35 minuti nei quali i bianconeri si difendono con
ordine e ostinazione, mentre il Napoli si va a ingolfare nel mezzo, dove
Locatelli fa da schermo e organizza le ripartenze bianconere. E sono
quest'ultime ad animare la partita con due occasioni (Morata e Kulusevski)
che la Juventus incredibilmente non concretizza, ma fa tremare il Napoli. Nella
ripresa il Napoli è più cattivo agonisticamente e arriva il pareggio grazie ad una
papera di Szczesny: tiro a giro da sinistra, il polacco si tuffa e intercetta
il tiro, ma non riesce né a bloccarlo né ad allontanarlo, la palla rimbalza a
due metri dalla porta dove è appostato un avversario che la butta ovviamente
dentro. E la Juventus va in crisi: tutto l'ordine e la calma del primo tempo si
incrina di fronte al ritrovato coraggio del Napoli. Esce Pellegrini, autore di
una buona prova è si cambia modulo. Non cambia molto, la Juventus soffre e
arriva il gol del 2-1 del Napoli, con un altro spaventoso errore
difensivo. Kean, entrato al posto di Morata, incorna
incomprensibilmente nella sua porta un corner azzurro,
costringendo Szczesny a respingere d'istinto e favorendo il tap in sotto porta.
Roba da una seduta di psico analisi. E finisce così, lasciando la Juventus ai
suoi dubbi e il Napoli alla sua vittoria. Peccato perché nonostante le importanti
assenza si poteva portare a casa almeno un pareggio. Adesso la situazione in
classifica è diventata pesante, a -8 dalla vetta dopo appena tre giornate. Non
iniziamo con il fare paragoni con altre annate. Ogni stagione ha una storia a
se. Adesso bisogna soltanto iniziare a fare punti, Allegri lo sa è spetta a lui
trovare una giusta quadra. Nel frattempo bisogna iniziare bene l’avventura
stagionale in Champions. Guai a commettere passi falsi anche li. Al Club una
affluenza normale, con molto entusiasmo iniziale, ci credevamo in un risultato
positivo, poi la delusione finale che ci ha rovinato un altro weekend. Come
detto a Napoli questa volta non ci siamo stati per via di un prezzo del settore
ospiti ritenuto a dir poco assurdo (65 euro). Il settore è rimasto
desolatamente vuoto con la presenza di qualche decina di persone. Anche il tifo
bianconero della Campania ha disertato la trasferta. Così dovrebbe essere
sempre quando ci si ritrova di fronte a queste cifre assurde. Dovrebbero
prendere esempio tutti da Società come lo Spezia che nella gara contro la Juve
ha messo il settore ospiti a soli 20 euro più prevendita. Applausi per questa
società che non approfitta della gara di cartello per fare l’incasso della
vita. Onore. Per il resto, delusione a
parte, continua alla grande il tesseramento al Club, con numeri che
sinceramente non ci aspettavamo visto l’inizio stentato della squadra. Ma
questo fermento dimostra che abbiamo negli anni costruito un gruppo, una
famiglia che sa andare ben oltre il semplice risultato. Continuano anche le
prenotazioni per le prossime trasferte. Con il Milan in 44 saranno i soci a
lasciare Andria per raggiungere Torino, tra bus, auto e aereo. Contro il
Chelsea in Champions disponibili ancora biglietti nelle tribune.
Non
ci stancheremo mai di ripetervelo……ISCRIVETEVI IN MASSA, LO JUVENTUS CLUB
ANDRIA VI PORTERA’ OVUNQUE!
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INCREDIBILE SCONFITTA! QUASI 350 ISCRITTI AL CLUB. CIAO CRISTIANO! |
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Dove eravamo rimasti? A prima dell’incredibile
sconfitta casalinga contro l’Empoli (0-1), nei giorni in cui si è consumato l’addio a Cristiano Ronaldo, uno dei
più grandi calciatori della storia della Juventus. Mai avremmo potuto
immaginare che un giorno avesse potuto vestire la maglia della nostra squadra.
Quel giorno è durato tre lunghissimi anni. Una emozione unica che vale
sicuramente più di una vittoria sul campo. La soddisfazione di averlo avuto in
squadra con noi resterà per sempre. Ma la Juve resta ed i campioni come sempre
passano. Peccato per il Covid che non ci ha permesso di godere per un anno e
mezzo dal vivo delle gesta del campione portoghese. Ma resterà indelebile ogni
momento vissuto con lui in squadra. Grazie CRIS, grazie di tutto, grazie per
aver scelto la JUVE nella tua lunghissima carriera. Da ora in poi sarai un
avversario, ma siamo certi che nel tuo cuore porterai per sempre ogni attimo
della tua esperienza bianconera. In bocca al lupo per il tuo ritorno al
Manchester United. Nessun rimpianto, nessun dolore, come sempre si riparte più
determinati di prima, si è vinto prima di Ronaldo, abbiamo vinto con lui,
continueremo a farlo! Ma non poteva iniziare peggio il dopo
Cristiano Ronaldo per
la Juventus,
incapace di segnare un gol all’Empoli e sconfitta meritatamente
allo Stadium dalla squadra di Andreazzoli che ha
fatto davvero una prova superlativa. Appena un punto dopo due partite, per giunta contro due
avversarie di valore oggettivamente inferiore, al di là di quello che si è
visto in campo, a Massimiliano Allegri speriamo abbia giovato questa
pausa per le nazionali per trovare un nuovo assetto e recuperare anche
mentalmente i calciatori in vista della durissima trasferta di Napoli. Sosta in cui dovrà però fare a meno di gran parte della rosa, il
che complica decisamente il suo compito. Ma nessun alibi. Perso Ronaldo, il tecnico bianconero contro l’Empoli rinuncia
dall’inizio anche a Morata,
presentando un attacco senza centravanti, con McKennie trequartista alle spalle di Chiesa e Dybala, sostenuti dagli inserimenti di Rabiot e Bentancur, mentre Danilo
fa la guardia davanti alla difesa. Formata da Bonucci e De Ligt al centro,
Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce, entrambi sempre pronti ad appoggiare la
manovra offensiva. Allegri in conferenza aveva chiesto una Juve arrabbiata per i due
punti lasciati a Udine e i bianconeri lo accontentano con un inizio forsennato, in cui la difesa
dell’Empoli è costretta agli straordinari. Chiesa avrebbe meritato la rete ma
il portiere toscano gli toglie un gol praticamente fatto, dopo una strepitosa
azione personale. Ma l’Empoli non sta a guardare ed inizia ad affondare
pervenendo calorosamente al vantaggio,
complici errori in marcatura. Alla mezzora manca un rigore che ci poteva
tranquillamente stare per fallo su Dybala. Si tratta però di un episodio: la Juve ha accusato il colpo e fatica a riordinare le idee, sfiorando anche
l’autogol con un retropassaggio di testa di Chiesa che Szczesny alza in angolo,
mentre l’Empoli acquisisce sempre maggiore sicurezza. Nell’intervallo Allegri
corre ai ripari inserendo Morata al
posto di McKennie e al 2' una sponda dello spagnolo manda al tiro Dybala.
L’Empoli si difende con ordine è prova sempre a ripartire. La Juve invece
continua a faticare a
e così al 10' il tecnico inserisce anche Bernardeschi al posto di uno stanco Rabiot (al
rientro dopo un mese di stop). Neanche questo cambio però spezza l’inerzia di
una partita che l’Empoli controlla senza soffrire troppo, dando anzi la
sensazione di poter far male alla Juventus. Al 21' arriva anche il momento di
Locatelli, che ha il compito di alzare la qualità in mezzo al campo rilevando
Bentancur, e di Kulusevski che rimpiazza Chiesa, progressivamente calato dopo
un grande avvio. Proprio i nuovi entrati vanno vicini al pari al 25', ma Locatelli in spaccata mette fuori il cross basso dello svedese.
Nonostante le forze fresche messe in campo da Allegri, però, l’Empoli continua
a essere più brillante sul piano fisico e più ordinato tatticamente, concedendo
il minimo e impegnando Bonucci e De Ligt, se non Szczesny. La clamorosa vittoria assume
così contorni sempre più naturali col passare dei minuti, fino a diventare atroce
realtà. Clamoroso allo Stadium! Che inizio di stagione davvero da incubo. Non
vi è da stare molto sereni viste le prossime due gare che ci attendono contro
Napoli e Milan. Nessun dramma comunque, siamo solo agli inizi, del resto
Allegri nel tempo ci ha abituato a queste partenze al rallentatore. Speriamo
trovi presto la quadra per ripartire di slancio verso le posizioni che ci
competono. A noi tifosi il compito di crederci sempre e non arrendersi mai,
nonostante tutto e tutti. Con il vento contrario è sempre più bello sostenere i
propri colori. Finalmente si è poi concluso il calcio mercato, un mercato a dir
poco strano condizionato dalla pandemia che si è abbattuta anche sul mondo del
calcio. Moise Kean è tornato in maglia
bianconera per sostituire Cristiano Ronaldo, un gran bel ritorno il suo, subito
protagonista in Nazionale. Nel frattempo abbiamo anche conosciuto il girone della prossima Champions, siamo
nel raggruppamento H in compagnia di Malmo, dello Zenit di San Pietroburgo
e dei campioni d’Europa in carica del Chelsea. Due trasferte su tre le abbiamo
già fatte. A Malmo siamo già stati nel novembre del 2014, mentre a Londra
sponda Stamford Bridge ben due volte siamo stati li sugli spalti. Ci manca
soltanto San Pietroburgo. Vedremo come si metteranno le trasferte vista la
pandemia con le diverse regole nei vari Paesi. Nel frattempo la prima in Svezia
è saltata visto che le due società non hanno trovato accordi sulle modalità e
soprattutto stante i pochissimi biglietti che avrebbero potuto riservare a noi
tifosi bianconeri. La Uefa in un primo momento le aveva vietate per poi
ritornare sui suoi passi riaprendole ma con molti paletti e restrizioni ancora
in via di definizione. Il problema più grosso resta quello della quarantena al
rientro. Vedremo il da farsi. Sarà un girone da affrontare con la massima
concentrazione per non incappare in brutte sorprese. Finalmente siamo tornati
anche a parlare di trasferte, siamo tornati a vedere le nostre chat riempite di
foto che ci inviavano i 14 soci saliti su a Torino per la prima casalinga
contro l’Empoli. Chi in auto, chi in aereo, si sono ritrovati tutti nel
piazzale antistante la Sud con Maria Scamarcio e Luigi Di Franco a far da
“porta bandiere” e con diversi veterani presenti come Vincenzo Giannelli, Lorenzo Zagaria e Pino Suriano. Non potevano mancare ovviamente delle new entry. Bello tornare a sentirsi telefonicamente per vivere le
emozioni di un pre partita, bello tornare a vedere le pezze seppur esposte
soltanto all’esterno e prima dell’inizio della partita per le classiche foto di
rito. Nonostante la sconfitta i nostri, a fine partita, non si sono persi d’animo ritrovandosi
tutti seduti a tavola per una pizza e birra di gruppo al solito ritrovo della Boheme. Bello ritrovare anche i nostri amici di Bassa Valle dopo tantissimi mesi. Bello
tutto, tranne il risultato e soprattutto la nostra CURVA SUD non più quella di
un tempo ed irriconoscibile sotto certi punti di vista. Siamo convinti che così
non si possa andare avanti, soprattutto quando nello Stadium arriveranno delle
tifoserie più numerose e calorose. Anche i soci più piccoli che erano presenti
per questa prima casalinga hanno detto che non ci si diverte più. Il calcio è
passione popolare, il calcio vive dello spettacolo sugli spalti. Al Club
nonostante questo inizio abbastanza stentato della nostra JUVE stiamo vivendo
delle giornate molto intense che ci hanno visto quasi raggiungere quota 350 iscritti, nonostante il
periodo di vacanze e nonostante la pausa per le nazionali. Non solo tesseramento e prenotazioni delle trasferte, ma anche serate di gruppo come da nostra tradizione. Ben tre gli appuntamenti che si sono susseguiti tra birre, carne e pizza, l'ultimo martedì sera il più numeroso con una trentina di soci presenti. Gran bella
soddisfazione e soprattutto un'altra dimostrazione di come questo Club sia
davvero grande in tutti i sensi. Se si pensa che in soli 40 giorni abbiamo già
messo assieme tutta questa gente è davvero tanta roba. L'obiettivo adesso è quello di raggiungere quota 400 il prima
possibile per poi cercare di crescere sempre più come fatto nelle ultime stagioni. Nella gallery troverete le foto della trasferta J-EMPOLI. Nel
frattempo è ripreso il gioco della JOFC
LEAGUE, il simpaticissimo gioco dei pronostici a cui si può partecipare
gratuitamente grazie all’iscrizione al Club. Bisogna sempre indovinare chi
segnerà almeno un goal, chi metterà a segno la prima marcatura di ogni partita,
chi sarà il primo cambio dell’incontro oltre al risultato esatto e la somma
gol. Insomma buon divertimento a chi vorrà cimentarsi. Lo scorso anno siamo
arrivati secondi a livello mondiale in questo gioco. Dovevamo esserci a Napoli ma ancora una volta il prezzo esagerato
non ci permetterà di esserci li dove non siamo mai mancati. Proprio prima del
Covid (gennaio 2020) eravamo stati presenti in quasi 50 persone in un settore
ospiti che vedeva la presenza di nemmeno 200 unità. Un veloce giro di chiamate
con gli amici dei Club più rappresentativi per poi maturare la decisione di non
esserci per una questione di principio. 65 euro per un settore ospiti sono una
follia soprattutto se al settore di casa si fa pagare 50 euro. Bastardi, vivono
in funzione di questa partita dimostrando che siamo il loro incubo peggiore. Ma
che andassero a cagare! Ci ritroveremo tutti al Club compatibilmente ai posti
disponibili. Ci rifaremo nel weekend a seguire quando in ben 42 unità si partirà
per Torino con il primo bus organizzato dopo ben 18 mesi! Sarà una emozione
unica. Nel frattempo l’invito è quello di tesserarsi per poter seguire la Juve
in questa stagione. Sono aperte le
prenotazioni per la gara Juventus – Chelsea di Champions del prossimo 29
settembre. Non ci stancheremo mai di ripetervelo……
SEGUI NOI & LA JUVENTUS. JCANDRIA, IL QUARTO CLUB AL
MONDO PER NUMERO DI SOCI NELLA STAGIONE 20/21!
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PAREGGIO ASSURDO ALL'ESORDIO IN CAMPIONATO. |
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La Juventus segna,
Szcezny pareggia. Questa la sintesi della prima giornata di campionato per la
nostra Juventus che pareggia per 2-2 alla Dacia Arena di Udine con
tantissimi tifosi bianconeri al seguito, non solo nel settore ospiti ma in
quasi tutti i settori dello stadio friulano. In vantaggio di due gol al termine
di un buon primo tempo, concreto e solido, ci suicidiamo per colpa di
Szczesny che con due errori madornali
concede altrettante reti all'Udinese. Grave il primo, quando non riesce a
trattenere un pallone facile e deve quindi causare un rigore. Tragicomico e
goffo il secondo, quando riceve un retro passaggio da Bonucci e cerca un
improbabile dribbling sull'attaccante friulano, perdendo palla che finisce ad
un altro calciatore che indisturbato la deposita nella rete a porta vuota. E così la prestazione di
Szczesny rende complicata l'analisi di una partita che ha visto una Juventus
soffrire nella seconda parte della ripresa, quando l'Udinese ha preso coraggio
e sono emerse tracce di confusione nei bianconeri che, certamente, non saranno
piaciute ad Allegri che hanno riportato al recente passato tra Sarri e Pirlo.
Anche perché il pareggio è giusto alla luce di quanto si è visto, ma viene da
chiedersi come sarebbe finita senza le due topiche del portiere polacco. Fino al gol del 2-1, infatti, la
Juventus era stata perfettamente in controllo della partita. Gestendo il
vantaggio con una fase difensiva che, per quanto schiacciata sulla propria
trequarti, non era mai andata in difficoltà. Sembrava di assistere a un
classico di Allegri: difesa bassa, ripartenze veloci e pericolose (due pali
pazzeschi colpiti da Morata e Bentancur). Poi il rigore, evitabile, e l'ansia
che è cresciuta nella Juventus, che nel frattempo aveva cambiato parecchio con
l'ingresso di Chiellini al posto di Ramsey (e conseguente difesa a tre) e
l'ingresso di Ronaldo al posto di uno spento Morata. E così, con il
terrificante dribbling fallito da Szczesny, tutto è crollato. Poteva salvare
tutto Cristiano Ronaldo, con un meraviglioso gol di testa al 92'. Un'incornata
spettacolare, ma viziata da un fuorigioco di
pochissimi centimetri, scovato dal Var che ha ricacciato in gola tutta
la gioia di CR7, che aveva iniziato la gara con la clamorosa panchina. Sarebbe
stato un altro racconto senza quei centimetri, forse si sarebbe celebrato il
cinismo allegriano e il ruolo indispensabile di Ronaldo. Non siamo in quello
scenario e quindi cosa rimane? Una Juventus che, comunque, ha segnato due
gol (meravigliosi entrambi con Dybala e Cuadrado) e ha preso due pali
micidiali. Una Juventus che ha giocato un calcio pratico e in grado di
adattarsi alle varie situazioni, una squadra che è parsa più matura rispetto
alla passata stagione e che può contare su individualità che impreziosiscono la
generale solidità come Dybala e Cuadrado, ispiratissimi e decisivi, ma anche
sulla saggezza tattica di Danilo e su un Bentancur assolutamente ritrovato. Una
squadra che poteva portare a casa i tre punti senza quegli errori di Szczesny.
Ma le papere clamorose del portiere polacco non devono nascondere i problemi
che ci sono: Ramsey davanti alla difesa non garantisce la necessaria sicurezza
e Bonucci finisce per schiacciarsi troppo sul portiere. Una squadra che decide
di difendersi bassa deve avere uomini più lucidi in quella posizione. E deve
preoccupare Allegri anche il fatto che, nella ripresa, la Juventus poteva
cercare con più convinzione il terzo gol, approfittando maggiormente dello
sbilanciamento in avanti dell'Udinese. La Juventus perde i primi due punti
assurdi in provincia. Il grande problema della scorsa stagione è stato quello
ed abbiamo nuovamente vissuto quell'incubo (anche dei gol annullati per pochi
centimetri). Impossibile non notare le differenze rispetto ai pareggi di un
anno fa, tuttavia il calcolatore Allegri alla fine era visibilmente incazzato.
Occhio, comunque, a tirare troppe conclusioni dopo una partita un po' folle,
con episodi decisivi e giocata non dimenticatelo il 22 agosto. Avanti senza
crearsi problemi e senza creare inutili allarmismi. Testa alla prossima gara
contro l'Empoli. Nel frattempo abbiamo ripreso vecchie e sane abitudini come
quelle di seguire la Juve dal vivo o dal Club. Bello rivedere le immagini dei
soci in viaggio che giungevano direttamente da Udine o bello ritrovare il Club
popolato dei soci. Tutto è andato alla perfezione, controlli scrupolosi e
minuziosi del green pass ed ogni altro accorgimento affinchè la partita in sede
venisse vissuta in totale sicurezza. Buona l'affluenza di soci per essere la
prima stagionale in pieno periodo feriale. Le iscrizioni proseguono a ritmo
sostenuto con il raggiungimento di 220 tessere sottoscritte praticamente in
nemmeno un mese dall'apertura del tesseramento. Grande fermento ed
entusiasmo confermato anche dai 15 soci che si metteranno in viaggio verso
Torino per Juventus – Empoli riprendendo come detto, vecchie e piacevoli
abitudini stoppate dal Covid. Anche a Udine i nostri cinque soci arrivati li
hanno potuto rivivere delle vecchi emozioni che erano oramai sopite. Non ci
sembrava vero di ricominciare a ricevere nelle chat i messaggi di chi in
viaggio con le loro foto e le emozioni di una partita vissuta dal vivo. Partiti
con un auto organizzata da Claudio Rossi, hanno viaggiato in tranquillità e
nonostante il grande traffico del rientro dalle vacanze sono riusciti a
raggiungere il Friuli in perfetto orario. Controlli tranquilli e veloci
nonostante le normative anti covid ed eccoli dentro con tante di sciarpe del
Club in bella mostra al loro collo ed una posizionata sulla vetrata
principale a dire nuovamente.....ANDRIA PRESENTE! Onore a loro che sono
comunque voluti esserci nonostante il prezzo assurdo del biglietto nel settore
ospiti e nonostante le difficoltà per riuscire ad acquistare on line gli
stessi. Il calciomercato intanto va avanti o meglio non si muove proprio....
con numerose voci che creano un tantino di confusione. Non vediamo l'ora che
termini il tutto per capire ogni cosa. Vi aspettiamo al Club sabato sera,
previa prenotazione del posto a sedere e muniti di mascherina e green pass!
SEGUI NOI & LA JUVENTUS. JCANDRIA, IL QUARTO CLUB AL
MONDO!
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ULTIMA AMICHEVOLE: 3-0 ALL’UNDER 23, BUON TEST IN FAMIGLIA |
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La Juventus di Massimiliano Allegri batte la Juventus
Under 23 di Lamberto Zauli per 3-0
nell’ultima amichevole pre-campionato prima dell’esordio stagionale a Udine. Dybala
e Morata scalpitano a tre giorni dal debutto in
campionato in terra friulana. Questo sembra aver detto ad Allegri il
tradizionale test in famiglia (quest'anno alla Continassa e non a Villar Perosa a causa del
Covid) che ha visto la Juve battere
i ragazzi della Under 23 (che si preparano invece al terzo
campionato di Serie C consecutivo) con
segnali giunti dall’intera squadra molto incoraggianti. La sensazione che
abbiamo è che “Madama” approdi in Friuli nelle migliori condizioni possibili.
Un gol e un assist a testa per l'argentino e lo spagnolo in
avvio, con il tris calato sempre nel primo tempo da Ramsey (servito
ancora da un ispiratissimo Paulo Dybala). Nella ripresa il tecnico ne
cambia ben undici di uomini (ma resta sempre con la difesa
a tre) e il bianconero ad andare più vicino al poker è Ranocchia,
che colpisce una traversa e mette
ancora una volta in mostra le sue indubbie qualità. Al test non
hanno partecipato Ronaldo, Locatelli, Kaio Jorge, Cuadrado e Perin rimasti ad
allenarsi a parte con programmi personalizzati. Esordio anche per la nuova
terza maglia gialla con inserti blu e bianchi, più simile a quella di una
squadra ciclistica. Avanti così, anche al Club, dove regna un moderato
entusiasmo dettato anche dal fatto che finalmente torneremo a vivere le partite
tutti assieme e con green pass. In queste sera che precedono la ripartenza del
campionato molti i soci che si stanno affacciando in sede per rinnovare e
sottoscrivere la propria tessera stagionale.
Siamo già a quota 180 tessere nonostante in tantissimi siano ancora in
vacanza. Finalmente si è anche definita la modalità di proiezione delle partite
presso la sede del Club che saranno trasmesse tutte attraverso Sky grazie
all’accordo con Dazn che prevede per i pubblici esercizi e circoli ricreativi,
la possibilità di trasmettere l’intera Serie A con i nuovi canali Sky Sport
Bar. Pertanto massima qualità del servizio quella che offriremo ai nostri soci
altro che Dazn o Tim. Non vi resta che
correre ad iscrivervi, noi come sempre vi offriremo il meglio. Nonostante i
prezzi esagerati del settore ospiti di Udine, ben 5 i soci che saranno già
presenti alla prima trasferta ufficiale della stagione.
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MONDO!
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LA CLASSE DELLA JUVE BATTE LA DEA. BUON TEST AMICHEVOLE |
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A otto giorni dall'esordio in campionato contro l'Udinese (22
agosto alla Dacia Arena) la nuova Juve di Max Allegri si regala la vittoria
contro l'Atalanta davanti ai tifosi, tornati, in parte, sulle tribune
dell'Allianz Stadium con maggior affluenza nelle Curve. Che bello tornare a
sentire il vociare del pubblico o l'urlo del gol. Il ritorno del pubblico
(circa 12.000) ha dato una spinta ai bianconeri che quando prendevano palla si
sentiva eccome. 3-1 il risultato
finale con le reti di Dybala, Bernardeschi e Morata che servono per
confezionare una serata quasi perfetta: oltre ai gol si vedono le idee di Max,
soprattutto negli ultimi metri, con Ronaldo, Dybala e Chiesa a formare un
tridente micidiale. La Dea non ha assolutamente demeritato, anzi, ha colto una
traversa prima della spledida azione che ha portato alla rete del vantaggio bianconero di Paulo Dybala (in
grande spolvero). Immediata la reazione degli orobici che pervengono alla rete
del pari su calcio di rigore causato da Leonardo Bonucci. Insomma fatte le prove
generali per la nuova Serie A che sta per iniziare. Come detto bella l'azione
del contropiede che ha portato al vantaggio, giostrato da Ronaldo e Chiesa e
concluso da Dybala con un tiro al volo su cross al bacio del campione d'europa.
L'Atalanta dopo il pareggio ha impegnato Szczesny in più frangenti, ma sul
finale di primo tempo Bernardeschi ha pescato un siluro vincente dalla distanza
che si è insaccato all'incrocio. Nel recupero il tris di Morata. Si torna a
respirare aria di Serie A.anche Juventus e Atalanta si sono affrontate in un
test ad una settimana dall'inizio del campionato. La girandola dei cambi,
consueta di queste partite estive arriva a mezz'ora dal termine. Si parte con
un 4-3-3 per poi trasformarsi in un 4-4-2. Chiesa già in forma straordinaria
mentre Ramsey appare ancora in ritardo. Entra il Chiello osannato dal pubblico
a rintuzzare gli attacchi dei bergamaschi. Bentacur appare già rivitalizzato dalla
cura Allegri. Sul finale di partita un bel lancio in verticale di Pellegrini
innesca Kulusevski che si libera dell'avversario mettendo la palla al centro
per l'accorrente Morata che la deposita in rete per il definitivo 3-1 finale. Dalla
curva parte anche un coro “chi non salta nerazzurro è”....vecchie emozioni
lontane 18 mesi ma che stanno tornando. Adesso prima dell'esordio in
campionato la Juventus sarà chiamata dall'ultimo test amichevole, questa volta
alla Continassa contro l'Under 23 di Serie C, giovedì 19 alle ore 18,00. Si faranno le prove generali della formazione
che farà l'esordio in campionato con un Manuel Locatelli in più
finalmente giunto a Torino e che sarà subito a disposizione del Mister. Un
grande colpo di mercato, un grande acquisto quello del neo campione d'Europa
che potrebbe subito scendere in campo alla prima di campionato e che darà man
forte ad un reparto in forte difficoltà nelle ultime stagioni. Speriamo abbiate tutti trascorso un buon
ferragosto, chi in vacanza, chi in città, l'augurio è quello di ripartire tutti
compatti verso questa nuova stagione che ci auspichiamo possa riconfermarsi
vincente per la nostra Juve. Al Club stiamo preparando il tutto affinchè si
possa assistere alla nuova stagione in assoluta tranquillità e sicurezza sotto
tutti i punti di vista. Noi vi aspettiamo come sempre con prenotazione del
posto e con il green pass che sarà controllato con un app all'ingresso oltre al
rinnovo della tessera club stagionale. Chiediamo la massima collaborazione di
tutti.
SEGUI NOI & LA JUVENTUS. JCANDRIA, IL QUARTO CLUB AL
MONDO! DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI E DAI MILLANTATORI.
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LA JUVE PERDE. IL GAMPER VA AL BARCELLONA |
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Le amichevoli da sempre
lasciano il tempo che trovano, sia che si vinca e sia che si perda. La
Juventus nel Trofeo Gamper, nato nel 1966 per ricordare il fondatore del Club e
già vinto nel 2005, offre sensazioni assortite nella prima vera notte della sua
estate. Lampi di ottimismo qua e là offrono spunti di riflessione che vanno
oltre la sconfitta, alla fine netta e giusta (3-0 per i blaugrana)
contro un Barcellona che ha la velocità e la brillantezza atletica di chi a
breve inizierà la sua stagione ufficiale. E' stata la prima partita senza il
fuoriclasse Messi per gli spagnoli, che nel frattempo è volato al Psg con le
consuete lacrime da coccodrillo. E,
chissà, anche il drammatico e scenografico addio del numero dieci argentino ha
dato qualche motivazione in più ai catalani. E se a una squadra di altissimo
livello tecnico come il Barcellona concedi anche la velocità, soffrire è il
minimo. Così la Juventus subisce l’avvio
deciso del Barça, beccando il gol al terzo minuto: con una rapida e
fulminea verticalizzazione, complice una grave ingenuità di Rugani, riescono a
mettere Depay solo davanti a Szczesny.
1-0 immediato con successivi dieci minuti di patimento, ma poi esce la Juventus
di Allegri, quella che combatte con discreta ferocia agonistica, che riesce a
recuperare molti palloni, a ripartire con reattività apprezzabile, che
costringe l’ex Neto a una serie di parate, non miracolose, ma comunque
impegnative e alla fine determinanti. Morata è pesante, ma si batte. Bentancur,
libero da compiti di regia, torna a dispensare dinamismo e copertura (bello il
contropiede con cui poi offre un buon pallone a Morata). Cuadrado inizia
esattamente da dove aveva finito: indispensabile per costruire a livello
offensivo e già abbastanza in palla. Sfiorato il gol del pareggio in diverse
circostanze e sarebbe stato anche meritato, il Barcellona trova il raddoppio in
avvio di ripresa. Poi Allegri cambia quasi tutti gli undici iniziali. Non
accade più nulla se non il terzo gol nei minuti di recupero che sancisce una
vittoria non così netta come potrebbe sembrare dal risultato. Si è giocato al
Centro Sportivo J. Cruijff in una atmosfera insolita per una sfida del genere e
con poco pubblico sugli spalti. Ronaldo in campo per 45 minuti ha fatto
intravedere sprazzi del suo estro. La partita l'abbiamo seguita al Club
garantendo l'apertura seppur in periodo di ferie con pochi soci che hanno colto
l'opportunità. Il mercato della Juve continua tra innumerevoli difficoltà, una
su tutte la chiusura della trattativa per Locatelli che sembrava semplice ma
che sta complicandosi ogni giorno di più. La rosa è praticamente molto numerosa
e piena di alternative, nessuna partenza la momento. Da capire dei giovani
aggregati alla prima squadra chi avrà la possibilità di restare. Gli effetti
del Covid si stanno vedendo tutti, se non si tornerà ad una normalità, si
prevedono tempi duri per il calcio in generale tranne che a Parigi (vero
Ceferin?????). Il calcio è del popolo come diceva qualcuno o qualche tifoseria
che meglio avrebbe fatto a restare in silenzio......poi assistiamo a certe
trattative economicamente assurde in un periodo come questo.....no alla
SuperLeague ma si ai cazzi propri........Per non parlare dei prezzi assurdi
del settore ospiti alla prima giornata di Udine.....arriva la Juve è tutti si
sentono in diritto di chiedere delle cifre spropositate. Non siamo vacche da
mungere a maggior ragione in un periodo post pandemico che ha visto molti
di noi attraversare periodi economicamente non proprio favorevoli. Pozzo si
giustifica dicendo di aver attuato gli stessi prezzi delle ultime sfide con la
Juve ma forse non ha capito che quei prezzi non andavano già bene prima a
maggior ragione adesso. In tutti gli stadi di serie A nella prima giornata i
settori ospiti avranno un costo molto contenuto tranne che a Udine. Se il
buongiorno lo si vede dal mattino allora si che siamo messi male. Abbiamo
quindi deciso di disertare questa prima trasferta che ci avrebbe visto,
finalmente, dopo lunghi 18 mesi nuovamente al seguito della Juve. Ci rifaremo
contro l'Empoli dove una delegazione di 10 soci raggiungerà Torino per
assistere alla sfida contro i neo promossi toscani. Pian pianino cercheremo di
tornare a quella che era una normalità. Ci vorrà qualche settimana per
abituarci nuovamente all'idea ma a piccoli passi proveremo a ripartire nella
speranza di non doverci nuovamente fermare. Per il momento avanti così, dopo
tre settimane dal via del tesseramento registriamo già oltre 150 tessere sottoscritte.
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MONDO!
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DOMENICO E LUCIA SPOSI |
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Giovedì 5 Agosto nella
Chiesa dell'Altomare ad Andria si è celebrato il matrimonio di Mimmo Mosca e
della sua Lucia Lamesta. Un matrimonio davvero speciale perchè Mimmo che
molti non conoscono, collabora da sempre dietro le quinte del nostro Club ed è
colui che aggiorna costantemente il nostro sito internet, pubblicando di volta
in volta tutti gli articoli sulla nostra Juve e sulla vita sociale del Club.
Oggi pubblicherà il suo di articolo! Un grosso grazie a lui lo dobbiamo proprio
dire pubblicamente. Insomma una estate
davvero speciale visto il numero di matrimoni di ragazzi e ragazze del Club a
cui teniamo in particolar modo. Domenico Mosca è un socio storico del Club,
entrato praticamente ragazzino, oggi diventato uomo iniziando il suo percorso
matrimoniale. Una persona straordinariamente disponibile verso tutti oltre che
essere un grande lavoratore che porta avanti con dedizione ed impegno l'azienda
di famiglia. Adesso caro Mimmo finalmente hai coronato il tuo sogno d'amore
sposando la tua splendida Lucia. Ci devi però fare una promessa......ovvero
tornare a seguire la Juve dal vivo come facevi un tempo! Mimmo e Lucia
hanno meritato tutto il nostro affetto e
quello delle persone più care che hanno festeggiato con loro questo grande
momento in una gran bella cerimonia. Non poteva mancare una nostra delegazione
con Maria Scamarcio e Salvatore Lomuscio che si sono poi lasciati ritrarre
nella tradizionale foto di rito con gli sposi e con la sciarpa del Club. Siete
davvero una splendida coppia alla quale auguriamo tutto il meglio e la
realizzazione di ogni vostro desiderio. Auguroni ragazzi!
LUCIA E DOMENICO EH EH… OH OH…….
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ALESSANDRO E GIUSY SPOSI |
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Di matrimonio in
matrimonio, una estate, questa del 2021, proprio da ricordare. Ancora un altro
socio del Club che si sposa, ma questo è stato un matrimonio proprio speciale. Domenica
1 Agosto nel Duomo di Parma si è celebrato il matrimonio di uno dei nostri
soci più attivi nelle trasferte al seguito della Juventus, stiamo parlando di Alessandro D'Ercole medico di famiglia,
andriese doc, ma trapiantato per lavoro in Emilia. In pratica il nostro
medico della “grande famiglia” dello JUVENTUS CLUB ANDRIA, onni presente in
qualsiasi stadio la Juve giochi, da Bergamo a Brescia, da Milano a
Torino...sempre presente, il primissimo a tornare sugli spalti non appena è
stato possibile, nella finale di Coppa Italia a Reggio Emilia lo scorso 19
maggio. Dopo un periodo difficile, da medico di famiglia si è ritrovato in
trincea a combattere il covid, che non ha risparmiato nemmeno lui con non pochi
problemi, superati fortunatamente bene. Adesso possiamo dirlo che tutto è alle
spalle ed il grande giorno per lui e la sua Giusy è finalmente arrivato. Lo
hanno tanto atteso ma soprattutto meritato. Sono due ragazzi come si suol
dire “a modo” che meritano tutto il nostro affetto e quello delle persone
più care che hanno festeggiato con loro questo grande evento. Un matrimonio molto sobrio e bello come ci ha
raccontato il nostro inviato a Parma, Andrea Nicolamarino, testimone di nozze e
figlio del Presidente del Club. Tanti i
messaggi di auguri giunti ad Alessandro e Giusy nella chat del nostro Club. Non
poteva mancare la foto di rito con la sciarpa del Club all'esterno del Duomo. Anche
a Parma..... ANDRIA PRESENTE! Siete davvero una splendida coppia alla quale
auguriamo tutto il meglio e la realizzazione di ogni vostro desiderio.
ALESSANDRO E GIUSY EH EH… OH OH…….
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TROFEO BERLUSCONI ALLA JUVE! |
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Dopo sei anni ritorna uno
degli appuntamenti estivi più attesi da noi tifosi. Sono cambiati i tempi ed è
cambiata anche la squadra di Berlusconi e del suo fidato dirigente Galliani,
passati entrambi in Brianza, dal Milan che ha vinto tutto al Monza che cerca di
salire per la prima volta in serie A. Non era ovviamente ancora la Juve
titolare ma è sembrata già essere la Juve di Allegri, concreta e cinica. La
Juve vince la venticinquesima edizione del trofeo Luigi Berlusconi per
l’undicesima volta nella storia del trofeo. 1-2 il risultato finale. Bastano una magia di
Ranocchia e una rete da rapace di
Kulusevski alla Juve per portare a casa il
trofeo che per tanti anni è stato conteso al Milan. Con un gol per tempo
i bianconeri del
'nuovo', si fa per dire tecnico Massimiliano Allegri, con diversi big
ancora assenti (Dybala e Ronaldo su tutti), stendono i brianzoli allenati da Giovanni Stroppa a
cui non basta la rete nel finale per allungare la sfida ai calci di rigore. Ad un certo
punto è sembrata essere Monza – Juventus Under 23 (serie B contro serie C). Minuti
nelle gambe per tutti e altra esperienza importante per i tanti giovani schierati
dal tecnico juventino, che incassa il secondo successo dopo il 3-1 rifilato al Cesena nel
primo test della stagione. Szczesny titolare subito, De Ligt un po’ fuori
condizione, Ramsey come sempre non pervenuto con Allegri che vuole però
lavorarci sopra per una trasformazione di ruolo, Rabiot molto propositivo
(avrebbe meritato un gol) e un Kulusevski abbastanza in palla. Questi alcuni
dei titolari schierati in campo, ma ad accendere gli entusiasmi e catturare le
attenzioni di noi tifosi è stato Filippo Ranocchia, una mezzala che sa
inserirsi e proporsi, autore di uno splendido gol. Un gol alla Del Piero. Si è
fatto notare anche in molte delle azioni della Juventus recuperando anche un
gran numero di palloni. Di fronte si aveva il Monza, quindi ci si riserva di
vedere il ragazzo in altri incontri più importanti. La Juve ha proposto alcune
accelerazioni offensive ed una gran volontà di giocare finalmente in verticale
con ripartenze anche dal basso con dei bei lanci lunghi. Un 4-3-3 il modulo
schierato da Max Allegri con Ramsey vertice basso nella prima frazione e
Fagioli (molto meglio) nella ripresa. Bravissimo anche il gioiellino Soulè. Finisce con una immagine consueta per noi
tifosi, una coppa alzata al cielo, in pratica come era finita la scorsa
stagione. Incuriosiva vederla alzare da Rugani capitano! La strada
intrapresa dalla Juve ci sembra comunque quella giusta. Prossimo appuntamento
l’amichevole a Barcellona di domenica 8 agosto per il trofeo Gamper. Nel
frattempo iniziano a concretizzarsi alcune operazioni di mercato su tutte
quella che vedrebbe oramai sicuro l’arrivo del gioiellino brasiliano Kaio Jorge
dal Santos. Attendiamo fiduciosi soprattutto perché siamo certi che Max Allegri
saprà rivalutare al meglio ogni componente della rosa che riteniamo essere la
più forte di questa Serie A. Finalmente da questa settimana la squadra lavorerà
a ranghi completi visto il ritorno di tutti i nazionali reduci dalla vittoria
degli Europei. Avanti così, anche al Club dove dopo una settimana dal via del
tesseramento registriamo quasi 100 tessere sottoscritte.
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MONDO!
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CHIARA E HARRY SPOSI! |
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Che estate questa del 2021,
piena di belle notizie e di tanti matrimoni dei nostri soci, dopo un periodo
non facile per tutti. Venerdì 30 Luglio si è celebrato il matrimonio di una
delle nostre ragazze più appassionate, più spericolate, più intraprendenti e
più avventuriere che ci siano, stiamo parlando di Chiara Abbasciano. Si proprio lei che ha sempre detto di non
volersi sposare…… eppure lo ha fatto! Una grande gioia per la sua famiglia e
per tutti noi che abbiamo imparato a conoscere Chiara nel corso di tutti questi
lunghissimi anni. Una ragazza semplicissima, sempre molto determinata, sempre
in viaggio con lo zaino sulle spalle. In ogni dove, in ogni stadio, in ogni
situazione e condizione. Diventata negli anni amica di tutti per aver condiviso
tantissime trasferte, tantissimi viaggi, soprattutto quelli all’estero, pieni
di tanti aneddoti, tante curiosità, tante avventure, una su tutte quella
dell’overbooking provato ad Oporto con il nostro segretario Fabio. Per non parlare
di Atene, trasferta caldissima e pericolosissima fatta da lei non una, ma ben
due volte, la prima con tanto di scontri all’uscita della metro! Come diceva il
suo grande papà Dino….”è caparraun, foic
semb d coip a sau…”….ci limitiamo a questo per non usare un'altra
espressione che utilizzò in occasione di una trasferta a Torino contro
l’Atalanta quando la Juve celebrò il suo primo dei nove tricolori consecutivi….ahahahaha!
Insomma in pochissime righe avrete già capito tutto della nostra grande CHIARA.
Siamo felicissimi per lei perche ha trovato davvero una persona speciale, una
persona straordinariamente semplice, una persona davvero a modo e di
piacevolissima compagnia, il suo
“principe” Harry Nacucchi originario di Gravina in Puglia, non appassionato
dal calcio ma ossessionato dalla Juve visto che nella sua vita ha dapprima
condiviso una storica amicizia con un grande gobbo ed ora condividerà il tetto
coniugale con una tifosissima della Juve. Solitamente qui al Sud avviene al
contrario, dove l’uomo vive per il calcio e la donna no. Vederli felici e
sempre sorridenti durante tutta la cerimonia è stato davvero bello e
contagioso. Una bellissima festa organizzata in maniera differente dai soliti
schemi. Ecco Harry e Chiara sono fatti così, senza schemi, senza prototipi,
sempre alla ricerca dell’originalità. Meritano tutta la gioia possibile e tutto
l’affetto dei soci del Club che con tantissimi messaggi hanno augurato il
meglio a loro e a Chiara, una delle primissime donne a frequentare il nostro
mondo. Della loro grande storia d’amore ci viene in mente il passaggio per
l’Aeroporto di Brindisi che Harry ci offrì prima di partire per la trasferta di
Manchester contro lo United. Erano da poco assieme, Chiara doveva partire con
noi, ma lui si offrì di accompagnare oltre che la sua donna anche altri tre di
noi. Ecco, trovateci voi un Uomo così. In pochi lo avrebbero fatto. Grande
Harry, sei oramai uno di noi, uno della famiglia bianconera, una gran bella
persona! Anche per loro il Club ha ideato la sorpresa della copertina con
dedica di TuttoSport. Era il minimo che potessimo fare per una grande amica,
per una bella ragazza come Chiara, sempre sorridente e mai arrabbiata….(non
fatela arrabbiare mai……so ca……). Tra i patti sottoscritti e l’elenco dei
diritti e doveri matrimoniali, il diritto di Chiara nel continuare a seguire la
Juve con tutti noi! Una delegazione del Club ha preso parte alla loro festa con
tanto di foto di rito e momento Juve! Siete
davvero una splendida coppia alla quale auguriamo tutto il meglio e la
realizzazione di ogni vostro desiderio.
HARRY E CHIARA EH EH… OH OH…….
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L’ALLEGRI BIS RIPARTE DALL’AMICHEVOLE CONTRO IL CESENA! |
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E’ tornato Max Allegri sulla
panchina della Juve, prima l’amichevole
contro il Cesena vinta per 3-1 alla Continassa, poi la presentazione
ufficiale del Mister avvenuta martedì scorso. Massimiliano Allegri è davvero
carico come una molla, accolto con uno striscione di una parte della tifoseria
e con l’affetto anche di chi ieri lo contestava. I presupposti per fare bene ci
sono davvero tutti. Nell’amichevole
contro i romagnoli, ogni tanto il Mister si arrabbiava come se fosse una
partita vera, nonostante in campo ci fosse il solo McKennie di quelli che potrebbero
ambire ad una maglia da titolare nella sua nuova Juventus, perché né De
Sciglio, né Rugani, qualora non venissero coinvolti in qualche giro di mercato
hanno chance di essere prime scelte. Eppure Max ci crede, ha una voglia matta
di campo e di partite, così in attesa dei sui campioni (Ronaldo su tutti
arrivato domenica sera) si fa bastare un semplice Juventus-Cesena che a tratti
diventa una partita anche divertente. Schiera la Juventus con un 4-3-3 che
potrebbe essere il punto di partenza della nuova stagione, con un gioco che, per
quanto si possa analizzare una partita del genere, e con i diversi Under 23 in
campo, ha cercato di passare per vie più dirette e verticali, non disdegnando
anche lanci lunghi dalla difesa e cercando sempre un recupero della palla molto
rapido. Perin in porta (nella ripresa Pinsoglio); Dragusin e Rugani centrali
(il rumeno molto meglio dell'italiano), il brillante e interessante De Winter (classe
2002 ed autore della prima rete stagionale dei bianconeri) a destra e De
Sciglio a sinistra, ordinato e preciso, anche se forse non in buonissima
condizione atletica (nella ripresa finisce alto). D'altra parte hanno lavorato
tutti duramente in questi primi dieci giorni di ritiro. A centrocampo McKennie,
Miretti (un 2003 con qualche imprecisione di troppo) e Ranocchia (forse il
migliore dei ragazzi insieme a De Winter). Davanti un tridente con il lezioso,
ma attivo, Soulé a destra, un non irresistibile Pjaca (passato ai granata in
settimana) e Felix Correia a sinistra, sempre molto coinvolto nelle azioni
(inizia dai suoi piedi quella del primo gol, per esempio), ma anche
protagonista di qualche errore di troppo sotto porta. Hanno saltato
l'amichevole Fagioli, Frabotta e Di
Pardo, esclusi da Allegri per motivi disciplinari (ritardo a una seduta di
allenamento). Un peccato: sia perché i giovani dovrebbero essere gli ultimi
a trasgredire, sia perché Fagioli era uno dei più attesi, proprio in virtù
della stima del tecnico e della grande curiosità dei tifosi. In compenso non si
sono persi la partita né Arthur (che con stampelle e gambone si è arrampicato
in tribuna) e Dybala (che dovrebbe rientrare in gruppo in un paio di giorni e
oggi pomeriggio era a bordo campo a seguire la partita). Passata in vantaggio
la Juventus con De Winter al 5' (assist di McKennie), ha raddoppiato proprio
con l’americano McKennie al 34' al termine di una effervescente azione
personale, chiusa da un tiro all'angolino. «Devi fare almeno dieci gol,
Weston!» gli ha gridato Allegri dalla panchina. Poi ha accorciato le distanze il
Cesena in seguito a una distrazione collettiva della difesa bianconera
(bacchettata poi da Allegri). Nella ripresa si è rivisto anche Demiral (tornato
da cinque giorni) e apparso subito concentrato e aggressivo. La partita resta
vivace, i giovani che si alternano con le sostituzioni (bravo Rafia, eroe di
Juve-Genoa di Coppa Italia nella scorsa stagione, ma bene anche Akè). Pjaca si
ostina in qualche azione personale (senza riuscire a concludere); Peeters,
entrato al posto di McKennie, non garantisce la stessa qualità, nonostante
l'impegno. Arriva comunque il terzo gol bianconero, al 21' st, con Soulé: tira
dalla distanza, rimpallo del portiere che l'argentino è lesto a riprendere e
ribadire in rete. Buona la prima in attesa della seconda amichevole che vale un
vecchio e ritrovato trofeo Berlusconi, riportato in auge dal Cavaliere, ma a
Monza contro la squadra brianzola che milita in Serie B. Nel frattempo è
iniziato il tesseramento al Club che ha visto sottoscritte già 70 tessere in
pochissimi giorni. Un avvio che promette bene visto l’entusiasmo che i soci
stanno manifestando, non fosse altro per il ritorno allo Stadio e nonostante
una campagna acquisti al momento ferma. Siamo nelle mani di Allegri, ci fidiamo
di lui! Avanti Mister, avanti ragazzi, avanti Juventus Club Andria.
SEGUI NOI & LA JUVENTUS. JCANDRIA, IL QUARTO CLUB AL
MONDO!
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TOMMY E TIZIANA SPOSI! |
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Che bello vedere tantissimi
ragazzi nati a pane & Club, formare man mano delle famiglie. Il nostro Club
avendo oramai da poco iniziato la sua diciannovesima stagione, sta assistendo
di anno in anno ad un percorso di crescita di molti soci che all’inizio erano
dei ragazzini ed oggi sono degli affermati professionisti e padri o madri di
famiglia. Spettacolo, significa che abbiamo davvero fatto un incredibile
percorso ed oggi siamo ancora qua, a raccontarvi di un'altra coppia
straordinaria che abbiamo visto formarsi sin dagli albori. Due ragazzi a dir
poco splendidi, due ragazzi con la testa sulle spalle, due grandi lavoratori
che hanno fatto non pochi sacrifici per giungere finalmente a coronare il loro
sogno d’amore. Stiamo parlando di Tommy
Moscatelli e Tiziana Tarantino. Di Tommy ne avremmo davvero tante da raccontare,
non fosse altro per aver sempre dimostrato tutto il suo orgoglio di
appartenenza a questo grande Club e per il suo amore immenso nei confronti
della Vecchia Signora. Dove non è arrivato al seguito della Juve. La trasferta
più storica per lui e per il Club, resta sempre quella di Trebisonda in Turchia
contro il Trabzonspor. Unico il nostro grande Tommy che si è fatto apprezzare e
conoscere anche dai tantissimi amici di fuori città e di altri gruppi e Club.
Tiziana, ragazza semplicissima e mai invadente si è trovata, da interista di
famiglia, catapultata a tutti gli effetti nel mondo Juve finendo anche per
amare e condividere la passione per la Vecchia Signora. Bravo
Tommy…..ahahahhahaha! Quante volte il
nostro Tommaso è partito anche solo pur di portare la nostra storica pezza ANDRIA
PRESENTE in ogni dove, nelle partite anche meno importanti e soprattutto negli
stadi più a rischio. Quanto tempo ha dedicato al nostro Club! Adesso mentre
loro sono a godersi il meritato viaggio di nozze, noi non possiamo che augurare
loro il meglio nella nuova vita matrimoniale, che possa presto vedere arrivare
i frutti del loro amore e realizzati
tutti i loro progetti. Bellissima la cerimonia nuziale tenutasi presso la
Basilica dei Santi Medici a Bitonto, città natale di Tiziana. Alla sera pressa
la Sala Ricevimenti una folta delegazione del Club si è recata in sala per il
taglio della torta con tanto di foto celebrativa con la sciarpa del Club. Tanto
entusiasmo per due splendidi ragazzi che hanno meritato tutta la nostra attenzione
e tutto il nostro affetto già dai giorni precedenti. Splendida la sorpresa che
ha visto realizzata una copertina di TuttoSport dedicata a loro. Era davvero il
minimo che potessimo fare per un grande gobbo come Tommy. La cara Tiziana ci perdonerà, se ci
permettiamo di dirle che non appena si ripartirà per le trasferte, Tommy sarà
sempre in viaggio con Noi. Siete davvero una splendida coppia. Auguroni anche ai
genitori di questi straordinari ragazzi, nonostante i papà tifino purtroppo per
dei colori molto tristi.
TOMMASO E TIZIANA EH EH… OH OH…….
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SEGUI NOI & LA JUVENTUS! CAMPAGNA TESSERAMENTO 2021/2022 |
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Pronti a ripartire????
Da
lunedì 26 luglio il via alla campagna tesseramenti allo JUVENTUS CLUB
ANDRIA stagione 2021/2022.
Dopo una brevissima pausa nel corso della
quale non siamo stati praticamente mai fermi (memorial di calcio in Oratorio,
festa sociale e presentazione del libro) rieccoci pronti ad affrontare questa
nuova stagione come sempre carichi e fiduciosi dopo un periodo certamente non
semplice anche per la vita sociale del Club. Inutile ribadirvi che contiamo sempre sul sostegno di tutti Voi,
risultato fondamentale nel corso dell'ultima stagione.
Per affiliare da subito il Club alla nuova
stagione, la diciannovesima dalla
nascita, abbiamo bisogno dei primi 60 iscritti i quali dovranno
regolarmente e contestualmente versare la propria quota sociale. Costi ancora una volta invariati, rispetto
alle ultime stagioni nonostante il periodaccio vissuto e nonostante le spese
che andremo ad affrontare per la sottoscrizione dei diversi abbonamenti alle
piattaforme TV per poter garantire la visione di tutte le gare della nostra
grande JUVE.
Si
va dai 95 euro della tessera da socio sostenitore/effettivo ai 40 euro per le
donne con visione gratuita di tutte le gare presso la sede sociale.
L'abbonamento
per i giovani (16-19 anni) costerà sempre 55 euro con visione gratuita
dell'intera stagione anche per loro.
Il
socio semplice 40 euro (contributo di ingresso per ogni singola gara in visione
presso il Club pari a 3 euro)
Under
16 a 30 euro con possibilità di assistere gratuitamente alle gare presso la
sede.
Riconfermata
la tessera gratuita per gli Under 6 che andrà ovviamente accompagnata da una
tessera di un socio adulto. Affiliate tutti i vostri piccoli!
Il futuro del Club saranno le giovani
generazioni motivo per cui intendiamo avviare sin da subito un processo
graduale di ricambio generazionale di cui ne parleremo più avanti attraverso un
assemblea dei soci da tenersi in presenza.
Gli stadi riapriranno le porte al pubblico
inizialmente in misura ridotta (si partirà probabilmente da un minimo del 25%
andando gradualmente a salire sperando che non vi siano più sorprese).
Non partirà ovviamente la Campagna
Abbonamenti che si spera possa invece ripartire magari per il girone di
ritorno.
Ricordiamoci
tutti che la tessera al Club la si fa in primis per orgoglio di appartenenza e
per sostenere lo stesso soprattutto in un periodo come quello che abbiamo tutti
vissuto, poi per gli altri servizi che vengono man mano erogati.
Anche per questa stagione riceveremo tutti
una E-CARD OFFICIAL (Una card elettronica che sarà inviata alle mail di
ciascuno di voi: importante fornirla correttamente) si potrà salvare sul
proprio smartphone. Chi non potrà riceverla via mail potrà richiederne in
qualsiasi momento la stampa del pdf presso la nostra sede.
Collegata ad ogni E-CARD OFFICIAL ci sarà
come sempre un regalo per tutti inviato dalla Società (per chi rinnoverà un
simpatico ed utile porta tessere e/o carte di credito). Per i nuovi soci il
braccialetto personalizzato. P.s. Per
chi non lo avesse ancora ritirato (soci della scorsa stagione) è disponibile un
braccialetto in silicone personalizzato Official Fan Club oltre ad un kit per
gli Under 10 che erano regolarmente iscritti.
In tutte le tipologie di tessera sopra
indicate è già inclusa la quota di affiliazione che il Club versa alla Juventus
per ogni singolo socio e per ogni differente tipologia di tessera.
Sul nostro sito www.juventusclubandria.com nella
sezione tesseramento potrete trovare sia il Regolamento Generale che il modulo
per sottoscrivere la tessera club e la JCard (nuova tessera del tifoso per chi
non la possiede o magari scaduta o prossima alla scadenza).
La
JCard sarà obbligatoria per chi vorrà poi recarsi ad assistere a qualsiasi
partita della Juve. I biglietti infatti verranno caricati al
suo interno in modalità digitale. Senza Jcard non sarà possibile accedere al
servizio biglietteria. Costo JCard Euro
20,00 di durata decennale.
Si richiede sempre attraverso il Club
sottoscrivendo semplicemente un modulo scaricabile sempre dalla sezione
tesseramento del nostro sito.
I vecchi soci della passata stagione non
devono fornire la carta di identità. Per i nuovi soci compresi gli Under 16 e
Under 6 serve invece la carta di identità.
VI
ASPETTIAMO NUMEROSI E CONTIAMO SUL SOSTEGNO DI TUTTI.
Iniziata
ufficialmente la marcia di avvicinamento al VENTENNALE del Club (tappa a dir
poco storica che andrà vissuta alla grande).
Per sottoscrivere la tessera sarà
sufficiente contattare il 320 6209445 per fissare in questo periodo feriale un
appuntamento oppure recandosi presso gli Official Fan Point che istituiremo
grazie a delle attività amiche e che comunicheremo a breve.
LA
GENTE COME NOI NON HA MOLLATO MAI E LOTTERÀ SEMPRE A DIFESA DI QUESTA REALTÀ!
N.B.
IMPORTANTE! Per la nuova stagione ci ricorderemo in
maniera indelebile di chi ha sottoscritto la tessera in una stagione come
quella appena conclusa. Il servizio
biglietteria ad esempio vedrà sempre destinata una cospicua fetta di
tagliandi che si dovessero rendere disponibili, in prelazione per i vecchi soci
del 20/21.
Altri benefit sono allo studio e potranno
essere riconosciuti nel corso della nuova stagione.
Ma
la sorpresa più grossa l'abbiamo riservata sul finale del presente comunicato:
Per tutti i soci che lo scorso anno avevano
sottoscritto la tessera da socio effettivo (95 euro) e socio giovane (55 euro)
non avendo più potuto erogare il servizio della visione partite a causa della
prolungata chiusura della sede per il Covid, il Club ha inteso allineare tutte
le tessere che furono sottoscritte alla quota base dei 40 euro.
Pertanto tutte le differenze versate in
più nella scorsa stagione saranno automaticamente messe in acconto sulle
tessere della nuova stagione che va ad iniziare, ovviamente previo contatto da
parte del socio stesso.
Esempio:
chi aveva già saldato la tessera da 95,00 euro nella scorsa stagione si
ritroverà in acconto, detratti i 40 euro che servivano per la tessera base, ben
55 euro! Significherà dover versare in pratica soltanto 40 euro per questa
nuova stagione.
Chi
stava versando degli acconti e non aveva ancora saldato la propria tessera
(esempio versati 60,00 euro) si ritroverà in acconto sulla nuova stagione
(detratti sempre i 40,00) Euro 20,00. Così via per ogni altra situazione.
Soci
giovani che avevano versato 55,00 euro riceveranno un benefit di 15,00 euro per
la nuova stagione.
Insomma capite bene che nonostante tutte
le difficoltà che abbiamo attraversato, nonostante l'aumento delle spese di
gestione dei contratti per la visione delle partite che andremo a sostenere,
nonostante lo scorso anno si siano cmq viste al club un mese abbondante di
partite, con fitto ed utenze pagate, abbiamo deciso di stare dalla parte di chi
aveva comunque sostenuto ed aiutato lo JUVENTUS CLUB ANDRIA in un momento di
forte difficoltà.
P.s.
Resta inteso che chi vorrà lasciare la quota della scorsa stagione totalmente in
cassa al Club e non usufruire dunque dell'abbuono potrà ovviamente farlo.
Sostieni lo Juventus Club Andria. Sentiti
orgoglioso di appartenere ad una realtà così importante. Aiutaci a portare almeno un nuovo iscritto alla nuova stagione. Questo
l’impegno che viene richiesto a tutti.
Tutti
assieme potremo affrontare le nuove sfide che ci attendono.
Semplicemente grazie!
JC
ANDRIA, IL QUARTO CLUB AL MONDO!
SEGUI
NOI & LA JUVENTUS!
Nei prossimi giorni sarà caricato sia il
modulo tessera Club che quello per la JCard nella sezione tesseramento del
nostro sito www.juventusclubandria.com
Sarà ovviamente in distribuzione
cartacea anche nei diversi Official Point.
La nuova stagione nel frattempo inizia
a prendere corpo. E’ tornato Massimiliano Allegri, ripartito carico per il
ritiro della squadra seppur a ranghi ovviamente ridotti per via degli Europei,
ma con un Dybala in più.
Nel frattempo sono stati sorteggiati i
calendari della nuova stagione che vedono introdotta la novità del doppio
sorteggio, per il girone di andata e per quello di ritorno, completamente
differente dall’andata. Si inizia
con la trasferta a Udine che già in tanti vorrebbero poter fare. Attendiamo
news da parte delle autorità sanitarie stante la variante delta che inizia a
preoccupare. Prima casalinga contro l’Empoli. Interessante la trasferta a
Napoli alla terza oltre al big match contro il Milan alla quarta in casa. Il 24
ottobre ci si recherà a Milano contro le merde. Le altre due neopromosse le affronteremo
entrambe in trasferta nel girone di andata il 1 dicembre a Salerno, il 12
dicembre a Venezia. Derby con le zecche granata il 3 ottobre al Comunale! Si
chiude l’andata in casa contro il Cagliari il 22 dicembre. Il ritorno riparte
con la sfida casalinga al Napoli all’Epifania, derby in casa il 20 febbraio,
l’Inter il 3 aprile a casa nostra per chiudere a Firenze il 22 Maggio. Che sia
soprattutto la stagione del ritorno alle trasferte. Il calcio senza pubblico
non ha più alcun senso. Lo spettacolo degli europei hanno dimostrato
dell’importanza che rivestono gli spettatori. Buona stagione a tutti, in bocca al lupo a Max Allegri, siamo convinti
che sarà una grande stagione da seguire con lo JUVENTUS CLUB ANDRIA!
VI ASPETTIAMO NUMEROSI, DIFFIDATE
DALLE IMITAZIONI!
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ITALIA CAMPIONE D’EUROPA. VISSUTE NOTTI MAGICHE! |
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La realtà è più dolce del
sogno. Dopo 120' tiratissimi e i rigori senza respiro, l'Italia è per la
seconda volta campione d'Europa. Dopo l’impresa compiuta sulla Spagna, sempre
ai rigori, la banda di Mancini e Vialli ha saputo resistere anche ai padroni di
casa dell’Inghilterra, presuntuosi ed a tratti insopportabili, ma del resto la
nostra non simpatia per gli inglesi è abbastanza nota a tutti. Il buio del
2018, senza Mondiali e senza speranze, è oramai un lontano ricordo, come quello
di Ventura…..un incubo: la Nazionale risorge a Wembley e batte l'Inghilterra
nel suo tempio, con i seimila tifosi azzurri impazziti di gioia davanti al muro
disperato dei 58.000 inglesi (quanto godiamo…), in eterna attesa dal 1966….e
chissà per quanto altro tempo dovranno ancora attendere. Un'impresa, datata di
nuovo 11 luglio (come Spagna 1982), che porta la firma di Roberto Mancini, tra
i pochi forse a credere in questo gruppo dopo il disastro di San Siro con la
Svezia. La finale è stata bella, tirata, sofferta dopo il gol iniziale subito a
freddo e il secondo tempo dominato dagli azzurri con il pareggio di Leonardo Bonucci, uno dei quattro juventini
presenti nel gruppo, tutti terminati sugli scudi per aver disputato un
grandissimo Europeo, Bernardeschi compreso…(fresco sposo). Fino ai
rigori, dove il grande Gigio Donnarumma (ma come ha fatto il Milan a farselo
sfuggire così…) ne para due fissando sul 4-3 il risultato finale. Mancini in
avvio aveva confermato la stessa formazione che ha battuto la Spagna ai rigori,
con Chiesa, Immobile e Insigne tridente d'attacco e il centrocampo con Barella,
Jorginho (che gran bel calciatore….) e Verratti. Dall'altra parte, l’allenatore
inglese sorprende e cambia rispetto alla squadra che ha eliminato la Danimarca
ai supplementari, con la novità della difesa a tre. La mossa sorprende gli
azzurri, che dopo appena 2' si fanno trovare impreparati. Wembley esplode di
gioia diventando un catino che ribolle di entusiasmo e l'Inghilterra prende
ancora più forza. Nei primi 20' la squadra di Southgate comanda il gioco
soprattutto sugli esterni, dove l'Italia soffre molto. Con il passare dei
minuti, il ritmo degli inglesi cala e la squadra di Mancini prende coraggio.
Con Jorginho e Verratti a dettare i tempi, l'Italia cresce e inizia a mettere
pressione alla difesa inglese. Gli azzurri però, arrivati negli ultimi 25
metri, faticano a trovare gli spazi. Serve un lampo per riaccendere la
Nazionale e al 35' ci prova Federico Chiesa,
uno dei migliori in assoluto di questo Europeo, con un'azione fantastica:
l'esterno della Juve parte da centrocampo, salta di forza due avversari e con
un sinistro rasoterra sfiora il palo. Mancini non ci sta e al 10' della ripresa
cambia inserendo Berardi e Cristante al posto di Barella e Immobile. L'Italia
si accende subito con Insigne, che impegna il portiere inglese con un tiro da
posizione defilata. Passano pochi minuti e Chiesa impegna Pickford con un
gran destro dal limite. L'Inghilterra soffre e al 22' gli azzurri trovano il
meritato pareggio. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, la palla arriva sul
secondo palo a Verratti che di testa colpisce il palo, Pickford non riesce
a respingere e sulla ribattuta il
più veloce di tutti è proprio lui Leonardo Bonucci. L'urlo italiano
ammutolisce Wembley. Bonucci festeggia alla sua maniera…..sciacquatevi la bocca….e
non solo inglesi del cavolo! L’allenatore inglese va in tilt, cambia e si
dispera. Mancini risponde con Bernardeschi al posto di un Chiesa zoppicante. Si
va ai supplementari con Belotti al posto di Insigne e Locatelli per Verratti.
Poi Florenzi al posto di Emerson, ma succede poco o niente fino ai rigori, dove
Donnarumma diventa protagonista parandone due. Bastano i gol di Berardi,
Bonucci e Federico Bernardeschi, lucido e cinico come nella
semifinale. A Wembley si sentono solo i cori azzurri. L'Italia è Campione d'Europa dopo ben 53 anni di attesa! Complimenti a
tutto il gruppo per averci regalato questa estate pazzesca dopo un periodo
davvero difficile. Ai calci di rigore eravamo quasi tutti per strada (grazie
alla chiusura al traffico di Via Dandolo), tra chi non voleva vederli e chi era
pronto ad urlare di gioia. Alla parata di Donnarumma la festa ha avuto inizio. Grazie
alla Nazionale abbiamo potuto riaprire la sede del Club e soprattutto vivere la
cavalcata degli azzurri in compagnia, tra compleanni festeggiati in sede
(grande Mario Casafina), tra qualche birra stappata, tra battute goliardia, un
modo per prepararsi alla nuova stagione, un modo per dare continuità alla
nostra sede sociale che dopo mesi di forzata chiusura è tornata a risplendere
ed è tornata a far sentire il suo ruggito dopo un gol. I festeggiamenti ad
Andria sono stati molto rumorosi e soprattutto forse un pò troppo esagerati,
noi nel nostro piccolo abbiamo deciso di mantenerci all’angolo tra Viale Roma e
Viale Crispi assieme ai nostri figli sino alle due abbondanti. Da segnalare durante questa lunga cavalcata
degli azzurri, anche la presenza in sede con la famiglia al completo, del
Sindaco Giovanna Bruno nel corso della semifinale contro la Spagna. Bello
vederla cantare l’inno nazionale in piedi dal suo posto. Bravissima Giovanna, a
prescindere dagli ideali politici di ognuno di noi che resteranno sempre al di
fuori della sede sociale, siamo orgogliosi di averti tra di Noi in maniera così
presente. Bellissime emozioni, bellissimo vedere il nostro capitano GIORGIONE
CHIELLINI con la COPPA in mano. Un successo che soprattutto lui e Bonucci
hanno pienamente meritato. Ci auguriamo presto che possano provare le stesse
emozioni anche con la maglia della JUVENTUS. Sarebbe la ciliegina sulla torta
di una carriera straordinaria. Poi
soltanto qualche giorno prima ci aveva mandato il video saluto che ha fatto il
giro del web e dei social scatenando l’invidia di chi rosica da sempre. Alla
faccia soprattutto di quel pezzo di merda di Bonolis, uomo senza senso,
uomo volutamente con la u minuscola, uomo che non dovrebbe essere li in Tv ma
che dovrebbe chiedere lavoro in qualche compagnia circense. Pagliaccio. Buona estate a tutti carissimi amici soci,
carissimi lettori di questo nostro sito, carissimi amici del nostro Club.
Cerchiamo di rilassarci un tantino prima di ricominciare con la nuova stagione
ed il nuovo tesseramento.
JUVENTUS CLUB ANDRIA: 4° CLUB AL MONDO PER NUMERO DI SOCI! COME
NOI POCHI! SEGUI NOI & LA JUVENTUS!
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VACIAGO COLPITO DAL CALORE DELLO JUVENTUS CLUB ANDRIA |
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Venerdì 2 luglio, ad
Andria, presso la sede dell’azienda CSA (main sponsor dell’iniziativa) Guido Vaciago, capo redattore di TuttoSport ha
presentato in anteprima nazionale il suo libro che descrive 18 grandi campioni bianconeri, calciatori che hanno brillato sia in
campo che nella vita, divenendo nel tempo vere e proprie bandiere per noi
tifosi. Il nostro Club è stato letteralmente al centro dell’attenzione
mediatica vista anche la presenza di molte Tv locali e non, tra le quali Telesveva
e TeleNorba, oltre ai tradizionali siti web che raccolgono il maggior numero di
utenti in Città. L’anno sociale 2020/2021 possiamo dire di averlo chiuso
davvero alla grande. Badate bene, non era scontato portare così tanta gente in
un afoso pomeriggio di inizio luglio, a poche ore, tra l’altro, dalla partita
dei quarti di finale degli Europei della Nazionale di Roberto Mancini. Non solo
era tanta la gente, ma erano tantissimi i ragazzini intervenuti. Il libro infatti
si rivolgeva prevalentemente alle giovani generazioni. Grazie al contributo del
CSA e degli altri amici sponsor, ogni bambino/ragazzino partecipante, ha
ricevuto una copia del libro oltre ad una ricca merenda sempre offerta dal CSA,
sponsor eccezionale dall’ospitalità a dir poco unica ed esemplare. Sin dal suo arrivo in città Guido Vaciago ha potuto respirare la
passione che trasmette il nostro Club da tutti i pori restandone piacevolmente
colpito dalla nostra impeccabile organizzazione che non lascia davvero nulla al
caso. Pranzo di benvenuto nella Piazza
centrale della Città offerto dallo Sponsor Cinque Quarte della Famiglia Agresti,
anche loro sono stati davvero unici in quanto a disponibilità e cordialità.
Dopo una breve pausa, Guido, sempre accompagnato dal grandissimo Emanuele, il
tassista ufficiale della Città di Andria, si è letteralmente catapultato
nell’iniziativa. Ad accoglierlo i padroni di casa del CSA e i vertici dello
Juventus Club. Visita dell’azienda accompagnato da Francesco De Lillo, squisito
patron, per poi dopo aver pianificato la scaletta, con il giornalista Miky Di Corato e il presentatore della serata Riccardo
Alicino, concedersi alle interviste delle TV e giornalisti presenti in un
ambiente, per l’occasione, a forti tinte bianconere. Stupendo l’allestimento
scenografico del giardino che ha ospitato la presentazione. Tutto perfetto. E’
stato ricostruito un campo da calcio mediante la realizzazione di un tappeto,
dove i bambini si sono accomodati in attesa di incontrare il giornalista. Al
suo ingresso un grosso applauso con la richiesta di Vaciago di realizzare un
coro registrato da inviare a Giorgio
Chiellini che in mattinata aveva fatto pervenire direttamente dalla Germania
un suo video saluto al Club e alle scuole calcio della Victor Andria e della
Nuova Andria che ci hanno collaborato nell’iniziativa (un grazie a
Michele Leonetti e Vincenzo Carbutti), unitamente a quello di Claudio Marchisio commentatore per la
Rai delle partite dell’Italia. Insomma si è proceduto di sorpresa in sorpresa
tra lo stupore del pubblico presente. Anche l’Associazione Città Nuova Onlus della
nostra socia Maria Magrone è stata parte attiva dell’iniziativa. Pronti
via subito la presentazione di Guido Vaciago con le domande molto interessanti
poste dal giornalista Miky Di Corato oltre al saluto introduttivo di Francesco Nicolamarino Presidente del Club.
Poi arriva il Sindaco di Andria,
Giovanna Bruno, intervenuta anche in qualità di socia iscritta. Dopo uno
scambio di saluti tra il giornalista Vaciago ed il Sindaco Bruno oltre ad uno
scambio di doni, si è arrivati al momento più toccante dell’iniziativa, ovvero
al collegamento dalla Toscana di Federica
Cappelletti, moglie dell’eroe Mundial del 1982 Paolo Rossi, meglio noto come
PABLITO. E’ stato davvero un bel
momento incentrato sul ricordo di Paolo Rossi e sull’esempio che ha lasciato in
dote soprattutto a chi oggi si approccia al mondo del calcio. Applausi per Lei
e applausi per PABLITO da parte del pubblico presente. Poi il Sindaco Bruno ha
raccontato di un aneddoto della sua infanzia collegato a Paolo Rossi quando
ovviamente vestiva la maglia bianconera. Il collegamento si conclude con l’invito
ufficiale ad Andria da parte del Sindaco alla Signora Cappelletti magari per
sancire al meglio il ricordo dell’eroe Mundial. Il dibattito è poi proseguito
con domande interessanti poste dai tanti ragazzini all’autore del libro, dai
campioni del passato a quelli del presente, passando per le notizie di calcio
mercato. Non sono mancate le domande anche da parte dei soci presenti prima
delle conclusioni da parte del Segretario
del Club Fabio Attimonelli il quale ha idealmente ripercorso le tappe di
questi lunghi 18 anni di vita di Club affermando che all’epoca, mai avrebbe
potuto immaginare di raggiungere dei risultati come quelli che si sono
conseguiti e che sono oggi sotto gli occhi di tutti. Vaciago ha risposto con
entusiasmo ad ogni singola domanda per poi alla conclusione del tutto
concedersi agli autografi con dedica su tutte le copie dei libri acquistati. Un vero successo stante le 135 copie
vendute. Un libro ben fatto e soprattutto da leggere tutto di un fiato.
Terminato l’affettuoso assalto a Guido Vaciago e salutati tutti i ragazzini
intervenuti, una delegazione del direttivo e dei soci del Club si è soffermata
presso l’AZIENDA CSA per assistere alla partita della Nazionale. Una gradita
sorpresa per tutti, in un ambiente molto familiare oltre che spettacolare sotto
ogni punto di vista, con una saletta cinema a dir poco eccezionale. Alla fine
vittoria della Nazionale sul Belgio per 2-1 con un brindisi a conclusione di
una lunghissima giornata che ha visto il nostro Club ancora una volta
protagonista. All’indomani e prima della partenza di Guido Vaciago una
delegazione del Direttivo lo ha accompagnato dapprima presso la nostra sede
sociale, poi nel centro storico e per concludere su al Castel del Monte dove
abbiamo mostrato al giornalista e alla sua simpaticissima famiglia la bellezza
del nostro maniero federiciano. In
conclusione e dopo aver ringraziato l’AZIENDA CSA, non possiamo dimenticarci di
tutti gli altri amici sponsor, dal Ristorante
Cinque Quarte della Famiglia Agresti a Soluzioni
Edilizie di Riccardo Matera, dal Centro
Ottica Fracchiolla sino a Cassetta Petroli di Via Castel del Monte,
da Campanale Autoricambi a Colorando, dall’Agenzia Funebre Eredi di Vincenzo Ernesto all’Azienda Agricola Lops Giuseppe (alla quale inviamo un abbraccio immenso
stante il gravissimo lutto che nei giorni immediatamente a seguire, ha colpito
il carissimo Antonio Lops), da Gallo
Restaurant di Trani a Porcelli
Centro Tim di Barletta e per chiudere l’immancabile Nodo Gordiano Camiceria. Che altro aggiungere se non di dichiarare
tutta la nostra gioia, tutto il nostro orgoglio per essere riusciti ancora una
volta ad organizzare al meglio un altro nostro evento. Siate sempre più
orgogliosi di appartenere a questo grandissimo Club, raccontatelo in giro, non
fatevelo raccontare. Siamo con orgoglio
il quarto Club al mondo per numero di soci iscritti. Ci sarà un motivo?
JC ANDRIA, SEMPRE IN PRIMA LINEA, SEMPRE UN PASSO AVANTI.
PRONTI A RIPARTIRE CON
LA NUOVA STAGIONE? A BREVE TUTTE LE NOVITA’
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LA CARICA DEI 150 ALLA FESTA DEL CLUB! |
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Finalmente! Non ne potevamo più di restare lontani e
soprattutto senza della vita del nostro grande Club. Il 25 giugno è tornato a
celebrarsi un importante appuntamento che ha sempre contraddistinto il finale
di stagione dello JUVENTUS CLUB ANDRIA:
la cena sociale. Una cena che nel corso degli anni si è trasformata in una
vera e propria festa con tanto di serata danzante molto apprezzata dai nostri
soci. I numeri sono cresciuti così tanto da avere sempre la difficoltà di
individuare delle location che potessero contenere ed ospitare i nostri numeri
a delle cifre ragionevoli. Dopo il periodaccio vissuto per colpa del Covid con
lunghi lockdown che hanno completamente azzerato le nostre attività, ripartire
con una festa così è stata tanta ma proprio tanta roba. Siamo tornati
dopo ben nove anni dall’ultima volta nuovamente a Villa Lamapaola,
prima conosciuta come Ristorante Umami. Splendida location di proprietà della
Famiglia Tarantini che con molta ospitalità e garbo ha aperto le porte al
nostro Club. Un grazie lo dobbiamo a Gianluigi grande juventino per la passione
che ci ha messo nell’organizzare il tutto al meglio. Un ottimo menù completo di
ogni portata ad un prezzo di favore. Tantissime le donne che hanno preso parte
alla serata aperta con i ringraziamenti per i 4 sponsor che hanno sostenuto
l’iniziativa. Tutti i soci sono stati accolti con un brindisi di benvenuto, a
dir la verità anche più di uno in molti casi….i saluti del Segretario Fabio
Attimonelli ed il pensiero del Presidente Francesco Nicolamarino rivolto a
Giampiero Boniperti. Presenti
immancabilmente anche gli amici del Club di Barletta che non perdono mai
l’occasione per dimostrarci tutta la loro amicizia, oltre a nostri soci
iscritti di Trani, Bisceglie e Barletta. Michele
U D J come a lui piace essere chiamato ha animato al meglio la serata. E’
stata una sorpresa per tutti, quella di ritrovare anche la musica che non era
stata volutamente annunciata. Abbiamo ballato davvero tantissimo (anche
trenini….stile matrimonio…), ne avevamo proprio voglia grazie alla splendida
selezione musicale del grande U DJ. Bello rivedere volti sorridenti e
soprattutto la gente divertirsi dopo un lungo periodo di difficoltà di ogni genere.
E’ tornato finalmente lo JUVENTUS DISCO
CLUB ANDRIA. Anche lo storico striscione del Club non poteva mancare appeso
sin dal pomeriggio alla tettoia che copre una parte del giardino esterno. Ben
17 i tavoli allestiti, con 150 persone presenti, tutti ben distanziati tra di
loro con una organizzazione perfetta curata al meglio da Sabino Chieppa e Fabio
Attimonelli i quali non hanno lasciato davvero nulla al caso. Tantissimi i
complimenti piovuti sia durante che terminata la festa. Ancora una volta ci
siamo superati facendo parlare di noi con i tantissimi video che sono poi girati.
Prima del taglio della torta è arrivata
anche il Sindaco di Andria Giovanna Bruno che ha voluto portare il suo
saluto da iscritta e tifosa juventina. Foto di rito con i tanti soci presenti e
l’immancabile goliardia che ha contraddistinto l’intera festa. Festa terminata
alle ore 2,30 con la gente che non voleva più andare via per quanto bene era
stata. Non è mancata la tradizionale lotteria che ha visto vincere il primo
premio, maglia ufficiale della Juve, da Maria Vittoria Sansaro moglie di
Giuseppe Capuzzolo. Immancabili i cori contro i granata e le altre storiche
avversarie. La Coppa Italia conquistata
in questa stagione è stata degnamente festeggiata. Splendida la torta
preparata dal nostro socio Giovanni Porro del BAR ASTORIA un autentico
capolavoro di bontà e bellezza.
SIAMO TORNATI ALLA
GRANDE, CHE NIENTE E NESSUNO PIU’ OSI FERMARCI.
JC ANDRIA, SEMPRE IN
PRIMA LINEA, SEMPRE UN PASSO AVANTI.
GRAZIE PER LA
PARTECIPAZIONE COSI’ NUMEROSA.
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GUIDO VACIAGO CAPO REDATTORE DI TUTTOSPORT AD ANDRIA |
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Un'altra importante pagina di storia, del nostro grande club,
sarà scritta venerdì 2 luglio alle ore
18,00 presso la sede dell’azienda CSA (main sponsor dell’iniziativa) dove
la leggenda della Juventus sarà descritta da Guido Vaciago, capo redattore di TuttoSport che in
anteprima nazionale proprio nella nostra città, presenterà il suo libro, attraverso i racconti di 18 grandi
campioni bianconeri, calciatori che hanno brillato in campo e nella vita,
divenendo nel tempo vere e proprie bandiere per noi tifosi. Il nostro Club sarà
ancora una volta al centro dell’attenzione e sotto le luci dei riflettori per
un'altra splendida iniziativa che andrà ufficialmente a chiudere l’anno sociale
2020/2021, un anno difficile ma che allo stesso tempo ci ha visto raggiungere,
nonostante il Covid, dei risultati nuovamente sorprendenti. Da Boniperti a
Cristiano Ronaldo, passando per Furino, Rossi, Platini, Zidane, Trezeguet, Del
Piero, Dybala, Chiellini e molti altri. Un libro che appassiona tutti, dedicato
specialmente ai ragazzi. Racconta, infatti, aneddoti curiosi di quando questi
campioni erano nel pieno della propria giovinezza. Inutile ribadire che ci
aspettiamo un altro pienone dopo quello registrato alla cena sociale. L’evento come
detto si terrà presso l’azienda C.S.A sita in Viale della Costituzione nella
zona Pip di Andria, alla presenza ovviamente dell’autore e giornalista Guido
Vaciago e con l’intervento in collegamento streaming, di Federica
Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, leggenda del calcio italiano, eroe
del Mundial ‘82, nonché pilastro della Juventus trapattoniana. Non mancheranno ulteriori sorprese
per i ragazzini che interverranno oltre ai saluti speciali che arricchiranno la
serata di Giorgione Chiellini direttamente dal ritiro della nazionale e di
Claudio Marchisio autore della
prefazione del libro. A
presentare e moderare la
serata ci saranno Riccardo Alicino e Miky Di Corato. Un grosso grazie lo
dobbiamo agli amici sponsor che hanno sostenuto per intero i costi di questa
splendida iniziativa, in primis l’Azienda
CSA, passando per il Ristorante
Cinque Quarte della Famiglia Agresti, per Soluzioni Edilizie di Riccardo Matera, per il Centro Ottica Fracchiolla, Cassetta
Petroli di Via Castel del Monte, Campanale
Autoricambi, Colorando, Agenzia Funebre Eredi di Vincenzo Ernesto,
Azienda Agricola Lops Giuseppe, Gallo Restaurant di Trani, Porcelli Centro Tim a Barletta e Nodo Gordiano Camiceria. Che altro
aggiungere se non di venire tutti alla presentazione del libro, libro che tra
l’altro è andato esaurito presso la casa editrice stante l’altissimo numero di
copie acquistate in prevendita (ben 115). Un libro ben fatto, un libro che narra
al meglio la storia della Juve e dei campioni prescelti dall’autore. Non ci
resta che attendere quest’altra bella serata. Siate sempre più orgogliosi di
questo grandissimo Club, il quarto al mondo per numero di soci iscritti e
soprattutto uno dei pochissimi che a questa data sta ancora chiudendo l’anno
sociale scorso piuttosto che pensare già al tesseramento come molti altri. La
differenza sostanziale sta tutta qui. Chi sceglie noi lo fa per la qualità del
gruppo, per l’essere tifosi fuori dal comune, per l’essere una grande famiglia, NEI FATTI, NON SOLO A PAROLE. Grande anche
l’attenzione mediatica che l’evento sta ricevendo. Per ulteriori informazioni
non esitate a contattare il 320 6209445. Un ringraziamento speciale lo dobbiamo
al carissimo Guido Vaciago per aver prescelto il nostro Club per il lancio del
suo libro. Splendida persona, grande giornalista e professionista di cui ne
apprezziamo molto i suoi quotidiani articoli sulla Juve. Finalmente avremo la
possibilità di ospitarlo nella nostra terra per far meglio comprendere a lui,
se ancora ci fosse la necessità, di quanta passione sprigiona da tutti i pori
il nostro Club.
JC ANDRIA, SEMPRE IN
PRIMA LINEA, SEMPRE UN PASSO AVANTI.
TUTTI ALLA
PRESENTAZIONE
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RITORNANO LE FESTE GRIFFATE JUVENTUS CLUB ANDRIA |
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Il 25 giugno a
partire dalle ore 21 presso la
splendida VILLA LAMAPAOLA sita in Via Trani, si terrà la cena sociale di
fine stagione ma che avrà un duplice significato. Non solo torniamo a celebrare
le nostre tradizionali feste ma questa sarà importante perché dopo quasi 18
mesi dall’ultima torniamo a creare questi importanti momenti di socializzazione
all’interno del nostro Club. Da sempre il concetto di gruppo, di famiglia, ha
assunto una importanza fondamentale nel nostro modo di fare e di essere.
Purtroppo la pandemia aveva frenato tutta la nostra vitalità, tutta la nostra
voglia di stare sempre assieme in ogni occasione, costringendoci anche alla
temporanea chiusura della sede, durata quasi sette mesi. Lo avevamo detto che
saremmo ritornati subito a riorganizzare eventi e rieccoci nuovamente qui a
parlare di quello che più piace fare a noi: festeggiare sempre e comunque.
Abbiamo da celebrare uno scudetto vinto ad agosto 2020, una supercoppa vinta a
gennaio 2021 ed una Coppa Italia vinta a maggio scorso. Come sempre LA VECCHIA SIGNORA HA VINTO ANCORA. Abbiamo
come sempre organizzato tutto nei minimi particolari, non lasciando davvero
nulla al caso. La cena si svolgerà all’aperto e nel pieno rispetto delle regole
anti covid 19. Avremo anche una piacevolissima musica di sottofondo che renderà
la serata ancora più coinvolgente. Come sempre dopo un ampia promozione della
serata attraverso le chat di whatsapp e messaggi in generale abbiamo da subito
fatto un altro #SOLDOUT un pienone come
solo noi sappiamo fare. 150 partecipanti, con ben sedici tavoli allestiti,
stanno a significare che siamo una grandissima famiglia, stanno a significare
tutta la passione, l’attaccamento e l’orgoglio di appartenere ad una realtà
bella come la nostra. Grazie a tutti per aver risposto ancora una volta alla
GRANDE, grazie agli amici sponsor che hanno permesso di organizzare la cena nel
migliore dei modi, dall’AZIENDA AGRICOLA FEDERICIANA, al PANIFICIO PIZZERIA LE
SFIZIERIE, dal CASEIFICIO MATERA all’AZIENDA NATURA&QUALITA’. Ci
rendiamo sempre più conto che avremmo la necessità di reperire location sempre
più grandi e capaci di ospitare i nostri numeri. Come sempre cifra molto
contenuta, ottenuta grazie all’amicizia con il RISTORANTE che ci ospita. Un
signor menù dall’entreè dello Chef sino alla torta offerta dal grande amico GIANNI del BAR ASTORIA, passando per
gli antipasti, per il primo e per il secondo. 25 euro a persona. Semplicemente
unici. A farla da padrone come sempre sarà la goliardia, la voglia matta di
stare assieme e la passione smisurata per i colori bianconeri. Ci sarà anche la
partecipazione di un nutrito gruppo di amici dello JUVENTUS CLUB BARLETTA che
non perdono mai occasione per dimostrare tutta la loro amicizia nei nostri
confronti. Nel frattempo avevamo già iniziato a stare assieme in occasione
delle partite della Nazionale di Calcio. La zona bianca per la Puglia ha fatto
si che la nostra sede potesse essere riaperta prima del tempo. Subito ci siamo
riattivati per animare la sede e goderci la frescura estiva all’interno. Anche
per gli ottavi di finale contro l’Austria la sede sarà operativa per quanti lo
vorranno. Ingresso gratuito con partite seguite su SKY. Vi aspettiamo.
PRESENTAZIONE
DEL LIBRO DI GUIDO VACIAGO, CAPO REDATTORE TUTTOSPORT, 2 LUGLIO ORE 18 –
GIARDINO DELL’AZIENDA CSA. TUTTI PRESENTI, SEGUIRA’ COMUNICATO STAMPA.
SIAMO UNA
SQUADRA FORTISSIMA…….JUVENTUS CLUB ANDRIA, PIU’ DI UN CLUB.
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BONIPERTI: UNA BANDIERA CHE NON SARA’ MAI DIMENTICATA |
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Giampiero Boniperti all’alba del 18 giugno ci ha lasciato. Aveva 92 anni.
Insieme alla famiglia Agnelli,
che da quasi un secolo possiede il club, Giampiero Boniperti
è senz'altro la persona più importante e fondamentale di tutta la
storia della Juventus. Non solo strepitoso calciatore e fenomenale
dirigente, con un palmares che rappresenta una parte pesantissima di quello
totale della società, ma inventore del concetto stesso di Juventus per
come lo conosciamo noi. La “Juventus
moderna” è frutto del suo pensiero di dirigente e dei suoi sentimenti di eterno
innamorato del club, per il quale ha tifato, giocato, sofferto, provato le
gioie più intense della sua vita. Da giocatore ha dato, con il suo esempio, una
precisa impronta di attaccamento alla maglia e determinazione agonistica unite
però a educazione e forma
impeccabile. Diventato dirigente, con
quei concetti, ha progettato le fondamenta della Juventus così come la
conosciamo noi: società ben organizzata e seria,
nella quale l'imperativo è vincere e
nessuno deve mai essere più importante della maglia e di ciò che rappresenta. C’è una frase che dice
tutto di Boniperti e della Juve. La pronunciò in una delle ultime interviste
rilasciate in occasione dei suoi novant’anni: «La Juve non è nel mio cuore, la Juve è il mio cuore».
Settantacinque anni vissuti con la stessa maglia quale seconda pelle: prima da campione, poi da capitano, poi da
presidente ed infine da presidentissimo. Boniperti, ha poco o nulla da
spartire con il calcio business del terzo millennio, infarcito di debiti e
plusvalenze, mercanti e figuranti, superleghe e superfiaschi, giocatori che
indossano maglie diverse anche nella stessa stagione, naturalmente dopo avere
baciato le precedenti. Boniperti no. Boniperti è la Bandiera che non verrà mai
ammainata e che la Juve e i suoi tifosi non ammaineranno mai, al tempo in cui
le bandiere non esistono più e, in molti casi, c’è chi s’è venduto pure
l’orgoglio. L’ondata di emozione sollevata dalla sua scomparsa ha toccato anche
i soci del nostro Club. Per tutta la giornata abbiamo nelle chat, dedicato a
lui dei pensieri, dai più giovani ai più anziani. Boniperti ha incarnato la
quintessenza dello spirito juventino, nella forma e nella sostanza. Nell’epoca
in cui pullulavano i mecenati o presunti tali, egli è stato il pioniere dei
presidenti manager, il braccio destro e anche il braccio sinistro
dell’Avvocato. Si era ritirato a nemmeno 33 anni, nel 1961. Michel Platini, resta
uno dei colpi simbolo della Juve targata Boniperti. La famiglia ha stabilito di
celebrare per lui dei funerali in forma assolutamente privata. Avremo modo e
tempo di ricordarne la sua figura, il suo essere, sin dalle prossime iniziative
che organizzeremo, in primis la cena sociale e soprattutto in occasione della
presentazione del libro di Guido Vaciago “JUVENTUS: i grandi calciatori”, un
capitolo è proprio a lui dedicato (Boniperti l’uomo chiamato JUVENTUS) che si
terrà il prossimo 2 luglio alle ore 18,00 in anteprima nazionale qui ad Andria,
presso il giardino dell’Azienda CSA. Grazie di tutto PRESIDENTISSIMO “la Juve
era nel suo cuore, ma forse era il suo cuore”. Senza forse, aggiungiamo noi.
NESSUNO MUORE VERAMENTE SE VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA. PER
SEMPRE. BONIPERTI PER SEMPRE!
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GIUSEPPE E MICHELA SPOSI! |
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Finalmente dopo un lunghissimo
periodo in cui il Covid aveva fortemente condizionato le vite di ognuno di noi,
siamo tornati a respirare un atmosfera di festa e di ritorno alla normalità,
siamo tornati e celebrare un matrimonio di uno dei nostri ragazzi più storici: Giuseppe Leonetti. Dopo una lunghissima
storia d’amore con la sua splendida
Michela, finalmente sono convolati a nozze. Il Covid aveva visto più volte
rinviato il matrimonio, ma loro non si sono certo persi d’animo, anzi, hanno
coronato il loro sogno d’amore, organizzando una splendida festa lo scorso 15
giugno. La meritavano per tutti i sacrifici fatti nel tempo. Giuseppe come
detto è uno dei soci più storici, nato a pane & Juventus Club grazie al suo
papà Andrea che sin da piccolo lo conduceva sulla retta via degli stadi dove
giocava la JUVENTUS. Quante volte è partito anche solo pur di portare la nostra
storica pezza ANDRIA PRESENTE in ogni dove, nelle partite anche meno
importanti. Nelle nostre feste ufficiali era sempre lui ad organizzare i video
celebrativi. Quanto ha dato al nostro Club! Un ragazzo con la testa sulle
spalle, un ragazzo che ha raggiunto tanti traguardi e soprattutto è anche
riuscito a coronare una sua passione, un suo sogno: quello di diventare
allenatore. Tutto iniziato per gioco ma poi diventata splendida realtà,
calcando palcoscenici e campi importantissimi. Partito con una collaborazione
ad Andria poi successivamente a Nardò, raggiunge la sua prima importante
esperienza a Bisceglie, a Potenza l’esplosione sino al Massimino di Catania in quest’ultima
stagione. Che carriera brillante. Non possiamo che augurargli sempre il meglio
soprattutto nella sua nuova vita matrimoniale con la sua Michela che possa
presto vedere arrivare i frutti del loro amore. All’uscita dalla Chiesa
Immacolata in pieno centro ad Andria, tanti gli amici del Club venuti a
celebrare la loro unione. Una mega fumogenata organizzata intorno a tutto il
sagrato esterno con tanto di tromba da stadio a dettare i ritmi dei cori per Giuseppe e Michela. Non
poteva mancare anche la storica pezza
ANDRIA PRESENTE con tanto di foto celebrativa all’esterno della Chiesa. La
cara Michela ci perdonerà, vista la sua nota fede interista, ma sposando
Giuseppe ha sposato la famiglia della JUVE. Michela e Giuseppe non possiamo che
augurarvi il meglio ed il raggiungimento di ogni vostro desiderio. Siete
davvero una splendida coppia. Auguroni anche a Papà Andrea e Mamma Anna oltre
che a Davide suo fratello ed a tutta la famiglia. A presto Giuseppe, il Club
resterà sempre casa tua noi ti seguiremo ovunque andrai!
MICHELA E GIUSEPPE EH EH… OH OH…..
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VITTORIA NEL MEMORIAL “RUGGIERO E RICCARDO LORUSSO” |
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Si è svolto giovedì 10 giugno
il Memorial “Ruggiero Lorusso e Riccardo
Lorusso” un quadrangolare di calcio per ricordare due grandissimi
sostenitori rossoneri di Andria venuti a mancare nei mesi scorsi a causa del
maledetto Covid che ha segnato la vita di tantissime famiglie. Ruggiero e
Riccardo erano due persone molto conosciute in città, non solo per la loro
grande passione calcistica. Un torneo fortemente voluto dal Milan Club Andria in collaborazione con
l’Oratorio Salesiano Don Bosco che ha ospitato il torneo nello storico campo
nel centro della città. Una lodevole iniziativa alla quale abbiamo partecipato
con grande piacere su invito proprio del Milan Club. A molti potrà sembrare
strano, ma a prescindere dalla forte rivalità sul campo, quella resterà sempre,
nella vita di tutti i giorni con i ragazzi del Club di Via XX Settembre si è
instaurato un rapporto basato sul rispetto reciproco oltre che di condivisione
e dialogo. In loro vediamo la stessa passione e determinazione che ci abbiamo
messo noi nel nostro percorso iniziale del Club. Al torneo hanno preso parte
oltre alla nostra rappresentativa e quella del Milan Club, anche quella della
PGS DON BOSCO e della società FIDELIS ANDRIA. Numerosa la partecipazione di
pubblico con una grossa presenza di nostri soci sia ai bordi del campo che nella
squadra che ha visto ben 19 convocati con un Mister d’eccezione come Giuseppe Leonetti, allenatore in seconda
nell’ultima stagione a Catania in serie C. Tutti ragazzi del Club, dai più
giovani sino ai più adulti come Sabino
Miccoli, Riccardo Rutigliano, Roberto Leonetti, Mimmo Strippoli e Michele Di
Schiena, il capitano. Appena giunti ai campi i nostri si sono subito
cimentati per appendere lo striscione storico del Club e le varie pezze che
tradizionalmente portiamo sui campi d’Italia e d’Europa da sempre. E’ stata
anche questa una emozione, ovvero tornare a riappendere le pezze dopo praticamente
quasi 16 mesi dall’ultima volta. Non abbiamo perso l’abitudine vista la
celerità con cui abbiamo sistemato il tutto, del resto come diceva il buon Vincenzo Quacquarelli….”abbiamo appeso
pezze nei posti più scomodi ed impensati figurarsi all’Oratorio di Andria”….
Poi “squadra” negli spogliatoi con discorso del Mister e del nostro Presidente
a cementare sempre più il gruppo. Noi il Club da sempre lo viviamo come una
famiglia ed in queste occasioni lo si percepisce sotto tutti i punti di vista.
Toccante la cerimonia iniziale con il momento di ricordo e preghiera durante il
quale noi abbiamo srotolato uno striscione per onorare la memoria dei due
tifosi milanisti: OLTRE I COLORI UNITI
NEL RICORDO: RUGGIERO & RICCARDO CON NOI. Striscione che è stato poi appeso
per tutta la durata del Memorial nell’angolo dove erano i nostri striscioni.
Foto di rito e foto di gruppo poi il via al torneo con il calcio di inizio del
Sindaco Giovanna Bruno. La prima
semifinale del Memorial è stata disputata tra la PGS ed il Milan Club, una
partita avvincente che ha visto terminare la sfida ai calci di rigore dopo il
2-2 finale. Vittoria per i padroni di casa della PGS che conquistano la finale.
Nella seconda semifinale è scesa in campo la nostra squadra che ha incontrato
la FIDELIS ANDRIA. Primo tempo di marca bianconera con un 2-0 che poteva essere
anche incrementato. Poi nella ripresa una serie di cambi ed una prestazione
migliore della Fidelis hanno rimesso il risultato in discussione sul 2-1 rimasto
sino al termine grazie soprattutto agli interventi
prodigiosi del nostro portierone Stefano Zingaro. Un plauso a tutti i
nostri ragazzi che hanno dato la loro disponibilità a giocare ed onorare il
Memorial: vogliamo citarli tutti, oltre ai più anziani già menzionati: Silvio
Capurso, Riccardo Giorgio, Giosuè Strippoli, Ivan Palladio, Mattia Miani,
Vincenzo Miccoli, Nicola Mangione, Graziano Palladio, Savino Moschetta, Stefano
Loconte e Nicola Zagaria. Un mix d’esperienza e gioventù. Da premettere che altri
soci per sopraggiunti impegni non hanno più potuto indossare seppur per pochi
minuti la maglia del nostro Club oltre a Lorenzo Zagaria e Maurizio Capurso
(nostri soci) ceduti in “prestito” alla PGS…..ahahahhaha, questo per farvi
comprendere come le nostre chiamate “alle armi” siano sempre partecipate in
ogni senso! Conquistata la finale i nostri si sono intrattenuti a parlare con
il Sindaco Giovanna Bruno, nostra socia iscritta. Poi qualche coro
all’indirizzo del Presidente al quale si chiedeva di portarci a mangiare al
termine del torneo. Insomma l’immancabile goliardia. Nella finale per il terzo
posto la vittoria è andata ai ragazzi del Milan Club che hanno avuto la meglio
sulla Fidelis per 3-1. Poi la finalissima tra lo JUVENTUS CLUB ANDRIA e la PGS
DON BOSCO. Partita difficile ma ben giocata dai nostri che si sono aiutati
l’uno con l’altro giocando di squadra. Subito sul 2-0 con il nostro portiere
sempre sugli scudi. Poi partita riaperta ma subito richiusa grazie ad un gran
gol di Nicola Zagaria. Mattatore della serata Vincenzino Miccoli. Anche Josuè
Strippoli è andato a segno. 3-1 il
finale e Memorial conquistato. Ma non era importante vincere in questo
caso, era importante esserci, era importante condividere il ricordo di due
grandi tifosi, era importante dimostrare di essere una grande famiglia. Siamo
orgogliosi di aver ricevuto questo invito e soprattutto di aver risposto alla
grande. Ringraziamo il Presidente del
Milan Club Giuseppe Massaro, ringraziamo Savio Tesoro e Davide Scamarcio per la
puntuale informazione su tutto. Un grazie anche all’Oratorio che ci ha
ospitato e a Vincenzo Carbutti (nostro socio iscritto) vocalist del torneo.
Ringraziamo anche il socio Giuseppe Mangione per aver fatto da fotografo a
tutto il torneo. E’ stata una gran bella serata è siamo certi che da lassù
Ruggiero e Riccardo saranno stati orgogliosi delle loro gente. Abbiamo anche
partecipato alla raccolta fondi spontanea per l’istituzione di una borsa di
studio all’Università di Bari e Foggia nella facoltà di Scienze Motorie che
aiuterà i ragazzi destinatari nel loro percorso di studi. A settembre sarà
presentata l’iniziativa è noi come sempre ci saremo.
NESSUNO MUORE VERAMENTE SE VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA. PER
SEMPRE. RUGGIERO E RICCARDO CON NOI!
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CIAO LELE, SARAI SEMPRE CON NOI |
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Una notizia tremenda, una
notizia che mai avremmo voluto ricevere, giunta sabato pomeriggio. Raffaele Clerin per gli amici LELE dello
JUVENTUS CLUB MONTEROSA di Lillianes (Aosta) è venuto improvvisamente a mancare
all’affetto delle sue figlie, dei suoi cari e dei tantissimi amici con i quali
condivideva la sua passione più grande: la JUVENTUS. A 50 anni, portato via
da un problema cardiaco in maniera assurda, da lasciarci tutti sgomenti e senza
parole, con tanti perché….. Con lui abbiamo macinato km e km, condiviso
tantissime emozioni, tantissime goliardate, in Italia e in Europa, tra fiumi di
birra e soprattutto nel segno di una amicizia storica tra il suo Club ed il
nostro. Una amicizia oramai ventennale che ci ha visto spesso presenti su da
loro e viceversa, loro giù da noi. Come
non ricordare proprio l’ultima edizione del Memorial Lorenzo Lomuscio quando ha
accompagnato qui ad Andria Moreno Torricelli (nella foto dell’articolo mentre
era nella nostra sede sociale), il campione bianconero a cui è intitolato il
Club di Monterosa. Ad Andria si sentiva come a casa. Quante ne abbiamo
combinate assieme caro Lele, assieme ai tuoi tanti fratelli bianconeri che oggi
sono orfani di uno dei più grandi gobbi della Bassa Valle d’Aosta. Potremmo
stare qui a ricordare i tanti aneddoti e ricordi delle decine e decine di
trasferte caro LELE ma la commozione e l’incredulità stanno prendendo il
sopravvento mentre scriviamo queste quattro riga. Possiamo solo dirti che ci
sentiamo onorati di averti avuto come amico leale e sincero, tu stanne certo
che continuerai a vivere sempre nel cuore di tutta la gente che ti ha voluto
bene. In ogni stadio, siamo certi, il tuo nome sarà sempre li al fianco della
Vecchia Signora. Salutaci lassù i nostri fratelli bianconeri scomparsi.
Vogliamo immaginarti li nella Curva Paradiso con tutti loro mentre continui a
sostenere la JUVE. Ciao Lele grande GOBBO.
Nessuno muore veramente, se vive nel cuore di chi resta. Per sempre. Un
ideale abbraccio alle sue figlie e alla sua famiglia oltre che a tutti i nostri
grandi amici dello JUVENTUS CLUB
MONTEROSA “Moreno Torricelli” della BASSA VALLE D’AOSTA.
Non appena torneremo su
verremo a renderti omaggio!
LELE PER SEMPRE! L’ANDRIA GOBBA
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SIAMO IN CHAMPIONS, ALLA FACCIA DI TUTTI. GIORGIA VIVE |
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La Juventus va in Champions League, li
dove merita di essere, alla faccia di chi aveva, troppo frettolosamente,
celebrato il nostro funerale ma soprattutto alla faccia di chi oggi sta
soffrendo per l’ennesima “inculatura” ricevuta dalla JUVENTUS. Frustrati e
ossessionati da un incubo chiamato JUVE! Non ci va l’ASL Napoli, fermata clamorosamente
sull'1-1 dal Verona al San Paolo (ma quale Maradona….). Come sempre esiste una
giustizia divina che ha deciso di accanirsi contro quel pagliaccio del loro
presidente. In un finale che ha certamente danneggiato le coronarie di noi
tifosi bianconeri, che nel secondo tempo eravamo collegati prima con Bergamo
poi con Napoli per seguire le due partite che decidevano il nostro destino. E
alla fine il clamoroso pareggio di Faraoni ha regalato alla Juventus quello che
una stagione assurda le stava togliendo. Giusto? La classifica non mente e racconta di tre
squadre, Juventus, Milan e Napoli che tutte hanno buttato punti in partite
nelle quali non dovevano buttarli. Il Benevento del Napoli si chiama Verona,
quella che per la Juventus è stata la sconfitta simbolo di un'annata senza continuità.
Pirlo raggiunge l'obiettivo minimo vincendo
per 1-4 a Bologna, dopo aver conquistato la Supercoppa e la Coppa Italia, illuminando
la sua stagione con una luce diversa sotto il profilo dei risultati. Non è bastato però per tenersi la panchina,
ci dispiace molto perché ha dimostrato tutto il suo attaccamento verso la
nostra maglia, verso il nostro ambiente. Ha esultato come UNO DI NOI, ma ha
commesso degli errori, spesso anche grossolani. Era normale non avendo
l’esperienza giusta per guidare una fuoriserie, ma siamo certi che questa
annata gli tornerà utilissima per il proseguo della sua carriera che speriamo
un giorno possa nuovamente vederlo protagonista sulla nostra panchina. E nell'ultima gara della stagione Andrea Pirlo si gode una partita
eccellente. Mai vista una Juventus così frizzante nel 2021. Certo, il Bologna
non sembra alle prese con la partita della vita e i primi due gol bianconeri ne
sono la riprova. Ma il gioco juventino fluisce con rapidità, gli inserimenti da
dietro di Rabiot funzionano, Kulusevski sulla destra martella la difesa
bolognese, Chiesa è ficcante, ma soprattutto Dybala orchestra dalla trequarti
con invenzioni e giocate che fanno lievitare in modo abnorme i rimpianti per
non averlo avuto a completa disposizione. Con un Dybala così nel resto della
stagione avremmo raccontato sicuramente una stagione diversa. C'entra il fatto
che Ronaldo sia rimasto in panchina? Non può essere una semplice coincidenza,
ma non si può neanche arrivare a conclusioni troppo spericolate sulla base di
una partita molto meno impegnativa della media. E' indubbio che l'assenza di
Ronaldo, dell'ultimo Ronaldo, meno vivace e feroce, renda più dinamica la
manovra offensiva della Juventus ma non
va assolutamente dimenticato l’apporto che Cristiano ha dato alla nostra maglia
in questa stagione, dove spesso ha dovuto togliere lui le “castagne dal
fuoco” vincendo anche la classifica dei
capo cannonieri con ben 29 reti in 33 partite giocate. Numeri pazzeschi per
il campione portoghese! L'azione del gol del 2-0 è un piccolo gioiello
di Dybala, che entra in area volando sulla destra, dribbling, finta e
cross in mezzo calibrato con un delizioso tocco da sotto che trova la testa di
Morata. Lo spagnolo deve solo spingere la palla in rete, l'azione
dell'argentino è da delirio per noi tifosi. Ma Dybala entra anche nell'azione
del 3-0, impostando l'azione che viene rifinita da Chiesa e Kulusevski per
l'inserimento di Rabiot che infila facile. Anche da quest'azione possono
scaturire rimpianti stagionali come scintille. Quante volte i centrocampisti bianconeri
non sono riusciti a inserirsi negli spazi aperti dagli esterni e dallo stesso
CR7? La Juventus parte concentratissima e accanita: passa in vantaggio con
Chiesa dopo 6', raddoppia con Morata al 29' e spinge sull'acceleratore fino al
45' quando Rabiot firma il 3-0. Non corrono rischi di complicarsi la vita, i
bianconeri, chiudono la partita prima che possa incominciare. Poi la
concentrazione della squadra si sposta in panchina, dove chi non gioca guarda i
cellulari collegati in streaming con la partita di Bergamo e quella di Napoli
(alla fine Ronaldo entra nella cronaca per la smorfia con cui commenta il gol
dell'1-0 del Napoli). Nel frattempo entra in campo anche Pinsoglio, il simpaticissimo terzo portiere bianconero, beniamino dei
tifosi e amico fraterno di Szczesny e Buffon. Incassa un gol, ma resta
comunque il clima di festa di fine stagione, una festa celebrata a bordo campo
in collegamento con gli altri campi e un'esultanza esplosiva al fischio finale
della partita di Napoli. E’ stata una
grossa soddisfazione anche per noi tifosi della Vecchia Signora che privati del
poter stare tutti assieme a causa dell’ennesimo decreto ci siamo suddivisi in
gruppi e gruppetti per assistere a questa sfida decisiva, chi in casa di amici,
chi da parenti, chi in campagna con gli amici di sempre. Insomma la tensione
era alle stelle, la si poteva tagliare a fette. Occhi tutti puntati sugli altri
campi. Una sorta di revival del 5 maggio. Prima la delusione per una Atalanta
molto remissiva, poi quella per il vantaggio del Napoli che sembrava aver
spento ogni speranza per la nostra Juve, ma poi alla rete dell’Hellas Verona
non si è capito più nulla. Nelle chat del Club tutti a contare i minuti che
mancavano, tutti ad implorare il Santo di turno, chi ad imprecare, chi a parlare
da solo, chi isolato in un mutismo quasi “selettivo”. Poi alla fine l’urlo
ideale di Via Enrico Dandolo si è trasferito di casa in casa, di balcone in
balcone, di socio in socio. Entusiasmo davvero alle stelle tra tutti i nostri
soci. Abbiamo vissuto una settimana spettacolare che ci ha fatto riscoprire il
valore anche di successi meno importanti. Se l’anno sabbatico della nostra JUVE
doveva essere questo….che ben vengano anche altri allora. Due trofei e qualificazione alla prossima CHAMPIONS mantenuta che altro
chiedere di più. Alla faccia di chi pensava che il nostro ciclo fosse
concluso, che la JUVE fosse già morta. Ed invece siamo qui da 10 anni a
raccontarvi delle nostre godurie, mentre altrove pensavano che il titolo di
campioni d’inverno portasse alla fine qualche trofeo o peggio ancora chi sino a
ieri pensava di aver aperto un ciclo….vincendo il primo titolo dopo 10 anni, ma
già oggi vede scenari cupi e nuvole nere che si addensano nuovamente
all’orizzonte. Sono durati in pratica da Natale a Santo Stefano. Pagliacci.
Abbiamo festeggiato in pratica più noi che loro….ahahahahahhahaha! Alla Juve
raggiunto l’obiettivo finale è già tempo di programmare il futuro prossimo. Sulla panchina dopo aver salutato ANDREA
PIRLO che ringraziamo sentitamente è stato richiamato MASSIMILIANO ALLEGRI.
Crediamo che sia stata la scelta migliore che si potesse fare in questo momento.
Noi per carità avremmo dato fiducia a Pirlo anche per la prossima stagione, ma
ci fidiamo delle scelte societarie. Quindi bentornato MAX, mettiamo da parte
tutte le polemiche che avevano accompagnato il suo ultimo anno alla JUVE per
ripartire subito vincendo e soprattutto per tornare grandi in EUROPA. Anche
noi al Club abbiamo già iniziato la programmazione della prossima stagione
tenendo in settimana una riunione del Direttivo in presenza. Tanti gli
argomenti sul tavolo, primo fra tutti, la soddisfazione di aver potuto
mantenere la nostra sede sociale.
Parteciperemo il 10 giugno ad un quadrangolare organizzato dall’Oratorio
Salesiano e dal Milan Club Andria in onore e ricordo di due grandi tifosi
rossoneri: RICCARDO LORUSSO E RUGGIERO LORUSSO. Ci sarà anche la nostra
formazione scelta tra i nostri soci iscritti. A completare il quadro dei
partecipanti anche la PGS DON BOSCO ed una rappresentativa della Società
FIDELIS ANDRIA. Sarà sicuramente una bella serata che andrà a rimarcare tutta
la stima ed il rispetto che abbiamo sul territorio. Un invito a cui abbiamo
subito accettato perché come sempre andiamo oltre i colori se alla base di
tutto vi è il rispetto. A breve
organizzeremo anche una cena sociale di fine stagione, finalmente
aggiungiamo, dopo mesi in cui non si è potuto organizzare nulla. Stiamo individuando
una location che possa permetterci in buon numero ed in sicurezza di stare
tutti assieme visto che in tanti ci chiedono di organizzarla. La JOFC LEAGUE si è conclusa con il nostro
secondo posto a livello mondiale. Il simpaticissimo gioco dei pronostici
che ci ha visti impegnati sin dal mese di dicembre scorso. Grazie a tutti per
la costanza messa nel gioco sino all’ultima giornata nonostante avessimo oramai
in tasca il secondo posto assicurato. Abbiamo anche stabilito i premi per i
primi 5 nostri soci nell’ordine della classifica generale dei soci di tutto il
Mondo. Ha vinto Vito Coratella
piazzatosi al ventesimo posto, seguito da Nicola Pisani, da Antonio Lops,
da Riccardo Liso e da Stefano Geniale. A loro le maglie ufficiali della
Juventus e la felpa dello JUVENTUS CLUB ANDRIA. In occasione della riunione del
direttivo abbiamo anche consegnato la maglia ufficiale ed autografata che LEONARDO BONUCCI ha voluto donare a GIORGIA
LOMUSCIO, la figlia del nostro socio GIUSEPPE venuta a mancare quasi cinque
anni fa. Nell’anno in cui avrebbe compiuto i suoi 18 anni come Club abbiamo
voluto fare questa sorpresa alla famiglia chiedendo per il tramite della
Società che un calciatore della rosa potesse fare questo gesto. Ringraziamo BONUCCI che ancora una
volta ha dimostrato tutto il suo essere sensibile ed attento verso ogni
tematica e problematica. Nella foto di questo articolo abbiamo volutamente
messo questa dedica per GIORGIA che
grazie al ricordo di tutti continua a VIVERE IN MEZZO A NOI!
Abbiamo come sempre avuto ragione a crederci FINO ALLA FINE
e………l’Azerbaigian……..può aspettare……….ahahahahahhahahha
CREDERCI SEMPRE, ARRENDERSI MAI!
JUVENTUS CLUB ANDRIA: 4° CLUB AL MONDO PER NUMERO DI SOCI! 2°
IN CLASSIFICA NELLA JOFC LEAGUE. COME NOI POCHI!
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LA VECCHIA SIGNORA HA VINTO ANCORA: #ITAL14NCUP #GODURIA |
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Ma quanto stiamo godendo noi gobbi? Tanto. Ma quanto stanno
rosicando gli altri? Assai……(la loro festa…..durata da Natale a Santo
Stefano….ahahahahha). Era
l’esordio con indosso la maglia della stagione che verrà (spettacolare, la vera
maglia della Juve), era il giorno dei 42 anni compiuti da Andrea Pirlo, era il giorno degli 11 anni della presidenza
targata Andrea Agnelli (allo stadio presente con John Elkann) ma era soprattutto
il giorno che offriva la possibilità di prendersi la 14ª Coppa Italia della
storia bianconera che ha permesso alla JUVE di trionfare per il decimo anno
consecutivo in almeno una competizione. Anche Cristiano
Ronaldo ha aggiunto un altro record ai tantissimi già conseguiti: quello di
vincere tutto in tre Paesi differenti ed è stato anche l’ultimo trofeo conquistato da Gigi
Buffon juventino con 900 tifosi gobbi nuovamente sugli
spalti, compresi i nostri quattro soci partiti per Reggio nell’Emilia. La
Juventus dunque aveva un sacco di motivi ed un sacco di stimoli per far sua la
notte del MAPEI STADIUM (campo porta fortuna in questa stagione) e alla fine ha
meritato la Coppa, subendo il giusto nel primo tempo e prendendo campo nella
ripresa ai danni di un’Atalanta che nei momenti decisivi è stata colta da un
eccessivo nervosismo dettato dall’inesperienza degli orobici. I bianconeri hanno battuto i nerazzurri
bergamaschi non solo nel risultato ma soprattutto nell’intensità che ha accompagnato la pressione
sugli avversari, nella ferocia con cui hanno sfruttato le occasioni
legittimando la loro supremazia, nella voglia con cui tutti (calciatori e
tifosi) ci siamo presi un trofeo che vale tantissimo in un’annata piena di
tante difficoltà. La Coppa Italia è stata vinta anche
da Pirlo che in tre partite stagionali contro la Dea non
ha mai subito senza reagire com’era accaduto, ad esempio, nella stagione
passata con Sarri al timone o ancora prima con Allegri, ma se l’è sempre
giocata fino alla fine. E se questa sarà davvero la penultima partita del
tecnico bresciano alla guida della Juve, beh, la doppietta Supercoppa-Coppa
Italia è un ottimo lasciapassare per il proseguo della sua carriera. Noi
speriamo possa davvero continuarla in panchina con la nostra JUVE. S’è visto nella
squadra orgoglio, s’è visto cuore, s’è vista grinta. Pirlo, proprio lui, al
solito sorprende ed esclude Dybala e
Morata per la seconda volta di fila, con Kulusevski (che sarà uno dei migliori in campo, gol a parte) confermato
a sostegno di Ronaldo con McKennie e Cuadrado a supporto. Pronti,
via l’Atalanta sembra essere più in palla con Buffon subito impegnato (paratona
di Super Gigi). De Ligt e Chiellini iniziano
la loro personale sfida contro il gigante Zapata e saranno scintille in
serie. La Juve in ripartenza prova ad approfittare di qualche errore degli
atalantini: come quando su una serpentina di Kulusevski è McKennie ad arrivare
in lieve ritardo sul pallone. Il possesso è però prevalentemente nerazzurro, di
fisico e tecnica l’Atalanta prevale. D’improvviso, alla mezz’ora, un lampo: l’1-0 di Kulusevski su
contropiede juventino originato da un intervento del solito Cuadrado e
finalizzato da McKennie per lo svedese che con uno strepitoso sinistro a giro
(la specialità della casa) zittisce tutti, con tanto di gesto eloquente anche
chi tra i tifosi, aveva avuto da ridire in questa scelta del Mister. Dieci minuti e l’Atalanta però pareggia:
Rabiot commette un altro dei suoi errori facendosi anticipare ingenuamente mandano
in rete gli avversari. Il secondo tempo si apre con una buona occasione per
McKennie: l’americano, servito da Cuadrado, la piazza di testa ma non centra la
porta. La Juve, dopo aver rischiato nel momento in cui De Ligt s’immola
letteralmente su Romero rimettendoci quasi una caviglia, approfitta della verve di Chiesa del secondo tempo
che prima scodella un assist per Kulusevski, murato da Gollini. Di li è un crescendo,
perché l’esterno centra anche il palo dopo aver ricevuto un sublime assist di
tacco da Ronaldo: ad essere sinceri, pare più un gol sbagliato che un colpo di
sfortuna. Gasperini corre ai ripari mettendo altre forze fresche. Ma la Juve resta molto compatta sfiorando
più volte la rete e che prima della mezz’ora torna in vantaggio, quando Chiesa triangola con Kulusevski e batte Gollini
senza pietà. La fortuna, per Pirlo, è che Federico stava per
essere sostituita con Dybala: il cambio avviene subito dopo la rete del 2-1 (risultato finale). I bianconeri
spingono ancora con De Ligt con un finale a sorpresa, perché al posto di
Kulusevski entra Bonucci nonostante
fosse stato catalogato da Pirlo tra gli infortunati per via di una distorsione
al ginocchio. C’è grande nervosismo e i tre cartellini gialli a carico degli
atalantini, raccontano le difficoltà atalantine nel recuperare il risultato,
con il contorno finale dell’espulsione comminata ad un calciatore della
panchina bergamasca. Alla fine è festa juventina:
bella, meritata, coinvolgente, con Buffon portato in trionfo. Con
i tifosi festanti (finalmente), con tutti noi tifosi dalle proprie case pazzi
di gioia per quest’altro incredibile successo. Peccato non aver potuto
assistere alla partita tutti assieme dal Club, ma il decreto del 18 maggio ha
purtroppo cambiato le regole. I circoli sociali e ricreativi potranno
riprendere le attività soltanto a partire dal 1 luglio prossimo. Assurdo. Con
il decreto del 22 aprile era stata prevista la riapertura in zona gialla. Due
partite abbiamo potuto trasmettere in sede (Sassuolo e Intermerda) è subito il
nuovo stop. Roba da matti, in giro oramai vi è il mondo, non vi sono più
regole, ma noi dobbiamo continuare a restare chiusi. Peccato, perché era tutto
pronto. Avremmo dovuto celebrare assieme quest’altro successo, l’ennesimo di
questi 10 anni a dir poco spettacolari, un trionfo che da continuità a quelli
degli anni precedenti, permettendoci di continuare un ciclo, in un anno in cui
abbiamo iniziato il rinnovamento e ringiovanimento. La vittoria della Coppa
Italia casualmente è maturata proprio grazie a due dei nostri giovani, a due
dei nuovi calciatori. Nulla avviene per caso. Inutile raccontavi delle emozioni
che abbiamo provato al fischio finale. Nel silenzio delle strade si sono udite
le urla di gioia dei tantissimi gobbi andriesi. Ma le emozioni più grosse sono
state vissute da Alessandro, Stefano, Emanuele e Claudio, i nostri quattro soci
partiti per Reggio Emilia.Hanno raccontato la trasferta minuto per minuto, con
Stefano in treno e tutti gli altri in auto. Giunti a Reggio si sono dati subito
appuntamento con tanto di sciarpe del Club, sotto la Sud del Mapei, birra di
rito, per poi avviarsi alle procedure di controllo dettate dalle regole anti
Covid. Nulla di che, anzi ci dicono di aver fatto tutto in fretta per poi
entrare nello stadio posizionandosi a debita distanza ma vicini tra di loro,
dietro di una balaustra dove hanno appeso una sciarpa in lana del Club con
tanto di adesivo quasi a voler significare….”non li vedi ma ci sono….”, una sorta di pensiero per tutti coloro
che avrebbero meritato di essere li. Si è sentito spesso il tifo dei novecento
al seguito, una piacevole novità ritrovata dopo quasi 15 mesi di silenzio
assurdo. Al gol di Chiesa perso ogni controllo della situazione, al fischio
finale delirio assoluto con la squadra sotto la curva a festeggiare. Sono
ripartiti da Reggio subito dopo la partita, tranne Stefano Loconte che ha
pernottato su per poi riprendere all’indomani il treno. Bravi, anzi bravissimi.
Sono stati anche intervistati da una emittente locale, da Radio Rai e
soprattutto da TuttoSport (Alessandro D’Ercole e Stefano Loconte) con tanto di
articolo pubblicato il venti maggio sul quotidiano sportivo torinese (foto
dell’articolo la inseriremo nella gallery….che finalmente torna ad aggiornarsi).
Insomma alla prima uscita dopo quindici mesi, abbiamo subito fatto parlare di
noi, abbiamo da subito ripreso ad essere al fianco della vecchia signora, a
modo nostro come sempre, ma NOI ERAVAMO
LI. Complimenti ragazzi per esserci stati e per averci fatto rivivere
emozioni che avevamo oramai dimenticato. Da agosto si ritornerà tutti assieme,
come piace a noi. Adesso siamo pronti per quest’ultimo turno di campionato che
potrebbe regalarci ancora emozioni. Noi
ci crediamo FINO ALLA FINE, come sempre, mal che vada siamo soddisfatti
comunque per aver portato a casa ben due
trofei stagionali rispetto a tantissime altre squadre che anche per questa
stagione dovranno dire…….vinceremo l’anno prossimo.
#ITAL14NCUP #JUVECAMPIONE
Tutti in Azerbaigian……..(forse)…….CREDERCI SEMPRE, ARRENDERSI
MAI!
JUVENTUS CLUB ANDRIA: 4° CLUB AL MONDO PER NUMERO DI SOCI! 2°
IN CLASSIFICA NELLA JOFC LEAGUE. COME NOI POCHI!
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SPERANZA AL CUADRADO…..BATTUTI I TAMPONI D’ITALIA |
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La Juve batte l’Intermerda nel
nome di Juan Cuadrado. Anche in questa
stagione nonostante tutto, nonostante le difficoltà incontrate, nelle sfide
contro i cartonati siamo riusciti ad affermare la nostra storica supremazia. Su
ben 4 sfide ben due le vittorie per noi, un pareggio ed una sconfitta. Di colpo
lo scudetto è tornato ad essere importante. Lo vincevamo noi è non valeva
niente, lo hanno vinto loro, nell’anno della pandemia, nell’anno delle cose più
strane, nell’anno in cui tutto è stato concesso….anche recuperare gare dopo che
si era giocata prima quella di ritorno. I tifosi di quella squadra di merda
devono prima far pace con il loro cervello poi magari possono dire la loro. Noi
gli consiglieremmo di farsi vedere da qualcuno molto bravo…..Non tanto pensano
a godersi un successo dopo 10 anni di vacche magre ma quanto stanno li a
pensare sempre a noi. Vivono male perché sono ossessionati dalla Juventus. Che
vita di merda……Veniamo alla partita di sabato pomeriggio che abbiamo potuto
finalmente vedere per intero nella sede del nostro meraviglioso Club, tornato a
rianimarsi, tornato all’entusiasmo che da sempre ci contraddistingue. Il
quartiere si è subito accorto della nostra presenza. Presenza in totale
sicurezza, come previsto dalle attuali normative in materia covid. Circa una
sessantina i presenti che hanno festeggiato come non mai alle reti della
Juventus, soprattutto dopo quella decisiva della vittoria per 3-2 maturata
quasi allo scadere su calcio di rigore procurato e messo a segno da Cuadrado. Il
colombiano ha trovato le prime reti stagionali nella giornata più importante
per la Juventus firmando una
doppietta. Tre punti che servono ai
bianconeri per non riporre le speranze in chiave Champions League (già raggiunta
aritmeticamente dall'Atalanta). Siamo rimasti in vita grazie al clamoroso
pareggio casalingo del Milan contro il Cagliari, rossoneri chiamati adesso
dalla difficile trasferta di Bergamo domenica sera. Al Milan per raggiungere
l’obiettivo servirà necessariamente vincere contro l’Atalanta che vorrà però
centrare il secondo posto in campionato, risultato storico mai raggiunto prima.
Anche la Juve dovrà vincere se vorrà provare a superare ed approfittare di un
eventuale passo falso della RIGORISTA ex capolista……. Più semplice appare il
compito del Napoli in casa contro l’Hellas Verona. Insomma un intreccio di
partite per novanta minuti che ricordano la giornata del 5 maggio, sperando
nello stesso epilogo per noi. La Juve ha cercato di mettere sin da subito
qualcosa in più rispetto a un'avversaria già soddisfatta di quanto ottenuto,
con un arbitro protagonista per tutto l’incontro. Il “pupo nero…” ha assegnato
due rigori e decretato il 2-2 nerazzurro, dopo averlo annullato in un primo
tempo, sempre chiamato dal Var.
Pirlo ha
lasciato clamorosamente in panchina Morata e Dybala, con Kulusevski in attacco al
fianco di Ronaldo, per
un 4-4-2 simile a quanto visto mercoledì a Reggio Emilia con il Sassuolo.
Juventus subito pericolosa
con Kuluseveski, sul suo destro interviene un difensore merdazzurro di
testa a pochi passi dalla linea. È l'unica fiammata fino a quando la VAR
interviene per il primo rigore: Handanovic intercetta la conclusione di Ronaldo, il portoghese firma
l'1-0 sulla ribattuta.
Dopo una manciata di minuti, stessa scena: ancora la VAR che richiama Calvarese
e nuovo tiro dal dischetto. Szczesny spiazzato
e risultato in parità. Bianconeri che si risvegliano nel finale: Handanovic
annulla le conclusioni di Chiesa e Rabiot, ma può nulla quando una deviazione rende
imparabile un tiro violento di Cuadrado. La ripresa si apre con un'altra decisione
controversa di Calvarese. Bentancur interviene su Lukaku, il fallo non appare
così cattivo eppure arriva il secondo giallo per
l'uruguaiano. Pirlo corre ai ripari e passa al 4-4-1 inserendo (dopo McKennie per
Kulusevski), Demiral per Chiesa e Morata per CR7,
che non gradisce, anche se dà il "cinque" a Pirlo: il portoghese resta per
qualche momento fermo in piedi, poi si dirige nello spogliatoio senza
raggiungere gli altri compagni in tribuna. L'Inter spinge alla ricerca del pareggio,
incocciando in Szczesny, bravo ad annullare un colpo di testa ravvicinato. È il
primo episodio di un finale che riaccende il match. I nerazzurri trovano
il pareggio su autorete di Chiellini, dopo la correzione della VAR e quando tutto
sembra oramai perso per la JUVE ecco arrivare il secondo rigore per
un contatto Perisic-Cuadrado. Trasforma lo stesso colombiano,
protagonista anche dell'episodio (subisce il fallo) che porta al secondo giallo
di Brozovic. È l'ultimo sussulto che conduce al 3-2 finale bianconero. Grande
entusiasmo al Club con cori è tradizionale goliardia. Poi una domenica di
passione con il risultato del Milan a tenerci in gioco e soprattutto a metterci
di ottimo umore in vista della settimana decisiva. Di meglio non si poteva
chiedere in un periodo così e alla vigilia della finale di Coppa Italia. Anche
nelle chat dei soci l’entusiasmo dei soci è tornato su livelli abituali. Nessun
volo pindarico ma con una consapevolezza che la JUVENTUS NON MUORE LETTERALMENTE MAI. Bene abbiamo fatto noi a non MOLLARE MAI. Adesso ci giocheremo
tutto in pochissimi giorni, Coppa Italia e accesso alla Champions League. Un
passo alla volta, prima ci sarà da vincere la difficilissima finale di Coppa
Italia contro l’Atalanta, autentica rivelazione di questi ultimi anni. Finalmente
sugli spalti ci sarà il pubblico in tutti i settori seppur in maniera limitata,
ma in uno stadio come quello di Reggio Emilia, farà la differenza. Anche il
nostro Club sarà rappresentato da 4 soci che raggiungeranno in auto e in treno
la città del Tricolore. Onore a loro per aver deciso di esserci. Due già
vaccinati, uno guarito dal Covid e un altro con tampone fatto entro le 48 ore
prima. Pur di esserci si sottoporranno a delle trafile assurde ma imposte dal
periodo. Noi tutti a maggioranza larghissima avevamo stabilito di non esserci
ma lasciando libera scelta ai pochissimi che volevano esserci. Così è stato. Torneremo
a modo nostro quando potranno tornare tutti. Per intanto buon viaggio e
complimenti a chi sarà li al fianco della squadra. E’ sembrato strano dopo 15
mesi stare li a dare indicazioni pre-partenza a tutti. Avevamo quasi
dimenticato cosa significasse. E’ stato bello rivivere questi momenti di attesa
e preparazione. Nessun intoppo, anzi macchina ben oleata nonostante il lungo
stop. Nella Jofc League oramai
possiamo dire di aver conquistato il secondo posto. Nell’ultimo turno ancora un
affermazione parziale del nostro Club rispetto al primo Club in classifica
(Milano). Mercoledì sera ci ritroveremo nuovamente al Club questa volta per
l’intera partita visto che il coprifuoco è stato spostato alle ore 23 proprio a
partire da mercoledì. Speriamo di poter festeggiare al…….Cuadrado! p.s. che
goduria vederli recriminare come sempre accade quando ci affrontano. Questa volta non sono i soli a recriminare
ma anche i loro cugini bbilanisti gridano al complotto. State sereni, tanto
siete un punto avanti…..ahhahahahhahah. Tutti in Azerbaigian……..(forse)…….CREDERCI
SEMPRE, ARRENDERSI MAI!
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RONALDO E DYBALA A QUOTA 100. NOI TORNATI AL CLUB! |
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La cosa più bella di questa
giornata resta per noi tifosi gobbi di Andria, l’essere tonati nella nostra
casa, nel nostro Club dopo oltre sei mesi e mezzo dall’ultima volta. Non ci
sembrava vero. Vedere nuovamente la serranda aperta, le luci accese, l’audio
del nostro impianto, il vociare dei soci e soprattutto l’urlo ai gol o le
imprecazioni dopo il rigore subito ma poi parato da GIGIONE BUFFON, vero NUMERO UNO di questa squadra. Tutto troppo
bello. Non eravamo in tanti, circa una trentina, ma di questi tempi basta ed
avanza per iniziare a riassaporare il gusto di stare tra gli amici di sempre,
tra gobbi veri che a prescindere da tutto e tutti….NON ABBANDONANO MAI, nonostante fosse possibile assistere a solo un
tempo di partita per via del coprifuoco. Adesso si bissa contro l’Intermerda,
questa volta per assistere all’intera partita grazie all’orario di inizio
fissato per le ore 18,00. Oltre una cinquantina i prenotati che sicuramente
aumenteranno all’inizio della gara. Tanta roba. Tanta soddisfazione per noi che
con orgoglio, passione e tanta determinazione abbiamo saputo difendere la
nostra sede da questa assurda pandemia che ha spazzato via tantissime
associazioni di qualsiasi natura. Noi no. Siamo sempre li pronti a riprendere
da dove avevamo lasciato. Non importa se non lo faremo più da Campioni d’Italia.
Quello che conta è avere sempre una sede, avere sempre il nostro covo che ci
permetterà nel bene e soprattutto nel male di dimostrare tutto il nostro amore
per questa squadra. Amore che va oltre una qualificazione in Champions o in
Europa League. Del resto lo abbiamo già ampiamente dimostrato nell’anno della
Serie B o negli anni dei settimi posti….figurarsi adesso che veniamo da nove
anni di goduria pazzesca, di gioie che ci hanno fatto letteralmente impazzire. A Reggio Emilia la Juve vince per 1-3
contro un Sassuolo in forma ed in lotta con la Roma per l’ultimo posto
nell’Europa. Troppo tardi forse per la nostra Juve. L'orgoglio, la qualità e il
minimo sindacale di agonismo dei bianconeri valgono tre gol, tre punti e una
tonnellata di rimpianti. Sarebbe bastato tirare fuori lo stesso atteggiamento
anche solo una volta negli ultimi due mesi per rendere meno lontano e meno
difficile la qualificazione Champions. Soprattutto contro il Milan. Ora il
quarto posto è appeso ad un filo, la roboante vittoria del Milan sui granata di
merda (sette gol…..ahahahahahaah) si è aggiunta a quella di martedì del Napoli
sull'Udinese e adesso le speranze della Juventus sono più flebili: anche
battendo l'InterMerda e il Bologna il 23 maggio, si dovrà sperare in un passo
falso del Napoli (che affrontano Fiorentina e Verona già salve) e rossoneri
(Cagliari e Atalanta). E' dura molto dura. Così la buona vittoria contro il
Sassuolo ha un sapore strano per il popolo juventino. Non c'è gioia nei record di Ronaldo e Dybala che raggiungono
entrambi i 100 gol con la maglia della Juventus. Complimenti a loro per
quanto continuano a dare per la nostra maglia. Amarognola anche quella che
potrebbe essere l'ultima partita di Gigi Buffon nel campionato italiano, una
partita ottima impreziosita dal rigore parato a Berardi sul risultato di 0-0
(errore grave di Bonucci). Resta forte l'interrogativo: perché solo adesso,
perché così tardi? Non che la Juventus sia stata protagonista di una
prestazione brillantissima. Anzi, nella prima mezzora soffre, rischia, sbaglia
come ha spesso sbagliato da febbraio in poi, regalando palle sanguinose agli
avversari. Poi arriva il lampo di Adrien Rabiot che, dopo uno strappo dei suoi,
lascia partire un preciso diagonale che si infila accarezzando il palo alla
sinistra. Un plauso a questo ragazzo, forse quello che più ha lottato in un
centrocampo da dimenticare….. Il gol regala adrenalina alla Juventus che cerca
il secondo, senza mostrare gioco, ma provandoci con quel piglio, che sarebbe
bastato e avanzato a battere il Benevento o la Fiorentina, partite
pareggiate o perse con atteggiamento indolente. Così Ronaldo, che fin
dall'inizio si danna, segna un gol bellissimo, con uno stop a dribblare
l'avversario e incrociando un tiro imparabile, proprio alla fine del primo
tempo. Nella ripresa la Juventus soffre ancora, subisce un gol che fa
inferocire Buffon. La reazione, rispetto al recente passato, è però diversa:
invece di disunirsi, la Juventus, si rituffa in attacco e trova il terzo gol
con una meraviglia di Dybala che si libera davanti al portiere e lo supera con
pallonetto di destro (superlativo). Il finale vede la Juventus in attacco, Ronaldo
assatanato che cerca la doppietta. E
mentre CR7 maledice la sfortuna (prende un palo con un tiro a giro fantastico a
pochi minuti dalla fine), il popolo bianconero sgrana il blasfemo rosario di
rimpianti, snocciolando i punti persi con squadre più deboli, affrontate in un
modo completamente diverso dal Sassuolo. Peccato. Nel frattempo pian pianino
sembra si stia tornando ad una pseudo normalità. Prima la riapertura del Club,
poi la riapertura seppur parziale dello stadio di Reggio Emilia per la finale
di Coppa Italia che vedrà presente una nostra delegazione seppur quasi tutti i
soci sono stati concordi nel decidere di non tornare ancora viste le assurde
trafile da dover compiere per essere presenti. Tamponi, scaricare App,
attendere codice, vaccino, guarigione…..insomma più che andare ad uno stadio ci
sembra dover svolgere un esame di medicina. Lasciamo perdere. Torneremo a tutti
gli effetti quando sarà possibile farlo per tutti, quando non vi saranno più
limitazioni e restrizioni, mascherine o distanziamento, quando sarà possibile
trovarsi nuovamente gomito a gomito con gli amici di sempre, quando il cronista
della radio al primo collegamento dallo Stadio potrà dire…..”spalti gremiti….”.
Noi ci saremo come ci siamo sempre stati al fianco della nostra JUVENTUS anche
se si tratterà di raggiungere l’Azerbaigian.
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IN CLASSIFICA NELLA JOFC LEAGUE. COME NOI POCHI!
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CLAMOROSO TONFO INTERNO! RIAPRE IL CLUB. |
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Pensavamo di averle viste tutte in questa stagione ma invece
ci sbagliavamo. Nella gara più importante di questo finale di stagione la nostra Juve perde malamente in
casa contro il Milan nello scontro diretto che valeva un posto nella prossima
Champions League. Un altro 0-3 peggiore rispetto a quello patito a dicembre
scorso anche dalla Fiorentina. Assurdo semplicemente assurdo vedere una squadra
senza mordente, senza voglia di lottare, a tratti apatica e spenta. Cosa stia
succedendo non riusciamo francamente a comprenderlo. Ci fa soltanto rabbia
vedere questo stato delle cose. Noi che ci mettiamo seppur a distanza anima e
cuore senza mollare un attimo nonostante le difficoltà dettate dalla pandemia,
mentre loro, dirigenza compresa, che non danno alcun segnale di crederci o per
lo meno dimostrare a noi tifosi che si merita il posto che si occupa o la
maglia che si indossa. No, per carità, non siamo tra quelli che in questo
momento buttano merda addosso al nostro ambiente. Noi vogliamo semplicemente
comprendere come mai non si sia posto rimedio ad una situazione che da marzo in
avanti è sembrata precipitare di settimana in settimana. Eppure senza coppe
doveva essere più semplice preparare le gare di campionato. Pirlo non aveva
esperienza questo lo sapevamo, ma andava aiutato, andava supportato e
soprattutto consigliato invece di lasciarlo allo sbaraglio. Cambiando sempre
formazione e soprattutto facendo spesso scelte insensate non si va da nessuna
parte. Se EUROPA LEAGUE dovrà essere vorrà dire che l'avremo ampiamente
meritata senza avere alcun rimpianto. Il tempo dei rimpianti è terminato
abbondantemente. Peccato perchè come detto si poteva rimettere in careggiata
questa stagione. Certo dopo 9 anni di trionfi in cui abbiamo goduto giorno e
notte.....notte e giorno ci poteva stare un anno, due anni...senza vittorie ma
perlomeno andava garantito sempre il posto in Champions. Follia non averlo
fatto. Significa tornare inidetro nel tempo di 10 anni, praticamente da dove si
era ripartiti prima di questo grande ciclo. Anche la Società riteniamo abbia le
sue colpe. Una programmazione in questi ultimi tre anni non proprio perfetta
come lo era stata quella delle annate precedenti. Tante cose che hanno lasciato
desiderare e che adesso attendono degli urgenti correttivi. Ma senza l'Europa
che conta come sarà possibile poter programmare al meglio il tutto?
Interrogativi che oggi tutti noi grandi tifosi della Gobba ci poniamo. Vedremo,
noi dic erto non abbandoneremo mai la Vecchia Signora, qualcunque sarà la
competizione che ci ritroveremo a giocare. Noi ci saremo. Non tutto è perdeuto
ma serviranno delle combinazioni di risultati davvero favorevoli per
consentirci di essere tra le prime 4. Abbiamo sprecato anche l'1-3 che era
maturato nella gara di andata a Milano, quindi un arrivo a pari punti
premierebbe il Milan. Ma siamo poi così certi che la Juve sia in grado di
vincere le ultime tre gare? Senza contare che nel mezzo ci sarà anche la
finalissima di Coppa Italia dove speriamo di non prenderci l'ultima atroce
delusione di questa stagione decisamente no!
E' stata una serata da incubo per la Juventus: lo 0-3 incassato allo
JUVENTUS STADIUM dal Milan fa malissimo nell'immediato e rischia come detto di
farlo ancor più in chiave futura per il piazzamento tra le prime quattro per la
prossima Champions League. Prima volta da quando esiste il nostro stadio che il
Milan raccoglie punti. Anche questo primato è caduto. La Juve adesso è
scivolata al quinto posto, superati dal Napoli ora a + 4 e a meno 3 punti dalla
coppia Atalanta-Milan. Un risultato che riflette appieno una prova ancora una
volta insufficiente. Stavolta non ci sono i 10' finali a salvare la partita,
come accaduto a Udine. Il Milan si è rivelato di consistenza ben differente,
ben disposto in campo e capace di affondare i colpi in una squadra slegata,
senza idee e improponibile in diversi singoli, a cominciare da Cristiano
Ronaldo. E senza un aiuto da parte di Pirlo dalla panchina. L'inizio della
Juventus è incoraggiante, anche se le occasioni migliori arrivano su palla piazzata.
Ci prova prima De Ligt, con una conclusione al 4°, quindi tocca poi a Chiellini
incornare fuori alla mezz'ora dopo una uscita mancata da parte di Donnarumma.
Alle occasioni però non fa da supporto uno sviluppo fluido del gioco, per le
difficoltà in costruzione di Bentancur e Rabiot e per una certa difficoltà
sulle fasce. Lo si nota soprattutto a destra, dove Chiesa non è quello
dell'andata, con incursioni rare anche sull'asse McKennie-Cuadrado. Il Milan così prende il
sopravvento con il trascorrere dei minuti e nel primo di recupero, passa anche
in vantaggio. Peccato perchè andare al riposo sul risultato di parità avrebbe
forse potuto rendere migliore la ripresa. Ribadiamo forse.... Anche il secondo
tempo vede la Juventus partire convinta per poi impelagarsi nella ragnatela
rossonera. E il Milan butta a mare l'opportunità più ghiotta per il raddoppio
per un calcio di rigore fallito dopo fallo di mano di Chiellini ormai non più
perfetto. Szczesny manda in angolo, intuendo la traiettoria alla sua sinistra.
Si pensa ad una rabbiosa reazione della nostra JUVE ed invece il nulla più
assoluto. Il Milan trova la seconda e terza rete con una Juve completamente
evanescente. Pirlo non ci capisce più nulla tardando troppo nei cambi e
soprattutto sguarnendo il centrocampo, mossa che ha macchiato come detto anche
il risultato favorevole a noi della gara di andata. Il finale è il tentativo
bianconero di cercare almeno la rete che cambierebbe la differenza gol negli
scontri diretti, speranze che si spengono su un sinistro di Dybala che finisce
fuori di pochissimo. Peccato. Nelle chat del nostro Club la rabbia e la
delusione hanno ovviamente preso il sopravvento. Ci speravamo tutti in questa
partita. Ci abbiamo creduto ed abbiamo almeno noi cercato di trasmettere al nostro
ambiente tutta la positività possibile ma loro in campo invece non hanno
dimostrato di crederci. Forse non sarà nemmeno colpa dei calciatori, per una
squadra evidentemente costruita male in questi ultimi tre anni. Ci sta che un
ciclo termini ma che termini così fa molta rabbia. Nel frattempo è arrivata la conferma che la Puglia è finalmente tornata
di colore giallo, possibilità che ci permette, dalla partita contro il Sassuolo
di tornare a riaprire la sede sociale seppur solo per un tempo visto il
coprifuoco ancora fissato per le ore 22. Ma ci accontenteremo pur di ritrovarci
in sede! Pur di vivere l'atmosfera del Club. Noi non abbiamo mollato MAI in
tutti questi mesi ed oggi vedremo coronato nuovamente il sogno di tornare,
seppur con le limitazioni dettate dal Covid, nella nostra casa che abbiamo
difeso con tutta la nostra passione. SIAMO
STATI SEMPLICEMENTE UNICI. Questa la
vera vittoria stagionale per noi. Ovviamente vengono ripristinate tutte le
regole stabilite, per i circoli culturali, ricreativi e sociali, dalle linee
guida dell'accordo stato/regioni che ricalcano quelle dello scorso maggio 2020
quando riaprimmo dopo il primo lockdown. Siamo oramai collaudati e soprattutto
preparati nel riaccogliere in sicurezza i soci che lo vorranno nella sede sociale
per queste ultime partite.
JUVENTUS CLUB
ANDRIA: 4° CLUB AL MONDO PER NUMERO DI SOCI! 2° IN CLASSIFICA NEL GIOCO DELLA
JOFC LEAGUE
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DOPPIO RONALDO NEL FINALE. VITTORIA ALL’ULTIMO RESPIRO! |
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Ripartiamo dall’abbraccio finale di Udine dopo la rete
vittoria di CR7. Un immagine importante quell’abbraccio di tutto il gruppo,
Mister Pirlo compreso. Un'altra partita però giocata non da Juve,
con il risultato non del tutto sincero per quanto visto in campo, ma non è il
momento in cui possiamo permetterci di stare li a criticare i tre punti
fondamentali conquistati rocambolescamente a Udine. Adesso la Juventus ha gli
stessi punti, 69, di Atalanta e Milan con le quali condivide il gradino sotto
l'Inter che nel frattempo ha vinto (???? che regalo gli abbiamo concesso….) il
campionato. Come diceva l’Avvocato Agnelli….”allo scudetto gli abbiamo concesso un
anno di libera uscita….”. In Champions, per ora ci vanno loro, e resta
fuori il Napoli che ne ha 67. Ma mancano ancora quattro finali e domenica c'è
Juventus-Milan che può diventare un crudele spareggio per conquistare la
qualificazione Champions. I bianconeri ci arrivano caricati dagli ultimi dieci minuti alla Dacia Arena, nei
quali Ronaldo ha segnato due gol e si è rilanciato psicofisicamente, ma
anche con i dubbi che i restanti ottanta minuti hanno seminato e fatto
germogliare. La Juventus di Udine è stata brutta, lenta, confusa e demotivata,
forse peggiore di quella vista all’opera a Firenze. La redenzione del finale
vale tanto per la classifica, ma non può esimere nessuno da un'analisi severa,
perché il 2-1 ottenuto con uno strappo d'orgoglio è un tappeto troppo
striminzito per nascondere tutta la polvere di questa assurda e indegna prestazione.
Lo sconcertante gol incassato dopo dieci minuti è la fotografia di cosa è
diventata la Juventus da febbraio in poi, un'immagine spietata, ma
perfettamente a fuoco. Sulla punizione battuta dai friulani sul lato sinistro
juventino, ci sono sei giocatori di Pirlo in area per marcare solo un
calciatore, nessuno si occupa di chi scatta indisturbato verso l'area, McKennie
e Dybala stanno protestando con l'arbitro, mentre l'Udinese batte velocemente
il calcio piazzato. E' una situazione imbarazzante, terribile date le
circostanze nelle quali si è ficcata la squadra, in bilico fra il paradiso
della Champions e l'inferno finanziario dell'Europa League. Ma la Juventus, da
due mesi a questa parte, ha perso l'anima, vive di fiammate e forza d'inerzia,
ma non è più una squadra, è un gruppo sfilacciato, con poche idee, nessuna
delle quali chiara, tanta ansia e pensieri che distraggono. La Juventus soffre
per quasi tutta la partita, non azzecca un passaggio, non cambia mai marcia.
Dybala è ancora una volta impalpabile, Bernardeschi come al solito inguardabile,
McKennie gira un po' a vuoto e pure il solito Cuadrado appare, giustamente,
stanco. C'è chi si salva: De Ligt è impeccabile, Bentancur corre come un matto
ma sbagliando anche tanto. Poi, con dentro Kulusevski e Felix Correira (che
assieme fanno 41 anni), la Juventus manda timidi segnali di vita. E qualcosa
scatta quando Ronaldo batte una punizione che De Paul devia con il gomito in
modo un po' ingenuo, provocando un rigore ineccepibile, trasformato da Ronaldo
all'83'. Quel tale Marino che cazzo andava trovando a fine partita? Da
napoletano evidentemente gli rodeva tanto il culo per non essere riuscito a
fermare la Juve. Pagliaccio! Negli ultimi dieci minuti la i bianconeri ci
credono, aggrediscono l'Udinese e trovano l’incredibile gol del 2-1. Roba da
altri tempi. Cross perfetto di Rabiot, incornata di Ronaldo sotto porta, mezza
papera di Scuffet e la storia cambia rotta. Non solo quella della partita ma
probabilmente quella di una intera stagione. Speriamo bene che questa vittoria
possa fungere da scossa all’intero gruppo visto che domenica sera ci attende
una sfida che vale quanto una finale. Vincere significherebbe mettere una seria
ipoteca alla qualificazione nella prossima Chmapions. Cristiano Ronaldo è
arrivato ad un passo dalle 100 reti in maglia bianconera ma soprattutto ad un
passo dal vincere la classifica cannonieri. Anche Paulo Dybala potrebbe
raggiungere quota 100 reti. Noi ci auguriamo che entrambi possano festeggiare
questo traguardo già domenica sera. Significherebbe aver mandato probabilmente
all’inferno il Diavolo! Forza Ragazzi non è tempo di bilanci, adesso è solo il
tempo di lottare tutti assieme per dei traguardi a dir poco fondamentali. Serve
un mese di maggio straordinario. Lo abbiamo iniziato nel migliore dei modi che
possa continuare così. NOI CI CREDIAMO!
Anche nelle chat del nostro Club la vittoria di Udine è stata accolta con
grande soddisfazione. Dopo tutte le imprecazioni piovute per l’assurda
prestazione a cui si stava assistendo, finalmente il vento è girato dalla
nostra parte. Una vittoria che ha avuto il sapore di quelle storiche negli anni
dei nostri trionfi. Tutti compatti abbiamo affrontato anche questa settimana
che ci sta per condurre alla partitissima, una settimana in cui abbiamo festeggiato anche il 5 MAGGIO
sbeffeggiando come al solito i merdazzurri e soprattutto celebrando uno dei
trionfi più belli della storia bianconera. Nel frattempo si attende la conferma che la
Puglia torni di colore giallo, possibilità che ci permetterebbe, dalla partita
contro il Sassuolo di tornare a riaprire la sede sociale seppur solo per un
tempo visto il coprifuoco ancora fissato per le ore 22. Ma ci accontenteremo
pur di ritrovarci in sede! Noi non abbiamo mollato MAI in tutti questi mesi e
sarebbe il giusto premio alla nostra pazienza, alla nostra attesa, ai nostri
sacrifici per salvaguardare la sede sociale. SEMPLICEMENTE UNICI. Nel gioco della JOFC LEAGUE oramai
sembra certo il secondo posto. Un grandissimo risultato quello conseguito che
ci conferma tra i migliori Club in assoluto nel panorama mondiale degli
Official Fan Club.
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PAREGGIO A FIRENZE. ORA CINQUE FINALI |
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La Juventus a Firenze è stata
assente dal campo per quarantacinque minuti. Una assenza assurda vista la posta
in palio e vista la rivalità storica con i viola. Finisce con un pari, 1-1, alla fine giusto, che complica in modo
spaventoso la corsa alla qualificazione Champions dei bianconeri. Perché al di
là della classifica non ci può essere speranza per una squadra che affronta una
partita così determinante con uno spirito così fiacco. Mancano le idee e,
soprattutto, la velocità, così come l'agonismo, l'orgoglio, la cattiveria. Adesso
in classifica Juventus, Napoli e Milan sono appaiate con la Lazio in agguato se
dovesse vincere il recupero e l’Atalanta che cerca la fuga decisiva. E' vero
che rispetto alla Juventus vulnerabile di un mese fa, questa è un po' più
quadrata in fase difensiva (prende gol su rigore, così come a Bergamo aveva
preso gol per un rimpallo), ma non basta aver avvitato qualche bullone dietro,
se davanti è tutto così sgangherato. Mancano i fuoriclasse. Ronaldo infila
un'altra prestazione indegna della sua carriera, del suo nome e del suo modo di
intendere il calcio. Svogliato. Non si vede quasi mai e quando appare non
combina niente di pericoloso, sbaglia perfino un gol di testa che in altri
tempi avrebbe fatto bendato e con le mani legate dietro la schiena. Dybala si
perde nella foresta viola allestita sulla trequarti, spaurito, inerte, buono
solo per il palleggio. Si salva il solito Cuadrado, solito in tutti i sensi:
perché continua a giocare bene e continua a giocare solo lui. Tutto il gioco
passa da lì, dalla sua creatività che si fa, inevitabilmente, imbuto e strozza
almeno la metà delle manovre juventine, perché raddoppiato con facilità dai
viola. “I lividi….” fanno quello che dovevano fare: si difendono e ripartono,
portando a casa un pari importante. La Juventus invece disperde ancora punti
con una squadra che lotta per non retrocedere, con i due di Firenze sono 14
quelli sprecati. Sommati ai 66 conquistati farebbero 80, uno in più dell'Inter.
Il primo tempo della Juventus è disarmante a tratti indegno della maglia che i
calciatori indossano. Non è una questione tattica (sulla quale ci sarebbe
comunque da discutere) e nemmeno tecnica (nonostante i singoli commettano una
lunga serie di errori), mancano l'anima, le idee, la voglia di lottare, la
consapevolezza che in gioco c'è qualcosa di molto importante. E' questo è
sconcertante, perché una squadra così passiva manda segnali inquietanti per il
cruciale finale di stagione. Ci attendo adesso 5 finali di qui alla fine, sei
con quella vera di Coppa Italia. La Juve, quella vera, queste sei partite le
vincerebbe a mani basse. Torniamo alla partita che ha visto spesso i tentativi
di attacco della Juventus impantanarsi nella ragnatela viola bene impostata dal
loro tecnico. E le ripartenze della Fiorentina fanno male alla Juventus, che
passa la parte centrale del primo tempo a subire, schiacciata in area e anche
fortunata in un paio di circostanze. Poi la Fiorentina trova il gol poco dopo: su
una palla alta saltano l’ex Caceres e Rabiot, il francese colpisce di testa ma
con il braccio alto tocca il pallone. Il Var decreta il rigore, che viene
trasformato con un irriverente cucchiaio. La ripresa inizia, come contro il
Parma mercoledì, con una reazione violenta della Juventus. Alvaro Morata, che prende il posto di uno spento Dybala, confeziona un capolavoro dalla destra,
rientrando sul mancino e scagliando una parabola che si infila a giro beffando il
portiere viola. Da quel momento la Juventus preme e cerca la vittoria, ma
nonostante un'apprezzabile volontà (quella assente nel primo tempo) non riesce
ad andare oltre il gol di Morata. Per conquistare un posto nella prossima
Champions servirà sacrificio e sudore quello chiesto idealmente dai soci del
Club alla squadra, nelle chat di whatsapp, dove dopo il normalissimo sfogo per
un'altra occasione sprecata è subentrata come sempre la voglia di sostenere la
squadra, contro ogni situazione negativa. Saremo, come affermato da molti, gli
ultimi a mollare. Saremo quelli che ci crederanno sempre sino all’ultimo respiro.
I conti si faranno alla fine. Giornate, queste che precedono la trasferta di
Udine, animate dalle tantissime news che si susseguono sia sul futuro
dirigenziale e societario della nostra Juve sia di mercato dove viene dato per
certo il ritorno di ALLEGRI sulla nostra panchina. Testa al campo. VINCERE e VINCEREMO. Purtroppo la Puglia anche per la
prossima settimana resterà di colore arancione. Questo non ci permetterà ancora
di poter riaprire la sede del Club per la visione delle partite. Ma siamo certi
che ci ritroveremo prima della fine di questa stagione.
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LA JUVE SI RILANCIA |
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La Juve batte il Parma per 3-1 allo Stadium rilanciandosi
nella corsa Champions. Ma non è il caso di eccedere in trionfalismi o giudizi
esagerati, ma non conviene neanche omettere le cose buone, i meriti e i piccoli
passi avanti di una Juventus almeno consolante. A modo suo, naturalmente come
spesso accaduto in questa stagione: senza incantare, ma sovrapponendo un primo
tempo così così a un secondo in evidente crescendo. La Juve può mettere a
bilancio tre gol (ok, era il Parma, la penultima forza del campionato) e una
buona dose di entusiasmo. Bergamo è passata con tutto il suo carico di sventure
e la vittoria certifica per la Juve il terzo posto ritrovato, grazie ai passi
falsi di Milan e Atalanta. I rossoneri sono avanti di 1 punto e con lo scontro
diretto del 9 maggio da giocarsi allo Stadium, pensare positivo, insomma, si
può. Ma bisognerà da ora in poi guardarsi sempre alle spalle. Napoli e Lazio
non mollano. Siamo in 5 per soli tre posti disponibili. Ci sarà da lottare e
soffrire. Quella contro il Parma è stata anche la notte degli eroi che non ti
aspetti, del capitano juventino del futuro e del terzino perennemente accostato
al mercato in uscita, riuniti sotto l'ombrello del gol. Alex Sandro e Matthijs De Ligt, per una volta, hanno sopperito alle
difficoltà degli attaccanti: il brasiliano non aveva mai segnato una doppietta
in bianconero, l'olandese cercava il primo gol stagionale, magari come solo lui
sa fare, su azione d'angolo, da califfo aggiunto ai sovrani della prima linea.
Ecco, è andata proprio così: il brasiliano, nell’unica partita buona di questa
stagione, a cavallo tra il gong del primo e l'avvio del secondo tempo, ha
stampato due montanti in faccia al portiere dei parmigiani. La Juve, dopo un
avvio sotto tono e senza mordente, man mano ha preso campo e il risultato è
sembrato la logica conseguenza di un divario sempre più chiaro. Alex Sandro,
come detto, con la sua doppietta ha rimontato la punizione vincente del Parma,
disegnata sopra la barriera dove Cristiano Ronaldo inspiegabilmente si copriva
il volto e non saltava per opporsi alla traiettoria. Buffon neppure si muoveva:
1-0 e obbligo di rimonta per i bianconeri. L'1-1 arrivava prima dell'intervallo
(schiaffo di sinistro di Alex Sandro su tocco di De Ligt in seguito ad angolo
calciato da Cuadrado), mentre il 2-1 a inizio ripresa si concretizzava grazie a
un colpo di testa del brasiliano a zero metri dalla porta emiliana. La costante?
Il cross di Cuadrado, naturalmente, e con velo involontario di Dybala ad
agevolare il tap in del compagno. Il 3-1 portava la firma di De Ligt su corner
di... Cuadrado (e chi se non il colombiano? che stagione la sua). In coda a una
serata tranquilla, Pirlo porta a casa la prestazione in crescita di Paulo
Dybala, che ha alzato il minutaggio (84 minuti, poi il cambio con Morata) e
almeno in un paio di occasioni ha sfiorato la rete, la solita vivacità
dell'insostituibile Cuadrado (alto a destra, l'ex Chelsea va sempre più a
nozze), la voglia generale di riprendere la caccia al posto Champions
nonostante l'assenza dell'uomo più determinante di tutti: Chiesa, mascherato e
sorridente in panchina. Poche tracce di Cristiano Ronaldo, al rientro dopo il
pit stop di Bergamo: CR7 ha toccato tanti palloni, ha tirato in porta, ha
provato e riprovato, ma neanche di carambola (e in fuorigioco) l'ha messa in
buca, malgrado Dybala abbia fatto di tutto per combinare con lui. E nel
recupero è stato anche ammonito. Pirlo ha messo dentro un po' tutti in corso
d'opera, da Kulusevski a Rabiot, passando per Ramsey e pure Bernardeschi appena
guarito dal Covid. Ma le difficoltà non sono mancate: occhio, per esempio, al
salvataggio di Arthur su Grassi per un 2-2 solo potenziale, ma che rischio
enorme. Già, davanti a Buffon si continua a ballare un po'. Nelle chat del Club invece, si è
ritrovata una certa calma e tranquillità dopo il vortice delle notizie di
questi ultimi giorni abbastanza frenetici per via della SuperLeague, prima
nata, poi abortita dopo poche ore. Ci siamo ridati come sempre forza, alla
vigilia di un altra trasferta per noi tutti molto sentita come quella di
Firenze. Diverse le foto ed i video inseriti nelle chat, inerenti le tante
trasferte fatte a Firenze nel corso degli anni. Quanto avremmo voluto esserci
anche noi al fianco della squadra in un momento così delicato. Si è anche
sperato in una riapertura del Club qualora la Puglia fosse diventata di colore
giallo, ma invece siamo passati ad arancione. Si spera adesso nella prossima
settimana di ottenere il via libera, che potrebbe regalarci la possibilità di
ritrovarci al Club per la partita contro il Milan seppur solo per assistere al
primo tempo, qualora questo assurdo coprifuoco resti ancora in piedi per le ore
22,00. Vedremo. Noi come sempre ci faremo trovare pronti a qualsiasi evenienza,
per riaprire le porte della nostra sede a tutti i nostri soci, seppur in
maniera molto limitata e ridotta. Ma sarà pur sempre un inizio dopo ben 6 mesi
di chiusura forzata. Nella Jofc League
il gioco dei pronostici si va oramai sempre più consolidando il nostro
secondo posto alle spalle del Club di Milano che viaggia spedito verso la
vittoria finale. Resta per noi la grandissima soddisfazione di aver partecipato
in grande numero, di aver mantenuto la vetta per quasi tre mesi e soprattutto
di esserci divertiti tutti.
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LA SFORTUNA CI PERSEGUITA ANCHE A BERGAMO |
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La sfortuna si accanisce ancora
una volta con la Juventus, punita a tre minuti dalla fine da una beffarda
deviazione di Alex Sandro che mette nella sua porta un tiro di Malinovskiy
destinato a una zona della porta controllata da Szczesny. Assurdo. 1-0 il finale a Bergamo. Ne stiamo
vedendo di tutti i colori in questa stagione. Ma dopo la sfiga patita nella gara
di Champions contro il Porto oramai non ci meraviglia più nulla. Privata di
Ronaldo alla vigilia, di Danilo all'ultimo momento (andato in panchina ha
comunque giocato gli ultimi venti minuti), di Chiesa a metà del secondo tempo
(infortunio muscolare), la Juventus perde una partita fondamentalmente per la
conquista della qualificazione alla prossima Champions League, pur combattendo
fino alla fine e soprattutto limitando i bergamaschi nel loro solito gioco
fatto di pressing a tutto campo. L'Atalanta ha visto però premiata la sua
organizzazione, con la quale ha mantenuto il controllo della partita anche
quando la Juventus sembrava prevalere. Nel primo tempo, la Juventus inizia con
un piglio agonistico convincente, aggredisce e viene tradita dalla mancanza di
precisione dei suoi uomini sotto porta, mentre l'Atalanta emerge solo nella
parte centrale, poi niente più. I bianconeri, da parte loro, hanno una grande
chance al 34' con Morata, certamente non nella sua partita migliore, troppo
spesso anticipato e mai veramente incisivo. Assurdo non aver messo dentro un
pallone dopo aver messo a sedere il portiere atalantino. Nella ripresa
l'Atalanta prevale, per quanto la Juventus finché c'è Chiesa in campo, riesce a
costruire ripartenze che fanno sperare Pirlo. Poi inizia a farsi sentire la
stanchezza e l'Atalanta ha certamente più qualità in panchina di quanta ne
abbia la Juventus, che deve togliere un Dybala positivo, ma non certo
determinante e Chiesa, ancora una volta il più vivace dei bianconeri. Pirlo,
però, ha solo Kulusevski e Arthur (non si capisce perché negli ultimi minuti
non venga data fiducia a Felix Correia, il giovane talento dell'Under 23),
entrambi deludenti nel loro impatto sulla partita. Ma, nonostante tutto, al 87'
quando Malinovskiy scaglia il tiro deviato da Alex Sandro, il pareggio appare
come il risultato più giusto. Ma la sfortuna si è unita ai problemi di questa
Juventus, protagonista di una stagione negativa nella quale non è mai riuscita
a dare continuità ai risultati positivi e che adesso mette a rischio la
qualificazione in Champions League. Non entrare nella maggiore competizione
potrebbe rimettere in discussione la riconferma di Pirlo. Tra i tanti rimpianti
di questa stagione, la sconfitta di Bergamo non è il peggiore, ma è quello che
può fare più male. Si parlerà dell'assenza di Ronaldo come decisiva per la
Juventus. E sicuramente con CR7 in campo, la Juventus avrebbe potuto gestire
diversamente la partita (tenendosi Dybala per gli ultimi venti minuti) e
avrebbe avuto il più forte dei suoi attaccanti in avanti, per cercare di
concretizzare quanto di buono fatto in fase di costruzione offensiva. Ma
restano negli occhi i tanti, troppi passaggi sbagliati che hanno frenato le
ripartenze della Juventus; un Dybala, che dovrebbe comunque essere il secondo
giocatore più forte dei bianconeri, che non inventa niente che resti impresso
nella memoria; un Alex Sandro sempre più impresentabile; la mancanza di
soluzioni offensive che non includano una giocata di Cuadrado. Con CR7 sarebbe
stata un'altra partita, ma sarebbe bastato che un paio di questo fattori avesse
inciso in positivo invece che in negativo e la Juventus, forse, avrebbe potuto
vincere la partita o comunque non perderla.
SUPER LEAGUE….PRIMA PARTITA, POI ABORTITA!
Nella serata di domenica è
venuta fuori a sorpresa la notizia bomba della creazione di un nuovo torneo per
Club da parte di 12 tra le più importanti società d’Europa tra le quali la
nostra JUVENTUS capeggiata da Andrea Agnelli che a seguito di questa notizia si
dimette ovviamente dall’ECA. Sembrava cosa fatta con lo scacco matto senza
precedenti all’UEFA, quella sorta di organizzazione delinquenziale che gestisce
il mondo del calcio assieme alla FIFA…. ma invece a distanza di soli due giorni
arrivano le prime defezioni da parte dei Club fondatori, in pratica tutte le
sei squadre inglesi (English Animal) che man mano si defilano in maniera poco
dignitosa e soprattutto dimostrando di essere società poco affidabili ed in
mano a personaggi che evidentemente si sono lasciati “corrompere” dal Sig. Ceferin
(che sembra più il nome di un farmaco e che percepisce in autonomia uno
stipendio vergognoso per quello che poi effettivamente fa….). E’ intervenuta,
intromettendosi, anche la politica di mezzo mondo (assurdo….), non si è parlato
più dei problemi dettati dalla pandemia con Ceferin, sempre quello squallido
personaggio che presiede la UEFA, a minacciare tutto e tutti in stile MAFIOSO
come nelle abitudini della UEFA. Si è detto di tutto di più ma tanti hanno
perso l’occasione per zittirsi su di un problema serio che riguarda il mondo
del calcio il quale senza una seria ristrutturazione e programmazione vedrà il
movimento sgonfiarsi sempre più. Poi si sono messi di mezzo i media che hanno
aizzato il tifo anche delle categorie più sconosciute ai più….al grido “il
calcio è del popolo…..” Ma perché cosa sarebbe cambiato per loro? Chi avrebbe
affermato il contrario? Nessuno…ribadiamo nessuno avrebbe tolto la possibilità
al Benevento di turno di sfidare in Serie A la Juventus come l’Inter o il
Milan. Riteniamo squallide certe affermazioni fatte come sempre sulla nostra
Società come se fossimo gli unici a volere questa riorganizzazione della
maggiore competizione europea per Club che prevedeva fino a 15 club fondatori e
5 squadre a rotazione annuale su invito dei fondatori. In pratica un torneo che
avrebbe di fatto eliminato la Champions della quale nessuno si scandalizzò
quando andò a sostituire la vecchia COPPA DEI CAMPIONI permettendo la
partecipazione alle seconde, terze e anche quarte classificate di molte
nazioni. Non sappiamo se questa possibilità sia completamente decaduta. Al
momento sembrerebbe di si dopo le ulteriori defezioni arrivate, comprese quelle
di Inter e Milan le altre due società italiane che fortemente volevano questa
possibilità che le avrebbe viste sempre qualificate alla maggiore competizione
per club in Europa a prescindere dai risultati nel campionato italiano che non
avrebbe avuto nessun tipo di problema come invece bugiardamente è stato affermato
da certa stampa venduta. Ma si a tutti i tifosi piacciono i campionati dove in
era Covid si falsificano i tamponi pur di far giocare quello o quell’altro
calciatore, dove non si pagano gli stipendi o gli acquisti fatti o peggio
ancora le utenze dei centri sportivi, oppure dove contrariamente ad un
regolamento si da la possibilità agli amici nelle ASL di far rimandare delle
partite. Evviva il Calcio moderno, evviva il calcio del popolo, evviva tutti
coloro che si sono indignati. Poi l’importante è che nessuno si lamenti in
seguito. Uomini avvisati, mezzi salvati. Noi nel frattempo dopo questa storia
ne usciamo ancora più incazzati di prima, ancora più determinati nello schifare
tutto e tutti. Avete voluto la
guerra…..???? Ve la faremo. Tempo al tempo. Non avremo più pietà di niente
e di nessuno. Nelle chat del Club ovviamente l’argomento principale è stato
proprio questo negli ultimi tre giorni, con la sconfitta di Bergamo passata nel
dimenticatoio. Metà dei nostri soci era d’accordo nella creazione di questo
nuovo torneo, l’altra metà no o forse avrebbe preferito altre tempistiche o
comprendere meglio il tutto aspettando, prima di dare un giudizio definitivo.
Forse sono stati sbagliati i tempi o non calcolate tutte le dinamiche da parte
di Agnelli e Perez del Real Madrid tra i principali artefici del nuovo torneo,
o meglio ancora non sono stati valutati determinati aspetti poi rivelatisi
fondamentali per lo stop immediato al progetto. Siamo certi che la figura di
merda l’abbiano fatta principalmente quei club che prima erano concordi per poi
battere in ritirata chiedendo scusa. Scusa di che? Trattasi di società private
che non devono dare conto a nessuno. Fate dapprima pace con il vostro cervello
poi forse si potranno affrontare certi ragionamenti. Piuttosto quello che
sentiamo di dire a tutti è questo: invece di indignarsi per la nascita di una
nuova competizione che avrebbe tolto di mezzo certi personaggi è data nuova
linfa economica a tutto il sistema calcio, i più dovrebbero preoccuparsi di far
si che il calcio sia davvero del popolo. Ed invece in Italia prima della
pandemia gli stadi con i settori ospiti fatiscenti a 70/80 euro quando arrivava
la JUVENTUS andavano bene???? Li il calcio era o non era del popolo? Che si
abbassino i prezzi, che sia dia a tutti la possibilità di seguire la propria
squadra del cuore e soprattutto che si riformi tutta la maggiore competizione
per Club tale da poter prevedere benefici a pioggia per tutte le società anche
le c.d. minori che continueranno a far splendere le loro simpatiche storie di
provincia. Ma il calcio è cambiato come lo era già cambiato negli anni novanta
e negli anni duemila. Tutto cambia, il tempo passa, anche a noi piacerebbe
rivivere il calcio degli anni ottanta ma sappiamo che non è più possibile. Si
diceva un tempo NO ALLA TESSERA…NO ALLE PAY TV….VERO? Poi tutti ci siamo
adeguati ed anche troppo abituati. Vero o non vero? Facciamoci tutti una
profonda riflessione, poi chiediamo tutti scusa!
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LA JUVE BATTE IL GENOA ED AUMENTA I RIMPIANTI |
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Dopo la vittoria sul Napoli, arriva anche quella per 3-1 sul
Genoa ad aumentare i rimpianti su quello che poteva essere ma che
per colpe nostre non è stato. Se tutte le partite con le piccole fossero state
affrontate con questa cinica determinazione, con la ferocia agonistica che
spaventa l'avversario, privandolo di quelle velleità in grado di trasformarsi
in coraggio con il passare dei minuti quasi sicuramente non sarebbero stati
dodici i punti di ritardo dalla vetta. Punti, alcuni, persi sciaguratamente
proprio con le squadre della seconda parte della classifica, tutti evitabili se
lo spirito fosse stato quello con cui la Juventus ha iniziato la partita contro
il Genoa. E, per quanto fastidiosa, la riflessione può incoraggiare i dirigenti
bianconeri nella loro intenzione di riconfermare Andrea Pirlo. L'esperienza di
quest'anno può dare frutti nel prossimo, quando la Juventus potrebbe evitare
certi errori di atteggiamento nell'affrontare gli impegni teoricamente più
semplici. Ma, al di là della filosofia,
resta una vittoria molto concreta per la squadra di Pirlo: tre punti per
difendere la terza posizione in classifica, dagli arrembaggi soprattutto del
Napoli e cercare la continuità sempre sfuggita nel corso di questa stagione. E'
una Juventus solida e convincente, che fa preoccupare Pirlo solo nella parte
iniziale del secondo tempo (uno dei classici più preoccupanti dell'intera
annata), quando stacca la spina, prende il gol e rischia grosso per l'occasione
sciupata incredibilmente dall’ex Pjaca e dà l'impressione di aver perso il filo
del discorso, così brillantemente impostato nel primo tempo. Ma è questione di
un quarto d'ora e la Juventus si ritrova, si ricompatta, crea due occasioni da
gol (una in cui Ronaldo sfiora il gol, un'altra sprecata da Chiesa che rovina
un contropiede magnifico) e poi al 70' trova
il terzo golcon Weston McKennie, entrato al posto di un buon Kulusevski. Gli altri due gol proprio di Kulusevski e
Morata, due gioielli che impreziosiscono un bel primo tempo. Lo svedese
segna al 4' con un tiro splendidamente calibrato da dentro l'area, dopo uno
slalom del solito Cuadrado. Uomo assist Juan Cuadrado in questa stagione, forse
il più indispensabile dei bianconeri. Morata, invece, la butta dentro al 22',
al termine di un travolgente contropiede di Chiesa: l'azzurro spara il suo
diagonale, Perin respinge, Ronaldo da posizione difficile cerca il tap-in ma la
manda incredibilmente sul palo e, a quel punto, arriva Morata da dietro e
calcia sicuro all'angolo destro. Nel
finale, dopo il 3-1 di McKennie, la partita si fa perfino divertente,
trasformandosi in una gara per far segnare Ronaldo, spento nella prima parte
della gara, più operativo nella ripresa. Non ci riescono, i bianconeri, ma
stazionano in modo costante nella trequarti genoana, senza correre rischi. Il
che non fa contento Ronaldo, che lascia il campo irritato, ma di sicuro fa
felice Pirlo, che nelle ultime due partite sta trovando qualcosa che assomiglia
almeno un po' alla sua idea di squadra. Anche noi tifosi nelle chat del Club
abbiamo gioito per quest’altra vittoria fondamentale in chiave piazzamento
Champions ma allo stesso tempo è stata una vittoria che ha aumentato i
rimpianti per una stagione buttata letteralmente al vento. Tanti “i se e i
ma” nei dialoghi dei nostri soci ma come
sempre discorsi fatti con grande passione e soprattutto in maniera del tutto
costruttiva nella speranza di poter sin dall’anno prossimo poter tornare a dire
la nostra sia in Italia che in Europa. Settimana trascorsa con tante news di
calcio mercato che iniziano a far sognare noi tifosi e soprattutto con la
notizia da parte del Governo che potrebbe darci, seppur in maniera ridotta e
limitata, la possibilità di poter tornare ad assistere alle ultime partite,
finale di coppa Italia compresa e forse ritrovarci in qualche luogo per
guardare in compagnia la nostra grande JUVE (difficile che si possa tornare per
il momento al Club). Nella JOFC LEAGUE,
il divertente gioco dei pronostici, il nostro Club ha ulteriormente consolidato
il secondo posto alle spalle del Club di Milano sempre più primo.
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BATTUTA LA RAPPRESENTATIVA DELLA ASL NAPOLI! IL NOSTRO CLUB AL 4° POSTO NEL MONDO. |
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Due le domande che ci sorgono
spontanee: la prima, “ma se la
Juventus avesse giocato sempre con questo spirito dove saremmo ora?”,
la seconda, “ma non era meglio per loro
perderla a tavolino?”. Purgati per l’ennesima volta dopo la vittoria in
finale di Supercoppa a gennaio. 2-1 il
risultato finale con reti spettacolari di Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala
finalmente tornato a disposizione ed immediatamente al gol. Lasciamo da
parte la tattica, gli schemi o le scelte per concentrare l'analisi
sull'atteggiamento agonistico del gruppo bianconero, sul modo con cui tutti i
giocatori hanno corso, sulla generosità con la quale si sono aiutati
reciprocamente, giocando finalmente di squadra, sulla concentrazione con la
quale hanno subito la reazione del Napoli. Considerato che 13 punti sono stati persi con
squadre che lottano per la retrocessione, sarebbe forse bastato lo spirito
messo in campo contro il Napoli e la Juventus sarebbe
ancora lì a giocarsi lo scudetto con
le MERDE DI MILANO. Che sia chiaro
non lo stanno vincendo loro ma glielo stiamo regalando noi. Hanno un gioco di
merda ed allenati da un bastardo che sputa nel piatto dove ha sempre mangiato.
INFAME! Ma torniamo a noi senza dare troppa importanza a chi non la merita….. ci
viene un altro interrogativo, ma se Dybala fosse stato disponibile almeno nella
metà delle partite disputate finora, dove saremmo adesso? Lasciamo
ancora perdere tattica, schemi e idee per concentrare l'analisi sulla rinuncia
al fuoriclasse che ha finito per essere taciuta e data per scontata.
Sparpagliando dieci gol di Dybala nelle partite fin qui giocate dalla Juventus
forse ci sarebbero una manciata di punti in più in classifica. La Juventus batte
il Napoli in modo netto, superando l'agguerrita squadra di un vero uomo ed avversario come Rino Gattuso in tutto,
controllando la partita e soffrendo solo un po' nel finale dopo il rigore
di Insigne. E in questo modo la
Juventus mette in sicurezza probabilmente il posto in Champions, per quanto
dovrà continuare esattamente con questo spirito per non rischiare oltre. Ma
questa è stata la partita dei rimpianti e delle riflessioni su quello che
poteva essere e non è stato. In questa stagione la cosa più importante per il
club bianconero sarà non buttare il bambino con l'acqua sporca quando si dovrà
tirare le somme. Una cosa è certa: se la società era convinta di confermare
Pirlo prima di Juventus-Napoli, dopo la gara dovrebbe avere ancora maggiori sicurezze.
Non fosse altro che con Sarri, seppur vincenti a fine stagione, non ricordiamo
così tante belle partite come avvenuto paradossalmente con Pirlo. Restiamo
dell’idea che bisogna continuare su questa strada. Poi non dimentichiamocelo
mai: se portiamo a casa anche la COPPA ITALIA sarà un'altra stagione vincente
non fosse altro che in semifinale abbiamo sbattuto fuori le checche isteriche
della sponda milanese sbagliata. La
partita contro la RAPPRESENTATIVA DELLA ASL, inizia a ritmi molto alti.
Merito per lo più della Juventus, che aggredisce il Napoli in modo sistematico,
ma anche la squadra di Gattuso esprime un'intensità notevole. Così in tre
minuti Ronaldo si mangia un gol pazzesco sciupando un cross perfetto di Danilo
ed i partenopei mandano al secondo anello della Nord un buon pallone dal centro
dell'area. La Juventus corre ed è chiaramente a suo agio nel potersi
distendersi, così arriva anche il gol. Spettacolare doppio dribbling di Chiesa che lascia su posto
due giocatori, testa alta e cross basso per il portoghese che dal centro dell'area,
con il destro, batte il portiere campano. Azione magistrale e vantaggio
meritato quando scocca il 13°. E a quel punto la Juventus abbassa leggermente
il ritmo e subisce il Napoli, per quanto l'organizzazione difensiva pare più
compatta e non si registra particolare sofferenza per i bianconeri. Anche
perché Buffon al 25' è lucidissimo
in uscita, facendo capire che è in giornata. Al 34' primo episodio dubbio:
Chiesa sul fondo mette in mezzo il pallone, ma viene letteralmente falciato. E'
un rigore clamoroso, ma l'arbitro Mariani, altro mediocre come Abisso, non lo
vede e il Var non lo aiuta clamorosamente: errore gravissimo ed ennesimo
abbaglio a nostro sfavore. Ci sarebbe anche un rigore per i “pulcinella” ma ci
mancava che dopo il torto a sfavore andasse poi a decretarlo per loro. La
ripresa inizia con un Napoli molto determinato, subito una grande parata di
Buffon e la Juventus che, in contropiede, si rende pericolosa, ma sbaglia ben cinque
gol: Chiesa, Cuadrado, Morata che sciupa con un passaggio sbagliato un
contropiede micidiale, Ronaldo ben due volte. Il Napoli ha altre due grandi
occasioni ma arrivano altri due eccellenti interventi di Buffon (Numero Uno). Nel frattempo entra, tre mesi dopo l'ultima
volta aver messo piede in campo, Paulo Dybala la nostra Joya. E alla
prima vera occasione la mette subito dentro facendoci esplodere di gioia dalle
nostre case. E' il 73°: la Joya riceve quasi sul limite dell'area un pallone
difficile, lo controlla portandosela sul sinistro e la gira in rete. Esulta
tutta la squadra, pure Szczesny che lascia la panchina per abbracciare il
compagno. Il Napoli reagisce con ancora maggiore orgoglio. Gattuso ha buttato
dentro tutti i giocatori offensivi a sua disposizione. E alla fine riescono a
procurarsi un rigore: Chiellini ancora protagonista dopo il rigore causato
anche nella gara di ritorno a Napoli….si perché questa era la gara di
andata……..chissà qualcuno lo avesse dimenticato viste le stranezze e le falsità
di questo campionato farlocco. Il rigore viene trasformato rendendo thrilling
gli ultimi minuti soprattutto per noi tifosi a casa, ma la Juventus difende i
meritatissimi tre punti.
E’ stato bello vedere tutti i
nostri soci nelle chat calarsi immediatamente nella nuova realtà. Non è
scontato dopo anni di successi riuscire ad accettare nuovi traguardi
completamente ridimensionati rispetto alle abitudini. Ma questo è un segno di
grande passione e grande attaccamento ai colori bianconeri da parte di tutti.
L’esplosione di gioia alla rete di Dybala e al fischio finale sono un qualcosa
che ci ha davvero inorgoglito. Del resto il risultato comunicatoci dalla
Società proprio all’indomani della preziosa vittoria della nostra Juve spiega
tutta questa passione. Terminato come detto negli articoli precedenti il
tesseramento, con ben 609 iscritti, abbiamo
ricevuto la comunicazione che il nostro Club si è classificato al 4° posto nel
mondo per numero di soci, su circa 550 Club attivi. Un risultato pazzesco
accolto con grande entusiasmo da parte di tutti noi del Direttivo che per questo
Club diamo anima e cuore. Il miglior piazzamento di sempre mai ottenuto prima.
Ovviamente il grazie più grande va a tutti coloro che hanno sostenuto il Club e
la Juve in un anno così difficile. Non era per nulla scontato. Belle le parole
scritte nella mail inviataci dalla Società, su tutte ci ha colpito un passaggio
che qui vi riportiamo: “…al di là delle numeriche però, vi ringraziamo
sinceramente per il prezioso sforzo che a tutti i livelli avete profuso
nell’intento di mantenere alto l’entusiasmo tra i soci e sostenere la Società
con il vostro indispensabile contributo.” Anche nella JOFC LEAGUE il simpaticissimo gioco dei
pronostici continuiamo a dire la nostra con quasi 900 punti totalizzati nella
giornata del recupero. Milano ha oramai preso il largo ma noi continuiamo a
giocare e divertirci tra di noi. Arrivare secondi nel gioco è un'altra dimostrazione
di grande compattezza.
JUVENTUS CLUB ANDRIA: 4° CLUB AL
MONDO
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RONALDO SALVA LA JUVE NEL DERBY |
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La Juventus, dopo
l'assurda sconfitta casalinga contro il Benevento, era chiamata nel Derby
(partita importantissima per noi tifosi) a risolvere i suoi problemi che,
gravi, si sono riproposti anche nel derby. Ma è riuscita grazie al solito Cristiano
Ronaldo a salvare la pelle, con un pareggio che ha più valore psicologico
per come è stato raggiunto che per quello che significa in classifica, visto
che il Napoli ci ha raggiunti e mercoledì tra l'altro, si gioca con loro un
vero e proprio spareggio per la qualificazione in Champions League. Dopo il
Natale amaro grazie alla sconfitta contro la Fiorentina abbiamo vissuto anche
la Pasqua di riflessione ed interrogativi visto che il pareggio di Ronaldo non
può nascondere l'ennesimo gol regalato con un assist agli avversari
(l'imbarazzante azione che ha portato al 2-1 dei granata di merda), la lentezza
del giro palla che ha consentito al Torino di riorganizzarsi sempre molto bene
in difesa, una certa disfunzionalità dei centrocampisti incapaci di inserirsi
nelle maglie della difesa avversaria e nello stesso tempo di fornire palloni
giocabili alle punte. Si salva il solito ed encomiabile Federico Chiesa
che, al di là del gol, è di gran lunga quello che si cala maggiormente nello
spirito del derby, che lotta ed onora la maglia così come noi tifosi vorremmo
sempre e soprattutto nel derby. Purtroppo la prestazione generale non è così
distante da quella vista con il Benevento. La Juventus eppure aveva iniziato con l'atteggiamento giusto,
atteggiamento insomma da derby con la
concentrazione e l'agonismo che danno ai bianconeri i primi quindici minuti,
nei quali sfondano sulla sinistra, grazie al prevalere di Chiesa e Ronaldo. E'
proprio una penetrazione da quella parte che porta al gol del vantaggio
bianconero che lasciava pensare ad una ggiornata diversa. Dopo uno scambio al
limite dell'area con Morata, Chiesa penetra in area, anticipando i
calciatori granata, per poi fulminare il portiere sul primo palo. La rete
innesca però la reazione del Toro che, con maggiore ardore di quanto ne metta
la Juventus dopo il vantaggio, cerca il pareggio trovandolo quasi alla mezz'ora
con Szczesny che si lascia beffare da una
difettosa respinta. L'azione è però viziata da una rimessa laterale
invertita e Cuadrado giustamente se ne lamenta. Ma questi episodi se a nostro
sfavore ovviamente nessuno ne parla, nessuno ne da peso ma spesso e volentieri
incidono poi nel risultato finale. La Juve ricompare solo nel finale di primo
tempo, con un colpo di testa di Morata e con qualche buona iniziativa di
Cuadrado. La ripresa inizia con
l'ennesimo suicidio della Juventus. Un film già visto e rivisto soprattutto ad
Oporto.....con Kulusevski che gestisce disastrosamente un pallone offrendolo
con un vero e proprio lancio a Sanabria che si invola sulla trequarti, entra in
area e scocca un tiro non irresistibile sul primo palo. Il tentativo di parata
di Szczesny è impacciato e manda la palla in rete. Tutto questo è davvero
imbarazzante per la Juventus che impiega 13 secondi della ripresa per andare
sotto. Roba da non crederci. Scarsa concentrazione, scarso attaccamento alla
maglia. Questo proprio non lo sopportiamo. Si può perdere, ma lo ssi deve fare
sempre con dignità. Il tentativo di rimettersi in partita dei bianconeri è solo
volenteroso. Chiesa combatte, Cuadrado spinge, ma il Toro si ritrova a giocare
il derby che avrebbe voluto.....con la Juve che riesce a penetrare solo in
qualche contropiede. L'ingresso di Bernardeschi e Ramsey regala un minimo di
vivacità in più e la farraginosa, ma continua pressione juventina trova la rete
del pareggio. Bermardeschi da sinistra per Chiellini che da centro area manda
verso la porta, dove c’è Cristiano Ronaldo a correggere in rete. Gol
convalidato con il Var che per fortuna verifica la posizione regolare del
bianconero, tenuto in gioco da Ansaldi. Nel finale paradossalmente la Juve
avrebbe potuto portare a casa la vittoria se il tiro di Bentancur fosse finito
dentro ma Sirigu con uno scatto felino ha evitato la solita beffa finale dei
granata che anzi hanno sfiorato in chiusura su punizione la rete della vittoria
(gran parata questa volta di Szczesny che riscatta una partita sotto tono). Un
punto che serve più al Toro che a noi. Adesso la qualificazione alla prossima
Champions resta l'obiettivo primario. Dopo nove anni di certezze adesso torna
ad essere in discussione anche la partecipazione alla Champions che andrà
conquistata lottando con Atalanta, Milan, Napoli e Lazio. In cinque per soli
tre posti. Più arretrata la Roma. Mercoledì occasione ghiotta per la nostra
JUVE per riportarsi ad un passo dalla seconda posizione ma soprattutto per
mettere le cose in chiaro nella lotta per l'Europa che conta. Una sorta di
spareggio anticipato contro una squadra che arriva a Torino con un ritardo di
oltre sei mesi. Solo in Italia poteva accadere una cosa simile. Semplicemente
assurdo. Noi abbiamo giocato in diverse partite con tante defezioni per Covid
ma siamo sempre scesi in campo. Altrove si permette di tutto e di più. Ne prendiamo
atto per poter dare le giuste risposte a tempo debito a chi penserà di aver
conquistato chissà cosa. Oramai siamo sempre più convinti che abbiano deciso a
tavolino che la JUVENTUS non doveva più vincere. Ci abbiamo messo del nostro ma
resta il fatto che tante cose lasciano pensare.....Da parte nostra possiamo
solo aggiungere che dopo 9 anni di immense godurie ci sta trascorrere un anno
così. Quindi testa bassa e pedalare verso l'obiettivo qualificazione alla
prossima Champions che risulterà fondamentale per una riprogramamzione del
tutto nella prossima estate. Come Club restiamo sempre uniti e compatti, del
resto lo abbiamo dimostrato in una stagione così tremendamente difficile
riuscendo a mettere assieme ben 609 iscrizioni. Non sarà un anno così e così
a farci venire meno la passione che anzi in questi momenti diventa sempre più
grande. Lo si intuisce dal clima nelle nostre chat che nonostante la
delusione per i risultati della Juve, si riesce a mantenere un clima sempre
goliardico e combattivo come la storia di questo grande JUVENTUS CLUB ANDRIA. Nel
gioco della JOFC LEAGUE invece il Club di Milano ha preso il largo. Noi
continueremo come sempre fatto a giocare e pronosticare. Ci siamo divertiti ed
abbiamo come sempre, tenuto alto l'onore ed il nome del nostro Club a livello
mondiale. Il secondo posto mal che vada e salvo clamorosi ribaltamenti dovrebbe
essere nostro. Quello che più manca oggi giorno per noi è la riapertura della
nostra sede sociale che ci permetterebbe di poter stare tutti assieme ad
assistere a questo rush finale in campionato. Peccato non poterlo ancora fare
ma sappiamo che appena i decreti lo consentiranno noi saremo tutti li al nostro
posto a sostenere nel bene e soprattutto nel male la nostra grande JUVE!
Buona Pasqua e Pasquetta
trascorsa a tutti Voi cari soci ed amici del nostro Club.
JUVENTUS CLUB ANDRIA,
LOTTIAMO DA SEMPRE E NON MOLLIAMO MAI!
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CLAMOROSA SCONFITTA. 609 SOCI IL DATO FINALE DEL CLUB |
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Dovevamo vincerle tutte di qui alla fine o almeno provarci per tentare
la scalata alla classifica, ma che si iniziasse questo ciclo con una sconfitta
che ha del clamoroso, per giunta allo Stadium e contro il Benevento, questo
proprio non lo avevamo preventivato. Soprattutto dopo una cocente e precoce
eliminazione dalla Champions. Altro che vincerle tutte, il problema della
Juventus di Pirlo se dovesse ripetere prestazioni come quella di questo
pomeriggio sarebbe quello di non perderne troppe e soprattutto cercare di
restare tra le prime quattro di questo campionato. Quella che doveva essere la
partita con cui iniziare la già difficile rimonta sull'Inter, sembra una
partita di fine stagione di una squadra che non ha più niente da chiedere e
pochissimo da dare. Superficialità e stanchezza producono imprecisione e
follie, poi prevale il nervosismo. Certo,
ci sarebbe un rigore clamoroso che l'arbitro Abisso (da abissare proprio….)
misteriosamente non concede, ma per quanto clamoroso, l'errore del
direttore di gara finisce per essere un dettaglio di cronaca di fronte alla
prestazione terrificante della squadra di Pirlo. L'inizio della Juventus è davvero
terribile: una serie di errori tecnici, una costruzione faticosissima e un
atteggiamento tra lo svogliato e l'assopito. Corriamo pure qualche rischio e
sbagliamo tre occasioni abbastanza nitide con Morata, Danilo e Ronaldo. Solo
nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo la squadra di Pirlo riesce ad alzare
il ritmo, che non diventa comunque serrato ma solo leggermente più andante.
Restano in compenso le imprecisioni e la costruzione che va a otturarsi
nell'ingorgo centrale creato dal Benevento. E' evidente che i sanniti abbiano
studiato con attenzione la partita della Juventus contro il Porto e ne abbiano
tratto, qua e là, ispirazione per creare difficoltà ai bianconeri che,
effettivamente, si ingolfano sulla trequarti, incapaci di trovare spazi. Anche
perché non ci sono movimenti senza palla e tutto procede in modo che il
Benevento possa riorganizzarsi con un certo agio. Anche i singoli bianconeri
sono spenti. Ronaldo non è connesso. Morata sembra quasi disinteressato della
partita. Chiesa entra in partita solo dopo mezzora (ma resta poi uno dei
migliori forse l’unico). Kulusevski è spaesato ed impreciso. Arthur meno ispirato
del solito. Rabiot come sempre imbambolato. Pure Szczesny pare mancare di
reattività nelle situazioni in cui è chiamato a collaborare dai suoi stessi
compagni. Così anche nella ripresa, nonostante si colga un briciolo di buona
volontà collettiva, la Juventus va incredibilmente in svantaggio. Arthur gestisce una ripartenza in modo
demenziale e da dilettanti, con un passaggio a tagliare la sua area: la
palla, che nelle intenzioni del brasiliano avrebbe dovuto raggiungere Danilo
dall'altra parte del campo (assurdo…..), viene intercettato dall’attaccante del
Benevento che si ritrova solo davanti a Szczesny e lo fulmina a venti minuti
più recupero dal termine. La reazione della Juventus non è proprio violenta, ma
la squadra si porta subito nella metà campo avversaria. E dopo due minuti c'è
un rigore piuttosto clamoroso: un calciatore sannita impedisce a Chiesa di
avanzare in area cadendogli addosso. L'arbitro Abisso non lo concede e non va
neppure a rivedere l'azione al Var (che invece gli era servito per correggere
un altro sciagurato errore commesso nel primo tempo quando stava per concede un
rigore inesistente alla Juve avendo confuso un fallo di mano con un tocco di
spalla). La Juventus perde i nervi e da quel momento assedia il Benevento in
modo isterico ed improduttivo. Tremenda
mazzata per tutto il nostro ambiente. Forse più pesante di quella patita contro
il Porto. Inaccettabile l’atteggiamento di tutta la squadra che avrebbe dovuto
disputare la gara con il sangue agli occhi soprattutto perché avevano avuto
finalmente una settimana intera per preparare la partita. Ed invece nulla
di nulla alla vigilia della sosta del campionato che ci vedrà alla ripresa in
campo nel derby contro il TORO dove tutti si giocano la loro fetta di
credibilità. Perdere il derby sarebbe
una sciagura immensa. Adesso testa bassa e pedalare. Non ci sentiamo di
colpevolizzare oltre modo una squadra che seppur con molti interpreti diversi
ci ha regalato un mondo di soddisfazioni in questi 9 anni. Adesso ci basterebbe
conquistare un piazzamento nella prossima Champions e soprattutto CONQUISTARE LA COPPA ITALIA che ci
permetterebbe per il decimo anno consecutivo di trionfare. La vigilia del derby
non è stata assolutamente delle migliori. Tra altri due casi Covid: Demiral e
Bonucci e la cena (altro che feste e festini….) oltre l’orario che ha visto
coinvolti Arthur, Mc Kennie e Dybala. Come sempre sciacallaggio mediatico da
parte della stampa con la JUVENTUS che ha sospeso i tre, speriamo solo per
questa partita. Che abbiano sbagliato va bene….ma che debbano essere messi alla
croce no! Nelle chat del Club la sconfitta contro il Benevento, dopo il normale
vortice di delusione nelle prime ore a seguire, è stata accolta con molta
maturità. Si sono analizzate le problematiche di questa stagione e soprattutto
si sono sviscerati i possibili scenari. Segno sempre evidente della grande
passione che anima tutti i nostri soci. Club
che miracolosamente ha visto superare la soglia delle 600 iscrizioni stagionali
raggiungendo la quota definitiva di ben 609 iscritti a questa maledetta
stagione. Una impennata di iscrizioni in questi ultimi giorni (ben 49) che
ci ha permesso di raggiungere un risultato che vale più di ogni altra cosa. L’aver
difeso la nostra sede sociale è stata la conquista più grande di questi 18 anni
di attività. Un grazie sentito va a
tutti coloro che hanno sostenuto lo JUVENTUS CLUB ANDRIA a prescindere dal
Covid, a prescindere dagli stadi chiusi, a prescindere dalla sede sociale
chiusa, a prescindere dai DPCM e dalle difficoltà del momento, a prescindere
dall’andamento della JUVE, a prescindere da tutto. Un atto d’amore che non
sarà mai dimenticato. Siamo una grande
famiglia non solo a parole ma soprattutto nei fatti. Continua ovviamente
anche la JOFC LEAGUE che ci vede
sempre secondi alle spalle del Club di Milano che dopo averci superato in
classifica ovviamente non molla. Proveremo a riconquistare la vetta. Per farlo
come sempre servirà la collaborazione di tutti voi.
BUONA PASQUA A TUTTI VOI CARI SOCI ED AMICI
BIANCONERI VICINI E LONTANI. RITORNEREMO ALLA GRANDE!
VINCERE IL DERBY AD OGNI COSTO!
JUVENTUS CLUB ANDRIA, SEMPRE UN PASSO AVANTI!
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RONALDO SHOW A CAGLIARI |
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Dopo l'amarezza per l'ennesima eliminazione precoce dalla Champions, la Juventus si rituffa nel campionato affrontando l'ostica trasferta di Cagliari. Cristiano Ronaldo dopo le tantissime voci destabilizzanti di certa stampa becera....ha risposto con ben tre gol in solo mezz’ora liquidando il Cagliari con un prezioso 1-3 che avvicina la Juve al secondo posto e mantenendo la stessa distanza dall'Inter. A Cagliari era l'unico stadio dove Cristiano Ronaldo aveva giocato senza ancora segnare. 30 le reti realizzate in 33 partite stagionali (23 in campionato) certificano l’onnipotenza assoluta di Cristiano Ronaldo. E con tanti saluti a chi lo riteneva (e probabilmente lo ritiene ancora, visto che dalla delusione di Champions non si può tornare indietro) il vero problema di questa Juventus. Come no: mister 57 triplette - di cui tre con il bianconero indosso - è ancora qui tra noi e sarà il caso di goderselo fino all’ultimo giorno utile, anche da parte di chi gliene ha dette e scritte di tutti i colori nelle ultime centoventi ore. (VERGOGNATEVI)!
Nella Juve si è rivisto Chiellini accanto a De Ligt: cuore della difesa, dunque, ribaltato rispetto al match con il Porto. Pirlo a centrocampo rimette Danilo in mezzo (Arthur non c’è, entrerà nel finale) dopo la buonissima esibizione contro la Lazio e tra ali e attaccanti li schiera tutti titolari per la prima volta: Kulusevski, Chiesa, Morata e naturalmente Cristiano Ronaldo. Il Cagliari con il nuovo allenatore arrivava da imbattuto alla sfida. Ma al 10’ su azione d’angolo: calcia Cuadrado, capocciata del portoghese senza opposizione alcuna da parte della difesa rossoblù e l’1-0 va in bacheca, assieme al gol numero 768 dell’infinita carriera di CR7. Chiesa, ancora una volta, è in fiducia ed è un vero peccato che Morata non sfrutti il regalino del compagno tirando addosso al portiere. Ma il bis bianconero è dietro l’angolo, a maggior ragione se i rossoblù lasciano campo aperto agli avversari. Ronaldo, su assist di Alvarito, anticipa il portiere che però lo mette giù in area di rigore: il portoghese firma il 2-0 in scioltezza dopo 24 minuti e mezzo. Il 4-4-2 della Juve regge bene, con Danilo che spesso e volentieri s’abbassa, ma il Cagliari non ha paura e nelle ripartenze prova a spaventare i campioni d’Italia. Solo che Ronaldo è in una di quelle serate in cui pratica un altro sport: il 3-0 dopo la mezz’ora è una sassata di sinistro che elude la scivolata di Rugani e piega la mano destra di Cragno. A corredo, ma non troppo, da parte di CR7: un ringraziamento silenzioso rivolto all’assistman Chiesa, più l’esultanza polemica con un orecchio rivolto alla telecamera. Come dire: criticoni, dove siete? Avete visto? Non vi sento. Adesso Romario trema: 772-770 reti in carriera, Pelé già superato senza discussioni. L’unica altra emozione prima dell’intervallo è l’uscita di Alex Sandro: il brasiliano sente dolore e per un guaio muscolare la sua partita finisce qui, con Bernardeschi che gli dà il cambio.
Partita a senso unico nel primo tempo, lampi di Cagliari nel secondo con Szczesny impegnato per due volte in un minuto. Allo scoccare del quarto d’ora il Cagliari segna. Un po’ i supplementari e relativa delusione Champions, un pò il risultato nettamente favorevole, la squadra molla nell’intensità e nell’attenzione, con i sardi che provano a prendere campo, ma lo sbilancio di forze sul prato della Sardegna Arena resta chiaro. L’1-4 salta perché Rabiot non ha fortuna, mentre è sempre Ronaldo il più affamato di tutti, il destro del portoghese sfiora l’incrocio dei pali. Via alla giostra dei cambi: nel Cagliari si rivede l’ex bianconero Asamoah, mentre Pirlo cambia Chiellini e Morata con Bonucci e McKennie. Non succede quasi nulla fino a un’altra doppia sostituzione, quando Frabotta e Arthur rivelano Cuadrado e Chiesa. Nel finale il Cagliari prova ancora a riaprirla, ma non centra la porta e Ronaldo all’ultimo istante grazia il portiere sardo dal poker. Il 3-1 è storia, la rincorsa della Juve all’Inter prosegue. Ronaldo se ne torna a casa con il pallone della tripletta: per questa partita può bastare così.
Adesso sotto con la sfida al Benevento che nella gara di andata ci ha visto perdere incredibilmente ben due punti. Bisogna vincere e portarsi a -7 dall'Inter sperando di superare già in questa giornata il Milan che appare in fase calante. Le merde di Milano per quattro casi covid non disputeranno la partita, rinviata a data da destinarsi. Che schifo alla faccia delle regole stabilite ad inizio stagione......alla faccia di chi, compreso noi è sempre sceso in campo, nonostante il COVID! Ma proprio perchè noi non siamo come loro, dobbiamo pensare esclusivamente a noi, dobbiamo pensare a vincere di partita in partita, poi si vedrà......
Intanto al Club nonostante la chiusura della sede che oramai si protrae da fine ottobre, siamo riusciti a raggiungere la quota di 563 soci iscritti. In questi ultimi giorni abbiamo infatti registrato ancora delle adesioni (ben 4) seppur in notevole ritardo, ma fatte come atto di amore nei confronti della nostra realtà. Ne siamo orgogliosi, soprattutto perchè queste iscrizioni sono arrivate dopo una grossissima delusione calcistica per noi grandi gobbi.
Nel torneo della JOFC LEAGUE invece dopo ben tre mesi che eravamo in testa, il Club di Milano è riuscito a passarci avanti con un vantaggio adesso di oltre 100 punti in loro favore. Continueremo a giocare come se nulla fosse, l'obiettivo era mantenere impegnati i nostri soci in un anno così complicato è possiamo dire di esserci riusciti alla grande facendo anche una gran bella figura nei confronti della Società che ha organizzato questo originale torneo.
Nelle chat del Club, passata la rabbia per l'ennesima delusione europea, tutti i soci sono tornati a scrivere agguerriti e soprattutto pronti a lottare per questo finale di stagione. Che nessuno molli proprio adesso. La compattezza, la passione che si vive in questo Club è un qualcosa di davvero incredibile. Riuscire a mettere insieme tantissime persone, riuscendo a mantenere un livello di adrenalina sempre alto, nonostante una stagione non facile, fa del nostro Club, un motivo di vanto.
L'ORGOGLIO DELL'APPARTENENZA!
JUVENTUS CLUB ANDRIA |
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MALEDETTA CHAMPIONS |
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Partiamo da un presupposto: scrivervi questo articolo non è stato assolutamente semplice dopo l'ennesima delusione europea.
Assurdo semplicemente assurdo come la sorte non ci assista mai in questa bastarda di competizione. La partita, diventata infinita, ha premiato forse oltremodo il Porto che con un uomo in meno quasi dall'inizio della ripresa riesce nell'impresa di eliminare la Juventus dopo i tempi supplementari. Per la Juve un’altra eliminazione prematura in Champions League: ancora fuori agli ottavi, sette mesi dopo il flop avuto ad agosto scorso contro il Lione, e ancora una delusione per Cristiano Ronaldo che prima di passare in bianconero non era mai uscito agli ottavi di Coppa. E’ successo invece per la seconda volta consecutiva e ora si aprono mille interrogativi dopo un’altra terribile notte carica di sconforto e tanta frustrazione, nonostante uno straordinario Federico Chiesa, nonostante la Juve del secondo tempo, che avrebbe strameritato il passaggio del turno senza arrivare ai supplementari, senza passare da quella assurda e beffarda punizione. Roba da non crederci. Continuiamo a provarle di tutte. Pirlo non sorprende e senza la coppia Chiellini-De Ligt (a parte lo squalificato Danilo) rilancia Bonucci titolare con Demiral al suo fianco. Alex Sandro si riallinea sulla fascia prediletta, mentre in mezzo rispunta Arthur e in attacco c’è Ronaldo. I bianconeri partono fortissimo: Morata di testa, servito da Cuadrado, impegna il portiere in quella che pare davvero un’occasione sciupata. Il Porto però capisce che gli spazi per affondare non mancano mettendo spesso in difficoltà la retroguardia bianconera. La Juve non dispiace: aggressiva, s’alza in pressing ma con giudizio, cercando di allargare il gioco. Il problema è che dura poco, perché d’improvviso ecco la prima svolta: Demiral interviene maldestramente sull’attaccante del Porto in area juventina, il rigore ci sta e i portoghesi si ritrovano clamorosamente avanti. Stessa sorte della gara contro il Lione. Di lì in poi è un’altra partita, la Juventus accusa il colpo e il Porto prende campo affidandosi al possesso palla. I bianconeri sbandano, Cuadrado (che alla lunga si rifarà) e Demiral sembrano quasi storditi e non stupiscono le tante conclusioni ospiti nei primi 25 minuti. Morata intanto spreca la seconda chance della serata centrando il portiere, ma è un lampo perché il giro palla bianconero non trova sbocchi. Il Porto in modalità gestione si rinserra dietro la linea del pallone, Ronaldo e soci in tutta risposta si muovono pochissimo. Conseguenza: verticalizzazioni nulle e Juve quasi non pervenuta.
Si ricomincia senza cambi nell’attesa di una scintilla. Basta attendere quattro minuti: il lancio di Bonucci è un must della casa, Ronaldo appoggia a Chiesa e l’esterno la piazza all’incrocio dei pali dove era impossibile arrivare. L’1-1 galvanizza la Juve e il Porto perde la testa, tanto che Taremi commette la sciocchezza più grande della sua carriera: butta via il pallone per protestare e già ammonito merita il secondo cartellino nell’arco di un paio di minuti. Porto in dieci e prevedibile quanto ulteriore arretramento ospite. Chiesa, imbeccato da Rabiot, supera il portiere ma in scivolata centra il palo a porta vuota in virtù della pressione decisiva di Pepe. Un fallo di mano di Uribe su rinvio del capitano biancoblù scatena la protesta juventina per un presunto rigore che né l’arbitro ne il Var vedono, ma l’inerzia della partita s’è completamente ribaltata. Il 2-1 è in cottura, basta che Cuadrado crossi dalla trequarti, e Chiesa ancora lui, di testa firma il sorpasso con doppietta personale (tripletta considerando l’andata). Adesso i bianconeri hanno mezz’ora di tempo per evitare i tempi supplementari. Continua l'assedio ma senza fortuna, poi al 75’ i primi cambi di Pirlo: dentro De Ligt e McKennie, fuori Bonucci e Ramsey. Nel frattempo Ronaldo non pare davvero in serata e il colpo di testa che indirizza sul fondo (ancora su assist di Cuadrado, specializzato nei traversoni) non è né un tiro né un passaggio. Il rischio di sprecare troppo è dietro l’angolo, Chiesa e Morata hanno pietà e il Porto sul finale sfiora addirittura il 2-2. Ancora Morata griffa il 3-1 nel recupero, ma era in fuorigioco. Cuadrado stampa un sinistro sulla traversa al 93’, li iniziamo a capire che forse anche per quest'anno la beffa è dietro l'angolo. Si va così ai supplementari.
Tanto nervosismo e soprattytto tanta stanchezza nei supplementari e allora Pirlo ne approfitta per immettere altre forze fresche: Kulusevski e Bernardeschi al posto di Arthur e Chiesa che non ne ha più. Nel frattempo il portiere portoghese rovina in uscita su Ronaldo anticipando il portoghese con un intervento al limite: l’arbitro sorvola. Assurdo perchè meritava di essere rivisto al VAR. Volano più colpi proibiti che occasioni vere, anche se Morata può fare meglio, fino alla punizione che beffa la barriera juventina e Szczesny: 2-2. Finita? Macché, Rabiot di testa sigilla il 3-2, alla Juve serve ancora un guizzo per la qualificazione. Non arriverà, fa festa il Porto e in casa bianconera torna il tempo delle riflessioni profonde. Vero che ci complichiamo sempre la vita nelle maledette gare di andata, almeno guardando agli ultimi tre anni, ma pur vero che mai ci assiste la fortuna nelle gare di ritorno che nonostante le vittorie, non sono mai sufficienti per approdare ai quarti di finale di questa maledettissima Champions League.
Noi non siamo tifosi che vanno subito alla ricerca di colpe e responsabilità, noi siamo tifosi che non mollano mai e che non smetteranno mai di trasmettere amore e sostegno a questa squadra nonostante le continue amarezza in Europa. Ma se pensiamo a chi oggi gode per questa nostra eliminazione allora ci torna il sorriso. Parlano loro che da anni collezionano figure di merda a ripetizione o che da anni non disputano nemmeno la maggior competizione europea e soprattutto da anni non alzano al cielo un cazzo di trofeo.
Noi se qualcuno ancora non lo abbia compreso siamo gente dura a mollare. Lo abbiamo dimostrato ancora una volta sabato pomeriggio alla vigilia della gara contro il Cagliari di campionato, dove approfittando dell'ultima giornata dal colore giallo per la nostra regione, ci siamo dati appuntamento al BAR di Via Vespucci per un caffè di gruppo con annesso ammazza caffè. In venti hanno risposto a questo appello ed è stato bello ritrovarsi con tanto di foto di gruppo e soprattutto la voglia di dimostrare che noi GOBBI ci siamo e ci saremo sempre, nella buona e soprattutto nella cattiva sorte. Un pomeriggio all'insegna di tanta goliardia nonostante l'atroce delusione europea patita in settimana. Ma siamo gente così tosta che niente riesce più ad abbatterci. Anzi più il gioco si fa duro, più noi diventiamo GOBBACCI. Meglio stare alla larga da Noi.
Nelle chat del Club si è passati dalla rabbia del primo tempo per una JUVE non pervenuta sino alle straordinarie emozioni vissute nella ripresa e sino a quando abbiamo avuto la possibilità e speranza di qualificarci. Sembrava una di quelle nottate da finali MUNDIAL....con il cuore in gola e l'adrenalina ed ansia a mille. Poi il silenzio misto a delusione e rabbia per aver ancora una volta gettato al vento una qualificazione ampiamente alla portata. Rabbia che ha contraddistinto anche il giorno dopo. Ma alla fine è prevalso l'amore per questa maglia, l'amore incondizionato per la squadra e la voglia di non mollare mai di qui a fine stagione. Poi si tireranno le somme.
Nella JOFC LEAGUE siamo riusciti a fare meglio rispetto al primo club che ci insegue. Cinquanta punti in più rispetto al Club di Milano con vetta della classifica mantenuta (oltre duecento punti di vantaggio). Servirà impegnarsi di partita in partita se vogliamo davvero restare in testa sino al termine. Contiamo sulla collaborazione di tutti.
LA GENTE COME NOI NON MOLLA DAVVERO MAI! |
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LA JUVE BATTE LA LAZIO CONTRO TUTTO E TUTTI |
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Nonostante un arbitro....tale Massa, a dir poco incompetente che farebbe bene a dedicarsi a fare dell'altro.....la Juve è riuscita nell'impresa di battere (3-1) una Lazio che aveva approcciato sin troppo bene alla partita complice anche un regalo di Kulusevski. L'urlo di Demiral ai suoi compagni dopo il gol del 3-1 di Morata su calcio di rigore...."siamo la Juve, siamo la Juve!" la dice tutta sul fatto che questa squadra non mollerà di un centimetro e proverà a lottare sino all'ultimo respiro di questo campionato. Non c’era bisogno di urlarlo perchè la Juve ha nel suo DNA questa caratteristica di crederci sempre. Del resto Demiral & C. di essere la Juve lo avevano dimostrato già nel modo in cui avevano reagito al vantaggio laziale dopo un quarto d’ora, fino a ribaltarlo in modo perentorio. Una rimonta compiuta, per giunta, senza Cristiano Ronaldo, lasciato a riposo e con una difesa del tutto inedita. La rimonta sull’Inter resta un’impresa difficilissima, ma la Juventus ha dimostrato di crederci davvero: primo e indispensabile passo per provare a compierla. E intanto si approccia nel migliore dei modi, recuperi degli infortunati compresi, all’altra rimonta, quella da coronare martedì sul Porto per accedere ai quarti di Champions da cui manchiamo dall'aprile 2019.
Andrea Pirlo costretto dall'emergenza riesce ad inventarsi più di una novità con i calciatori a disposizione. La speranza di recuperare almeno uno tra Bonucci e De Ligt naufraga contro le precarie condizioni dei due e la necessità di ribaltare, tra 72 ore, il 2-1 incassato dal Porto nell’andata degli ottavi di Champions. Una missione a cui Pirlo sacrifica anche Cristiano Ronaldo, per concedergli almeno un tempo di riposo approfittando della condizione in crescita di Morata, e per cui risparmia anche l’acciaccato McKennie. Così la Juventus scende in campo con il ritrovato Cuadrado, Demiral, Alex Sandro e Bernardeschi davanti a Szczesny, Danilo inedito (lo aveva fatto nel Santos) mediano accanto a Rabiot e Kulusevski, Ramsey e Chiesa alle spalle di Morata. Assetto inedito che crea qualche problema in avvio alla squadra bianconera, il cui problema più grosso però è che si fa ancora male da sola, come troppe volte è successo in questa stagione. E come non dovrà succedere martedì. Dopo la sbracciata da rigore di Chiellini a Napoli, l’assist di Bentancur a Porto e il rinvio strozzato (e non solo quello) di Demiral contro il Verona, per restare stavolta tocca a Kulusevski. Pressato a metà campo sulla destra, lo svedese passa indietro senza guardare lanciando Correa nell'uno contro uno con Demiral: il difensore turco soccombe e il laziale si libera per il destro rasoterra con cui batte Szczesny. E’ passato un quarto d’ora e il colpo è durissimo. Potrebbe rivelarsi da ko, ma la Juventus dà ragione a Pirlo e alla sua deteminazione nel sostenere che la squadra crede fermamente in se stessa e nella possibilità di conquistare lo Scudetto. I bianconeri si scuotono e al 24' potrebbero avere la prima chance di pareggiare: ma sul tocco con la mano destra in area di Hoedt dopo un contrasto tra Acerbi e Chiesa, l’arbitro Massa né fischia né va a rivedere l’episodio al Var, nonostante il braccio largo del difensore laziale sembri proprio da rigore. Assurdo. Roba da non crederci. La Juventus continua a premere e al 38', un minuto dopo un pericoloso colpo di testa di Morata, perviene al pareggio. Doppia verticalizzazione Bernardeschi-Morata e Morata-Rabiot, il francese è defilato sulla sinistra dell’area e Reina si aspetta il cross, venendo invece incenerito dal sinistro all’incrocio sul primo palo del bianconero. Gol spettacolare! Si va al riposo sull’1-1 con l'arbitro ancora protagonista in negativo (non ammonisce Milinkovic Savic).
L’intervallo non smorza la voglia bianconera di ribaltare il risultato e al 3' della ripresa Reina è costretto a deviare in angolo un destro di Chiesa, liberatosi al tiro con una serie di numeri, compresa una giocata alla Zidane. La Lazio però non sta certo a guardare e al 7' Szczesny deve dire grazie alla traversa che ferma un colpo di testa di Milinkovic Savic, La partita resta apertissima e all’11' è di nuovo pericolosa la Juventus, con Morata che riceve in area spalle alla porta e cerca di girarsi, finendo giù e chiedendo il rigore. Che questa volta non c’è ed è bene per la squadra bianconera che Massa non lo fischi: perché segna lo stesso e in modo più spettacolare. Sulla successiva azione laziale, infatti, Chiesa anticipa l'avversario sulla trequarti e si produce in una progressione strepitosa, chiusa con il tocco in profondità per Morata che resiste al ritorno del difensore e batte Reina con un sinistro sotto la traversa. Che gol!
Il vantaggio carica la Juve, che un minuto dopo è di nuovo in area laziale: terzo episodio dubbio e stavolta Massa l'incompetente fischia il rigore. Che c’è: ingenuo Milinkovic nel pressare con troppa foga Ramsey che si sta avviando ormai verso l’esterno, finendo con lo sgambettare il gallese. Non c’è Ronaldo, ma Morata non lo fa rimpiangere, spiazzando Reina e firmando il 3-1. Altri 10 minuti, poi è il turno dello spagnolo, Cuadrado e Ramsey di riposare in vista del Porto: e al 24' Pirlo si gode i primi frutti della fine dell’emergenza facendo entrare Cristiano Ronaldo, McKennie e Arthur, arretrando Danilo in difesa al posto del colombiano. La Juventus ora controlla senza troppi patemi e a 10 minuti dalla fine Pirlo concede un po’ di rodaggio a Bonucci in vista del Porto e un po’ di riposo a Chiesa, ancora una volta tra i migliori in campo. La Lazio cerca di riaprire la partita, ma senza impegnare Szczesny che al fischio finale festeggia con i compagni, carichi per un’altra rimonta da compiersi martedì sera sempre allo Stadium. Della Champions abbiamo già accennato. Non aggiungiamo altro, ci giochiamo una intera stagione. Uscire sarebbe un altro duro colpo per noi tifosi. Non vogliamo nemmeno pensarci. Crediamo in Andrea Pirlo, crediamo in questa squadra che siamo certi lotterà per regalarci un altra notte da sogno.
Entusiasmo nuovamente alle stelle nelle chat del nostro Club, grazie ad una vittoria esaltante, una vittoria da Juve. Ovviamente in tanti predicavano di tenere i piedi ben saldi per terra perchè servirà mettere assieme diverse prestazioni come quella contro la Lazio per continuare a sperare negli obiettivi. Comunque è stato il miglior viatico per affrontare il ritorno degli ottavi Champions contro il Porto. Tutti uniti e compatti stiamo affrontando questa lunga vigilia con tanti messaggi motivazionali per caricarci anche noi seppur a distanza dalla squadra. Abbiamo rivisto gli occhi della tigre in tutti i calciatori, anche quelli che sedevano in panchina. Questo lo spirito che tutti vogliamo. E' stata sottolineata anche la bravura tattica del Maestro Pirlo che si sta togliendo pian piano le sue soddisfazioni. Siamo solo all'inizio di un progetto.
Altra sorpresa della serata è stata l'affermazione del nostro Club nel gioco della JOFC LEAGUE. Quando sembrava che il Club di Milano che ci insegue da dicembre fosse oramai li pronto a superarci, ecco la nostra prova di orgoglio con ben 165 punti in più in un solo turno. Non vuol dire assolutamente nulla perchè basta davvero poco per perdere il vantaggio nuovamente accumulato. Servirà la collaborazione di tutti nel giocare e soprattutto farlo bene! Comunque andrà a finire resterà la soddisfazione di aver tenuto impegnato tutti i soci nel partecipare ad un gioco avvincente in un anno così particolare che ci tiene purtroppo ancora lontani da oramai 4 mesi e mezzo!
CREDERCI SEMPRE ARRENDERSI MAI! FORZA RAGAZZI
JC ANDRIA |
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RONALDO COME PELE'. LA JUVE RITROVA LA VITTORIA |
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La Juve ha dimostrato che se recupera tutti gli effettivi può davvero dire ancora la sua in questo campionato. Se poi giochi con un centravanti è anche più facile fare gol. Guarda caso appena Pirlo ha inserito Alvaro Morata in campo la Juve è passata in vantaggio contro un ostico Spezia. Purtroppo lo spagnolo, alle prese con il citomegalovirus, ha un'autonomia di circa mezzora, così la Juventus fatica per un'ora, poi quando entra appare più logica, meno involuta, a tratti perfino bella..... insomma più squadra. Ci mettono meno di un minuto Morata e Bernardeschi, entrati assieme, a portare in vantaggio la Juventus: "Berna" vola sulla sinistra e mette in mezzo un pallone sul quale entra con perfetta sincronia il numero 9. E' la svolta della partita, perché la Juventus trova a stretto giro di posta il raddoppio con un volitivo Chiesa che prova il tiro, non si arrende quando questo è respinto dal portiere spezzino e da terra con un gesto più agonistico che estetico la sbatte dentro. C'è tutto Chiesa e la sua forza di volontà in quella giocata che mette al sicuro il risultato. E c'è anche il sospiro di sollievo di una Juventus che per un'ora è apparsa confusa ed affaticata. Ma per fortuna in questa partita avevamo a disposizione in panchina qualche pedina in più rispetto alla trasferta di Verona.
Ci sono state in pratica due partite. La prima durata un'ora che ha evidenziato in modo impietoso l'emergenza nella quale è costretto a districarsi Andrea Pirlo, senza contare l'infortunio di De Ligt durante il riscaldamento (al suo posto gioca Frabotta). La Juventus nella prima frazione appare lenta nella costruzione, fatica a cambiare gioco per sfruttare le ali e penetrare nella difesa spezzina, non riesce quasi mai ad aggredire alta la squadra ligure, che per lunghi tratti del primo tempo tiene la partita sotto controllo, invertendo i ruoli con i padroni di casa. C'è un disagio atletico nei bianconeri, molti dei quali sono acciaccati (vedi McKennie) o spremuti causa i tanti impegni senza soste. Ma soprattutto nei momenti in cui la Juventus arriva sulle trequarti avversaria, diventa difficile trovare un punto di riferimento in area: Kulusevski si danna, ma è in difficoltà non essendo una prima punta. Lo stesso Ronaldo è defilato e sfortunato quando prende un palo clamoroso al 41' che avrebbe meritato altra sorte vista la costruzione del tiro.
Poi c'è la seconda partita, quando entrano come detto sopra, Morata e Bernardeschi. A quel punto la Juventus trova uno sbocco più naturale della manovra offensiva. Kulusevski rinasce in quanto liberato dagli oneri di punta, si piazza fra le linee ed è un punto importante per aprire la difesa. Bernardeschi è brillante e convincente (finalmente) anche al di là del cross vincente per Morata. Lo Spezia si spaventa, arretra e soffre. L'uno-due Morata-Chiesa quasi chiude la partita dentro la quale rimane quasi solo Ronaldo, alla ricerca del gol che lo porta sullo stesso pianerottolo di Pelè a 767 gol in carriera per il 3-0 definitivo. Lo segna in contropiede e conferma quando mostruoso sia non solo per qualità tecniche, ma per determinazione. Nel finale c'è gloria anche per Szczesny, che para un rigore generoso quanto inutile assegnato dall'arbitro dopo consulto al VAR.
Vittoria importante soprattutto per il morale che ci lascia sempre a 10 lunghezze dall'Inter prima, avvicinandoci sempre più al Milan oramai nel mirino. Le prossime giornate sino al recupero contro il Napoli saranno decisive. Capiremo se effettivamente possiamo ancora lottare per il titolo. Ad ora non si molla di un centimetro seppur il Covid continua a colpire la nostra squadra, come se non bastassero già le altre importanti assenze. Tocca a Bentancur fermarsi.
Sulle chat del Club tornato il sereno...speriamo non variabile, non che ci fosse chissà quale clima....ma chiaro ed evidente che una non vittoria comporta poi trascorrere giornate cupe, almeno per l'umore del gruppo. Tutti uniti continuiamo a credere in questo gruppo soprattutto in vista del ritorno degli Ottavi di Champions martedì 9 marzo contro il Porto. Serviranno in campo 11 iene, 11 calciatori famelici, 11 uomini in grado di capire l'importanza della posta in palio per tutto l'ambiente.
Nel Torneo della JOFC LEGAUE invece il Club che ci insegue da quasi tre mesi (Milano) ci ha praticamente quasi raggiunti. Solo 10 adesso i punti di distacco. Ci stiamo mettendo tutto l'impegno possibile ma evidentemente non basta. Come in tutti i giochi serve anche un pizzico di fortuna nell'indovinare risultato esatto e soprattutto primo cambio. Quello che più conta è l'aver tenuto vivo il gioco con questo splendido testa a testa venuto fuori. Comunque andrà a finire saremo soddisfatti di aver partecipato in massa a questa bella iniziativa realizzata dalla Società.
Prima di rituffarci nella Champions ci sarà da superare l'ostacolo Lazio sabato sera in campionato. Non sarà una partita semplice ma per fortuna iniziamo a recuperare diversi giocatori. Vincere sarà l'unica cosa che conterà.
LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI
JC ANDRIA PRESENTE! |
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LA JUVE FRENA ANCORA |
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Nella serata in cui la Juve doveva dimostrare di credere fortemente nella rincorsa al tricolore, si torna a casa con l'ennesimo pareggio della stagione, il secondo contro gli scaligeri. 1-1 il finale come già accaduto nella gara di andata. Era anche la serata in cui Cristiano Ronaldo tentava il suo assalto al Mito Pelè ed ai suoi 767 gol in carriera. Ma l’unico aggancio riuscito è proprio quello del Verona alla Juventus, grazie alla rete con cui a dieci minuti dalla fine sono riusciti a rimettere in equilibrio la gara rispondendo al 766° sigillo in carriera di CR7. Poco male per quanto riguarda la statistica per il campione portoghese, che ha tutto il tempo per raggiungere e superare O Rei, speriamo già contro lo Spezia. Molto male invece per la Juventus tutta, che di tempo ne ha molto meno per recuperare i 10 punti che ci separano dall’Inter (forse 7 se si vincerà il recupero contro il Napoli). Un inseguimento che si è fatto adesso ancora più difficile, colpa sicuramente di troppe imprecisioni, a ridosso delle due aree. Sia in attacco che in difesa.
Al Bentegodi Andrea Pirlo risolve gli unici dubbi lasciatigli dall’emergenza (ben sette gli assenti) schierando Alex Sandro sul centro sinistra della difesa a tre e Ramsey come centrocampista incursore. Scelte inquadrate in quella più ampia di far fronte all’assenza di un terzino destro schierando un 3-5-2 puro, con Chiesa a destra e Bernardeschi a sinistra a coprire l’intera fascia. Con una netta preferenza per la metà campo del Verona, però, dove nei primi cinque minuti la Juventus schiaccia i gialloblù, arrivando al tiro con Ronaldo, Ramsey (il più insidioso), Chiesa e De Ligt ma non riuscendo a trovare subito il vantaggio.
Appena il Verona riesce rompere l’assedio iniziale, sfiora subito il gol con Szczesny che salva tutto con l’aiuto del palo. Provato un altro brivido su una palla rubata, mentre la Juventus impostava dal basso, i bianconeri tornano a martellare, con Chiesa e soprattutto Rabiot che però calcia male dopo un numero di Kulusevski a destra. L’assedio dei primi minuti però è finito, con il Verona bravo ad assalire la costruzione bassa della squadra di Pirlo (contribuendo a due errori da brivido di Demiral e Bentancur) e bravo a compattarsi dietro in fretta quando la Juventus risale il campo. Così dopo i fuochi d’artificio dei primi 20 minuti la partita resta intensa e combattuta e troppo spezzettata da un arbitro troppo fiscale. Si arriva all’intervallo senza altri sussulti, con i bianconeri che faticano a innescare Ronaldo, bravo a liberarsi di due avversari a metà primo tempo, meno bravo nel sinistro da fuori area che finisce alto.
Nella ripresa la Juventus torna in campo allo stesso modo. Anche nell’atteggiamento. Aggressiva come a inizio partita, stavolta alla prima occasione passa: anche perché stavolta la prima occasione capita sul piede giusto. Grande verticalizzazione di Ramsey per il taglio di Chiesa da destra a sinistra, che entrato in area attende quel tanto per dare il tempo a Cristiano Ronaldo di inserirsi sul secondo palo e servirlo sul destro. Il diagonale, si insacca alla destra del portiere. Il sorpasso a Pelè oramai nel mirino! Con il risultato sbloccato la partita offre più spazi e la Juventus ne approfitta riuscendo a giocare maggiormente in verticale. Ne beneficia soprattutto Kulusevski, che al 14' va via sul fondo a destra e arma il destro di Ramsey, ribattuto da un difensore. Al 23' il gallese lascia il posto a McKennie. Assurdo come si arriva alla rete del pareggio nata da un rinvio sbagliato di Demiral, da un contrasto perso da Bentancur, con Alex Sandro sovrastato nel gioco aereo dall'avversario che di testa insacca il gol del pari. Sembra di rivedere la partita dell’anno scorso proprio a Verona con Szczesny che deve superarsi per evitare la capitolazione. La Juventus ha l’ultima chance nel recupero, con una punizione che Ronaldo si procura con una grande azione ma poi calcia ancora una volta sulla barriera. Al Verona il sorpasso stavolta non riesce, ma alla Juventus questo pareggio fa sicuramente più male della sconfitta di un anno fa. Come era logico che fosse anche nelle chat del nostro Club l'arrabbiatura per l'atteggiamento avuto dalla squadra ha raggiunto i massimi livelli. Va bene le tante assenze che sicuramente incidono ma non è possibile non essere riusciti a mantenere quel prezioso vantaggio che si era raggiunto. Pirlo poi che ha sempre puntato sui giovani, in questa gara che ne aveva tantissimi in panchina, non ha voluto rischiare. Ma lo avrebbe dovuto fare visto che Rabiot e Bentancur ad un certo punto non riuscivano più a conquistare un pallone a centrocampo lasciando la squadra in balia degli avversari. Ma passata la rabbia e la delusione, assolutamente giustificabile, pian pianino già dalla domenica siamo riusciti a ritornare in noi stessi ritrovando quella forza che ci impone di crederci e lottare sino a quando ci sarà la possibilità di farlo ad iniziare dalla gara contro lo Spezia di martedì sera. Ma non serve solo la convinzione di noi tifosi, a crederci devono essere dapprima i calciatori e l'allenatore. Il mese di marzo ci dirà tutto. Potrebbe regalarci i quarti di champions oltre che rimetterci in corsa per lo scudetto. Siamo grandi gobbi, siamo un Club che ha sempre dimostrato di avere una marcia in più rispetto a tanti, seguendo la squadra con grande passione a prescindere dai risultati, pertanto continuiamo a crederci, ragioniamo di partita in partita, tra qualche settimana capiremo se davvero abbiamo fatto bene a farlo. Nulla è perduto, ricordando a tutti che siamo gli unici ancora in corsa per tutti i tre obiettivi stagionali mentre altri avendo perso tutto per strada possono giocare tranquillamente per un solo obiettivo. Un vantaggio non indifferente. Senza dimenticare delle assenze importantissime che stanno caratterizzando in negativo questo momento della nostra Juve.
CREDERCI SEMPRE, ARRENDERSI MAI!
p.s. nel gioco della JOFC LEAGUE, quando sembrava che il Club di Milano stesse per passarci avanti, siamo riusciti nell'ultimo turno a fare cinquanta punti in più di loro, portando il vantaggio in classifica a 156 pt. Non significa nulla ma dimostra che se tutti partecipiamo al gioco, possiamo difendere la prima posizione che manteniamo da oltre due mesi. Proviamoci anche in questo turno contro lo Spezia a mettere in campo tutto il meglio di noi. |
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LA JUVE NUOVAMENTE SUL PODIO |
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La Juventus torna nuovamente sul podio della classifica del campionato scrollandosi di dosso tutti i cattivi pensieri ed il pessimo umore, con una vittoria rotonda e divertente, con la quale riconquista il terzo posto in classifica, rinfranca Ronaldo, autore di una doppietta e manda segnali confortanti. Certo il divario con il Crotone è troppo evidente per lasciarsi trasportare da facili entusiasmi, ma l'importanza dei tre punti e del successo restano. Del resto proprio contro i calabresi, all'andata, la Juventus aveva perso due punti sanguinosi per la classifica. Quelli che insieme ai due persi a Benevento avrebbero cambiato il volto della classifica bianconera. Quindi, snobbare questa vittoria della Juventus sarebbe un errore gravissimo, perché dopo le sconfitte contro il Napoli e il Porto era fondamentale ritrovare la vittoria, i gol e il buon umore.
Ronaldo si agita e agita anche un po' gli altri: il fatto di non segnare da tre partite gli provoca quello che sembra un fastidio fisico. Ma poi sale in aria, stacca e rimane in sospensione e per due volte, da due posizioni diverse la infila alle spalle del portiere calabrese. Il primo gol è un capolavoro di tempismo: sul cross di Alex Sandro al 38', Ronaldo sfila furtivamente dietro i difensori del Crotone sul filo del fuorigioco, poi dal lato destro dell'area piccola salta e quasi aspetta che arrivi la palla per incornarla in rete. Il gol non lo sfama, resta ancora elettrico, al 46' cerca il raddoppio con un tiro micidiale da fuori area che il portiere respinge con difficoltà, Ramsey recupera il pallone e crossa per Ronaldo che entrando in area con un terzo tempo, si eleva, si ferma in aria e sbatte il pallone in rete con una testata violenta come fosse un tiro. Prima dell'intervallo sempre Ronaldo sfiora la clamorosa tripletta in pochi minuti mandano incredibilmente a lato un pallone da spingere in porta.
Nella ripresa la Juventus è più fluida, più tranquilla e trova anche più spazi grazie al tentativo, un po' disperato, del Crotone di trovare il gol. Così il gioco bianconero è più logico e frizzante. Anche se gli errori in fase di finalizzazione sono abbondanti: Ronaldo, Chiesa, Kulusevski sprecano buone occasioni. E' spietato, invece, McKennie che su un'azione successiva a un corner è lestissimo a controllare il pallone di petto e girarlo in rete per il definitivo 3-0. Da lì c'è spazio per un brillantissimo Bernardeschi e un promettente Fagioli, altre occasioni sprecate e l'attesa del fischio finale per godersi "addirittura" cinque giorni di allenamenti prima della prossima partita contro il Verona. Tanta roba in una stagione in cui si gioca maledettamente ogni tre giorni. La missione di questo periodo sarà cercare di recuperare i tantissimi assenti, tutte defezioni pesanti. A Verona mancheranno oltre a Dybala, Arthur, Bonucci, Chiellini e Cuadrado, anche Danilo squalificato e Morata causa virus debilitante. Ci sarà da stringere ancora di più i denti. Vincere a Verona diventa fondamentale per continuare a credere nello scudetto. Non abbiamo più possibilità di perdere punti se vogliamo inseguire l'inter. Quindi bando alle chiacchiere da bar e restiamo tutti uniti!
Nelle chat del Club grande soddisfazione per essere tornati alla vittoria ma ovviamente nessun volo pindarico in attesa delle prove più importanti delle prossime giornate. Prima del ritorno contro il Porto ci attende un altro mini tour impegnativo con trasferta a Verona e doppio impegno casalingo con Spezia e Lazio. VINCERE: IMPERATIVO D'OBBLIGO!
Che altro aggiungere se non il rammarico di non poter riaprire il Club nemmeno dopo il 5 marzo visto che il nuovo DPCM va a confermare quelli precedenti. Pazzesco. Se pensiamo che l'ultima partita vista assieme al Club è stata quella contro il Verona proprio nel girone di andata. Non ci resta che continuare a sperare di ritrovarci il prima possibile. Oramai è anche passato un anno dall'ultima trasferta dal vivo organizzata a Lione lo scorso 26 febbraio 2020.
Nella JOFC LEAGUE il Club di Milano che ci insegue ha recuperato quasi tutto il vantaggio che avevamo accumulato da quando siamo balzati in testa alla classifica superando proprio il club meneghino. Adesso i punti di vantaggio sono poco più di cento. Proveremo a difenderci.
Cerchiamo di giocare tutti.
CHI LA DURA LA VINCE! AVANTI NOI, AVANTI JUVE! |
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CHIESA TIENE IN CORSA LA JUVE |
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Meno male che alla vigilia della partita di Champions tra il Porto e la Juventus si era a più riprese detto che non andava sbagliata partita come successo negli ultimi due anni a Madrid e a Lione. Puntualmente siamo ricaduti negli stessi errori, anzi la Juventus riesce addirittura a cominciare anche peggio, regalando al Porto il gol del vantaggio dopo un minuto e una manciata di secondi e quello del raddoppio dopo ancora meno tempo dall’inizio della ripresa. Al contrario di quanto successe a Madrid (quando poi riuscimmo a rimediare comunque) e a Lione, però, siamo riusciti a segnare: e se il 2-1 finale brucia, soprattutto per come è maturato, lascia accesa una speranza concreta di approdare ai quarti. Resta la prova sconcertante dell'intera squadra. Diamine ma questa partita l'aspettavamo da due mesi, sanno benissimo cosa significhi per tutto l'ambiente una partita Champions. Un approccio sbagliato, un atteggiamento inconcepibile da parte di molti calciatori. L’inizio partita è uno shock al Do Dragao. Palla a Szczesny che serve rasoterra Bentancur appena fuori area: un portoghese lo pressa, l’uruguaiano arretra in area e cerca di servire il portiere con un retropassaggio che sarebbe pericoloso anche se fosse giusto, perché un calciatore del Porto è in agguato, ma che per giunta finisce quasi sui piedi dell’attaccante avversario, pronto a battere il nostro portiere in scivolata. La costruzione dal basso non c’entra, o c’entra solo fino a un certo punto: si tratta di un errore individuale grave e non è il primo che Bentancur commette in situazioni simili. Un limite da eliminare in fretta, o rischia di compromettere più che una partita. Adesso basta caro Bentancur. La pazienza inizia ad avere un limite. Arriva questa cazzo di Coppa ed alla vigilia si fermano sempre pedine importanti. Quest'anno oltre ad avere Dybala fuori da tempo, si aggiungono Arthur, Cuadrado e Bonucci. Roba da non crederci. Nessuna giustificazione ma che si arrivasse una volta a formazione completa..... Il Porto si ritrova d’incanto e senza il minimo sforzo nella situazione che sognava, la Juventus prova a scuotersi ma fatica: l’errore commesso sul gol galvanizza la pressione portoghese e condiziona la costruzione dal basso bianconera con Bentancur frastornato dall'errore iniziale e così una palla a lui rubata si trasforma in un tiro deviato che fa tremare Szczesny. Non trema mai, invece, il portiere avversario, con la squadra di Pirlo che prova invano a infilarsi nel compatto muro che il Porto erige se va a vuoto con la prima pressione, senza cercare di aggirarlo e senza poterlo scavalcare, non avendo una prima punta su cui appoggiarsi. Il ballottaggio tra Kulusevski e Morata infatti lo ha vinto lo svedese (certo Pirlo non immaginava di trovarsi sotto 1-0 dopo poco più di un minuto). Al 34' piove sul bagnato: Chiellini chiede il cambio, dai suoi gesti per un problema al polpaccio destro, e Demiral prende il suo posto. Al 42' la prima azione degna di nota con una bella rovesciata di Rabiot su azione d’angolo, che peraltro sarebbe stata resa vana da un fuorigioco di Ronaldo. L’intervallo per i bianconeri in maglia arancione, sembra il gong che segnala la fine del round per un pugile che ha subito molto e fatica a ritrovare lucidità. Speranza che però va subito in frantumi: stavolta il gol del Porto arriva addirittura dopo un minuto. L’azione manovrata sulla destra sembra un’esercitazione di quelle in cui i difensori non devono andare a contrastare, tanta è la facilità con cui la palla viaggia rasoterra fino al calciatore del Porto appostato sul primo palo e pronto a battere Szczesny. Stavolta se non altro la Juventus prova a reagire, ma dura poco infatti è sempre il Porto a ad avanzare. Pirlo decide di giocarsi la carta Morata: indispensabile avere qualcuno che attacchi la profondità e che possa rappresentare un alternativa a Ronaldo su eventuali cross, che nella ripresa la Juventus ha iniziato a cercare. Fuori McKennie, con Chiesa spostato a sinistra e Kulusevski a destra. L’ingresso dello spagnolo costringe la difesa del Porto almeno a impegnarsi e ravviva un po’ anche Ronaldo, solo e spento nel primo tempo. Non ravviva invece Kulusevski, che al 32' lascia il posto al rientrante Ramsey. Sono però due degli juventini in campo dall’inizio, e due dei migliori (???), a confezionare il gol della speranza al 37': Rabiot va sul fondo a sinstra e pennella un cross sul palo lontano per Chiesa, che di destro al volo piazza la palla sul secondo palo alle spalle del portiere. Goal pesantissimo si spera, nell'economia della doppia sfida. Certo se l'affrontiamo così potrebbe non servire a nulla. La Juventus inizia a crederci e va addirittura vicina al 2-2 con Morata, che però sarebbe stato in fuorigioco, e allo scadere può reclamare anche un rigore, perché un calciatore del Porto finisce addosso a Ronaldo dopo una sterzata del portoghese. La serata però finisce come era iniziata: male, perché l'arbitro clamorosamente non lo fischia. Roba da pazzi. In mezzo, però, la Juventus ha segnato un gol che il 9 marzo a Torino potrebbe fare la differenza: per passare servirà vincere 1-0. Non un’impresa, a patto, come detto, che sia vera Juve. Tanta la delusione nelle chat dei soci Club. Tutti aspettavamo questa partita, tutti ci aspettavamo una Juve con il sangue agli occhi a prescindere dalle assenze importanti. Niente di tutto questo, comprensibile l'amarezza e la rabbia di molti. Ma passata la delusione della serata amara ed una nottata praticamente insonne, al giorno dopo si era già belli carichi per continuare a crederci che non potrà nuovamente finire qui il nostro cammino europeo. Prima del ritorno della partita contro il Porto (9 marzo) bisognerà rituffarsi nel campionato dove ci sarà da battere il Crotone per continuare a credere nello scudetto. Per farlo bisognerà trovare una continuità di vittorie che in questa stagione sin qui è sempre mancata. Anche nella Jofc League non buono il risultato del nostro Club che pur mantenendo la vetta della classifica perde un altra quarantina di punti nei confronti del Club di Milano. Adesso il vantaggio è di 350 punti circa. Serve l'impegno di tutti a non mollare se si vuole raggiungere l'obiettivo di vincere questo Torneo. Per il resto che altro aggiungere se non un invito a tutti a NON MOLLARE MAI ALTRIMENTI CHE TIFOSI SAREMMO???? FORZA RAGAZZI, NOI CI CREDIAMO ANCORA! JC ANDRIA SEMPRE AL TUO FIANCO NEL BENE E SOPRATTUTTO NEL MALE! |
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In una giornata in cui avremmo potuto approfittare del passo falso del Milan, la Juventus perde, 1-0 il finale, la sfida contro il Napoli, mostrando qualche titubanza di quelle che ne avevano caratterizzato la prima parte di stagione. Peccato perchè si era all'ultima sfida di un mini ciclo terribile proprio alla vigilia della gara di Champions contro il Porto. Ma del resto dopo aver conquistato la Supercoppa contro il Napoli e la finale di Coppa Italia a spese dell'Inter, ora prima in classifica, forse non potevamo chiedere di più in questa fase. Se proprio avessimo dovuto scegliere tra la vittoria a Napoli e la vittoria in Supercoppa o la conquista della finale di Coppa Italia, senza ombra di dubbio avremmo scelto quello che sin qui abbiamo conquistato. La squadra è apparsa soprattutto nel primo tempo, più spenta, deconcentrata e stanca rispetto alle ultime uscite. Così abbiamo salvato la panchina a Rino Gattuso che con il successo ottenuto rigenera un minimo di entusiasmo in una piazza dove vivono solo per questa partita. E' stata una partita brutta nel complesso, ma la Juventus riesce a essere più brutta della partita. Per lunghi tratti sono le difese ad avere la meglio che così ben piazzate rendono difficile, se non quasi impossibile, creare un vero pericolo per i portieri, ma spesso il pallone non arriva neppure nei pressi delle due aree, impigliandosi nelle gambe di qualche avversario per colpa di uno dei tanti errori che hanno caratterizzato la partita. Una partita che per la Juventus era come detto fondamentale per continuare l'inseguimento alle milanesi, ora pericolosamente interrotto dalla sconfitta con la vetta distante 8 punti (sempre con una partita da recuperare proprio contro i partenopei). Perché la Juventus l'ha sbagliata in modo così clamoroso? Era l'ultima partita di un lungo ciclo di partite ed era la partita che precede l'inizio della fase a eliminazione diretta della Champions League: è evidente la stanchezza della Juventus. Più mentale che fisica, perché ci sono momenti in cui i bianconeri tengono il campo con una parvenza di intensità, ma è la mancanza di idee e la lentezza della manovra che sorprendono in negativo. Le ultime Juventus, alte o basse che fossero, erano più feroci e lucide, questa è sgasata e spuntata. E' successo altre volte nel corso di questa stagione e non è successo solo alla Juventus di incappare in un blackout agonistico ma un po a tutte le squadre, chi più chi meno. Il problema, per la Juventus, sono i punti persi all'inizio (Crotone e Benevento su tutte). Chissà se Pirlo si rimprovererà la scelta di Bernardeschi dall'inizio al posto di McKennie. Ma l'americano non stava benissimo ed è stato preservato per la partita di mercoledì a Oporto. L'azzurro è protagonista di sessanta minuti in cui sbaglia molto, ma sarebbe impietoso e ingiusto prendersela solo con lui, in quanto sono mancati quasi tutti: a partire da Ronaldo e Morata, mai sufficientemente precisi e cattivi, continuando con Rabiot, un po' confuso in costruzione e con Alex Sandro, che è entrato nella ripresa al posto di Cuadrado (problemino muscolare) ma non ha inciso. Si salvano in pochi: De Ligt e Danilo si fanno apprezzare, ma è difficile salvare la prestazione di tutti. Il Napoli passa in vantaggio in modo davvero fortuito, grazie a un rigore giustamente assegnato con il Var dopo mezzora di gioco. Punizione da sinistra, Chiellini salta insieme ad un giocatore del Napoli e gli piazza la mano in faccia allargando in modo innaturale il braccio sinistro. Situazione anomala, ma rigore ineccepibile. Fin lì la partita era stata noiosa e senza particolari emozioni. La Juventus era partita aggressiva schiacciando il Napoli nel primo quarto d'ora, ma senza creare occasioni degne di nota. Poi il Napoli aveva ripreso un po' di campo, ma senza mai impegnare Szczesny. Due squadre sotto tono e una partita che ne soffre, nella quale il Napoli ha forse il merito di sacrificarsi di più, soprattutto quando deve difendere il vantaggio e lo fa con tutti i giocatori. Negli ultimi dieci minuti della partita, con Kulusevski e McKennie in campo, la Juventus costruisce le uniche occasioni: per due volte è fenomenale Meret (subentrato al posto di Ospina, infortunatosi nel riscaldamento). Ma non è sufficiente per raggiungere nemmeno il pareggio che fondamentalmente sarebbe stato il risultato più giusto per quanto non visto in campo. Ancora una volta è pesata l'assenza di Arthur che si dimostra sempre più indispensabile per il nostro centrocampo. Senza di lui perdiamo molto in termini di sicurezza ed intraprendenza. Ma adesso è già tempo di voltare pagina in quanto ci attende una sfida cruciale in Portogallo dove memori della trasferta a Lione della passata stagione bisognerà stare molto attenti a non commettere passi falsi che potrebbero nuovamente comprometterci il passaggio del turno. Dopo le ultime due stagioni molto tribolate in Europa ci attendiamo da questa almeno un approdo sicuro ai quarti di finale. Poi di li in poi lo sappiamo che parte una stagione nella stagione e tutto potrà accadere. Un passo per volta. Peccato non poter tornare in trasferta ad Oporto, città meravigliosamente bella che abbiamo avuto il piacere di visitare quattro anni fa in un altra trasferta della Champions. Dove non siamo arrivati. Solo il Covid ha potuto fermarci. Speriamo solo di poter riprendere presto il nostro viaggio in giro per l'Europa al seguito della Juve. La JOFC LEAGUE in questa settimana ha visto il Club di Milano totalizzare nuovamente più punti di noi (17 per la precisione) in una serata in cui è stato difficile far punti per tutti stante il risultato avverso, la mancanza di goal e il cambio non preventivato per infortunio di Cuadrado. Adesso il vantaggio è sceso nuovamente sotto i 400 punti. Bisognerà tenere duro a partite dalla sfida di Champions, ma per farlo servirà l'aiuto di tutti nel partecipare in massa al gioco. FORZA RAGAZZI in campionato nulla è perduto, dopo la partita ovviamente la delusione la fatta da padrona nelle chat del Club ma già al giorno dopo eravamo tutti carichi e pronti a ripartire come se nulla fosse accaduto. CREDERCI SEMPRE, ARRENDERSI MAI! FINO ALLA FINE JC ANDRIA |
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CHE GODURIAAAAAAAAAAAA. SIAMO IN FINALE DI COPPA ITALIA |
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Intertriste....chiacchierone, sogna sotto l'ombrellone, tricolore...coppe varie......e come l'anno scorso e come l'anno prima, il nostro chiacchierone continuerà a sognare......... Dirvi che abbiamo goduto come dei porci.....è troppo riduttivo. La serata di martedì sera ha visto tutto il popolo gobbo festeggiare ancora una volta a danno dei tifosi delle Merde di Milano. Questa la considerazione che meritano in virtù delle continue puttanate che raccontano, alle quali loro stessi in fondo in fondo non ci credono. Pagliacci e ridicoli da sempre hanno avuto ancora una volta l'ennesima lezione sul campo. Non hanno ancora compreso che festeggiare una singola vittoria dopo anni di vacche magre...non porta a niente, quelle che vanno festeggiate sono le vittorie che ti portano ad obiettivi o al raggiungimento di una finale. E' inutile spiegarlo non lo capiranno mai........ 0-0 il risultato finale: avanti Juve con il minimo sforzo e senza strafare, anzi alla fine della partita il migliore in campo è risultato essere il loro portiere. Detto questo detto tutto. Juve meritatamente in finale di Coppa Italia. Bravo Pirlo detto il maestro, che anche in veste di allievo s'è rivelato ampiamente all'altezza del suo mentore Antonio Conte..... spedendo quest'ultimo..... dietro la lavagna. Cioè fuori dalla Coppa Italia. I merdazzurri hanno provato per buona metà del primo tempo a trovare quel goal che avrebbe riaperto i giochi. Ma la bravura di Demiral e De Ligt su tutti hanno evitato ogni pericolo per i bianconeri. Che poi, nella ripresa, abbastanza in scioltezza salvo qualche mischione nel finale, hanno gestito con disinvoltura una pareggio a reti inviolate che forse - proprio perché a reti inviolate - rappresenta un ennesimo importante passo in avanti in termini di consapevolezza dei mezzi e in termini di solidità anche mentale. Un passo avanti che, più concretamente ancora, porterà a disputare la finale contro una sempre più sorprendente Atalanta capace di mettere fuori quelli della ASL NAPOLI prossimi nostri avversari in campionato. Pirlo ha puntato sul solito spartito (4-4-2 tendente al 3-5-2 a seconda delle fasi di gioco) ma schiera interpreti più accorti. A centrocampo c'è Cuadrado, a destra, con Bernardeschi a sinistra deputato a prendere in consegna (quantomeno provarci......) uno dei più in forma di questa stagione nelle fila delle merde: Hakimi. In attacco Kulusevki insieme con Ronaldo. Come detto evanescente l'attacco degli intertristi. Si fa presto a capire quale sarà l'andazzo, con la Juve a difendere il prezioso risultato maturato a San Siro e l'Inter ad attaccare. Il possesso palla juventino è molto sterile, con l'Inter che in diverse occasioni da l'impressione di poter pervenire da un momento all'altro alla rete del vantaggio . Reclamano un rigore che ovviamente non c'era. Hanno infatti squalificato la "zolla del campo" per il fallo su Lautaro.......ahahahahahahahahah. La Juventus resiste come può e, soprattutto, dove può: rintanata nella propria metà campo. Bernardeschi e Alex Sandro appaiono molto spaesati. L'ottima prova di De Ligt e, soprattutto, Demiral, come detto, evitano diversi guai. Su sponda Juventus si potrebbe menzionare un doppio guizzo di Cristiano Ronaldo sul finale di tempo. che ha provato a portare la Juve in vantaggio. Un po' più grintosi, i bianconeri, nella ripresa con gli ingressi di McKennie, Chiesa e Chiellini (nel finale). Mentre gli sfigati cominciano a sentire la stanchezza e l'incombenza dello scorrere dei minuti. Poi Cristiano Ronaldo inizia a prendersi come sempre la scena. Anche se al suo cospetto trova un Handanovic smanioso di riscatto dopo certe disfatte della partita d'andata. Ebbene in due occasioni l'estremo merdazzurro ha riflessi e intuito, fisicità opportuna per evitare un gol che significherebbe la chiusura anticipata del discorso semifinali. Le sue prodezze, però, non fanno altro che prolungare una attesa che rimane vana nonostante i rabberciati e a quel punto sconclusionati assalti intertristi nei minuti finali. Grande Andrea Pirlo, piccolo uomo Antonio Conte. Non aggiungiamo altro. Si dovrebbe solo vergognare per quanto fatto a casa nostra che è stata anche casa sua. Devi crescere. Mentre Conte ed i suoi seguaci erano li a leccarsi le ennesime ferite e l'ennesima delusione stagionale, noi eravamo letteralmente impazziti dalla gioia. Nelle chat del Club l'entusiasmo ha raggiunto dei picchi incredibili e sino a tarda ora. Questa partita la sentivamo tanto. Viverla purtroppo a distanza non ha di certo aiutato nessuno. Ognuno ha raccontato il suo modo di vivere la partita. Come la squadra ha lottato in campo così noi tifosi abbiamo lottato da casa, quasi come se stessimo giocando noi in campo.....tra chi girava intorno al tavolo o chi percorreva il corridoio della propria abitazione in lungo ed in largo manco se così passasse più in fretta il tempo. Che ridere, quanto gobbi siamo, te ne accorgi proprio da questi racconti. Bellissima l'accoglienza all'esterno riservata alla nostra squadra dai tanti tifosi accorsi. Una fumogenata ha fatto da contorno all'arrivo del pullman. Cori, bandiere e passione pura segno evidente di una voglia matta di poter tornare dentro. Anche il bus delle Merde ha ricevuto l'accoglienza che meritava..... Il tesseramento a sostegno del nostro Club è stato prorogato di qualche altro giorno. Adesso il numero ci vede attestati a 559. A passi piccolissimi stiamo sempre più consolidando il risultato che ci eravamo prefissi: difendere la nostra sede sociale! CI SIAMO RIUSCITIIIIIIIIIIII! Nel Torneo della JOFC LEAGUE invece siamo riusciti, in un turno dove era difficilissimo pronosticare il risultato esatto, a difendere ed incrementare di quasi 60 punti il nostro distacco sul Club di Milano. Questo non vuol dire assolutamente nulla ma serve a far comprendere a tutti che più siamo a giocare più potremo restare in vetta. Archiviata la conquista della FINALE DELLA COPPA ITALIA ci rituffiamo nel campionato dove proveremo con ogni nostra forza a compiere una rimonta incredibile. Per farlo ed alimentare questo sogno bisognerà provare a vincere anche a Napoli. Non sarà facile considerando il loro momento e soprattutto il loro impegno massimo nelle sfide contro di noi. Contro tutto e tutti la JUVE dovrà regalarci un altra serata da sogno, lo meritiamo soprattutto per lo squallido teatrino e le solite manfrine messe in atto dallo sceneggiatore di quella società che non sappiamo ancora se sia "sportiva"....o "sanitaria"....... MI RACCOMANDO TUTTI COMPATTI NEL FARE I PRONOSTICI E SOPRATTUTTO TUTTI UNITI CON LA NOSTRA SQUADRA. LOTTIAMO E NON MOLLIAMO MAI! JUVENTUS CLUB ANDRIA, PIU' DI UN PASSO AVANTI RISPETTO A TUTTI |
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BATTUTA ANCHE LA ROMA! |
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Sesta vittoria consecutiva per la Juventus che, dopo la sconfitta in casa dell'Inter in campionato del 17 gennaio scorso, non si è più fermata. Stavolta tocca alla Roma, finora incapace di battere una big in stagione, cadere allo Juventus Stadium. Finisce 2-0 per i bianconeri, con il match aperto nel primo tempo dal solito Cristiano Ronaldo (rete numero 23 in 24 partite), che ha festeggiato al meglio il suo trentaseiesimo compleanno e chiuso dall'autorete nella ripresa di Ibanez determinata da una grande azione di Cuadrado e Kulusevski. Sorpasso in classifica per la Juventus, che sale al terzo posto davanti ai giallorossi e che si prepara nel migliore dei modi all'importante trittico che l'attende nei prossimi giorni: ad iniziare martedì con la semifinale di ritorno in Coppa Italia allo Stadium contro l'Inter (si parte dall'1-2 dell'andata per noi), poi sabato con la trasferta a Napoli di campionato e mercoledì 17 in casa del Porto per l'andata degli ottavi di Champions League. Ancora un grosso sforzo servirà produrre per uscire al meglio da questo periodaccio intenso di sfide importanti e difficili. Pirlo cambia un solo elemento rispetto alla formazione preventivata alla vigilia, dopo il turnover visto con l'Inter: Cuadrado va in panchina, con Danilo spostato sulla fascia destra e Alex Sandro sulla corsia opposta. Invertite, poi, le posizioni di Chiesa (a destra) e McKennie (a sinistra). Un atteggiamento scelto per contrastare le volate giallorosse sugli esterni. E proprio Alex Sandro è protagonista nell'azione del vantaggio: il brasiliano va in profondità, inseguito invano da Cristante, e appoggia indietro per Morata. Pronto assist per Ronaldo al limite, con controllo di destro e tiro di sinistro praticamente da fermo, con una traiettoria che non dà scampo al portiere. Gran goal! La Roma prova a reagire, con un atteggiamento aggressivo, ma le opportunità create sono poche. Più incisiva la prova della Juventus, che sfrutta gli spazi con repentini cambi di fronte o verticalizzazioni. Al 22' ancora Alex Sandro ripropone al centro per il destro di CR7: la deviazione in chiusura di un difensore giallorosso, manda la palla a colpire la parte bassa della traversa e poi a rimbalzare il campo prima della linea. Siparietto tra Ronaldo e l'arbitro Orsato, con il portoghese che chiede invano di vedere in prima persona l'orologio della gol line technology e l'arbitro che se la ride di gusto. Il tempo si chiude con CR7 ancora protagonista, con un destro centrale parato dal portiere. Dopo l'intervallo la Juventus si limita a controllare, ma la Roma non riesce a salire di tono pur mantenendo il pallino del gioco in mano. La Juve rintuzza tutti gli attacchi a difesa di Szczesny con Chiellini assoluto protagonista. Ma proprio nel momento migliore della Roma ecco giungere al raddoppio la Juventus. Protagonista, anche in questo caso, un sostituto: Kulusevski mette al cento da destra, imbeccato da Cuadrado, e Ibanez, preoccupato per la presenza incombente di Ronaldo, mette alle spalle del proprio portiere. La partita si chiude praticamente qui, con una sola preoccupazione per la Juventus, quando Bonucci chiede il cambio a pochi minuti dal termine: un acciacco fisico che speriamo possa essere nulla di che. Vittoria di carattere, da grande squadra ottenuta con cinismo grazie alla tattica di Pirlo che ha preferito attendere la Roma per poi colpirla. Vittoria che permette alla Juve di restare in scia delle milanesi pronta ad approfittare degli errori che sicuramente ci saranno. Ovvio che bisognerà cercare di non perdere molti punti per strada come fatto nel girone di andata ad iniziare dalla difficilissima trasferta di Napoli di sabato pomeriggio. Ma come detto prima bisognerà compiere l'impresa di raggiungere la finale di Coppa Italia eliminando l'Inter. Dimentichiamoci del risultato maturato a San Siro. Si riparte dallo 0-0 e ci sarà da battagliare per conquistare un altro traguardo. Stringiamo i denti e seppur a distanza cerchiamo di trasmettere tutti quel calore ideale alla squadra di cui ci sarà bisogno in una sfida come questa. Come fare? semplice.....crederci sempre ed arrendersi mai e sostenendo chiunque scenderà in campo. Si sta ricreando nello spogliatoio un clima davvero bello come non lo si vedeva da almeno tre anni. Come sempre nelle chat del Club fiumi di messaggi ad accogliere quest'altra importante vittoria contro la Roma. Clima come sempre goliardico e soprattutto molto famigliare. Si spera sempre che a breve si possa magari tornare a ripopolare il nostro Club oramai chiuso da fine ottobre. Nella JOFC LEAGUE giornata favorevole al Club di Milano che riesce a totalizzare oltre cento punti più di noi. Segno evidente che qualcuno dei nostri non avrà giocato oppure non si è stati fortunati nel pronosticare. Resta il fatto che siamo sempre avanti e che ci vorrà la collaborazione di tutti nell'essere costanti nel gioco, per poter difendere la vetta della classifica conquistata prima di Natale. E' una bella sfida e comunque andrà a finire sarà stato bello per tutti noi. Il tesseramento al Club volge oramai al termine. Altre due iscrizioni negli ultimi giorni vede il numero complessivo adesso a 558. Un ringraziamento di vero cuore a tutti per il risultato raggiunto. Sappiamo di poter contare su un grande gruppo di persone che ha dimostrato di tenere molto al Club. Ne siamo tutti orgogliosi di quello che siamo. Agli altri come sempre lasciamo le chiacchiere da bar.....ai fatti ci pensiamo sempre NOI! AVANTI JUVENTUS, AVANTI NOI! |
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LA RIVINCITA E' SERVITA..... |
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La vendetta è un piatto che va servito freddo, meglio ancora se un pò alla volta. La Juventus si vendica della sconfitta in campionato mettendo una serie ipoteca sulla qualificazione alla finale di Coppa Italia. L'1-2 in casa delle Merde di Milano, consentirà di concedersi anche una sconfitta per 0-1 per poter passare il turno nel match in programma a Torino martedì prossimo. Ancora una volta abbiamo dimostrato a quegli esseri che da sempre si sentono inferiori, di che pasta siamo fatti. Non imparano mai nulla. Hanno festeggiato come se avessero vinto un trofeo, la gara vinta in campionato, mentre noi a differenza loro, abbiamo imparato la lezione di quella sera, prendendoci una immediata rivincita ma senza enfatizzarla più di tanto. Si è solo concluso il primo tempo di una sfida che deve ancora raccontare molto. Bisognerà restare sul pezzo onde evitare brutte sorprese. Partita solida per i bianconeri, con una tendenza ad abbassarsi nel secondo tempo, come avvenuto anche contro la Sampdoria. Un atteggiamento logico di fronte al tentativo, confuso ma arrembante, dei merdazzurri di raggiungere il pareggio, ma con una buona gestione delle situazioni di pericolo. Protagonista assoluto Cristiano Ronaldo, che firma la rimonta, dopo il vantaggio degli intertristi, con una doppietta: prima su rigore, poi approfittando con astuzia di un clamoroso errore della loro retroguardia. Una “furbata” festeggiata portandosi un dito alla tempia, a ribadire quanto serva la testa in certe circostanze. Finalmente, dopo anni ed anni di attesa, dal 1998 per la precisione, hanno potuto assistere al goal su calcio di rigore di Ronaldo.......ahahahahahahaha, quanto godiamo! La Juve storicamente non sbaglia mai due partite di fila contro la stessa avversaria. La sorte ci ha permesso immediatamente di cancellare l'infausta serata di sole due settimane addietro quando abbiamo perso più per demeriti nostri che per meriti loro. Ma quella sconfitta è servita di lezione. Pirlo si presenta con tre novità rispetto alla formazione ipotizzata alla vigilia: Demiral centrale di difesa, Rabiot in mezzo al campo e Bernardeschi sulla fascia sinistra. Scelte che inizialmente hanno lasciato perplessi molti sostenitori. La Juventus viene subito colpita a freddo da un contropiede in velocità. Un cross al centro vede De Ligt anticipato con una conclusione su cui Buffon non è del tutto perfetto. Il merito della Juventus è quello di non perdersi d'animo e di mettere pressione agli avversari con una ricerca del possesso nella trequarti nerazzurra. Il pareggio arriva poco prima della mezz'ora, quando l'arbitro, su segnalazione del Var, rivede un'azione in area, giudicando da rigore la trattenuta di un difensore ai danni di Cuadrado. Ronaldo realizza dal dischetto. E il portoghese diventa protagonista assoluto al 35', quando manda in affanno Bastoni e Handanovic: il difensore controlla palla al limite con il portiere in uscita, ma entrambi temporeggiano. CR7 ne approfitta per inserirsi e spedire in porta di precisione da posizione molto defilata. Apoteosi nelle nostre chat dove si invita alla prudenza. Errori che caratterizzano una ripresa combattuta, con interventi spesso sul filo della sanzione arbitrale. Dopo una parata di Handanovic su Bernardeschi, la Juventus rischia il 2-2 su un pasticcio difensivo: De Ligt appoggia a Bentancur, che perde palla sul pressing di Vidal. Il cileno appoggia al connazionale Sanchez, il cui tiro è respinto miracolosamente sulla linea da Demiral. L'Inter diventa arrembante ma la Juventus respinge ogni tentativo. Buffon si fa perdonare con una parata mostruosa su Darmian. Esce anche CR7, Pirlo si cautela con Arthur, Morata e Chiellini, dopo aver già fatto entrare Danilo. La Juve chiude in avanti senza rischiare più niente. Se in campo i calciatori festeggiano con moderatezza, nelle chat del Club l'entusiasmo arriva alle stelle per questa immediata rivincita che andrà ovviamente completata martedì prossimo nella gara di ritorno dove bisognerà essere molto attenti a non commettere errori. Dobbiamo conquistare con tutte le nostre forze l'ennesima finale della COPPA ITALIA di questi ultimi anni. Abbiamo un vantaggio non da difendere ma da consolidare! Che ridere vedere alla vigilia della gara tutti i tifosi della loro curva riuniti sotto lo stadio per accogliere il pullman della squadra......in pratica copiano ogni cosa che vedono prima fare agli altri. Non solo, ma si sono ridicolizzati affiggendo dei manifesti a difesa della loro città che ritengono non sia gobba.....ahahahahaaha in pratica è stata una ammissione di quanto diciamo noi da sempre....ovvero che loro sono la terza squadra di Milano. Sempre più ridicoli. Ma non lo diciamo noi. Lo pensano oramai diverse tifoserie in tutta Italia. C'era una volta la Nord di Milano....... Nello spettacolare torneo tra Official Fan Club ancora un testa a testa avvincente con il Club di Milano. In questo turno abbiamo stabilito ben 594 punti, record assoluto sin qui del torneo, contro i 592 del Club meneghino, a riprova ancora una volta che Milano è sempre più bianconera. In pratica una sorta di pareggio che ci lascia sempre in vetta con oltre 3.000 punti totalizzati ed un vantaggio di 450 punti. Serve costanza e soprattutto fortuna in questo gioco. Ma se giochiamo in tanti riusciremo a reggere la sfida. Al Club nonostante siamo oramai a febbraio riusciamo a smuovere seppur di una sola unità il numero dei soci giunto adesso a 556 totali. Manterremo il tesseramento aperto sino a tutto febbraio per chi volesse ancora contribuire a sostegno della nostra realtà. Abbiamo raggiunto il grosso risultato di difendere la nostra storica sede sociale nonostante la chiusura forzata da fine ottobre. Il tutto grazie ai tantissimi che anche in questa stagione hanno volto iscriversi indipendentemente dall'apertura degli stadi. Grazie alle chat del Club, grazie a questo originale gioco ideato dalla JUVENTUS, siamo riusciti nell'intento di mantenere viva la vitalità che ha sempre contraddistinto il nostro gruppo. Siamo certi che presto torneremo a ripopolare la nostra sede, nell'attesa restiamo uniti più che mai a sostegno di questa squadra che non finisce mai di regalarci soddisfazioni. Adesso ci attende un altra sfida di campionato a dir poco dura. Contro la Roma molto bistrattata in questa stagione ma che sin qui è riuscita a conquistare ben 41 punti (uno tolto a tavolino). Servirà molta attenzione contro una rivale storica che farà il possibile per metterci in difficoltà. AVANTI JUVE, INSIEME SUPEREREMO OGNI OSTACOLO. LOTTA E NON MOLLARE MAI! JC ANDRIA |
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LA JUVE NON SI FERMA |
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Quanto era importante la partita di Genova contro la Sampdoria? tantissimo per la nostra Juventus, chiamata a dimostrare di essere sulla strada giusta verso una rimonta che avrebbe dell'incredibile. Soffrendo, stringendo i denti e dimostrando un carattere importante la Juventus porta a casa tre punti molto significativi: 0-2 il risultato finale. Ha giocato bene? Soprattutto nel primo tempo, nel secondo ha sofferto un pò la Samp, complice il non aver chiuso la partita nella prima frazione. Ma paradossalmente è questa la buona notizia per Pirlo che sapeva già di avere una squadra frizzante e tecnica, ma non aveva ancora trovato una squadra matura che, in situazioni critiche, sa difendere un gol di vantaggio. Si respira un aria che non si registrava da qualche stagione. La difesa ha retto all'urto, riuscendo a soffrire e mantenendo una lucidità vista poco nella primissima parte di stagione, la presenza di Chiellini in campo, in questo senso, non è assolutamente casuale. Il capitano bianconero primeggia su tutti, salva un gol stoppando un tiro a botta sicura di Quagliarella, lotta in maniera indomabile su ogni tentativo blucerchiato e carica tutto il suo reparto che disputa, forse, la migliore prestazione della stagione in campionato. Perché se è vero che la Juventus gioca molti minuti della ripresa nella propria metà campo, è altrettanto vero che Szczesny non deve compiere miracoli: davanti a lui la Juventus si sigilla con esperienza. Il fatto che poi, all'inizio del recupero, la squadra di Pirlo trovi la zampata di Ramsey è poi ulteriore prova di maturità e cinismo. Partita sporca, vittoria brillante. La chiave, oltre a Chiellini, è la trasformazione del centrocampo che ormai sembra aver trovato il suo equilibrio intorno ad Arthur e McKennie. Che il terzo sia Bentancur o Rabiot cambia poco: la classe e la visione di gioco del brasiliano e il dinamismo funambolico dell'americano rappresentano la svolta della stagione. Ora tutto gira in modo logico e anche la mancanza di forma da parte di CR7 diventa una annotazione a margine, non un problema cruciale. Anzi se prima si giocava solo per CR7 adesso è Cristiano a mettersi al servizio della squadra. Non sarà un caso se nelle ultime partite siano andati a segno quasi tutti i centrocampisti cosa che nella Juve non accadeva da almeno tre stagioni. Nel primo tempo il dominio della Juventus è frizzante, ritmato e praticamente totale. Lo zero alla voce "parate di Szczesny" è indicativo dell'andamento dei primi quarantacinque minuti. La squadra di Pirlo corre bene: McKennie e Bentancur sono micidiali, così come Chiesa e il gioco si sviluppa verticale, con una pressione alta che mette sotto pressione la Sampdoria nella sua metà campo. Esattamente come chiedeva Pirlo. Il problema è che un tempo giocato in quel modo non può finire con un solo gol di differenza. L'1-0, firmato da Federico Chiesa, è almeno di due taglie in meno rispetto a quanto accaduto in campo e se Ronaldo può fare un esame di coscienza per due errori inusuali per lui, in generale è la mancanza di concretezza che potrebbe non piacere a Pirlo. Di sicuro Pirlo si sarà arrabbiato per l'atteggiamento del secondo tempo. Perché il dominio juventino si interrompe e la Sampdoria prende campo in modo preoccupante per la difesa bianconera. Nel frattempo Ronaldo e Morata, che Pirlo ha allargato tantissimo, lasciano spazi interessanti per McKennie spesso in posizione di punta centrale, ma senza creare grossi pericoli per la difesa blucerchiata. La Samp invece è lodevole per la determinazione con la quale cerca il pareggio su un terreno sempre più infame per la pioggia battente durata per tutta la partita (dopo la finale di Supercoppa giocata sul terrificante manto di Reggio Emilia, un altro prato indegno per la Serie A). Poi mentre la Samp cerca in tutti i modi di trovare l'imbucata giusta, un contropiede fulmineo consente a Ronaldo di effettuare la giocata che gli vale, da sola, la sufficienza in una partita davvero opaca: il lancio per Cuadrado è perfezione calcistica, la finta del colombiano sbilancia tutta la difesa e libera Ramsey che calcia solo a porta vuota per il definitivo 0-2. E la vittoria pesa, non tanto per la serie che si allunga, quanto perché si solidifica l'anima della squadra di Pirlo. Restiamo nella scia delle milanesi ed agganciati alla Roma prossima avversaria allo Stadium da battere ad ogni costo. A partire da martedì sera la Juve sarà chiamata ad un autentico tour de force. Prima a San Siro per l'andata delle semifinali della Coppa Italia contro le Merde di Milano, una sorta di gara rivincita per noi. Bisognerà fare risultato ad ogni costo per indirizzare favorevolmente la gara di ritorno in programma sette giorni dopo. Grande l'entusiasmo nelle chat del Club sabato sera subito dopo la vittoria al Ferraris. Grande la soddisfazione di tutti per l'ennesima convincente prestazione della squadra sempre più a immagine e somiglianza di Andrea Pirlo. Grande umorismo da parte di tutti i soci che contribuiscono a creare un clima sempre molto gogliardico nell'attesa di poterci ritrovare tutti presso la sede del Club. Anche il risultato conseguito nella JOFC LEAGUE è stato nuovamente favorevole al nostro Club che riesce a totalizzare oltre 300 punti una cinquantina in più del Club di Milano che insegue. Vetta della classifica mantenuta con un distacco di 450 punti. Bisognerà continuare ad essere costanti nel partecipare al gioco dei pronostici. Più lo saremo, più resteremo in testa. Il tesseramento al Club resterà aperto ancora per questa settimana. Siamo arrivati a quota 555 soci. Resta per noi un risultato incredibile in un annata così. Segno evidente dell'orgoglio di appartenenza che tutti hanno nei confronti di questa splendida realtà. CREDERCI SEMPRE....ARRENDERSI MAI IL NOSTRO MOTTO JC ANDRIA PIU' DI UN CLUB |
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LA JUVE VOLA IN SEMIFINALE DI COPPA ITALIA |
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La Juventus batte per 4-0 la Spal, formazione che milita nella serie cadetta ed accede, ancora una volta, alle semifinali della Coppa Italia dove potrà provare a riscattare immediatamente il 2-0 subito solo dieci giorni fa a San Siro che ancora non è andato giù a noi tifosi come a tutto l'ambiente bianconero. La rivincita che vale una finale è in programma martedì 2 febbraio a Milano con la gara di ritorno dopo una settimana allo Stadium. Le semifinali di Coppa Italia non sono mai state in pericolo, la Juve ha regolato in maniera agevole una volenterosa Spal, mettendo in risalto le qualità di titolari aggiunti, rincalzi di lusso e giovani promettenti. Morata su rigore, Frabotta, Kulusevski e Chiesa hanno messo a segno le marcature.
Buffon titolare e capitano alla vigilia del suo 43° compleanno, Dragusin dall'inizio con Demiral e De Ligt a comporre un trio da 21 anni e 85 giorni di età media, Fagioli al debutto assoluto, Morata e Kulusevski di punta: ecco le scelte di Andrea Pirlo. La Spal se la gioca senza pressioni e sotto sotto pensa ad impensierire i bianconeri. Ma la Juve, memore della gara nei quarti contro il Genoa, vuole chiuderla presto la pratica per la conquista delle semifinali. Ci provano prima Frabotta, poi Morata ma niente. Il vantaggio si concretizza al quarto d'ora in seguito a un errore clamoroso dell'arbitro che scambia un fallo del difensore spallino su Rabiot per una simulazione del francese, pure ammonito: il Var fa capire al fischietto che l'azione merita di essere rivista e così l'assegnazione del rigore per la Juve diventa inevitabile. Morata non ha pietà e spiazza dal dischetto il portiere. Il raddoppio è storia dopo la mezz'ora con Frabotta che segna il primo gol da juventino: il terzino approfitta di uno slalom ubriacante di un Kulusevski in palla (lo svedese si porta a spasso mezza difesa avversaria) e con il sinistro insacca, complice una leggera deviazione. Nel frattempo la Spal, quinta forza della Serie B, ci aveva provato timidamente in ripartenza, ma la differenza di categoria salta agli occhi: Ramsey e Morata combinano bene, Fagioli cresce in personalità grazie ai consigli urlati da Pirlo e in difesa la coppia del futuro Demiral-De Ligt piace. Nel frattempo si fa male Bernardeschi e dopo l'intervallo, Pirlo lo sostituirà con il giovane Di Pardo, altro esordiente. Il primo tempo di Buffon? Più urla, rivolte in particolare a Demiral, che palloni giocati. Fatto sta che la Spal, a parte un tentativo, non lo chiama mai in causa, mentre sull'altro fronte l'intesa Morata-Kulusevski è un ottimo segnale in prospettiva. È ancora Kulusevski a brillare non soltanto per le conclusioni verso la porta, ma soprattutto per quel senso del movimento costante che manda in bambola gli avversari costringendoli spesso all'errore. Pirlo cambia l'acciaccato Morata con Chiesa e Frabotta con Alex Sandro fresco rientrante dalla guarigione dal Coronavirus (finalmente sono stati tutti recuperati). La Spal ha ormai staccato la spina, ne approfitta Chiesa che serve Kulusevski per il 3-0. Debutta anche il 2002 Da Graca al posto di Demiral, quindi McKennie rileverà Fagioli alle prese con i crampi. Chiesa va a un passo dal poker, che metterà a segno a pochi secondi dal termine. Ancora una volta va sottolineato il coraggio di Andrea Pirlo nello schierare molti giovani. Crediamo che il lavoro del mister alla lunga porterà i suoi frutti soprattutto in ottica futura. Del resto adesso tutti quanti si rendono conto dell'importanza del progetto dell'Under 23 in serie C. Come sempre i primi ad avviare tutti i progetti di crescita di una Società che non ha eguali sul territorio nazionale e che guarda con grande ottimismo alle big del calcio internazionale avvicinandosi di gran leva agli standard europei che il calcio moderno oggi giorno richiede gioco forza. Sorridiamo nel vedere altrove ben altri problemi di natura economica. Continua ancora per qualche giorno, sino a fine mese, il tesseramento al Club che ci vede adesso attestati a quota 552 iscritti. Ci sarà tempo sino al 7 di febbraio dopo di che se ne riparlerà in estate per la nuova stagione che speriamo di poter riprendere nella più assoluta normalità. Un grosso grazie lo dobbiamo rivolgere a tutte quelle attività che ci hanno collaborato nella sottoscrizione e raccolta delle tessere, da Nodo Gordiano alla Paramedical, dagli Alimentari Lotti alla Caffetteria Goodness. Nella JOFC LEAGUE, il torneo tra Official Fan Club, la giornata della Coppa Italia ha registrato il record di punti per il nostro Club sin qui mai ottenuto (ben 480) ma con il Club in seconda posizione (Milano) che ne ottiene incredibilmente oltre 500. Ovviamente vetta della classifica ancora mantenuta, ma bisognerà essere sempre in tanti a giocare visto che dietro ovviamente non mollano. Adesso testa alla SAMP prossima avversaria in campionato. Vincere al Ferraris diventa fondamentale per restare nella scia delle milanesi. FORZA JUVE VINCI DAI, LOTTA E NON MOLLARE MAI JC ANDRIA SEMPRE AL TUO FIANCO |
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ALTRA CONVINCENTE VITTORIA. RAGGIUNTA QUOTA 550 TESSERE |
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Sembra che sia già passata una eternità dalla brutta sconfitta maturata a San Siro ed invece è passata appena una settimana con la Juventus che sembra aver intrapreso una giusta strada. Il trofeo alzato al cielo a Reggio Emilia ha dato sicuramente il "la" alla riscossa bianconera. Ma nell'era del calcio Covid bisogna abituarsi a queste situazioni. Quello che più conta e l'aver ritrovato, gioco, entusiasmo e voglia di lottare. Una trasformazione incredibile che ha portato la Juventus a guadagnare ben 3 punti sul Milan e 2 sull'Inter oltre ad aver staccato il Napoli. Ma al di là dei numeri, a rilanciare la squadra di Pirlo nella corsa verso lo scudetto è il modo con cui ottiene la vittoria sul Bologna, con un 2-0 che non racconta la vera differenza di valori in campo. La Juventus è stata brillante, veloce, cattiva e, soprattutto, verticale. Merito di Arthur in mezzo al campo, che non sbaglia un passaggio dando ordine e logicità al gioco; ma anche di McKennie (superlativo il maghetto americano) e Kulusevski che creano una mole di gioco difficilmente controllabile dal Bologna; così come da un Bentancur redivivo e, soprattutto, da un Cuadrado sempre più micidiale per efficacia, concentrazione e solidità. La Juventus vince 2-0 una partita che senza il portiere avversario avrebbe potuto avere un risultato ben più pesante per un Bologna che non ha soltanto difeso. Tantissime le occasioni sbagliate o nelle quali il portiere del Bologna è stato superlativo. A partire da Cuadrado e Bernardeschi nel primo tempo, per contare una lunga serie nella ripresa con Cuadrado, McKennie, Rabiot e Ronaldo che vedono sfumare altrettante possibilità per arrotondare il risultato. E in più ci sarebbe anche un rigore per la Juventus al 6', quando un difensore felsineo interviene sul piede di Cuadrado e l'errore, grave dell'arbitro, non viene corretto dal Var. Insomma, la mole di gioco offensivo creato dalla Juventus è talmente superiore e il dominio tecnico così indiscutibile, che cancella la parte iniziale del secondo tempo, nella quale i bianconeri perdono molta concentrazione rischiando clamorosamente il pareggio. Su questo aspetto mentale Pirlo dovrà lavorare tantissimo nei prossimi giorni per evitare queste pericolose pause che già nella passata stagione ci sono costate diversi punti. L'ingresso di Alvaro Morata, partito inizialmente in panchina, restituisce vivacità alla Juventus che finisce la partita schiacciando il Bologna nella sua area e trovando il gol con McKennie, sciupando poi almeno altre due occasioni. Il vantaggio bianconero arriva al 15' del primo tempo grazie ad un tiro da fuori di Arthur che viene deviato da un bolognese in modo da renderlo imparabile per il portiere, andato completamente dall'altra parte. Il raddoppio nella ripresa ad opera di McKennie al 71': corner e l'americano di testa insacca. Nella Juventus che sta trovando un modo di giocatore sempre più vicino alle idee di Pirlo spicca la prestazione di un grandissimo Szczesny che ripete la magistrale prova di Reggio Emilia (parata strepitosa su di un colpo di testa suicida di Cuadrado, oltre ad altri decisivi interventi). Ma sono da applausi le prestazioni di McKennie che al di là del gol è sempre più indispensabile per rendere fluido e veloce il gioco, di Kulusevski che continua a crescere, ma molto positivo anche Chiellini (alla quarta gara consecutiva), Danilo e Bentancur. Insomma tanti gli aspetti positivi di questa Juventus alla vigilia di un tour de force che ha dell'incredibile. Nel mese di febbraio ci giocheremo praticamente tutti gli obiettivi stagionali. Prima però ci sarà da battare la SPAL allo Stadium per regalarsi la semifinale di Coppa Italia contro l'Inter in una doppia sfida da brividi! Poi si andrà a Genova contro la Samp. per una trasferta molto impegnativa visto lo stato di forma degli uomini di Ranieri. Non bisognerà commettere passi falsi. Nel frattempo abbiamo raggiunto quota 550 tessere al Club per questa stagione. Un risultato che lo stiamo ribadendo da tempo ha davvero dell'incredibile se lo rapportiamo alla stagione che stiamo vivendo con stadi e club chiusi. Per la precisione siamo a quota 551. Per chi lo vorrà è ancora possibile sottoscrivere la tessera in questi ultimi giorni di febbraio dopo di che se ne riparlerà nella prossima estate con la speranza che dalla prossima stagione si possa realmente tornare alla normalità. Per questa adesso iniziamo oramai a perdere le speranze per un ritorno sugli spalti. Speriamo almeno di poter riaprire la sede sociale unico modo per sentirsi più vicini alla squadra. Nel torneo della JOFC LEAGUE invece è stata una giornata all'insegna dell'imprevedibilità sia per il risultato maturato che per i marcatori. Quindi pochi punti rispetto al solito, ma stesso andazzo per gli altri Club che ci inseguono. Un bel gioco dobbiamo dire che ha ravvivato di molto le chat del Club, che oramai sia prima delle gare che soprattutto dopo, si animano di pronostici e commenti sugli stessi. Abbiamo oltre 400 punti di vantaggio sul secondo Club ma questo non vuol dire nulla perchè basta una giornata per rimettere tutto in discussione. Bisogna essere costanti nel giocare e soprattutto fortunati nel pronosticare. FORZA RAGAZZI. NON SI MOLLA DI UN CENTIMETRO. |
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LA JUVE CONTINUA AD ALZARE TROFEI |
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La Juve batte il Napoli per 2-0 a Reggio Emilia conquistando la nona SUPERCOPPA ITALIANA della sua storia alla faccia di chi pensava che il nostro ciclo si fosse già chiuso domenica sera......, alla faccia di chi festeggia per una singola vittoria in campionato per poi puntualmente continuare a non vincere trofei e soprattutto ad inanellare debiti su debiti (ne sentiremo ancora delle belle....). Ancora una volta Cristiano Ronaldo è l'uomo decisivo in Supercoppa come già accaduto due stagioni fa contro il Milan in Arabia. CR7 ha infranto l'equilibrio di una partita bloccata, segnando da vero bomber d'area di rigore. Così la Juventus porta a casa l'ennesimo trofeo di questi meravigliosi dieci anni di vittorie (non finisce di certo qui...). Un 2-0 combattuto contro il Napoli che sbaglia un rigore con Insigne (sarebbe stato l'1-1 parziale con il rischio dei supplementari), e bianconeri meritatamente in trionfo. Una gran bella festa quella inscenata dai ragazzi sia sul campo che negli spogliatoi oltre che alla Stazione di Reggio MedioPadana e sul treno che ha riportato i ragazzi nella notte a Torino. Pirlo batte il suo amico Gattuso (confermatosi un vero Uomo in una Società di tanti piccoli uomini.....) grazie alla superiorità tecnica dei giocatori, alla loro voglia di soffrire, di compattarsi, di ricominciare a vincere dopo la delusione di Milano. Pirlo, come previsto, tiene Morata in panchina ma pronto all'uso, mentre Kulusevski affianca Cristiano Ronaldo e visti i precedenti la coppia promette bene. C'è Cuadrado dall'inizio, 16 giorni dopo essere stato contagiato dal Coronavirus: appena guarito, il colombiano si fionda in direzione Reggio Emilia, in tempo per riappropriarsi della maglia da titolare che se sta bene sarà sempre sua. La Juve prova subito a fare la partita avanzando grazie agli strappi di McKennie e Kulusevski, oltre alle incursioni di Danilo che impegna il portiere. Ma il Napoli non si lascia intimorire, sfiorando il vantaggio evitato da una prodezza di Szczesny per quella che sarà l'unica grande occasione di tutto il primo tempo. La sfida è equilibrata, con i partenopei che alla lunga sembrano uscire bene dal tentativo di pressing alto bianconero. La Juventus comunque dà l'idea di aver approcciato il match con altro piglio, con una testa diversa, libera dai cattivi pensieri successivi al tonfo di domenica a San Siro contro l'Inter. In particolare i campioni d'Italia evitano di scoprirsi e in fase di non possesso si mettono a volte in attesa per evitare di prestare il fianco ai rivali e lasciare le praterie scoperte come accaduto a San Siro contro le Merde. Prevalgono le difese per lunghi tratti della gara. La ripresa comincia subito con Bernardeschi al posto di Chiesa, costretto a uscire per via di una caviglia dolorante. Berna sfiora subito il vantaggio dopo un bel triangolo con McKennie, ma il tiro è sporco e Ospina si salva bloccando il pallone sulla linea dopo che i centrali napoletani s'erano fatti sorprendere. Chiellini, nel frattempo, alla terza partita di fila da titolare tiene a bada l'intero fronte di attacco napoletano mentre sull'altro fronte è Ronaldo che, servito in velocità da Arthur, cerca di approfittare di un'ingenuità avversaria. Si procede in pratica a fiammate, come quando Ronaldo la mette in mezzo e Manolas sfiora l'autorete. È la svolta, perché dal calcio d'angolo battuto da Bernardeschi è Bakayoko a innescare involontariamente il fuoriclasse portoghese: basta una girata di sinistro a due passi da Ospina per scatenare l'entusiasmo juventino. Sono 20 gol in 20 partite stagionali per Cristiano, al 760° sigillo in carriera. La Juve capisce che è arrivato il momento di approfittare dell'inerzia di una partita che ha preso la sua direzione. Lampi di Cuadrado in fascia, un paio di verticalizzazioni di Arthur che dimostra di avere più visione di Bentancur, ma il risultato rimane in bilico. L'occasione più ghiotta per il pareggio ce l'ha Insigne su rigore dopo contatto Mertens-McKennie che l'arbitro giudica falloso dopo aver rivisto l'azione al Var. La mezz'ora è passata da poco, Insigne spiazza Szczesny ma il pallone si spegne a lato. Grande entusiasmo in campo dei nostri giocatori come per tutti noi tifosi da casa che abbiamo vissuto questa partita come fosse la finale di Champions. Ansia a mille..... Kulusevski non ne ha più e Pirlo lo sostituisce con Morata per tenere su la squadra e cercare il raddoppio. Bentancur passa il testimone a Rabiot. Tutto il Napoli si protrae all'attacco e nel recupero vanno vicinissimi al pari con Szczesny ancora una volta determinante dopo carambola e deviazione di Chiellini. Spazi larghissimi e in contropiede Ronaldo va a nozze, Cuadrado vede l'accorrente Morata che firma il 2-0 finale per l'apoteosi sia in campo che nelle chat del Club. Lo spagnolo ha fatto gol in tutte le competizioni stagionali. È il trionfo della Juve e Pirlo può sollevare la prima Coppa della sua gestione e della sua carriera da allenatore, alla faccia di chi viene strapagato altrove senza aver portato a casa nemmeno un trofeo e alla faccia di tutti i napoletani e della loro ignorante arroganza. Dicevamo dell'incredibile entusiasmo nelle chat del Club, diventate bollenti.... con gli ultimi reduci, tra i quali il Presidente e il Segretario, che hanno resistito sino alle due della notte. Questa importante vittoria, che ha regalato l'ennesimo trofeo a noi tifosi bianconeri, ha contribuito all'impennata di tessere sottoscritte al Club nonostante siamo già a gennaio inoltrato. Ben 13 sottoscrizioni da giovedì a sabato che hanno portato il numero complessivo a quota 546 in pratica ad un passo dalle 550 tessere. In un anno così difficile ci rendiamo conto di aver fatto dei numeri pazzeschi. Grazie di vero cuore a tutti per il sostegno che state continuando a dare al Club che ci permette di mantenere in piedi la nostra sede sociale. Anche la JOFC LEAGUE ci ha regalato grossissime ed inattese soddisfazioni con oltre 400 punti totalizzati in questa finale di Supercoppa. Un qualcosa che ci lascia davvero stupefatti. Una partecipazione al gioco che ha davvero dell'incredibile che dimostra tutta la nostra forza e compattezza in ogni situazione. Ora il vantaggio sul Club che insegue è di oltre 400 punti. Speriamo di continuare così. Per farlo servirà che tutti continuino a giocare con la stessa costanza. Adesso sotto con il campionato che ci vedrà opposti all'ostico Bologna. Una sfida da vincere ad ogni costo per accorciare la classifica. Noi ci crediamo e non ci arrendiamo mai. Riuscirci anche in questa stagione avrebbe dell'incredibile. Forza ragazzi lottate e non mollate mai. LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI |
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UNA JUVE TROPPO BRUTTA PER ESSERE VERA |
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La Juve ha perso l'attesissima sfida contro l'Inter la terza squadra di Milano. 2-0 il finale che non ha lasciato rimpianti. Risultato giusto. Se a Milano contro il Milan erano pesate le assenze per i rossoneri, a Milano contro l'Inter sono certamente pesate le assenze dei bianconeri e probabilmente anche alcune scelte iniziali di Andrea Pirlo. Ma facile parlarne dopo. Il dato di fatto dice che siamo la Juve ed ammettiamo senza alcun problema, al contrario di altri, quando si merita di perdere. Un dato di fatto è balzato subito in evidenza: non ha vinto l'Inter per supremazia, ma ha perso la Juve per il suo non essere praticamente mai entrata in partita, certamente per nostro demerito. Proprio per questa incredibile apatia, il risultato poteva alla fine assumere anche altre proporzioni. Qui l'incapacità dell'Inter di sfruttare una occasione storica per loro.....che venivano da 10 anni di bocconi amari con una vittoria per loro, che mancava praticamente da quasi 1.600 giorni. L'Inter nonostante le clamorose vicissitudini societarie ai limiti del grottesco (ne sentiremo ancora delle belle....) è riuscita a ritagliarsi "una serata di gloria........." (qualcuno però li informi che non vi erano trofei in palio.....). La Juve si è ritrovata dopo questo turno di campionato nuovamente a -10 dalla vetta, seppur con una gara ancora da recuperare e alla vigilia di una importantissima gara che assegnerà il primo trofeo della stagione (in verità l'ultimo della scorsa.....) la SUPERCOPPA contro il Napoli. Un trofeo non importante per quello che vale, ma fondamentale per tutto il nostro ambiente e soprattutto per le motivazioni che lo stesso ci darebbe in caso di vittoria. Una vittoria che ci darebbe maggior convinzione soprattutto in ottica scudetto dove i giochi non sono ancora chiusi, contrariamente a quanto pensano altrove.........Noi sia ben chiaro non molliamo di un millimetro, anzi ci crediamo più di ieri. Chi non la pensa così è libero di fare le sue determinazioni. Noi come CLUB, nel bene ma soprattutto nel male, ci stringiamo ancora di più seppur solo idealmente alla nostra squadra. Bene hanno fatto i tifosi bianconeri di Milano, a dimostrazione di come la Juve sia sempre più la seconda squadra di quella città, a sostenere in grande stile la squadra nel momento in cui lasciava l'albergo del ritiro, a poche centinaia di metri dallo Stadio San Siro.
Dicevamo della scelte tattiche fatte da Pirlo, scelte alcune, piuttosto obbligate stante i tanti assenti. Non avremmo puntato su Rabiot dall'inizio ma resta il fatto che siamo sempre e comunque dalla parte del Mister.
Eppure la Juve sembrava anche essere partita meglio, cercando e trovando il possesso palla e rendendosi anche pericolosa, all'11°, con una conclusione dalla distanza di Rabiot respinta bene dal portiere oltre ad una rete annullata per fuorigioco (peccato). Ma dura poco. La Juve sparisce letteralmente dal campo con Frabotta sulla fascia sinistra in balia della tempesta e sotto assedio. Arriva il classico goal dell'ex: Vidal che di testa indisturbato insacca per l'1-0. Reazione bianconera? No, al contrario. I merdazzurri prendono fiducia, mentre la Juve non riesce a rendere costruttivo un giropalla spesso banale che non trova mai spazi, con ogni iniziativa offensiva sempre spenta sul nascere. Diverse le occasioni per il raddoppio degli avversari. Nella ripresa ti aspetti una reazione veemente della nostra Juve e soprattutto ci aspettavamo dei cambi immediati che arrivano invece ma solo al sessantesimo quando si era oramai sullo 0-2. Nessuna reazione, anzi subiamo in maniera grottesca la seconda rete, cosa che non si vedeva almeno dagli anni dei settimi posti.....Ma ci sta in una serata in cui la Juve è risultata non pervenuta. Nemmeno dopo il raddoppio subito, si registra una minima reazione d'orgoglio della JUVENTUS. Anche gli ingressi di McKennie (per lo spento Rabiot) e Bernardeschi (per l'infortunato Frabotta), poi Kulusevski, incidono poco e nulla. Ronaldo e compagni alzano leggermente il raggio d'azione, ma continuano a faticare nel rimediare spazi anche solo per concludere in porta. Ne trova uno Chiesa all'86': ma non fa altro che permettere al portiere avversario di mettersi in mostra. Ribadiamo JUVE troppo brutta per essere vera. Lo abbiamo detto nelle nostre chat, lo abbiamo ribadito a chiari lettere a mente più fredda. Sconfitta che ha fatto tanto male per come maturata ma che speriamo possa servirci come una lezione e che possa fungere da slancio per il resto della stagione, soprattutto ad iniziare dalla Supercoppa tutta da conquistare, visto che lo scorso anno fu lasciata alla Lazio. Unica soddisfazione della serata è arrivata nuovamente dalla JOFC LEAGUE il Torneo tra Official Club della Juventus che ha visto un altro grandioso risultato ottenuto grazie alla partecipazione numerosa dei nostri soci che nonostante il risultato sfavorevole sono riusciti a conquistare tanti punti (evidentemente per i cambi indovinati oltre che per la somma goal) che permettono al Club non solo di mantenere la vetta della classifica, ma anche di aumentare il distacco sugli immediati inseguitori. Che dire di più se non di continuare così. E' un gioco e come tutti i giochi ci dobbiamo divertire, poi vedremo cosa saremo stati capaci di fare. L'obiettivo è dimostrare il nostro dinamismo e l'essere una grande realtà organizzata, tra le migliori al Mondo. Mercoledì tutti uniti e compatti. Seppur a distanza cerchiamo di crederci tutti, più di oggi, più di ieri! FORZA JUVE VINCI DAI, LOTTA E NON MOLLARE MAI! JC ANDRIA SEMPRE AL TUO FIANCO
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LA JUVE AI QUARTI DI FINALE |
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La Juventus centra l'obiettivo qualificazione ai quarti di finale della Coppa Nazionale nonostante in campo contro il Genoa abbia schierato ben sei ragazzi sotto i 22 anni con la rete decisiva messa a segno proprio dal ventunenne Hamza Rafia, il primo tunisino a giocare e segnare nella Juventus. 3-2 il risultato finale, non senza patemi e raggiunto solo dopo i tempi supplementari. Ma quando si ha il coraggio di fare certe scelte (bravo Pirlo) si corrono anche dei rischi evidentemente calcolati. Certo sarebbe stato preferibile non effettuare la mezzora di tempi supplementari ma la partita ha offerto anche momenti godibili e spunti interessanti. Proprio come l'Inter e il Milan, anche la Juventus ha bisogno di 120 minuti per superare un Genoa, altrettanto ringiovanito, ma certamente più solido e cattivo dei bianconeri e soprattutto alleggerito dal qualificazione a tutti i costi. Per un'ora si è vista una Juventus effervescente, curiosa e divertente, trascinata da un Kulusevski elettrico che illumina Morata, segna e fa segnare. Poi ci prende troppo gusto, si sente troppo sicura e si innesca una sorta di modalità calcetto fra amici, salta l'idea di gioco veloce e verticale, Arthur (ma non solo lui) porta palla, Morata pecca d'egoismo, cala la tensione agonistica, così il Genoa trova il gol del pareggio e quello che poteva essere un allenamento produttivo diventa una faticosa sofferenza con supplementari compresi nel prezzo, alla quale è costretto a partecipare anche Cristiano Ronaldo. Pronti via, al 2' segna Kulusevski. Imbucata centrale di Chiellini per Kulusevski che si libera in area con un controllo a seguire e poi supera il portiere con una precisa conclusione rasoterra. Venti minuti dopo il 2-0: di Morata. Kulusevski imbuca di prima intenzione per Morata, che entra in area di rigore e sigla il raddoppio con un preciso rasoterra indirizzato sul primo palo. Sul 2-0 c'è la prima botta di relax bianconero e al 28' il Genoa segna il 2-1. Due reti annullate alla Juve per i soliti fuorigioco, una costante di questa stagione. Nella ripresa dove la Juve cala di attenzione è il Genoa a crederci colpendo prima una traversa per poi trovare la rete del pari con uno splendido goal a giro sul secondo palo che supera Buffon. Mancano 15' alla fine e, a quel punto, la Juventus torna a fare sul serio: Pirlo manda in campo anche Ronaldo e nel finale i bianconeri sfiorano due volte il gol che eviterebbe i supplementari. Ma alla fine è necessaria mezzora in più di sofferenza, con il gol di Rafia al minuto 104': Morata arriva sul fondo e mette palla al centro per Rafia che prima manca la deviazione ma poi in seconda battuta batte il potiere nonostante la doppia deviazione di due difensori. Nel finale Ronaldo trova il modo di arrabbiarsi per un paio di palloni che potrebbero arrivargli meglio: in una partita nella quale i giovani si deconcentrano, è micidiale l'esempio del cinque volte Pallone d'Oro, che non disdegna neanche un ottavo di finale di Coppa Italia a -2 gradi di temperatura. Al di là del risultato e delle distrazioni del secondo tempo, che lo hanno fatto letteralmente infuriare, Pirlo porta a casa rassicuranti conferme e interessanti indicazioni. Kulusevski è entrato in forma nel momento più utile, cioè quando manca Dybala e lui ne dovrà fare le veci. Dragusin è un centrale credibile, magari non ancora per fermare Lukaku a San Siro, ma in grado di dare respiro ai titolari. Morata ha macinato i minuti necessari a riprendere confidenza con il ritmo gara. Chiellini c'è (e sarà lui a occuparsi di Lukaku a Milano). Wesley è un ventenne da rivedere: distratto sul primo gol del Genoa, ma intraprendente e tecnico in fase di costruzione. Per una gelida notte d'inverno non è poco, anche se Pirlo avrebbe preferito meno. Insomma tante buone indicazioni sono arrivate dalla nostra Juve. Tutti i soci del Club sono rimasti come sempre in contatto attraverso le chat. Messaggi su messaggi quasi a spingere la Juve al goal. Arrabbiature per essere arrivati ai supplementari dopo aver avuto l'impressione di poter ammazzare la partita. Ma in un momento così della stagione, in un anno così particolare, si accetta di tutto. Quello che conta resta sempre il risultato e soprattutto l'impegno in campo ed il gioco che migliora di partita in partita seppur con qualche distrazione di troppo. Ancora un altra tessera sottoscritta al Club che ci vede adesso giunti a 533 soci iscritti. Eppur si muove...... Ma il risultato clamoroso arriva ancora una volta dalla JOFC LEAGUE dove il nostro Club anche nella gara di Coppa Italia ha ottenuto un altro incredibile exploit di punti che ci ha permesso di distanziarci dai Club che inseguono. Primato confermato. Bisognerà difenderlo di partita in partita ma per farlo servirà l'aiuto di tutti i soci iscritti che dovranno registrarsi ed effettuare i pronostici. Speriamo di mantenere questo ritmo. Per il resto che altro aggiungere se non l'ennesima delusione derivante dal nuovo DPCM che ancora una volta non ci permette di poter tornare a riaprire la nostra sede sociale. Assurdo. Adesso inizia a pesarci questa situazione. Dobbiamo resistere il più possibile, sperando nel mese di febbraio di avere qualche spiraglio se la situazione a livello regionale dovesse migliorare. Speriamo. Una cosa è certa: non appena il Club sarà riaperto daremo le direttive per tutti i soci che avevano già riconosciuto la quota sociale da socio effettivo. Troveremo una soluzione che andrà a compensare tutti. Ci mancherebbe. Per adesso non resta che darci sempre forza seppur a distanza. Quando torneremo sia al Club che sugli spalti sarà più bello. Peccato non poter assistere tutti assieme a sfide come quella di domenica sera contro le merde di Milano o come la Supercoppa di mercoledì contro la rappresentativa dell'ASL NAPOLI. Entrambe le partite da vincere costi quel che costi. Non si firma per nessun altro risultato. VINCERE per dimostrare a tutti che la JUVE non molla mai! JC ANDRIA, TANTI FATTI, POCHE PAROLE! |
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VITTORIA FONDAMENTALE |
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In una domenica iniziata alla grande, grazie alla splendida vittoria (l'ennesima) per 2-0 delle ragazze della JUVENTUS femminile nella Supercoppa Italiana, contro le ragazze della Fiorentina, la Juventus ottiene un successo per 3-1 contro il Sassuolo, fondamentale soprattutto perchè ha permesso di recuperare altri due punti su Roma e Inter che ci precedono in classifica, confermando il -7 dal Milan e salendo a -1 dai giallorossi e a -4 dalle merde, prima di andare a sfidarli domenica a San Siro. Il tutto con una partita in meno, quella da recuperare con il Napoli. La Juve però contro l'ottimo Sassuolo rimasto in dieci sin dal primo tempo, ha mostrato ancora una volta limiti di maturità, facendosi raggiungere sull’1-1 e perdendo per infortuni due giocatori, McKennie per un problema muscolare e Dybala per una contusione al ginocchio sinistro. Se per il primo non dovrebbero esserci grossi problemi per la trasferta a Milano per Dybala purtroppo ci sarà da attendere almeno 20 giorni per ritrovarlo in campo. Peccato proprio adesso che stava raggiungendo i suoi standard abituali, senza contare l'acciaccato Chiesa ed i tre positivi al Covid, Alex Sandro, Cuadrado e De Ligt. In Coppa Italia contro il Genoa, Andrea Pirlo avrà gli uomini contati. Contro i neroverdi è stato rilanciato dall'inizio Demiral, per il resto Pirlo ha riconfermato la formazione che ha battuto il Milan a San Siro. Uniche eccezioni Arthur in mezzo al campo e McKennie come esterno-trequartista. La Juventus dopo un avvio soft, ha una grande occasione in contropiede, avviato da Chiesa e rifinito di tacco da Ronaldo per Frabotta, ottenendo a propria volta un angolo: sui cui sviluppi, non immediati, CR7 sfiora uno strepitoso gol di testa salendo più alto del portiere. E altrettanto strepitosa è la giocata di McKennie che poco dopo arma il sinistro di Frabotta (deviato in angolo): doppio sombrero e assist di tacco. Strepitosa e ultima o giù di lì, perché l'americano purtroppo esce lasciando il posto a Ramsey. In campo tanto palleggio (si affrontano le due squadre con il maggior possesso palla della Serie A), ma nessuna remora a cercare la profondità quando è utile. A fine primo tempo secondo cambio forzato per Pirlo: esce Dybala, acciaccato ed entra Kulusevski. Non bastasse, per poco non ci viene azzoppato anche Chiesa con un brutto intervento in scivolata, che l'arbitro punisce, dopo consulto al Var, giustamente con il rosso. In vantaggio di un uomo, la Juventus sfiora anche il vantaggio nel punteggio con un tacco di Demiral per Frabotta che anticipa Consigli: sul suo tocco però Ronaldo non riesce ad arrivare in tempo per appoggiare in rete. Poi il bis, con Ramsey che ritarda una conclusione e Kulusevski, servito dal gallese, che alza troppo la mira. E così il primo tempo si chiude 0-0. Nella ripresa il Sassuolo non rinuncia a giocare dimostrando tutto il proprio spessore tecnico con la Juventus che aggredisce da subito e, dopo un tiro di Ramsey respinto, va in vantaggio con un bolide da fuori area di Danilo, che approfitta della superiorità numerica per accompagnare maggiormente l’azione. La partita sembrerebbe in discesa, ma proprio così non sarà con i neroverdi che pervengono subito al clamoroso pareggio. Scossa per qualche minuto, la Juventus prova a reagire con il gol che sembra cosa fatta alla mezzora quando Kulusevski mette davanti a Consigli, CR7 che incredibilmente sbaglia di destro, bloccato dal portiere. Il Sassuolo soffre, ma non ha paura di provare a replicare in contropiede. Pirlo sta per giocarsi le carte Morata e Bernardeschi per Ramsey e Frabotta, ma al 37' il terzino romano crossa rasoterra e il gallese firma il suo primo gol stagionale (uscirà comunque poco dopo, ma con lui sarà Chiesa a lasciare il posto a Morata e Bernardeschi). La Juve rischia di nuovo quando un brutto controllo di Arthur lancia un giocatore neroverde, ma Szcesny per fortuna, blocca il sinistro non perfetto. Il Sassuolo non si arrende, ma a 20 secondi dalla fine del recupero, Cristiano Ronaldo in contropiede sigilla la partita con un diagonale rasoterra su lancio di Danilo. Che dire, si poteva soffrire certamente meno, ma contro squadre che giocano a calcio come il Sassuolo non è masi semplice venirne a capo. Del resto lo avevamo detto che a Gennaio conta solo vincere, non come lo si fa. Abbiamo un ritardo in classifica da recuperare con un altra difficile trasferta nuovamente a San Siro ma contro l'Inter. Partita da provare a vincere a tutti i costi per restare in scia del Milan. Non sarà facile ma la Juve ci proverà con tutte le sue forze. Nel mezzo il turno degli ottavi di finale della Coppa Italia contro il Genoa, altra partita impegnativa che andrà portata a casa perchè la coppa Nazionale resta sempre un obiettivo in cui cercare di arrivare in fondo. Formazione molto rimaneggiata e soprattutto occhio alle temperature di questo periodo. Dopo la paura per un altro pareggio, in chat l'entusiasmo per un altra importante vittoria ha la meglio anche su qualche critica per la squadra. Poi arriva l'esito del risultato di giornata della JOFC LEAGUE che vede il Club totalizzare una marea di punti che ci permettono di balzare al comando della classifica mondiale, superando tutti i Club che erano davanti. Grande la soddisfazione perchè significa una volta di più di come il nostro gruppo sia passionale, compatto oltre che coeso in ogni situazione ed in ogni attività. Proveremo a giocarcela, la strada è lunghissima, non bisogna mollare, proprio come per la JUVE in classifica. Il tesseramento ci vede attestati a 532 iscritti, una unità in più in questi giorni. AVANTI NOI, AVANTI JUVE! NON SI MOLLA DI UN CENTIMETRO |
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JUVENTUS SHOW, DIAVOLO AL TAPPETO |
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La vigilia dell'importante sfida contro i rossoneri è stata per la JUVENTUS molto turbolenta, con l'ansia da Covid a farla da padrone stante le nuove positività di Alex Sandro prima e Cuadrado poi, oltre all'ansia determinata dal ritardo in classifica che ha fatto diventare questa sfida al Milan come una sorta di "dentro o fuori..." con la Juve, oltre che noi tifosi, tutt'altro che rassegnati alla consegna anticipata delle chiavi del campionato. La Juventus bissa a San Siro la straordinaria prova del Camp Nou in Champions, con una prova di enorme generosità e applicazione, dimostrando che tra noi e il Milan non ci sono assolutamente i dieci punti di differenza della vigilia. Ma questo lo sapevamo già vista l'enorme dose di fortuna che accompagnava i rossoneri dall'inizio della stagione.... Poi nel calcio esistono anche i solisti e quelli la rosa juventina ne ha in abbondanza. Come Federico Chiesa in versione extraterrestre. La doppietta dell'esterno e il sigillo di McKennie annullano il pareggio del Milan (rete che andava annullata stante il fallo sul nascere dell'azione) e certificano la prima sconfitta in campionato dei rossoneri. Ora la classifica comincia a piacere ai bianconeri, che risalgono a -7 con un potenziale -4 in prospettiva (pende sempre Juve-Napoli nei giudizi), a patto che i campioni d'Italia non smettano di vincere anche contro le medio-piccole. Il Sassuolo, da affrontare domenica, non lotta per lo scudetto, ma sarà avversario duro come spesso accaduto nelle ultime sfide contro gli emiliani. La ferocia che ha dimostrato la JUVE a San Siro sono l'aspetto più bello della serata. Anche il Milan all'immediata vigilia ha perso due pedine per Covid. Pirlo rimpiazza i due positivi con Danilo e il giovanissimo Frabotta. Il tecnico bianconero aveva chiesto ai suoi di provare a comandare il gioco e per 25 minuti il compito riesce quasi alla perfezione. Juve efficace e feroce nel trasformare l'azione da difensiva ad offensiva in un non niente, tanto che le occasioni per colpire la capolista del campionato non mancano. Dybala serve l'anticipo, Chiesa pensa al resto, facendo dapprima tremare il palo alla sinistra di Donnarumma per poi far male grazie ad una favolosa triangolazione con la Joya che di tacco la smista al compagno che la mette in rete con la difesa rossonera che resta a bocca aperta..... Prima e dopo la rete del vantaggio juventino, il Milan non sta a guardare. L'aggressività rossonera nella riconquista del pallone e la capacità di ripartire in velocità con 3-4 passaggi fino alla porta avversaria sono un classico della casa. Metti pure che i campioni d'Italia in fase di disimpegno nella propria metà campo non siano sempre precisi e il gioco è fatto. Ma per fortuna i riflessi di Szczesny sono sempre pronti. Chiesa sfiora ancora il raddoppio ma il Milan riesce però a raggiungere il pari prima dell'intervallo con l'azione clamorosamente viziata da un fallo che avrebbe meritato l'intervento del Var (assurdo......a parti invertite cosa si sarebbe scatenato). Ma il colpo subito non frena la Juve, trascinata anche da un discreto Frabotta nel ruolo di efficace rompiscatole sulla fascia sinistra. Cristiano Ronaldo cresce alla distanza poi è ancora protagonista Dybala, che non sarà ancora costante nella spinta, ma quando si accende sono dolori. La Joya, dopo il colpo di tacco del primo tempo, inventa il secondo assist della giornata per Chiesa il cui sinistro gela Donnarumma. Ma l'ultima conclusione in porta costa cara a Chiesa che deve lasciare il posto a Kulusevski. Pirlo cambia anche Dybala con McKennie, poi entreranno anche Arthur e Bernardeschi per Bentancur e Ramsey. Il Milan non si arrende ma la Juve insiste sempre, tanto che McKennie sfrutta un'infilata di Kulusevski ancora sul lato sinistro rossonero e batte Donnarumma per l'1-3 finale....confermando che MILANO E' SEMPRE BIANCONERA! Apoteosi a San Siro, apoteosi nelle chat del Club con l'entusiasmo dei soci a mille, tra chi aveva ascoltato la partita, come nei vecchi tempi, alla radio, chi alla Tv, chi tramite fortuite applicazioni in lingua straniera, con la visione a tratti.....insomma tutti con l'ansia a mille. Saranno state le due della notte, quando gli ultimi reduci della chat, hanno finalmente deposto "le dita" dai telefoni........ahahahahahahahahah. Che ridere, che entusiasmo che abbiamo nel nostro Club, nonostante costretti dai decreti a restare ancora tutti distanti. Adesso alla vigilia della difficile gara casalinga contro il Sassuolo anche De Ligt è stato colpito dal Covid, ma noi dato che NON SIAMO NAPOLETANI, così come abbiamo affrontato la trasferta a Milano, così affronteremo quest'altra partita. Alla faccia di chi ci odia, alla faccia delle sentenze che vanno contro i regolamenti, alla faccia di De Laurentis, alla faccia di tutta quella stampa becera che aveva troppo presto celebrato il nostro funerale. Non vi sono servite le lezioni che vi abbiamo impartito negli ultimi 9 anni. Ne volete ancora altre evidentemente è noi siamo ben pronti e ben carichi per darvele. Il vostro odio è tutta benzina per il nostro ambiente che si compatta nelle difficoltà diversamente da altre società. Nella JOFC LEAGUE, il torneo organizzato dalla JUVENTUS per i soci official fan, dove bisogna pronosticare ed indovinare il risultato esatto, il primo marcatore, chi segnerà almeno una rete, chi il primo a subentrare dalla panchina, grande successo per il nostro Club che vede realizzare il secondo miglior punteggio di giornata con ben 122 punti, secondi solo al Club di Milano, avanzando così in classifica dal quinto al quarto posto, ma con il podio ad un passo. Significa che i nostri soci stanno partecipando in gran numero al Torneo. Bene, continuiamo così è un gioco ma come tutti i giochi ci si diverte si, ma si vuole anche vincere. Forza ragazzi partecipiamo in massa REGISTRATEVI tutti è giocate, tramite l'area "my game room" dal sito juventus.com Il tesseramento invece procede sempre a piccoli passi, altre tre tessere sottoscritte negli ultimi giorni ci vedono ora raggiungere la quota di 531 iscritti. E' sempre possibile farlo, noi Vi aspettiamo numerosi affinchè questa realtà superi senza difficoltà questa stagione maledettamente complicata. JUVENTUS CLUB ANDRIA, MAI UN PASSO INDIETRO! |
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UDINESE BATTUTA, AVANTI RAGAZZI! |
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E' ricominciato un nuovo anno, un anno che speriamo possa regalarci come gli ultimi, tantissime soddisfazioni sportive, tantissime vittorie della nostra Juventus, un anno che speriamo possa vederci tornare sugli spalti degli stadi nel più breve tempo possibile. Questo mese di gennaio per la nostra JUVE ci dirà tutto in merito al campionato. Un mese in cui ci giocheremo molte possibilità di restare in corsa per il decimo scudetto di fila. Un mese in cui si assegnerà il primo trofeo stagionale, la SUPERCOPPA, che contenderemo a quel Napoli contro cui andranno vendicate sul campo la Coppa Italia persa ai rigori nello scorso mese di giugno e l'assurda sentenza del Coni che ha visto prima di Natale toglierci i tre punti in classifica disattendendo quello che recita il regolamento! La Juve da sempre nell'avversità riesce a tirare fuori il meglio di se. Più siamo incazzati più vinciamo. Quindi speriamo di riconfermare questa nostra abitudine ad iniziare dalla gara contro il Milan a San Siro. Gennaio è anche il mese del calcio mercato di riparazione. Più che riparazione per noi servirebbero un paio di elementi per completare i reparti di centrocampo e attacco, come non guasterebbe un altro terzino. Vedremo cosa si riuscirà a fare, certamente a gennaio non si possono concludere grandi affari. I giocatori buoni difficilmente si muovono in questa sessione. Restiamo fiduciosi nell'operato della nostra dirigenza che saprà cogliere le migliori occasioni. Noi restiamo uniti e compatti nel sostegno a distanza della squadra anche se vorremmo capire da che parte molti la vedono la squadra. Se dal lato dei pessimisti notando una Juventus bruttina (soprattutto nel primo tempo), che sbaglia ancora l'approccio alla partita, che fatica in costruzione, che non occupa l'area, soprattutto per colpa di un Dybala ancora molto lontano dall'area e che si concede ancora troppe distrazioni difensive (compresa l'ultima che concede il gol all'Udinese all'ultimo minuto) o se dal lato degli ottimisti, festeggiando un successo in un momento in cui i tre punti contavano più di tutto, una vittoria sporca di quelle che dimostrano carattere e capacità di cavarsela (esattamente quella che finora è mancata alla Juventus), la conferma di McKennie, la sempre decisiva volontà di Chiesa (migliore in campo), l'inesorabile efficacia di Ronaldo e la tenacia agonistica della ripresa. Forse hanno ragione sia i primi che i secondi, ma questi ultimi in cui ci mettiamo noi, hanno dalla loro parte un rotondo 4-1, costruito senza dare troppo spettacolo, ma facendo valere la superiorità tecnica. Dopo lo 0-4 al Parma, infiocchettato da 90 spettacolari minuti, c'era forse più entusiasmo, dimostratosi poi effimero nella serataccia contro la Fiorentina condizionata dall'arbitro e da quella assurda decisione pomeridiana della gara non giocata contro il Napoli. Forse questa vittoria contro i friulani, meno scintillante, ma più concreta, può incoraggiare maggiormente Pirlo sulla crescita caratteriale della squadra. Soprattutto in vista della prima finale di questo periodo, a San Siro contro il Milan, quando la Juventus dovrà sicuramente fare di più, soprattutto nell'approccio, ma ci arriva confortata dal risultato. Tutto cambia alla mezzora, quando Ronaldo si inventa dal nulla il gol del vantaggio. Bravissimo Ramsey a rubare palla, poi la sfera finisce nei piedi di CR7 che da sinistra scatta verso l'area in modo bruciante e scocca un tiro di violenza e precisione micidiali. Non passa un minuto e i bianconeri rischiano di incassare il pareggio con Ramsey che, per una sorta di contrappasso, perde palla malamente mettendo l'attaccante dell'Udinese nelle condizioni di tirare per fortuna malamente con il tiro che finisce fra le braccia di Szczesny. Il vantaggio scioglie un po' la manovra dei bianconeri. Ci prova ancora Ramsey chiamando il portiere friulano ad un autentico miracolo. Fino alla rete è stata una Juventus inceppata, dalla costruzione affannata e poco precisa, con poche idee e quasi tutte prevedibili. Di buono c'è solo il pressing alto, ma l'approccio alla partita non è lucidissimo. Dybala sta largo e lontano dall'area, che rimane troppo spesso vuota (c'è un esempio lampante e desolante al nono minuto quando un buon cross di Ronaldo da sinistra non trova nessuno in area). E poi restano le sbavature difensive, come quella che al decimo aveva portato l'Udinese alla rete del potenziale vantaggio, annullato dal Var per un decisivo tocco di mano nell'inizio dell'azione. Sospiro di sollievo per i bianconeri che, tuttavia, si perdono il calciatore friulano che va a crossare in mezzo per l'accorrente e non marcato De Paul. La Juventus inizia il secondo tempo come avrebbe dovuto iniziare il primo. Aggressiva, concentrata, spietata: Chiesa trascina in avanti i suoi e segna il gol del 2-0 dopo 4 minuti: Ronaldo verticalizza per Chiesa, che sorprende alle spalle un avversario e una volta in area batte Musso con un diagonale rasoterra ben indirizzato. Giusto premio a una prestazione eccellente. Dopo pochi minuti arriva il terzo gol con un'azione caparbia di Ramsey che raccoglie la respinta di un suo primo tiro e, rialzandosi da terra, riesce a colpire a rete. Ma proprio in quella fase confusa, la palla finisce sul braccio e Giacomelli annulla con il Var. Il terzo gol arriva comunque poco dopo, al 70' con Cristiano Ronaldo imbeccato alla grande da Bentancur che ruba un pallone e lancia CR7 verso un diagonale imprendibile. Nel frattempo l'Udinese ha colto due traverse, a conferma di una difesa non completamente impermeabile da parte della Juventus che, infatti, finisce per prendere il gol del 3-1 all'ultimo minuto, con una distrazione collettiva per la quale Pirlo, giustamente, si arrabbia. Certe leggerezze non ce le si deve concedere anche sul 3-0. Dybala, segnando in contropiede il quarto gol, con una magnifica azione riporta il sorriso sul viso del tecnico: non che la sua prestazione sia stata esattamente centrata, ma per l'argentino è molto importante ritrovare un gol, perché la testa fa sempre miracoli. Avanti Ragazzi noi ci crediamo oggi più di ieri. Nel frattempo il tesseramento al Club è andato come sempre avanti, anzi dobbiamo dire che l'anno nuovo è iniziato proprio bene. Siamo oggi arrivati a ben 528 affiliati alla stagione sportiva in corso. Stiamo chiedendo a tutti uno sforzo per riuscire a mantenere ben saldo in piedi il nostro Club. Ci stiamo riuscendo alla grande ed è per questo che non ci fermiamo anche considerando che ci sono grandi possibilità di tornare negli stadi. Per farlo bisognerà farsi trovare pronti con le iscrizioni già fatte. Anche il simpaticissimo gioco della JOFC LEAGUE organizzato dalla JUVENTUS e che mette in rete i soci di tutti i club Juventus del Mondo sta riscuotendo un grandissimo successo ed entusiasmo. Nell'ultimo turno un exploit del nostro Club con ben 90 punti totalizzati ci ha portati al quinto posto della Classifica Mondiale degli Official Fan Club. Continuiamo a partecipare in massa, continuiamo a dimostrare tutti il nostro attaccamento al Club. AVANTI JUVE, AVANTI NOI! MAI UN PASSO INDIETRO! |
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